Procedura di Valutazione comparativa ad un
posto di Professore Associato Presso
Prof. Keir Douglas ELAM - Presidente
Prof. Pietra Daniela CORONA - Segretario
Prof. Paola BOTTALLA - Commissario
Prof. Jeanne Frances CLEGG - Commissario
Prof. Francesco MARRONI - Commissario
si è riunita presso i locali del Dipartimento di Scienze Linguistiche e Letterarie dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” in Chieti-Pescara il giorno 18.01.2011 alle ore 9.00.
Alle ore 11.35
Alla fine
della lezione
Giudizio del commissario prof.: Keir Douglas Elam
La candidata svolge la prova didattica, sul rapporto
autore-lettore nell’epoca vittoriana, in chiave meta-didattica, spiegando
come svolgerebbe la lezione per un
uditorio di studenti della magistrale. L’esposizione, divisa in tre parti
(contesto, significato di ‘cultura’, esempi), risulta ben articolata, chiara e
consapevole sul piano pedagogico e metodologico, facendo ricorso anche a
strumenti teorici piuttosto complessi (Lotman). Le informazioni e le
esemplificazioni testuali, prese da Carlyle e Arnold, sono ben selezionate e
appropriate. La candidata mostra un’ottima padronanza della lingua inglese.
Giudizio del commissario prof.: Pietra Daniela Corona
Giudizio del commissario prof.: Paola Bottalla
La
candidata colloca la sua lezione all’interno di un modulo di un ipotetico
corso, individuando con precisione il livello richiesto da un uditorio
postgraduate. Articola l’esposizione in tre parti ben equilibrate: ‘social
background’, ‘theoretical statement’ e ‘presentation of the text’. Per ciascuna
parte dà agli studenti dei punti di riferimento bibliografici fondamentali a
chiarire il suo approccio e utili a eventuali verifiche ed approfondimenti.
Individua con chiarezza le principali caratteristiche del periodo e spiega
velocemente i suoi presupposti metodologici.Esemplifica discutendo tre autori,
Carlyle, Arnold e Pater, che incarnano in modo diverso la percezione dei
fenomeni culturali più importanti del periodo. Individua tre opere
particolarmente significative, anche dal punto di vista della comparsa di
termini chiave come ‘industrialism’, e considera la consapevolezza diversa che
questi autori dimostrano dell’audience cui si rivolgono. Non indica che passi
userebbe per l’analisi. Lezione efficace, ben articolata e in ottimo
inglese.
Giudizio del commissario prof.: Jeanne Frances Clegg
Lezione, destinata
idealmente a studenti di una laurea magistrale, è strutturata e in tre fasi: 1)
l’espansione e la successiva frammentazione del readership nel corso
dell'Ottocento 2) il senso vittoriano di 'cultura', prima concepita come unico
ma ristretta a esperienze trasmesse dal linguaggio, poi più estesa ma nello
stesso tempo frammentata 3) l’illustrazione dello sviluppo del rapporto
autore-lettore attraverso una lettura di esempi presi da Carlyle, Arnold e
Pater. Lezione ben strutturata,
interessante, efficace.
Giudizio del commissario prof.: Francesco Marroni
La candidata costruisce la sua lezione
secondo una linea argomentativa molto coerente dimostrando di essere matura e
consapevole per quanto attiene alle modalità comunicative proprie del momento
didattico. Procede delineando un preciso quadro del rapporto autore/lettore
soffermando la sua attenzione dapprima su Carlyle per giungere poi a Culture and Anarchy di Arnold e infine un’opportuna citazione dell’opera di
Walter Pater. Nell’articolazione della prova didattica la candidata non manca
di fare opportuni riferimenti ad alcuni
narratori vittoriani e alla critica che si è soffermata sulle modalità
di trasformazione della readership vittoriana
(per esempio, Raymond Williams). L’esposizione appare vivace e molto bene
veicolata al suo target didattico.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata Emma SDEGNO
La candidata svolge la prova didattica, sul rapporto autore-lettore nell’epoca vittoriana, in chiave meta-didattica, spiegando come svolgerebbe la lezione per un uditorio di studenti della magistrale. La lezione è strutturata in tre fasi: 1) l’espansione e la successiva frammentazione della readership nel corso dell’Ottocento; 2) il senso vittoriano di ‘cultura’, concepita prima come un unicum, poi più estesa e divisa; 3) illustrazione di esempi, presi da Carlyle, Arnold e Pater. La candidata non manca di fare opportuni riferimenti ai narratori vittoriani e alla critica moderna. Le informazioni e le esemplificazioni testuali sono precise e appropriate. La canidata mostra un’ottima padronanza della lingua inglese.
Alle ore 12.40
Alla fine
della lezione
Giudizio del commissario prof.: Keir Douglas Elam
La candidata svolge la prova didattica,
sull’intertestualità del teatro inglese moderno e contemporaneo, all’interno di
un immaginario corso triennale sul teatro britannico, facendo particolare
riferimento alle opere di Beckett e Stoppard. Dimostra una buona padronanza dei
metodi critici e pedagogici, anche se la lezione esposta risulta forse più
adatta ad una classe della magistrale. La candidata espone l’idea della
letteratura come sistema complesso auto-alimentante, partendo da diverse definizioni
di intertestualità (Bakhtin, Kristeva, Genette), forse con qualche eccesso
terminologico. L’esposizione relativa ai due autori scelti è chiara e
interessante, anche se non sempre lineare e a volte incerta.. L’inglese della
candidata risulta molto buono e disinvolto.
Giudizio del commissario prof.: Pietra Daniela Corona
La candidata Dott.ssa Sebellin affronta la lezione
su “ Intertextuality in Modern and British Drama” muovendo da una generale presentazione delle posizioni critiche sulla nozione di intertestualità,
considerandone altresì l’esemplificazione, con progressivi riferimenti a opere
contemporanee, in particolare di Stoppard e Beckett, che insistono
prevalentemente sulla dimensione testuale.
Giudizio del commissario prof.: Paola Bottalla
Affronta, in buon inglese, la discussione
dell’intertestualità nel dramma inglese moderno, rivolgendosi a studenti misti
di corsi differenti. Apre una lunga discussione metodologica
sull’interpretazione del termine ‘intertesto’, confrontato a ‘ipotesto’, ‘ipertesto’
‘paratesto’ ,’metatesto’ nell’accezione che ne danno vari critici, dalla
Kristeva a Riffaterre, da Genette a Foucault,
poco commisurata al tipo di ‘audience’ indicato. Dimostra tuttavia la
solidità delle sue conoscenze teoriche. Non indica stralci di lettura
specifici. E’ piuttosto il piano di un’unità didattica che di una singola
lezione. Procede a discutere nell’ordine Stoppard e Beckett, anche se ci si
sarebbe aspettato un ordine inverso, non tanto per questioni cronologiche, ma
perché Beckett, come lei stessa opportunamente nota, è uno dei sottotesti di
Stoppard. Discute i vari modi di incamerare i testi shakespeariani precenti, Hamlet
e Lear, con intenti comico grotteschi, secondo la tecnica del pastiche,
piuttosto che della parodia vera e propria. Non dimostra grande esperienza
didattica, ma buone possibilità di maturazione.
Giudizio del commissario prof.: Jeanne Frances Clegg
La lezione, destinata agli
studenti di una laurea triennale, introduce il concetto d’intertestualità dal
punto di vista teorica per poi commentare esempi di citazione, allusione e
parodia in due testi drammatici, Rosencrantz
and Guildenstern are Dead di Tom
Stoppard ed Endgame di Samuel
Beckett. La buona conoscenza dei testi e
dei concetti teorici non è ben funzionalizzata
dal punto di vista didattica; l’esposizione dialogica sembra più adatta alla
forma del seminario che a quella di una lezione per studenti giovani.
Giudizio del commissario prof.: Francesco Marroni
La candidata articola la prova didattica
partendo dall’idea di intertestualità con opportuni riferimenti teorici, in
primo luogo, a Julia Kristeva e Gerard Genette. Gli snodi principali
dell’analisi sono costituiti da Beckett e Stoppard di cui sono illustrati gli
aspetti peculiari in ordine al tema scelto. L’esposizione si sviluppa in modo
convincente, sia pure con qualche salto concettuale, sulla base di alcune
selezioni testuali che sono approfondite con competenza critico-filologica e
ampiezza di riferimenti sulla tematica dell’intertesto in rapporto alla
drammaturgia.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata Rossana Maria SEBELLIN
La
candidata svolge la prova didattica, sull’intertestualità del teatro inglese
moderno e contemporaneo, all’interno di un immaginario corso triennale sul
teatro britannico, facendo particolare riferimento alle opere di Beckett e
Stoppard.
Alle ore 13.30
Alla fine
della lezione
Giudizio del commissario prof.: Keir Douglas Elam
La candidata indirizza la prova didattica, su
scienza e pseudo-scienza nella narrativa vittoriana, ad un immaginario terzo
anno della triennale. Nella parte introduttiva, illustra alquanto sommariamente
le rivoluzioni scientifiche da Newton a Darwin, illustrando per sommi capi la
mescolanza nell’epoca vittoriana di scienza e superstizione. Presenta come
testi esemplificativi due opere della Eliot, con qualche breve accenno ad altri
autori quali Dickens. L’illustrazione dei testi eliotiani mette in luce più il
ruolo della natura e dell’irrazionale che non quello della scienza o
pseudo-scienza. Presenta uno handout con brani scelti, ma non vi fa
riferimento diretto. La prova si svolge in un inglese più che adeguato.
Giudizio del commissario prof.: Pietra Daniela Corona
L’esposizione della
lezione su “Science and Pseudoscience in victorian Wiriting” procede da
parte della Dott. Sette con considerazioni su scienza e darwinismo , per poi spostarsi
su esemplificazioni del conflitto tra razionalità e irrazionalità , posto al
centro della lezione. E affrontato , con frequenti riferimenti critici ,
attraverso rimandi, in prevalenza all’opera di George Eliot , ricondotta alla
temperie culturale dell’epoca.
Giudizio del commissario prof.: Paola Bottalla
La candidata indica come target studenti di
triennale dell’ultimo anno. Traccia, in un inglese talvolta incerto, le
premesse della discussione tra scienza e pseudoscienza fino all’Ottocento. Qui tocca velocemente le
questioni del mesmerismo, ipnosi ecc. ma tende a riportare la discussione
nell’ambito collegato ma diverso della contrapposizione tra scienza e fede, tra
‘supernaturalism’ e ‘empiricism’.Fornisce delle citazioni in ‘handout’, ma di
fatto non le usa. Si sposta su problemi a lei cari e familiari, come la
condizione femminile, non sufficientemente correlati. Imposta tutta la
discussione sulla Eliot, anche se tocca tangenzialmente altri autori. Lezione
poco organica, e con qualche elemento di confusione.
Giudizio del commissario prof.: Jeanne Frances Clegg
Più che di scienza e
pseudo-scienza, la lezione tratta la dialettica tra razionalismo e progresso da
una parte e la dimensione irrazionale, misteriosa, e bizzarro dall’altra. La dott.
Sette si concentra su George Eliot, commentando The Lifted Veil in una prospettiva trascendentale, e facendo
riferimento anche The Mill on the Floss;
accenna solo occasionalmente ad altri autori.
Giudizio del commissario prof.: Francesco Marroni
La candidata costruisce la lezione
partendo da una precisa rappresentazione del contesto vittoriano in cui si
sviluppa il dibattito intorno alla scienza con il conseguente risvolto
socio-culturale della pseudo-scienza. Facendo riferimento soprattutto a George
Eliot la candidata presenta in modo brillante il romanzo Middlemarch cogliendo gli aspetti relativi al tema scelto. Non
mancano riferimenti anche al racconto “The Lifted Veil” che viene
opportunamente menzionato per le questioni relativi alla scienza in rapporto
con le problematiche epistemologiche. L’esposizione è chiara, billante e, in
più punti, convincente.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata Miriam SETTE
La candidata indirizza la prova didattica, su
scienza e pseudo-scienza nella narrativa vittoriana, ad un immaginario terzo
anno della triennale. Traccia in un
inglese talvolta incerto la vitale problematica del rapporto fra scienza e
pseudo-scienza fino all’Ottocento, con considerazioni su scienze e darwinismo,
per poi esporre esemplificazioni del conflitto fra razionalità e irrazionalità,
procedendo in maniera poco organica.
Presenta uno handout con brani scelti, ma non vi fa riferimento diretto.
La prova si svolge in un inglese più che adeguato.
Alle ore 15.05
Alla fine
della lezione
Giudizio del commissario prof.: Keir Douglas Elam
La candidata indirizza la prova didattica, su
modernismo e poesia, impersonalità e intertestualità, ad un virtuale secondo anno della triennale.
Con l’aiuto di una presentazione PowerPoint, ben preparata e abilmente gestita con
l’ulteriore ausilio di un puntatore laser, la candidata conduce una lezione
lineare, chiara e coinvolgente. Espone in modo lucido e comprensibile i
concetti di modernismo e intertestualità, illustrandoli con esempi appropriati
presi dalle poesie di Eliot e del tardo Yeats. La lezione viene esposto con
notevole capacità comunicativa in un buon inglese.
Giudizio del commissario prof.: Pietra Daniela Corona
Giudizio del commissario prof.: Paola Bottalla
Imposta la lezione sul modernismo e la poesia del
Novecento, impersonalità e intertestualità usando il power point con
efficienza. Indica studenti finali della triennale, tarando forse un po’ basso
il suo materiale. Parla in buon inglese e con grande verve, catturando
l’attenzione del suo pubblico. Indica lo spazio che la lezione occupa
all’interno dell’ipotetico corso. Presenta velocemente le linee di sviluppo
precedenti, e poi successive, e si sofferma su Eliot e Yeats, visti sub
specie dei due aspetti proposti. Allarga i concetti critici utilizzando lo
stesso Eliot e la critica successiva. Sceglie opportunamente
Giudizio del commissario prof.: Jeanne Frances Clegg
La lezione, destinata a
studenti di terzo anno di una laurea triennale, è immaginata come parte integrante
di un corso su 'British Poetry of the 20th Century', e prende come
autori di riferimento T.S. Eliot e W.B. Yeats.
Presta più attenzione all’aspetto della intertestualità che a quello
della impersonalità. Il contenuto della lezione è forse un po’ semplice per il
livello indicato, ma la lezione è ben strutturata e molto chiara, e nella sua
esposizione la dott. Soccio fa un ottimo uso di PowerPoint.
Giudizio del commissario prof.: Francesco Marroni
La candidata sviluppa la prova didattica
con estrema chiarezza espositiva, fornendo il quadro di riferimento in ordine
al tema prescelto e argomentando sempre con acutezza critica e ottimo impianto
metodologico sia per quanto attiene all’intertestualità della poesia
modernista, sia sul tema dell’impersonalità con opportuni riferimenti alla
saggistica eliotiana. Brillante e didatticamente persuasiva, la candidata
dimostra maturità di approccio rispetto all’audience a cui è rivolta la
lezione.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata Anna Enrichetta SOCCIO
La
candidata indirizza la prova didattica, su modernismo e poesia, impersonalità e
intertestualità, ad un virtuale secondo
anno della triennale. Con l’aiuto di una presentazione PowerPoint, ben
preparata e abilmente gestita con l’ulteriore ausilio di un puntatore laser, la
candidata conduce una lezione lineare, chiara e coinvolgente. procede secondo
uno sviluppo sistematico dei percorsi a una riflessione organica sul Modernismo
nelle sue diverse configurazioni approfondite
con consapevolezza critica in relazione
ai concetti di Impersonalità e Intertestualità. Con opportuni
riferimenti alla saggistica eliotiana, la candidata sceglie The Waste Land e i due Byzantium poems per esemplificare le sue
ipotesi. Brillante e didatticamente persuasiva, la candidata mostra maturità di
approccio rispetto all’audience cui è rivolta la lezione.
Alle ore 16.05
Alla fine
della lezione
Giudizio del commissario prof.: Keir Douglas Elam
Il candidato presenta la prova didattica, sul tema
del clown nel teatro rinascimentale inglese, quale lezione introduttiva e
illustrativa di un corso indirizzato idealmente al terzo anno della triennale.
Nell’introduzione, il candidato illustra la divisione del corso, e della prova
medesima, in tre parti, dedicate rispettivamente al buffone pre-shakespeariano,
al ‘simple fool’ del primo Shakespeare e di Jonson, e al ‘complex fool’ dello
Shakespeare maturo e – esempio meno prevedibile – di John Marston. La
conduzione della prova dimostra un’ottima padronanza della materia, una buona
consapevolezza pedagogica e un sapiente uso di citazioni e di esemplificazioni
tramite l’uso di PowerPoint e handout. La lezione, forse più adatta, in
realtà, alla magistrale, viene svolta in un inglese molto buono.
Giudizio del commissario prof.: Pietra Daniela Corona
Il candidato Dott. Coronato , nella conduzione della
lezione su “The clown on the early modern stage” , dimostra buona padronanza del tema che
sa articolare, secondo un percorso ben
delineato e approfondito , con ricchi riferimenti critici e pertinenti richiami
testuali, rendendo conto, in termini maturi, delle ipotesi avanzate sulle fasi
di sviluppo della figura (da clown a
fool) attraverso i rimandi alle opere di Shakespeare, Jonson e Marston
Giudizio del commissario prof.: Paola Bottalla
Indica studenti di ultimo anno triennale, anche se
in realtà la lezione è più adatta alla specialistica. Colloca però il suo testo
come premessa globale in apertura di corso, e articola chiaramente e
intelligentemente le sue varie parti in una progressione efficace ed arguta.
L’inglese è eccellente. Delinea il contesto storico culturale del clown,
i punti di riferimento in Erasmo, e la sua trasformazione da rustico in pazzo
divino, da ‘simple clown’ a ‘complex fool’, che esce di scena andando a dormire
‘a mezzogiorno’ , nel momento in cui i protagonisti della vicenda hanno preso
il suo posto. Sottolinea l’orchestrazione polifonica della pazzia, divenuta
metafora del tempo, nei testi più complessi. Esemplifica da Shakespeare, ma
anche da Jonson e Marston. Lezione brillante, organica ed efficace.
Giudizio del commissario prof.: Jeanne Frances Clegg
La lezione, idealmente
destinata al terzo anno di una laurea triennale, si configura come lezione
introduttiva a un corso su 'The Clown in Early Modern Drama', e perciò offre un
panorama sintetico degli argomenti da trattare.
Espone con chiarezza l’evoluzione del clown da semplice rustico delle
prime opere teatrali di Shakespeare e Jonson al ‘fool’ complesso, personaggio
tragi-comico di King Lear e del Malcontent di Marston. Lezione interessante, ricca e chiaramente
strutturata, sembra forse più adatta a un pubblico di una laurea magistrale.
Giudizio del commissario prof.: Francesco Marroni
Il candidato si accosta alla prova
didattica partendo da una precisa focalizzazione del ruolo del clown e
illustrandone in modo acuto la funzionalizzazione in una serie di testi della
tradizione pre-shakespeariana nonché testi di Shakespeare e Marston. Il candidato si muove agevolmente sul tema e
mostra grande e matura consapevolezza critica nella transizione da uno snodo
all’altro della lezione. Ricchezza di riferimenti culturologici e capacità di
sintesi caratterizzano il suo approccio all’argomento.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo il candidato Rocco CORONATO
Il candidato presenta la prova didattica, sul tema
del clown nel teatro rinascimentale inglese, quale lezione introduttiva e
illustrativa di un corso indirizzato idealmente al terzo anno della triennale.
Nell’introduzione, il candidato illustra la divisione del corso, e della prova
medesima, in tre parti, dedicate rispettivamente al buffone pre-shakespeariana,
al ‘simple fool’ del primo Shakespeare e di Jonson, e al ‘complex fool’ dello
Shakespeare maturo e – esempio meno prevedibile – di John Marston. Il candidato
si muove agevolmente sul tema e mostra grande e matura consapevolezza critica
nella transizione da uno snodo all’altro della lezione. La conduzione della
prova dimostra un’ottima padronanza della materia, una buona consapevolezza
pedagogica e un sapiente uso di citazioni e di esemplificazioni tramite l’uso
di PowerPoint e handout. La lezione, forse più adatta, in realtà, alla
magistrale, viene svolta in un inglese eccellente.
Alle ore 17.15
Alla fine
della lezione
Giudizio del commissario prof.: Keir Douglas Elam
La candidata indirizza la prova didattica, dedicata
al tema del Sensation novel e le sue variazioni generiche, ad un
immaginario secondo anno della triennale. Partendo da una definizione chiara e
ben illustrata del genere in questione, dei suoi precursori e delle sue
successive evoluzioni, la candidata conduce una lezione abilmente strutturata,
con esemplificazioni appropriate riguardanti alcune opere di Wilkie Collins e
Mary Elizabeth Bradden, mettendo in particolare rilievo le questioni dei
personaggi-tipo del genere, della rappresentazione della donna ‘caduta’, della
presenza di un narratore non autorevole,
sostituito dalla figura del detective, e della relatività etica iscritta nel sensation
novel. La prova viene esposta con apprezzabile piglio didattico in un
inglese molto buono.
Giudizio del commissario prof.: Pietra Daniela Corona
Giudizio del commissario prof.: Paola Bottalla
Presuppone un uditorio di II anno triennale, usa
competentemente i ‘handouts’, e delinea chiaramente e in buon inglese le varie
funzioni del ‘sensation novel’. Dà ampi riferimenti a vari autori importanti,
ma si concentra su due scrittori, Wilkie Collins e
Giudizio del commissario prof.: Jeanne Frances Clegg
La lezione, destinata
idealmente a studenti del secondo anno della triennale, traccia le origini e le
caratteristiche - tematiche e formali - del ‘sensation novel’, illustrandole
con esempi da Wilkie Collins e Mary Braddon; tralascia l’aspetto delle
variazioni generiche. La dott. Ettorre
comunica con chiarezza, efficacia ed entusiasmo un autentico e informato
interesse per l’argomento.
Giudizio del commissario prof.: Francesco Marroni
L’esposizione della lezione da parte
della candidata dimostra rigore a partire dal contesto vittoriano in cui il sensation novel trasse alimento e
motivazione anche in termini di mercato. Il discorso risulta chiaro e
improntato alla precisa messa a fuoco del problema del genere in rapporto con
la tematica del sensazionalismo nella letteratura vittoriana. Nello sviluppo
dei punti principali del suo tema, la candidata non omette mai di fare precisi
riferimenti testuali, muovendo con maturità e consapevolezza
critico-metodologica da Charles Dickens fino a toccare altri autori quali
Wilkie Collins, Mary Elizabeth Braddon e altri autori della seconda metà
dell’Ottocento.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata Emanuela ETTORRE:
Alle ore 18.00
Alla fine
della lezione
Giudizio del commissario prof.: Keir Douglas Elam
La candidata presenta una lezione rivolta idealmente
al secondo anno della triennale, sul tema della guerra delle idee nella
letteratura dell’Ottocento. Nella parte introduttiva della prova, la candidata
illustra in modo sommario ma chiaro la circolazione di idee contrapposte,
specie di carattere scientifico e religioso, all’interno della società
vittoriana, per poi passare all’illustrazione della dialettica ideativa
dell’epoca con riferimento a due saggisti, Thomas Carlyle e John Stuart Mill.
Nel sintetizzare i concetti principali dei due autori, la candidata non
esplicita in che modo si instauri fra di loro una ‘guerra delle idee’, anche
perché i rispettivi testi si occupano di questioni non direttamente collegate
fra di loro. La prova viene svolta in un inglese idoneo allo scopo.
Giudizio del commissario prof.: Pietra Daniela Corona
Giudizio del commissario prof.: Paola Bottalla
Sceglie un uditorio (II anno triennale) poco adatto
alla sua tematica e agli autori che ha privilegiato. Gli ‘handouts’ non sono
bene integrati nella lezione, e di lunghezza molto ineguale. Sceglie due
pensatori, Carlyle e J.S. Mill, fondamentali ma poco adatti a essere presentati
senza ampia introduzione a un secondo anno. Soprattutto non li usa
contrastivamente per evidenziare il conflitto ideologico, ma sceglie di
ciascuno un aspetto diverso. Documenta il momento e le caratteristiche della
pubblicazione dei loro saggi. Esamina in Carlyle il tema realtà/apparenza,
espresso dalla metafora dei vestiti; in Mill quello della soggezione delle
donne, sollecitato dalle riflessioni della moglie.Li collega, anche se un po’
esilmente, in quanto esempi di come si affronta nell’Ottocento la questione
epistemologica dal punto di vista teorico (Carlyle) e come configgono
praticamente conoscenza e educazione (Mill). Il quadro di riferimento è a volte
un po’ confuso.
Giudizio del commissario prof.: Jeanne Frances Clegg
La lezione, destinata a
studenti del secondo anno della laurea triennale, illustra le idee espresse da
Carlyle in Sartor Resartus e di Mill
in On the Subjection of Women. Le ‘guerre delle idee’ nei due saggi, per
quanto collegati dalle preoccupazioni sociali dei due scrittori, rimangono
disomogenei e pertanto la lezione risulta piuttosto astratta e difficile da
seguire, specialmente per un pubblico alle prime armi.
Giudizio del commissario prof.: Francesco Marroni
Dopo aver precisato il target didattico a
cui la lezione è rivolta, la candidata illustra in modo dettagliato le
peculiarità contestuali del dibattito delle
idee soffermandosi soprattutto su Carlyle di cui analizza alcuni aspetti
del tema essere/apparire così come emergono da Sartor Resartus. Un’altro argomento affrontato riguarda l’opera di
James Stuart Mill di cui sono messi in evidenza gli aspetti innovativi con
alcune notazioni interessanti, pur se talora risultano frammentarie e poco
convincenti, soprattutto in ordine ai necessari collegamenti con il più ampio
dibattito delle idee.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata Paola PARTENZA:
La candidata presenta una lezione rivolta idealmente
al secondo anno della triennale, sul tema della guerra delle idee nella
letteratura dell’Ottocento. Nella parte introduttiva della prova, la candidata
illustra in modo sommario ma chiaro la circolazione di idee contrapposte,
specie di carattere scientifico e religioso, all’interno della società
vittoriana, per poi passare all’illustrazione della dialettica ideativa
dell’epoca. Illustra in particolare le idee espresse dai sagggiti Carlyle in Sartor Resartus e Mill in on the Subjection of Women. Documenta il
momento e le caratterstiche della pubblicazione dei loro lavori. Esamina il
tema realtà-apparenza in Carlyle e della condizione delle donne in Mill. Sono
messi in evidenza gli aspetti innovativi delle opere, con alcune annotazioni
interessanti, pur se talora frammentarie, specie in ordine ai collegamenti con
il più ampio dibattito delle idee.La prova viene svolta in un inglese idoneo
allo scopo.
Il presente
verbale è chiuso alle ore 19.00.
Pescara lì 19.01. 2011
Il
Presidente
Prof. Keir Douglas ELAM _____________________________________
I
Commissari
Prof. Paola BOTTALLA _____________________________________
Prof. Jeanne Frances CLEGG _____________________________________
Prof. Francesco MARRONI _____________________________________
Il Segretario
Prof. Pietra Daniela CORONA _____________________________________