Procedura di Valutazione
comparativa ad un posto di ricercatore Presso la Facolta' di ARCHITETTURA
Settore ICAR 14 - COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA ED URBANA (profilo B)
bandita con D.R. n.208 del 30/12/ 2010 il cui avviso di bando è stato
pubblicato in G.U. IV serie speciale – Concorsi ed esami - n. 8 del
28/01/2011
ALLEGATO
A al Verbale n.6
Giudizi
collegiali
ANSELMI
Cecilia
Giudizio collegiale
Le pubblicazioni e i titoli
presentati delineano un coerente curriculum contrassegnato da una particolare
attitudine al progetto. Dalla tesi presso La Sapienza alla tesi di Dottorato
presso l’Università di Pescara l’attività di ricerca e di didattica della
candidata pone in evidenza, con risultati originali, i settori di ricerca
prescelti con approfondimenti specifici su l’”housing evolutivo”, e su
l’“architettura della scarsità”e con particolare attenzione alle questioni dell’emergenza
e dell’intervento sul costruito. Presenta un ampia e variegata
esperienza di progettazione, spesso di buona qualità, con alcuni premi e
riconoscimenti. Nella produzione scientifica prevalgono le pubblicazioni esito
della collaborazione con la rivista “ L’Industria delle Costruzioni” offrendo
in molti casi spunti e contributi interessanti nella presentazione di opere
significative o nella cura di numeri monografici. Complessivamente emerge una
figura impegnata e matura e il giudizio sull’idoneità a ricoprire il ruolo in
concorso è: più che buono.
ATENA Rossana
Giudizio collegiale
Laurea e prima formazione a
Roma, poi approfondimenti all’estero, soprattutto in Olanda con un master di
secondo livello presso il Berlage Institute di Rotterdam. Ritorno a Roma/La
Sapienza e Roma/Tre come docente a contratto. Dalla sua intensa partecipazione
a mostre e programmi di ricerca, emergono interessi ampi in settori
diversificati della nostra disciplina con alcuni significativi approfondimenti
sul rapporto tra tecnologia e progettazione. Denso l’elenco di progetti e
concorsi (oltre sessanta), con apprezzabile riscontro critico dell’attività
progettuale su libri e soprattutto riviste. Limitata invece la produzione di
titoli scientifici affidata a tre soli testi in lingua inglese, scritti in
collaborazione e datati dal 2001 al 2007.
Si delinea un profilo
interessante, anche se parzialmente eccentrico rispetto alla disciplina oggetto
della valutazione, e il giudizio sull’idoneità a ricoprire il ruolo in concorso
è: discreto.
BARTOLOMEI Luigi
Giudizio collegiale
La sua formazione avviene
presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna ove si laurea in
Edile e ottiene il titolo di Dottore di Ricerca con una tesi dal titolo “Luoghi
e spazi del sacro”, tema che resta centrale nella sua attività, documentata da
numerose produzioni, saggi e partecipazioni a convegni. Prosegue la sua
attività post dottorato con assegni di ricerca e contratti durante i quali le
chiese contemporanee e la città dei morti prima, quella dei vivi oggi, il tema
dell’abitare, del paesaggio, del territorio e delle sue “reti” restano al
centro dei suoi studi condotti tra Bologna, Ravenna e Baden Baden e presentati anche
in lavori didattici premiati. Il suo contributo a questo campo di indagini ha
fornito esiti convincenti, delineando una rilevante figura di studioso. Il
giudizio sull’idoneità a ricoprire il ruolo in concorso è: più che buono.
CARBONE
Vincenza Cinzia Nicoletta
Giudizio collegiale
La candidata si è formata presso la facoltà di Architettura di
Pescara dove è impegnata con continuità
sia nella didattica, sia nella ricerca. I principali campi di interesse partono da temi di carattere più
teorico – il problema della variazione – e proseguono con argomenti più
operativi, come il rapporto tra tecnica e spazio pubblico, la questione
dell’informatizzazione, lo studio del rapporto tra tecnologia e forma
dell’architettura. Presenta un’episodica produzione pubblicistica, mentre è particolarmente attiva nella ricerca applicata
dove esprime buone attitudini di progettista con la partecipazione a numerosi
progetti e concorsi, ottenendo diversi premi e riconoscimenti. Emerge una
figura seriamente impegnata e il giudizio sull’idoneità a ricoprire il ruolo in
concorso è: disceto.
CORNARO
Annarita
Giudizio collegiale
L’originale percorso di
formazione e ricerca della candidata è segnato dall’argomento della sua tesi
dottorale - Materia, tecnica e finzione nell'architettura giapponese – in
cui la riflessione sul rapporto tra culture diverse diviene anche un
ragionamento sui diversi significati dell’uso dei materiali e conseguentemente
sul linguaggio, considerando il loro rapporto con i diversi contesti e fisionomie di utenti. Una tema che percorre
l’insieme delle esperienze successive sia nella ricerca che nella didattica,
trovando un campo specifico di indagine nelle questioni, variamente affrontate,
dell’allestimento. Per gli aspetti legati all’utilizzo di tecnologie leggere –prevalentemente il
legno e l’alluminio - ottiene apprezzamenti nel suo percorso di studi con borsa
in Giappone.
Svolge un’efficace attività
professionale con incarichi pubblici e privati. Complessivamente il giudizio
sull’idoneità a ricoprire il ruolo in concorso è: buono.
CORRADI
Emilia
Giudizio collegiale
La linea di ricerca della
candidata si muove, con continuità ed esiti interessanti - a partire dalla tesi
dottorale sui temi di architettura connessi alle infrastrutture viarie - nel campo del rapporto tra paesaggio,
progetto urbano e architettura. Si integrano, su questi argomenti, le
esperienze didattiche e quelle della ricerca sia teorica sia applicata, anche
attraverso accorte sperimentazioni – con diversi riconoscimenti e premi - in
cui verificare il ruolo della forma nei processi di trasformazione del
territorio. La consapevolezza della dimensione interscalare del progetto è
testimoniata dall’attenzione al ruolo della tecnica e della tecnologia nella
riflessione sul rapporto tra architettura e costruzione. Ne deriva un profilo
di ricercatore interessante e originale, come dimostrano le numerose
pubblicazioni dedicate a questo argomento, la sua attività professionale e
concorsuale, ma anche la didattica, svolta in diverse sedi, nel cui ambito vengono
applicati e trasmessi gli esiti della ricerca.
Complessivamente il giudizio
sull’idoneità a ricoprire il ruolo in concorso è: molto buono.
CROCE
Stefano
Giudizio collegiale
Formazione e primo impegno
didattico a Venezia, poi a Ferrara. Ha al suo attivo, una volta ottenuto il
Dottorato presso lo IUAV di Venezia una estesa attività internazionale presso
facoltà di architettura europee con esperienze di docenza e ricerca a
Oxford, Ginevra, Parigi, Lille. Presenta una produzione scientifica su
alcuni temi specifici della composizione architettonica affrontando, con rigore metodologico, studi tipologici
dove, tuttavia, non vengono ottenuti esiti originali particolarmente
rimarchevoli. Il documento più
riconoscibile di questo interesse è la monografia sulla “navata galleria” del
2008 positivamente prefata da Martì Aris. Nella pubblicazione sugli architetti
americani l’approccio cronachistico non riesce a collocare l’aneddotica in un
quadro problematico significativo per la disciplina. Le esperienze progettuali
di discreta qualità, appaiono parzialmente integrate con una linea di ricerca
che deve ancora trovare una piena maturazione, anche nel quadro di una
riflessione di carattere più generale che definisca una collocazione
all’interno del dibattito sul progetto contemporaneo. Nell’insieme il giudizio
sull’idoneità a ricoprire il ruolo in concorso è: sufficiente .
DONINI
Giovanna
Giudizio collegiale
Dai titoli e dalle
pubblicazioni emerge il profilo di una candidata in grado di indagare con
continuità e perspicuità in diversi campi, con la capacità di individuare le
più interessanti connessioni con il progetto di architettura: dai temi
infrastrutturali, alla dimensione architettonica delle diverse declinazioni
dell’allestimento con attenzione costante alla dimensione urbana.
Tra le sue esperienze di ricerca, con rimarchevoli esiti : la
rimarginalizzazione dei contesti degradati, gli ambiti sanitari ospedalieri, le
trasformazioni dei parchi urbani. Nelle sue pubblicazioni
scientifiche più interessanti, presenta
contributi originali che testimoniano di un’attenzione aperta al colloquio tra
le discipline. La candidata, che ha svolto inoltre una discreta attività didattica
e presenta esperienze progettuali di buon livello, appare quindi una figura
seriamente impegnata e matura ai fini del presente concorso. Complessivamente il
giudizio sull’idoneità a ricoprire il ruolo in concorso è: buono .
ERRICO Maria Gabriella
Giudizio collegiale
Formazione in ambiente
napoletano (Architettura/Federico II) con una riconoscibile scelta di campo
iniziale per l’architettura del paesaggio. In questo settore, sta segnando una
vivace presenza con le sue ricerche sui beni archeologici e paesaggistici della
Campania e sulle trasformazioni del paesaggio agrario nell’ambito del
territorio periurbano. Quest’ultimo argomento sviluppato in un lungo saggio,
appare il tema di ricerca più congeniale agli interessi della candidata. Il
complesso della produzione scientifica conferma un profilo curriculare che si
sta delineando con buone prove nel settore dell’architettura del paesaggio. Complessivamente
il giudizio sull’idoneità a ricoprire il ruolo in concorso è: più che
sufficiente .
LOBEFARO
Donato
Giudizio collegiale
Nella sua lunga attività
presso l’Università di Pescara in cui si è formato, il candidato ha avuto modo
di produrre esperienze e ricerche che hanno affrontato campi fondativi del
percorso culturale architettonico occupandosi di progetto e forma urbana, di
vuoti e margini (“le parti molli”) della città, della trasformazione delle aree
portuali, delle prerogative della città diffusa.
Nella ricerca teorica e nelle
esperienze progettuali appare sempre riscontrabile, con contributi originali,
un approccio che privilegia la dimensione urbana del progetto di architettura.
Ha al suo attivo diversi concorsi, con premi e segnalazioni, ed una,
relativamente estesa, attività professionale. Presenta una variegata produzione
pubblicistica, connessa in gran parte alla didattica e alle principali ricerche
di sede, in cui offre alcuni spunti significativi alla evoluzione del dibattito
disciplinare.
Nell’insieme una figura
responsabile e di qualità, interessante ai fine della presente valutazione.
Il giudizio sull’idoneità a
ricoprire il ruolo in concorso è: buono.
MALFONA
Lina
Giudizio collegiale
Dalla sua formazione
effettuata tra La Sapienza a Roma e il SUN di Napoli, emergono attenzioni di
qualità ai temi della Composizione Architettonica, anche nel breve percorso
svolto in considerazione della giovane età. L’attività di ricerca della
candidata si articola con buoni risultati su una pluralità coerente di studi :
dal fondamento urbano del progetto architettonico al ruolo del tracciato
nel progetto urbano, alle riflessioni sull’attualità delle esperienze
dei maestri. L’attività
progettuale nei concorsi appare integrarsi con gli interessi di studio.
Nell’insieme si delinea un profilo che
dimostra una buona capacità di
ricercatore ed un’attitudine promettente per la valutazione comparativa in
oggetto. Il giudizio sull’idoneità a ricoprire il ruolo in concorso è: più che
sufficiente.
MAMMARELLA Andrea
Giudizio collegiale
Laurea e Dottorato su temi
progettuali di carattere più teorico, approdo al versante storico critico con
le tre monografie ( in collaborazione) tematicamente congruenti e dedicate al
contemporaneo e alle dimensioni delle città in rapporto all’architettura.
Differenzia la sua buona produzione di ricerca all’interno di un percorso che
prende origine dalla iniziale formazione presso l’università di Pescara ove
partecipa positivamente alla attività didattica. Tra i suoi temi di lavoro
compaiono aspetti originali quali il rapporto tra la società e la tecnologia,
l’architettura come merce di scambio, a lato di approfondimenti sull’architettura
anni ’60 e recenti studi sul Social Housing. Presenta esperienze condotte in
una variegata sperimentazione progettuale a diverse scale. Deve tuttavia essere
ancora raggiunta una piena integrazione tra i percorsi di studio intrapresi nel
campo teorico e una significativa e riconoscibile linea di ricerca nelle
esperienze di progettazione. Complessivamente il giudizio sull’idoneità a
ricoprire il ruolo in concorso è: più che sufficiente.
MOSCO
Valerio Paolo
Giudizio collegiale
Due decenni dalla laurea
(1992/Roma/La Sapienza) di intensa attività didattica, di ricerca, progettuale.
Gli anni Novanta sono dedicati prevalentemente alla formazione post-laurea e
all’insegnamento tra Roma e Pescara, con una attività progettuale decisamente
prevalente rispetto ad una produzione scientifica limitata per questo decennio
a pochi titoli su riviste. Il secondo decennio mostra invece un bilanciamento
verso l’alto di tutte le tipologie d’impegno, con una cospicua serie di libri
(da segnalare la monografia sull’ingegneria in Italia e all’estero), saggi (da
segnalare le rassegne sull’architettura negli Stati Uniti e in Italia),
articoli, convegni e mostre che affiancano un insegnamento tra Venezia, Brescia
e Ferrara. Si delinea un profilo presente con vivacità e competenza nel
dibattito contemporaneo sull’architettura cui ha fornito negli ultimi anni
interessanti contributi soprattutto di carattere storico-critico, in alcuni
casi con notevole qualità divulgativa. Presenta una estesa attività
professionale, in molti casi in collaborazione, parzialmente documentata, dalla
quale non si evince tuttavia una autonoma, riconoscibile e significativa linea di ricerca nella
pratica del progetto. Una figura di grande interesse e matura, anche se parzialmente eccentrica rispetto
all’ambito specifico oggetto di questa valutazione. Complessivamente il
giudizio sull’idoneità a ricoprire il ruolo in concorso è: più che buono.
OTTAVIANI
Romolo
Giudizio collegiale
Interessante figura di
ricercatore che lavora sul progetto urbano in modo multidisciplinare e quasi
sempre in forma associata. Ha fondato e organizzato gruppi di ricerca di
matrice dichiaratamente sperimentale come Stalker, Spacexperience, Osservatorio
Nomade e Self Made City con i quali ha svolto un’intensa attività progettuale
in Italia e all’estero. Esperienze che hanno introdotto, nella ricerca sugli
spazi pubblici e sulle diverse condizioni dell’abitare urbano legato
all’emergenza o ai grandi eventi o ai fenomeni immigratori, un proficuo
approccio in grado di fornire utili indicazioni e risposte nel progetto di
architettura anche nella dimensione effimera, ma in molti casi di grande
rilevanza, dell’istallazione o dell’allestimento, anche con il costante ricorso
a più mezzi espressivi di comunicazione. Analoga versatilità si riscontra
nell’ampia, anche se frammentaria, produzione scientifica tutta affidata a riviste, peraltro
qualificate e che dovrà trovare un paziente e sistematico lavoro monografico di
sintesi reclamato da un insieme di progetti, idee e scritti comunque stimolanti.
Complessivamente il giudizio sull’idoneità a ricoprire il ruolo in concorso è:
buono.
ULISSE Alberto
Giudizio collegiale
Personalità matura di
ricercatore, manifestata con la presentazione di un curriculum competitivo per
occasioni concorsuali come questa e omogeneo nei suoi capitoli più
significativi. Primo tra tutti quello della ricerca documentata in accorsati
lavori scientifici monografici nei quali si tentano sviluppi e applicazioni
originali del classico tema del progetto urbano. Il candidato si delinea come
una delle figure più impegnate della giovane generazione nella revisione degli
strumenti disciplinari in rapporto ai compiti che il progetto architettonico
deve oggi assumere di fronte ai problemi ambientali e di riorganizzazione
infrastrutturale dei territori urbani. L’attività di ricerca indipendente e le
esperienze di formazione e didattica in Italia e all’estero (Facoltà di Pescara
e Scuola Superiore di Architettura di Grenoble) documentano l’interesse e la
qualità della produzione scientifica, connotata da spessore culturale e
capacità di concorrere ad un utile aggiornamento della disciplina. L’attività
progettuale è caratterizzata da una serie di proposte di carattere sperimentale
di notevole interesse, testimoniata dall’ottenimento di premi e menzioni e dalla partecipazione al
Padiglione italiano della Biennale di Venezia del 2006. L’elevata intensità e la continuità temporale
della produzione scientifica, in rapporto all’età, con pubblicazioni anche in
lingua inglese, documentano un profilo già pienamente formato, in grado di
contribuire, con una chiara impostazione metodologica e competenza
disciplinare, ad una attività innovativa e propositiva di formazione e ricerca
secondo quanto richiesto per questa valutazione. Il giudizio
sull’idoneità a ricoprire il ruolo in concorso è:ottimo.
VALLESE
Giustino
Giudizio collegiale
Il candidato si è formato
nella Facoltà di Pescara, dove è impegnato con continuità in una lunga attività
di didattica e ricerca, chiaramente connessa con i principali campi di indagine
promossi dalla sede, anche con seminari, workshop, convegni e mostre. E’
particolarmente attivo nella pratica progettuale – per la quale ottiene diversi
riconoscimenti e premi - rivelando una
eccellente capacità di immettere nell’esperienza del progetto i temi principali
della sua ricerca teorica, testimoniata da alcune interessanti pubblicazioni.
Una figura seria e consapevole, di buon rilievo, che deve, attraverso una
ulteriore e più sistematica produzione scientifica, dare pieno risalto alla sua esperienza di docente e progettista.
Il giudizio sull’idoneità a ricoprire il ruolo in concorso è: buono.
Li
21.09.2012
La
commissione.
1) Prof.
Giuseppe Barbieri
Presidente
2) Prof.
Fausto Pugnaloni Commissario
3) Prof. Pasquale
Belfiore Segretario