Procedura di Valutazione
comparativa ad un posto di RICERCATORE Presso
Si procede quindi alla
valutazione delle prove scritte.
Viene esaminata prima la prova A (prima prova scritta) e poi la prova B (seconda prova scritta),
effettuando nell’ordine le seguenti operazioni:
1.
Esame collegiale degli elaborati
2.
Espressione dei giudizi dei singoli Commissari;
3.
Discussione collegiale;
4.
Formulazione dei giudizi collegiali.
Sugli
elaborati identificati con il numero 1A,
relativo alla prima prova scritta, e con il numero 1B, relativo alla seconda prova scritta, vengono formulati i
seguenti giudizi individuali e
collegiali:
Candidato n. 1
Commissario: Prof. Luciano Arcuri
Prova A: l’analisi del modello
teorico affrontato è condotta con sistematicità e completezza. Equilibrato il
bilancio dei punti di forza e di debolezza dei costrutti analizzati.
Prova B: il progetto di ricerca
viene sviluppato a partire da una corretta analisi dei risultati apparentemente
contraddittori di due filoni di indagine. Il paradigma di ricerca suggerito
sembra rispondere opportunamente agli interrogativi delle ipotesi formulate.
Prova A - Dal compito emerge un’ampia e approfondita conoscenza della
letteratura teorica relativa ai processi di negoziazione, alle dinamiche che s’instaurano tra le parti
in causa, alle procedure utilizzate nelle più importanti ricerche in questo
campo. In sintesi, il compito mostra un discorso logico, chiaro, ben
articolato, per cui il giudizio finale è decisamente favorevole.
Prova B – La consegna impartita dalla Commissione è stata eseguita
attraverso la descrizione di un disegno sperimentale che vuole testare se la
propensione a fare concessioni nell’ambito di un processo di negoziazione
cambia, a seconda che l’espressione dei sentimenti (di rabbia o di felicità)
della controparte sia espressa in forma dichiarativa o narrativa. Si deve far
notare una buona capacità di operazionalizzare le ipotesi discendenti dalla
teoria prescelta, che vengono inserite
in un’architettura consequenziale e ragionata.
A giudizio della commissione le
prove dimostrano completezza di informazione e maturità di approccio ai temi
affrontati.
Candidato n. 2
Prova A: l’impostazione del testo è
prevalentemente mirata ad una ricostruzione storica di un costrutto più che
all’analisi di un modello o di una teoria.
Prova B: il progetto di ricerca si
propone di indagare gli effetti interattivi di tre ordini di variabili
considerate nello studio della restorativeness di ambienti naturali e
costruiti. Il paradigma sperimentale risulta particolarmente complesso.
Prova A: Il compito consiste in un’ampia rassegna storica delle
principali teorie relative a come i gruppi riescono a influenzare gli individui
che ne fanno parte, e, in sintesi, delletematiche relative all’influenza
sociale. Pertanto, la consegna impartita dalla Commissione è stata eseguita
solo in maniera molto parziale, dato che non è stato scelto un modello
specifico di cui mettere in luce i punti
di forza e debolezza.
Prova B: L’elaborato descrive un disegno sperimentale in cui
inizialmente s’incrociano due variabili (socialità e tipologia d’attività) a
due livelli, in vista di un disegno sperimentale finale a tre variabili (fasi
del ciclo di vita, socialità e tipologia d’attività) a quadrato latino
riequilibrato, mirante
Prova A: L’elaborato verte sull’influenza del gruppo affrontata da un punto
di vista della storia delle teorie.
Tuttavia non risponde pienamente alle richieste del compito (analisi di
uno specifico modello con punti di forza e limiti).
Gli elaborati prodotti dimostrano una buona articolazione delle conoscenze rispetto al tema della psicologia ambientale, mentre le riflessioni sui modelli sfuggono alle richieste della traccia.
Prova A: l’analisi del modello
teorico scelto è condotta con organizzazione e consapevolezza. Un impegno
particolare è destinato all’analisi delle variabili di mediazione previste
dalle più recenti formulazioni dal modello.
Prova B: il progetto di ricerca
viene costruito privilegiando gli strumenti di analisi di tipo multivariato,
con particolare riferimento ai modelli di regressione. Non sempre chiare le
implicazioni concettuali dei risultati previsti.
Prova A: Il compito descrive il modello teorico di Moos (ispirato al
più generale modello stress/adattamento), che è utilizzabile anche per spiegare
alcuni temi di rilevante attualità quali la paura della criminalità. Tale
modello è spiegato con chiarezza e precisione, mostrando una buona conoscenza
della letteratura attinente. Il giudizio finale è, per tali ragioni, positivo.
Prova B: L’elaborato descrive un disegno sperimentale in cui si cerca
di valutare la relazione esistente tra le caratteristiche della zona in cui i
soggetti vivono e il benessere psicosociale dei
soggetti stessi, tenendo conto anche delle fasi del ciclo di vita. In
breve, viene presentato un disegno di ricerca molto ampio, che prevede il
campionamento casuale di cento quartieri in diverse città italiane, nel cui
ambito verranno ulteriormente individuati
trenta soggetti di età tra i 15 e i 20 anni,
ai quali
verrà richiesto di compilare un ampio questionario focalizzato a raccogliere
diversi tipi d’informazioni, che saranno successivamente elaborate attraverso
una tecnica di analisi multilivello.
Apprezzabile la capacità di operazionalizzare le ipotesi teoriche, qualche ingenuità nel numero dei quartieri. La consegna data dalla Commissione è stata, comunque, eseguita in modo efficace.
Prova A: Il tema riguarda le teorie
(pregiudizio, stile di coping, relazione tra stress e adattamento) che
permettono di analizzare la paura della criminalità. L’elaborato è buono,
strutturato chiaramente. I punti di forza e i limiti del modello sono
opportunamente ricordati.
Prova B: Il progetto di ricerca
riguarda la relazione tra contesti di vita, familiari e benessere degli
adolescenti. Il progetto è buono anche se un po’ dispersivo. Buona attenzione
per gli aspetti metodologici.
Il complesso delle prove indica, a parere della commissione, maturità di riflessione e forte motivazioni a coniugare i modelli con le esigenze della ricerca sul campo. E’ anche presente una buona attenzione agli aspetti metodologici.
Prova A: l’impostazione del testo è
prevalentemente mirata ad una ricostruzione storica di un costrutto più che
all’analisi di un modello o di una teoria.
Prova B: il progetto di ricerca si
propone di indagare le componenti dell’autoritarismo per come si articolano in
partecipanti classificati sulla base del vissuto della loro religiosità di
cattolici. Si tratta di una ripresa di una paradigma di ricerca già impiegato
in Canada.
Prova A – Il compito è costituito da un’ampia rassegna storica dello
studio degli atteggiamenti in psicologia sociale. Se è apprezzabile lo sforzo
di sintesi, non si può fare a meno di rilevare che la consegna impartita dalla
Commissione è stata eseguita solo in parte, dato che non è stato scelto un
modello specifico di cui mettere in luce
i punti di forza e debolezza.
Prova B – L’elaborato presenta un disegno sperimentale finalizzato a
valutare “la relazione tra autoritaritarismo e religione cattolica, per capire
se effettivamente esiste una relazione positiva e se debba essere estesa a
tutto il mondo cattolico”. Il progetto non contiene specifiche ipotesi
riguardanti la moderazione della relazione in funzione della tipologia
dell’esperienza religiosa dei partecipanti.
Prova A: il lavoro tratta in
maniera corretta la storia del concetto di atteggiamento e delle sue traduzioni
di ricerca in psicologia sociale. Tuttavia non risponde pienamente alle
richieste del compito (analisi di uno specifico modello con punti di forza e
limiti).
Il complesso delle prove indica, a
giudizio della commissione, la presenza di interessi di ricerca pertinenti e
con forti ricadute sociali. Non sono
risultati opportunamente sedimentati i collegamenti con una riflessione teorica
più generale.
Candidato n. 5
Prova A: il testo affronta il
problema teorico con una serie ricchissima di riferimenti concettuali non
sempre gerarchizzati con le opportune priorità.
Prova B: il progetto di ricerca
viene sviluppato con esaustività di proposte metodologiche ma con scarsa
attenzione alla formulazione di precise ipotesi di lavoro.
Prova A – Il compito mostra una buona conoscenza delle correnti di
pensiero e degli autori che si sono occupati dell’interdipendenza tra gli
individui in generale e, poi, più specificamente, tra i partner di una coppia
coniugale. Non si può far a meno di osservare però che, dopo un inizio
promettente, il discorso perde di coerenza e consequenzialità, e, in breve,
emerge una certa confusione. Pertanto, il giudizio finale non può essere
compiutamente positivo.
Prova B – L’elaborato dimostra
un’ampia e approfondita conoscenza dei contributi teorici ed empirici
relativi al “marital conflict”. Peraltro, il lettore fa fatica a cogliere quale
sia il disegno di ricerca proposto, sicché il modo in cui le ipotesi teoriche
vengono operazionalizzate e verificate rimane poco chiaro.
Giudizio collegiale
La
commissione valuta positivamente le competenze e gli interessi del candidato.
Apprezza la complessità dei riferimenti che rischiano, però, di limitare la
chiarezza della strutturazione.
A seguito di tale operazione
i predetti elaborati, nonché i relativi giudizi sono attribuiti come segue:
elaborati 1A/1B candidato : Pietroni Davide
elaborati 2A/2B candidato : Scopelliti Massimiliano
elaborati 3A/3B candidato : Vieno Alessio
elaborati 4A/4B candidato :
Passini Stefano
elaborati 5A/5B candidato : Chiarolanza Claudia
Terminate
le valutazioni,
La commissione viene sciolta
alle ore 22 e si riconvoca nel giorno 19 novembre alle ore 9 per lo svolgimento
della prova orale prevista dal bando.
Chieti/Pescara, 18.11. 2004
Letto, approvato e sottoscritto
seduta stante.
Prof. Luciano ARCURI …………………………………
Prof. Alberto ROSSATI …………………………………
Dott.ssa Patrizia ROMITO …………………………………