Procedura di Valutazione comparativa ad un posto di

Professore Associato  Presso  la Facolta' di  ARCHITETTURA  

Settore ICAR 14 COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA ED URBANA 

Pubblicato sulla Gazzetta n. 54   DELL’11/07/2008

 

VERBALE   SESTA   SEDUTA

 

La Commissione costituita per il concorso di cui in premessa con D.R. n. 457 del 24/03/2010 e  pubblicata su G.U. n. 28 Serie Speciale - del 09/04/2010, composta dai seguenti  professori:

Prof.  Carmela Andriani                       Presidente

Prof.  Giancarlo Carnevale                   Segretario

Prof.  Massimo Carmassi                     Commissario

Prof.  Giorgio Grassi                            Commissario

Prof.  Raffaele Panella              Commissario

si è riunita nei locali del Dipartimento IDEA, presso la Facoltà di Architettura, dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara, il giorno 09/12/2010 alle ore 09.00 per la presa d’atto della documentazione e per la valutazione titoli e pubblicazioni.

La Commissione predispone, prima della discussione sulle pubblicazioni, i temi relativi alla lezione per i candidati convocati per la data odierna.

I temi sono i seguenti:

Candidata Paola GREGORY

1) Aree dismesse: conservazione ed architettura

2)“L’originalità per l’artista è la più tremenda delle prigioni; come la prostituta che deve apparire vistosa per attrarre l’estraneo. Essa non interessa nemmeno all’autore, o egli la sente come una servitù, un peso. L’originalità appartiene ai fenomeni della delinquenza” (A. Martini in: G. Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, p. 238). Cosa significa questa affermazione di Martini per voi architetti. Cosa significa per voi futuri professori di Comp. Arch.

3) Le geometrie della Natura al servizio del Progetto

4) La città diventa arcipelago metropolitano. I “vuoti” sono progettabili e quale il ruolo dell’architettura?

5) Lo spazio delle infrastrutture nella progettazione della città contemporanea fra progetto d’architettura e  progetto di paesaggio.

 

Candidata Silvia MALCOVATI

1) Aspetti evolutivi e permanenti nella Disciplina

2) Se e come il Paesaggio ha influenzato il modo di concepire l’architettura nel contemporaneo.

3) “Da quando l’umanità ha preso coscienza della grandezza dell’antichità classica, un solo pensiero ha unito fra loro i grandi architetti. Essi pensavano: così come io costruisco avrebbero costruito gli

antichi romani. Questo pensiero io voglio inocularlo nei miei allievi”  (A. Loos: Sämtliche Schriften, in “La mia scuola di architettura”, p. 262 della trad. it.). Cosa significa questa affermazione di Loos per voi architetti. Cosa significa per voi futuri professori di Comp. Arch.

4) Il progetto come modificazione (e giudizio critico operativo).

5) Elementi primari ed architettura contemporanea.

 

Candidato Pierantonio VAL

1) Abitare e città

2) Il problema del trasferimento degli “ordini” dal piano al progetto.

3) 1“La lingua madre dell’Architettura è la Costruzione” (A.Perret)

4) Architettura e Spazio: il progetto come declinazione variabile dello spazio.

5) Dice Lukàcs che l’architettura, in quanto “creatrice di un mondo”, “crea un ambiente spaziale reale e adeguato, che evoca visivamente adeguatezza” (G. Lukàcs in Ästhetik II, p. 1208 dell’ed. it.). Cosa significa questa affermazione di Lukàcs per voi architetti. Cosa significa per voi futuri professori di Comp. Arch.

 

Candidata Nilda Maria VALENTIN

1) Il Progetto come processo razionale.

2) “Ciò che oggi si esige da un corridore , da un giocatore di tennis, da un atleta che vuole distinguersi - esercizi razionali, disciplina severa, libertà conquistata attraverso una lunga disciplina – contrasta curiosamente con quel poco che basta a passare per artista” (P. Valéry in: Pièces sur l’art, “Préambule”, p. 161 della trad. it.). Cosa significa questa affermazione di Valéry per voi architetti. Cosa significa per voi futuri professori di Comp. Arch.

3) Il ruolo delle strategie distributive dell’architettura contemporanea.

4) Luogo, non luogo e progetto di architettura.

5) Il recupero delle aree dismesse fra risarcimento  urbano e opportunità architettonica.

La Commissione procede quindi ad inserire in altrettante buste sigillate i titoli dei temi proposti per ciascun candidato. La durata della prova è fissata in  45 minuti.

Alle ore 09,45 si procede all’appello ed al riconoscimento dei presenti e partecipanti al Concorso in oggetto:

01)    GREGORY PAOLA

02)    MALCOVATI SILVIA

03)    VAL PIERANTONIO

04)    VALENTIN NILDA MARIA.

Si dà inizio alla discussione dei titoli.

 

Alle ore 10,00  si introduce la Candidata Paola GREGORY e si effettua la discussione sui titoli.

La candidata conclude il suo intervento alle ore10,45.

 

Dopo la discussione dei titoli, la candidata è invitata a scegliere tre buste, tra le cinque che la commissione ha predisposto, contenenti i temi della prova didattica.

La candidata estrae le buste, che, una volta aperte, risultano contenere i seguenti temi:

1) Aree dismesse: conservazione ed architettura

3) Le geometrie della Natura al servizio del Progetto

5) Lo spazio delle infrastrutture nella progettazione della città contemporanea fra progetto d’architettura e  progetto di paesaggio.

      La candidata  indica quale argomento della prova didattica:

5) Lo spazio delle infrastrutture nella progettazione della città contemporanea fra progetto d’architettura e  progetto di paesaggio.

      La Commissione legge alla candidata gli argomenti contenuti nelle altre due buste:

2)“L’originalità per l’artista è la più tremenda delle prigioni; come la prostituta che deve apparire vistosa per attrarre l’estraneo. Essa non interessa nemmeno all’autore, o egli la sente come una servitù, un peso. L’originalità appartiene ai fenomeni della delinquenza” (A. Martini in: G. Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, p. 238). Cosa significa questa affermazione di Martini per voi architetti. Cosa significa per voi futuri professori di Comp. Arch.

4) La città diventa arcipelago metropolitano. I “vuoti” sono progettabili e quale il ruolo dell’architettura?

Uscita la candidata, la Commissione procede quindi alla formulazione dei giudizi individuali sulla discussione dei titoli.

Giudizio individuale del commissario Prof. Carmela Andriani

La candidata espone in una comunicazione serrata e ricca di riferimenti, alcuni dei temi caratterizzanti la sua ricerca scientifica, inerente questioni interpretative della nuova nozione di paesaggio nei contesti contemporanei. Delinea quindi con sicurezza il nuovo orizzonte del progetto in cui la teoria non si pone come sovrastruttura bensì come un modo di essere del progetto difficilmente distinguibile dal suo esito. Per quanto la discussione sia condotta in modo appropriato e con una approfondita conoscenza della letteratura necessaria ad un atteggiamento che vuole essere rifondativo, risulta meno efficace l’applicazione nel progetto, pure ritenuta, nell’assunto iniziale, verifica necessaria del pensiero teorico. Si delinea una figura consolidata di studiosa.

Giudizio individuale del commissario Prof. Giancarlo Carnevale

Elementi di interpretazione della nozione di paesaggio nella contemporaneità, approccio teorico alla disciplina della composizione architettonica, sono i due cardini attorno a cui ruota la rilevante produzione scientifica della candidata che espone con sicurezza, talvolta eccessiva, gli assunti della sua ricerca. Non rilevante al contrario la ricerca applicata risultata a volte incoerente con gli approfondimenti teorici. Si delinea un profilo rilevante di studioso e di ricercatore  con particolare attitudine alla speculazione teorica del pensiero architettonico.

Giudizio individuale del commissario Prof. Massimo Carmassi

La candidata illustra la sua attività di ricerca con alcuni esempi, sottolineando in particolare i risultati emersi dal dottorato di ricerca su Pietralata.

Propone la necessità di modificare il paesaggio esistente con una forte impronta progettuale di ispirazione decostruttivista. Illustra anche alcuni allestimenti interni.

Giudizio individuale del commissario Prof. Giorgio Grassi

La candidata illustra il suo percorso formativo con argomenti attinenti la sua linea di lavoro e interessi. Risalta il suo interesse di studiosa-ricercatrice per le diverse interpretazioni del termine “paesaggio” a partire dalle diverse scale a cui può essere letto. La Gregory fa vedere una forte propensione alla riflessione teorica supportata da una preparazione ampia e sicura. La sua esperienza progettuale è lo specchio di questi suoi studi e interessi.

Giudizio individuale del Commissario Prof. Raffaele Panella

Presenta il suo campo di studi con precisione e larghezza di riferimenti teorici, focalizzandolo immediatamente attorno al Paesaggio. Traccia quindi un quadro assai apprezzabile dell’evoluzione del concetto di paesaggio, definendolo di volta in volta come “luogo mentale”, o come rappresentazione simbolica, definendolo per rapporto alle due declinazioni nelle quali ora prevale l’estetica, ora la scienza. Molto interessante ai fini disciplinari è il concetto di un’architettura che istituzionalizza con la sua presenza l’esistenza del paesaggio.

 

Alle ore 11,00  si introduce la Candidata Silvia MALCOVATI e si effettua la discussione sui titoli.

La candidata conclude il suo intervento alle ore 11,45.

 

Dopo la discussione dei titoli, la candidata è invitata a scegliere tre buste, tra le cinque che la commissione ha predisposto, contenenti i temi della prova didattica.

 

La candidata estrae le buste, che, una volta aperte, risultano contenere i seguenti temi:

1) Aspetti evolutivi e permanenti nella Disciplina

2) Se e come il Paesaggio ha influenzato il modo di concepire l’architettura nel contemporaneo.

5) Elementi primari ed architettura contemporanea.

      La candidata indica quale argomento della prova didattica:

“1) Aspetti evolutivi e permanenti nella Disciplina”.

      La Commissione legge alla candidata gli argomenti contenuti nelle altre due buste:

3) “Da quando l’umanità ha preso coscienza della grandezza dell’antichità classica, un solo pensiero ha unito fra loro i grandi architetti. Essi pensavano: così come io costruisco avrebbero costruito gli antichi romani. Questo pensiero io voglio inocularlo nei miei allievi” (A. Loos: Sämtliche Schriften, in “La mia scuola di architettura”, p. 262 della trad. it.). Cosa significa questa affermazione di Loos per voi architetti. Cosa significa per voi futuri professori di Comp. Arch.

4) Il progetto come modificazione (e giudizio critico operativo).

Uscita la candidata, la Commissione procede quindi alla formulazione dei giudizi individuali sulla discussione dei titoli.

Giudizio individuale del commissario Prof. Carmela Andriani

La candidata espone ordinatamente le tappe importanti del suo percorso di ricerca sia teorica che applicata, laddove questo confine in realtà viene annullato affermando la continuità di pensiero fra l’una e l’altra  unita ad una  costante verifica della coerenza dei suoi assunti. Di rilevante interesse il suo percorso di ricerca che ha riconosciuto in alcuni maestri i punti di riferimento indiscussi. Ne è conseguita anche la scelta delle scuole in cui la candidata ha avuto occasioni di ricerca e di studio (ETSAB, ETH Zurigo, Politecnico di Milano e di Torino). Tradizione del Moderno, la Storia come strumento necessario, l’Architettura neoclassica tedesca , il concetto del ‘nuovo’ nell’architettura e nel disegno urbano sono alcuni degli argomenti trattati con sicurezza delle proprie posizioni acquisite, e con argomentazioni di livello maturo e consapevole. Si delinea una figura intensa e convincente di studiosa e di docente.

Giudizio individuale del commissario Prof. Giancarlo Carnevale

ETSAB, ETH Zurigo, Politecnico di Milano e di Torino sono alcune delle tappe significative del percorso scientifico della candidata che espone con grande rigore la coerenza del suo percorso di formazione scientifica. La Storia come materiale ancora vivo del progetto, la Tradizione del Moderno, l’Architettura neoclassica, il disegno urbano come strumento operativo di continuità, e quindi una riflessone sul senso del ‘nuovo’ nella cultura contemporanea, sono alcuni di temi trattati dalla candidata con una non comune capacità di articolare con appropriatezza e profondità di ragionamento i temi della sua ricerca scientifica Profilo maturo di studiosa e di docente.

Giudizio individuale del commissario Prof. Massimo Carmassi

Attraverso numerose esperienze progettuali e pubblicazioni dimostra un atteggiamento di notevole coerenza con le premesse teoriche, basate su una profonda conoscenza della cultura progettuale europea ed in particolare tedesca, dove la durata e la continuità con la storia sono l’obbiettivo principale, così come sostiene Adolf Loss, un solo pensiero ha unito fra loro i grandi architetti. Essi pensavano – così come io costruisco avrebbero costruito gli antichi romani. Questo pensiero io voglio inoculare nei miei allievi.

Giudizio individuale del commissario Prof. Giorgio Grassi

La candidata espone il suo curriculum di studiosa e di architetto con grande chiarezza, mettendone in evidenza l’estrema coerenza. Il suo aver frequentato le più prestigiose facoltà europee, come l’E.T.H. di Zurigo e l’E.T.S.A. di Barcellona, sia come ricercatrice borsista che come insegnante, si dimostra non casuale o occasionale, ma piuttosto come una scelta ben definita derivata da una scelta teorico-metodologica altrettanto netta. I personaggi frequentati e con cui ha collaborato nelle varie sedi universitarie (Martì Aris, Lahuerta, Armesto e poi Oechslin, Magnago Lampugnani, Forster, Reichlin, ecc.) non fanno che rimarcare questa scelta di una precisa linea di pensiero che la candidata persegue senza incertezze e perfettamente in grado di spiegarne i motivi e anche l’utilità proprio sul piano didattico. L’attività progettuale (fra cui un concorso internazionale vinto) è in linea con le scelte culturali sopraesposte e si presenta estremamente matura, definitiva e unitaria e in quanto tale esemplare.

Giudizio individuale del Commissario Prof. Raffaele Panella

Estremamente chiara e convincente nella illustrazione del suo profilo scientifico nell’interessante “viaggio” tra diverse scuole ed esperienze tra le quali si segnalano Barcellona e  Zurigo, che la porteranno ad un particolare apprezzamento della vicenda architettonica mitteleuropea. Espone con altrettanta chiarezza la sua tesi sulla continuità nella tradizione di cui sono evidenti esempi le architetture.

 

Alle ore 12.00  si introduce il Candidato  Pierantonio VAL e si effettua la discussione sui titoli.

Il candidato conclude il suo intervento alle ore 12,45.

Dopo la discussione dei titoli, il candidato è invitato a scegliere tre buste, tra le cinque che la commissione ha predisposto, contenenti i temi della prova didattica.

Il candidato estrae le buste, che, una volta aperte, risultano contenere i seguenti temi:

2) Il problema del trasferimento degli “ordini” dal piano al progetto.

3) “La lingua madre dell’Architettura è la Costruzione” (A.Perret)

5) Dice Lukàcs che l’architettura, in quanto “creatrice di un mondo”, “crea un ambiente spaziale reale e adeguato, che evoca visivamente adeguatezza” (G. Lukàcs in Ästhetik II, p. 1208 dell’ed. it.). Cosa significa questa affermazione di Lukàcs per voi architetti. Cosa significa per voi futuri professori di Comp. Arch.

      Il candidato indica quale argomento della prova didattica:

 “3) La lingua madre dell’Architettura è la Costruzione” (A.Perret)”.

      La Commissione legge al candidato gli argomenti contenuti nelle altre due buste:

1) Abitare e città

4) Architettura e Spazio: il progetto come declinazione variabile dello spazio.

Uscito il candidato, la Commissione procede quindi alla formulazione dei giudizi individuali sulla discussione dei titoli.

Giudizio individuale del commissario Prof. Carmela Andriani

Il candidato espone i suoi titoli con sicurezza e maturità derivata da una lunga esperienza sia progettuale che didattica. Si rileva che l’interazione fra le due attività ha prodotto risultati interessanti per il grado di consapevolezza raggiunto sia  negli esiti applicati che in quelli teorici. Architettura come pratica consapevole della costruzione, applicata prevalentemente in contesto veneziano dove Val insegna, è il tema dominante sul quale il candidato si sofferma, illustrando diverse pubblicazioni qualificate in cui periodicamente il lavoro svolto viene sottoposto ad un bilancio critico. Dimostra inoltre capacità di aggiornamento continuo in merito a tematiche attuali quale ad esempio l’interesse per la questione delle abitazioni a basso costo, evidenziando una propensione ad attribuire all’architettura il senso di un mandato civile. Figura matura di docente.

Giudizio individuale del commissario Prof. Giancarlo Carnevale

Il candidato espone con pacata sicurezza il suo percorso sia scientifico che didattico fortemente ancorato alla realtà della scuola di Venezia dove opera da più di venti anni. In questo arco di tempo ha avuto l’opportunità di collaborare sia progettualmente che didatticamente con nomi importanti dell’architettura internazionale fra cui V Gregotti che ne ha segnato la formazione di progettista, Alvaro Siza ed altri. L’Architettura come costruzione consapevole, il progetto come sapienza del costruire, ma anche una forte attenzione al territorio veneziano ed ai suoi modi di sviluppo, sono gli argomenti trattati anche nelle rilevanti pubblicazioni di scritti e progetti. Si delinea una figura matura sia di progettista che di docente laddove i due aspetti sembrano costantemente intersecarsi ed unirsi nella concezione, didatticamente preziosa, del mandato civile dell’architettura.

Giudizio individuale del commissario Prof. Massimo Carmassi

L’illustrazione dei titoli fa riferimento principalmente alla bella monografia dei suoi lavori di architettura edita dal Poligrafo, attraverso i quali suggerisce la sua idea di rapporto tra materia e figurazione. Le sue opere comprendono sia architetture di piccola scala che instaurano un rapporto stretto con il contesto, che complessi residenziali a basso costo, frutto di una lunga ricerca basata sul valore etico della pratica professionale.

Giudizio individuale del commissario Prof. Giorgio Grassi

Il candidato descrive il suo curriculum molto ampio e variegato che mostra una costante attenzione al momento costruttivo/tecnico del progetto d’architettura. Studioso di Venezia e delle sue architetture il candidato mostra altresì una lunga esperienza di insegnante alla Facoltà di Architettura di Venezia la cui città è costante riferimento delle sue riflessioni teorico/metodologiche. Insegnante molto utile oggi, proprio perché parla costantemente di costruzione contrapposta a figura, a forma, oltre che di composizione, di materiali e del loro uso. Nei suoi progetti e realizzazioni, tutti interessanti perché esemplari di quanto sostenuto, si riscontra visivamente, come elemento costante, il confronto dialettico tra materia e figurazione.

Giudizio individuale del Commissario Prof. Raffaele Panella

Conferma le sue qualità di progettista che riesce a collocare le sue scelte progettuali in un contesto teorico nel quale prevalgono i rapporti tra le cose, in primis, tra i volumi e il piano di sostegno fisico, tra materia e figurazione. L’attenzione agli aspetti materiali della costruzione e al contesto politico economico nel quale viene a cadere la nuova domanda abitativa lo porta ad occuparsi degli alloggi minimi. Non casualmente, queste scelte diventano la base per una intensa attività didattica che lo vede impegnato anche all’estero e che egli esercita in qualità di contrattista prevalentemente a Venezia. Di grande misura e contenuto dimostrativo la sua monografia sulle sue opere al titolo Pier Antonio Val – Relazioni e distanze.

 

Alle ore 13.00 si introduce la Candidata Nilda Maria VALENTIN.

La candidata conclude il suo intervento alle ore 13,45.

Dopo la discussione dei titoli, la candidata è invitata a scegliere tre buste, tra le cinque che la commissione ha predisposto, contenenti i temi della prova didattica.

La candidata estrae le buste, che, una volta aperte, risultano contenere i seguenti temi:

1) Il Progetto come processo razionale.

2) “Ciò che oggi si esige da un corridore , da un giocatore di tennis, da un atleta che vuole distinguersi - esercizi razionali, disciplina severa, libertà conquistata attraverso una lunga disciplina – contrasta curiosamente con quel poco che basta a passare per artista” (P. Valéry in: Pièces sur l’art, “Préambule”, p. 161 della trad. it.). Cosa significa questa affermazione di Valéry per voi architetti. Cosa significa per voi futuri professori di Comp. Arch.

3) Il ruolo delle strategie distributive dell’architettura contemporanea.

            La candidata indica quale argomento della prova didattica:

“1) Il Progetto come processo razionale”.

            La Commissione legge alla candidata gli argomenti contenuti nelle altre due buste:

4) Luogo, non luogo e progetto di architettura.

5) Il recupero delle aree dismesse fra risarcimento  urbano e opportunità architettonica.

Uscita la candidata, la Commissione procede quindi alla formulazione dei giudizi individuali sulla discussione dei titoli.

Giudizio individuale del commissario Prof. Carmela Andriani

La candidata esplicita nella esposizione dei titoli la sua formazione maturata nella scuola americana e successivamente in quella italiana, dove attualmente insegna nel ruolo di ricercatore confermato. La scala urbana del progetto architettonico, già argomento della tesi di dottorato, e successivamente il rapporto fra preesistenza ed innovazione ed in particolare lo studio delle aree dismesse, rappresentano gli elementi caratterizzanti della sua ricerca progettuale, peraltro sostanziata da una cospicua attività progettuale condotta all’interno dello studio Lenci-Valentin. Attitudine a considerare l’architettura innanzitutto come risposta di qualità ad una domanda funzionale e d’uso, Nilda Valentin svolge la sua prova con buona padronanza degli argomenti trattati.

Giudizio individuale del commissario Prof. Giancarlo Carnevale

Ricercatore confermato presso la Sapienza di Roma, Nilda Valentin ha una formazione di scuola americana, numerose esperienze all’estero, una discreta conoscenza del contesto internazionale. Questo determina il carattere variato dei suoi titoli che accostano interessi diversi, dalle tematiche legate al progetto urbano alle ricerche sulle aree dismesse, allo approfondimento dell’opera di Moshe Safdie. Si può dire che l’eterogeneità di questi filoni di ricerca trova nell’approccio progettuale il suo filo conduttore, ben documentato da una cospicua produzione di ricerca applicata. La candidata espone con semplicità e appropriatezza di linguaggio i titoli caratterizzanti il suo lavoro.

Giudizio individuale del commissario Prof. Massimo Carmassi

La candidata illustra i propri titoli costituiti da una monografia su Moshe Shafdie e una sui progetti redatti in associazione con l’arch. Lenci. Non esibisce documenti progettuali sulla sua attività didattica anche se richiesta di farlo.

Giudizio individuale del commissario Prof. Giorgio Grassi

La candidata illustra il suo iter formativo – che a partire dagli USA dove si laurea la porta a Roma dove si stabilisce inaugurando altresì una collaborazione didattica con la Facoltà di Architettura de La Sapienza – con chiarezza e in modo convincente. Illustra l’ impostazione didattica adottata particolarmente attenta agli spetti tecnico/pratici del progetto. Presenta un gran numero di progetti in collaborazione (studio Lenci di cui e cofondatrice), tutti di matrice nettamente sperimentale. Presenta anche una monografia su un architetto molto attivo nel mondo e da noi poco conosciuto: Moshe Shafdie, architetto estroso e incredibilmente eclettico.

 

Giudizio individuale del Commissario Prof. Raffaele Panella

Dalla discussione sui titoli emerge con  chiarezza il suo processo formativo dagli States all’Italia come appropriazione della categoria del luogo visto come elemento sostanziale nella formazione del progetto. Su tale base teorica ella imposta la sua attività di ricerca progettuale, spesso svolta in collaborazione, presso lo studio di cui è cofondatrice.

 

Conclusa la enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, dei seguenti giudizi collegiali sulla discussione dei titoli.

 

Giudizio collegiale relativo alla Candidata Paola GREGORY

La candidata esprime con chiarezza l’ambito precisamente delimitato della sua ricerca scientifica incentrata da anni su di una risignificazione del termine paesaggio in rapporto alle fenomenologie di trasformazioni del territorio. Dimostra una consapevolezza matura degli argomenti sostenuta da convincimenti ed assunti teorici che tendono ad includere la questione infrastrutturale nell’alveo delle competenze disciplinari architettoniche. Si delinea un profilo consolidato di studiosa più incline alla speculazione teorica che alla prassi applicativa. Da rilevare a suo merito, l’acquisizione recente di queste tematiche alla delimitazione di campo dell’Icar 14.

 

Giudizio collegiale relativo alla Candidata Silvia MALCOVATI

La candidata espone con fermezza e coerenza non comune il suo percorso scientifico, ne precisa le tappe più importanti sia attraverso le scuole di pensiero prescelte che attraverso i suoi interpreti significativi.  Si delinea una figura rigorosa di ricercatore, e di docente maturo.

 

Giudizio collegiale relativo al Candidato Pierantonio VAL

Il candidato espone con efficacia gli elementi caratterizzanti il suo profilo di progettista (formazione e collaborazione con V. Gregotti) e di didatta. Docente a contratto dal 1981 con continuità presso lo IUAV, Pier Antonio VAL ha avuto anche esperienze didattiche presso altre scuole, sia italiane che straniere, e, fra gli altri, con Alvaro Siza, stabilendo ogni volta un proficuo rapporto fra progetto e riflessione teorica. Il libro ‘Relazioni a distanza’ con prefazione di V Gregotti ne rappresenta un esito. Si delinea la figura di un ricercatore che pur avendo sbilanciato la sua ricerca sul progetto come pratica del fare, si dimostra attento alle motivazioni profonde disciplinari e non che animano il percorso progettuale, precisando ogni volta il rapporto del nuovo con la preesistenza e sottolineando il mandato civile dell’architettura. La commissione pertanto esprime un giudizio di sicuro apprezzamento di questo profilo di docente utile alla scuola soprattutto per quanto attiene la dimostrata capacità di aggiornamento critico rispetto ai temi della contemporaneità.

 

Giudizio collegiale relativo alla candidata Nilda Maria VALENTIN

La candidata dimostra una buona padronanza degli argomenti caratterizzanti la sua produzione scientifica anche se questi appaiono a volte incoerenti.

Percorso in evoluzione di sicuro interesse.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Terminate le operazioni di formulazione e discussione dei giudizi individuali e collegiali la seduta è tolta alle ore 20,00 e la Commissione si riconvoca per il giorno 10/12/2010 alle ore 10,00.

 

  09/12/2010

 

LA COMMISSIONE:

           

Il  Presidente 

Prof.  Carmela Andriani           _____________________________________

                                  

I  Commissari 

 

Prof.  Massimo Carmassi         _____________________________________

 

Prof.  Giorgio Grassi                _____________________________________

 

Prof.  Raffaele Panella  _____________________________________

 

Il  Segretario

 

Prof.  Giancarlo Carnevale       _____________________________________

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allegato n. 1 elenco presenti.