Procedura di Valutazione comparativa ad un posto di Professore Associato Presso la Facolta' di LINGUE E LETTERATURE STRANIERE Settore L-LIN/10 – LETTERATURA INGLESE – Gazzetta  Ufficiale n. 54  del 11/07/2008.

 

VERBALE QUINTA  SEDUTA

 

 

La Commissione, già nominata per il concorso di cui in premessa con D.R. n. 414 del 12/03/2010  pubblicato sulla G.U. n. 24 del 26/03/2010, successivamente ricostituita con D.R. n. 600 del 17/05/2010, pubblicato sulla G.U. 42 del 28/05/2010, successivamente ricostituita con D.R. 926 del 16/09/2010 pubblicato su G.U. n. 79 del 05/10/2010, composta dai seguenti  professori:

 

Prof. Keir Douglas ELAM                   -  Presidente  

Prof. Pietra Daniela CORONA         -  Segretario 

Prof. Paola BOTTALLA                     -  Commissario

Prof.    Jeanne Frances CLEGG          - Commissario

Prof. Francesco MARRONI               -  Commissario

 

si è riunita presso i locali del Dipartimento di Scienze Linguistiche e Letterarie dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” in Chieti-Pescara il giorno 18.01.2011 alle ore 9.00.

           

La Commissione procede all’espletamento delle prove didattiche dei candidati secondo il calendario predisposto.

Alle ore 11.35 la Commissione invita la candidata Emma SDEGNO a svolgere la prova didattica sull’argomento “Author/reader relationships in Victorian writing with reference to at least two authors”.

Alla fine della lezione la Commissione formula i seguenti giudizi individuali:

 

Giudizio del commissario prof.:  Keir Douglas Elam

 

La candidata svolge la prova didattica, sul rapporto autore-lettore nell’epoca vittoriana, in chiave meta-didattica, spiegando come  svolgerebbe la lezione per un uditorio di studenti della magistrale. L’esposizione, divisa in tre parti (contesto, significato di ‘cultura’, esempi), risulta ben articolata, chiara e consapevole sul piano pedagogico e metodologico, facendo ricorso anche a strumenti teorici piuttosto complessi (Lotman). Le informazioni e le esemplificazioni testuali, prese da Carlyle e Arnold, sono ben selezionate e appropriate. La candidata mostra un’ottima padronanza della lingua inglese.

 

 

Giudizio del commissario prof.: Pietra Daniela Corona

 

La Lezione della Dott.ssa Sdegno su “Author and reader relationship in Victorian writing” si sviluppa organicamente muovendo da un chiaro inquadramento contestuale del tema e procede in maniera ben documentata secondo un piano espositivo  approfondito e coeso  che mostra  di padroneggiare, nelle esemplificazioni testuali (T.Carlyle, M.Arnold , e W.Pater ) e nei riferimenti   (R.Williams, J.Lotman )  affrontati con consapevolezza critica.

 

 

Giudizio del commissario prof.:  Paola Bottalla

 

La candidata colloca la sua lezione all’interno di un modulo di un ipotetico corso, individuando con precisione il livello richiesto da un uditorio postgraduate. Articola l’esposizione in tre parti ben equilibrate: ‘social background’, ‘theoretical statement’ e ‘presentation of the text’. Per ciascuna parte dà agli studenti dei punti di riferimento bibliografici fondamentali a chiarire il suo approccio e utili a eventuali verifiche ed approfondimenti. Individua con chiarezza le principali caratteristiche del periodo e spiega velocemente i suoi presupposti metodologici.Esemplifica discutendo tre autori, Carlyle, Arnold e Pater, che incarnano in modo diverso la percezione dei fenomeni culturali più importanti del periodo. Individua tre opere particolarmente significative, anche dal punto di vista della comparsa di termini chiave come ‘industrialism’, e considera la consapevolezza diversa che questi autori dimostrano dell’audience cui si rivolgono. Non indica che passi userebbe per l’analisi. Lezione efficace, ben articolata e in ottimo inglese. 

 

Giudizio del commissario prof.: Jeanne Frances Clegg

 

Lezione, destinata idealmente a studenti di una laurea magistrale, è strutturata e in tre fasi: 1) l’espansione e la successiva frammentazione del readership nel corso dell'Ottocento 2) il senso vittoriano di 'cultura', prima concepita come unico ma ristretta a esperienze trasmesse dal linguaggio, poi più estesa ma nello stesso tempo frammentata 3) l’illustrazione dello sviluppo del rapporto autore-lettore attraverso una lettura di esempi presi da Carlyle, Arnold e Pater.  Lezione ben strutturata, interessante, efficace.

 

 

Giudizio del commissario prof.:  Francesco Marroni

 

La candidata costruisce la sua lezione secondo una linea argomentativa molto coerente dimostrando di essere matura e consapevole per quanto attiene alle modalità comunicative proprie del momento didattico. Procede delineando un preciso quadro del rapporto autore/lettore soffermando la sua attenzione dapprima su Carlyle per giungere poi a Culture and Anarchy di Arnold e  infine un’opportuna citazione dell’opera di Walter Pater. Nell’articolazione della prova didattica la candidata non manca di fare opportuni riferimenti ad alcuni  narratori vittoriani e alla critica che si è soffermata sulle modalità di trasformazione della readership vittoriana (per esempio, Raymond Williams). L’esposizione appare vivace e molto bene veicolata al suo  target didattico.

 

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata Emma SDEGNO

La candidata svolge la prova didattica, sul rapporto autore-lettore nell’epoca vittoriana, in chiave meta-didattica, spiegando come  svolgerebbe la lezione per un uditorio di studenti della magistrale. La lezione è strutturata in tre fasi: 1) l’espansione e la successiva frammentazione della readership nel corso dell’Ottocento; 2) il senso vittoriano di ‘cultura’, concepita prima come un unicum, poi più estesa e divisa; 3) illustrazione di esempi, presi da Carlyle, Arnold e Pater. La candidata non manca di fare opportuni riferimenti ai narratori vittoriani e alla critica moderna. Le informazioni e le esemplificazioni testuali sono precise e appropriate. La canidata mostra un’ottima padronanza della lingua inglese.

Alle ore 12.40 la Commissione invita la candidata Rossana Maria SEBELLIN a svolgere la prova didattica sull’argomento “Intertextuality in modern and contemporary British drama with reference to at least two authors”.

 

Alla fine della lezione la Commissione formula i seguenti giudizi individuali:

 

Giudizio del commissario prof.: Keir Douglas Elam

 

La candidata svolge la prova didattica, sull’intertestualità del teatro inglese moderno e contemporaneo, all’interno di un immaginario corso triennale sul teatro britannico, facendo particolare riferimento alle opere di Beckett e Stoppard. Dimostra una buona padronanza dei metodi critici e pedagogici, anche se la lezione esposta risulta forse più adatta ad una classe della magistrale. La candidata espone l’idea della letteratura come sistema complesso auto-alimentante, partendo da diverse definizioni di intertestualità (Bakhtin, Kristeva, Genette), forse con qualche eccesso terminologico. L’esposizione relativa ai due autori scelti è chiara e interessante, anche se non sempre lineare e a volte incerta.. L’inglese della candidata risulta molto buono e disinvolto.

 

Giudizio del commissario prof.: Pietra Daniela Corona

 

La candidata Dott.ssa Sebellin affronta la lezione su “ Intertextuality in Modern and British Drama”  muovendo da una generale presentazione  delle posizioni critiche sulla nozione di intertestualità, considerandone altresì l’esemplificazione, con progressivi riferimenti a opere contemporanee, in particolare di Stoppard e Beckett, che insistono prevalentemente sulla dimensione testuale.

 

 

Giudizio del commissario prof.: Paola Bottalla

 

Affronta, in buon inglese, la discussione dell’intertestualità nel dramma inglese moderno, rivolgendosi a studenti misti di corsi differenti. Apre una lunga discussione metodologica sull’interpretazione del termine ‘intertesto’, confrontato a ‘ipotesto’, ‘ipertesto’ ‘paratesto’ ,’metatesto’ nell’accezione che ne danno vari critici, dalla Kristeva a Riffaterre, da Genette a Foucault,  poco commisurata al tipo di ‘audience’ indicato. Dimostra tuttavia la solidità delle sue conoscenze teoriche. Non indica stralci di lettura specifici. E’ piuttosto il piano di un’unità didattica che di una singola lezione. Procede a discutere nell’ordine Stoppard e Beckett, anche se ci si sarebbe aspettato un ordine inverso, non tanto per questioni cronologiche, ma perché Beckett, come lei stessa opportunamente nota, è uno dei sottotesti di Stoppard. Discute i vari modi di incamerare i testi shakespeariani precenti, Hamlet e Lear, con intenti comico grotteschi, secondo la tecnica del pastiche, piuttosto che della parodia vera e propria. Non dimostra grande esperienza didattica, ma buone possibilità di maturazione.

 

 

Giudizio del commissario prof.:  Jeanne Frances Clegg

 

La lezione, destinata agli studenti di una laurea triennale, introduce il concetto d’intertestualità dal punto di vista teorica per poi commentare esempi di citazione, allusione e parodia in due testi drammatici, Rosencrantz and Guildenstern are Dead di Tom Stoppard ed Endgame di Samuel Beckett.  La buona conoscenza dei testi e dei concetti teorici  non è ben funzionalizzata dal punto di vista didattica; l’esposizione dialogica sembra più adatta alla forma del seminario che a quella di una lezione per studenti giovani. 

 

Giudizio del commissario prof.: Francesco Marroni

 

La candidata articola la prova didattica partendo dall’idea di intertestualità con opportuni riferimenti teorici, in primo luogo, a Julia Kristeva e Gerard Genette. Gli snodi principali dell’analisi sono costituiti da Beckett e Stoppard di cui sono illustrati gli aspetti peculiari in ordine al tema scelto. L’esposizione si sviluppa in modo convincente, sia pure con qualche salto concettuale, sulla base di alcune selezioni testuali che sono approfondite con competenza critico-filologica e ampiezza di riferimenti sulla tematica dell’intertesto in rapporto alla drammaturgia.

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata Rossana Maria SEBELLIN

 

La candidata svolge la prova didattica, sull’intertestualità del teatro inglese moderno e contemporaneo, all’interno di un immaginario corso triennale sul teatro britannico, facendo particolare riferimento alle opere di Beckett e Stoppard. La Dott.ssa Sebellin espone l’idea della letteratura come sistema auto-alimentante, con qualche eccesso terminologico, partendo da diverse definizioni di intertestualità. L’esposizione relativa ai due autori scelti è interessante anche se non sempre lineare, e i progressivi riferimenti insistono prevalentemente sulla dimensione testuale. La buona conoscenza dei testi e dei concetti teorici non è ben funzionalizzata dal punto di vista didattico, ma mostra buone possibilità di maturazione.

 

Alle ore 13.30 la Commissione invita la candidata Miriam SETTE a svolgere la prova didattica sull’argomento “Science and pseudo-science in Victorian fiction, with reference to at least two authors”.

 

Alla fine della lezione la Commissione formula i seguenti giudizi individuali:

 

Giudizio del commissario prof.: Keir Douglas Elam

 

La candidata indirizza la prova didattica, su scienza e pseudo-scienza nella narrativa vittoriana, ad un immaginario terzo anno della triennale. Nella parte introduttiva, illustra alquanto sommariamente le rivoluzioni scientifiche da Newton a Darwin, illustrando per sommi capi la mescolanza nell’epoca vittoriana di scienza e superstizione. Presenta come testi esemplificativi due opere della Eliot, con qualche breve accenno ad altri autori quali Dickens. L’illustrazione dei testi eliotiani mette in luce più il ruolo della natura e dell’irrazionale che non quello della scienza o pseudo-scienza. Presenta uno handout con brani scelti, ma non vi fa riferimento diretto. La prova si svolge in un inglese più che adeguato.

 

 

Giudizio del commissario prof.: Pietra Daniela Corona

 

L’esposizione della  lezione su “Science and Pseudoscience in victorian Wiriting” procede da parte della Dott. Sette con considerazioni su scienza e darwinismo , per poi spostarsi su esemplificazioni del conflitto tra razionalità e irrazionalità , posto al centro della lezione. E affrontato , con frequenti riferimenti critici , attraverso rimandi, in prevalenza all’opera di George Eliot , ricondotta alla temperie culturale dell’epoca.  

 

Giudizio del commissario prof.: Paola Bottalla

 

La candidata indica come target studenti di triennale dell’ultimo anno. Traccia, in un inglese talvolta incerto, le premesse della discussione tra scienza e pseudoscienza  fino all’Ottocento. Qui tocca velocemente le questioni del mesmerismo, ipnosi ecc. ma tende a riportare la discussione nell’ambito collegato ma diverso della contrapposizione tra scienza e fede, tra ‘supernaturalism’ e ‘empiricism’.Fornisce delle citazioni in ‘handout’, ma di fatto non le usa. Si sposta su problemi a lei cari e familiari, come la condizione femminile, non sufficientemente correlati. Imposta tutta la discussione sulla Eliot, anche se tocca tangenzialmente altri autori. Lezione poco organica, e con qualche elemento di confusione.

 

 

Giudizio del commissario prof.: Jeanne Frances Clegg

 

Più che di scienza e pseudo-scienza, la lezione tratta la dialettica tra razionalismo e progresso da una parte e la dimensione irrazionale, misteriosa, e bizzarro dall’altra. La dott. Sette si concentra su George Eliot, commentando The Lifted Veil in una prospettiva trascendentale, e facendo riferimento anche The Mill on the Floss; accenna solo occasionalmente ad altri autori.

 

 

Giudizio del commissario prof.: Francesco Marroni

 

La candidata costruisce la lezione partendo da una precisa rappresentazione del contesto vittoriano in cui si sviluppa il dibattito intorno alla scienza con il conseguente risvolto socio-culturale della pseudo-scienza. Facendo riferimento soprattutto a George Eliot la candidata presenta in modo brillante il romanzo Middlemarch cogliendo gli aspetti relativi al tema scelto. Non mancano riferimenti anche al racconto “The Lifted Veil” che viene opportunamente menzionato per le questioni relativi alla scienza in rapporto con le problematiche epistemologiche. L’esposizione è chiara, billante e, in più punti, convincente.

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata Miriam SETTE

 

La candidata indirizza la prova didattica, su scienza e pseudo-scienza nella narrativa vittoriana, ad un immaginario terzo anno della triennale.  Traccia in un inglese talvolta incerto la vitale problematica del rapporto fra scienza e pseudo-scienza fino all’Ottocento, con considerazioni su scienze e darwinismo, per poi esporre esemplificazioni del conflitto fra razionalità e irrazionalità, procedendo in maniera  poco organica. Presenta uno handout con brani scelti, ma non vi fa riferimento diretto. La prova si svolge in un inglese più che adeguato.

 

Alle ore 15.05 la Commissione invita la candidata Anna Enrichetta SOCCIO a svolgere la prova didattica sull’argomento “Modernism and poetry: impersonality and intertextuality with reference to at least two authors”.

 

Alla fine della lezione la Commissione formula i seguenti giudizi individuali:

 

Giudizio del commissario prof.: Keir Douglas Elam

 

La candidata indirizza la prova didattica, su modernismo e poesia, impersonalità e intertestualità,  ad un virtuale secondo anno della triennale. Con l’aiuto di una presentazione PowerPoint, ben preparata e abilmente gestita con l’ulteriore ausilio di un puntatore laser, la candidata conduce una lezione lineare, chiara e coinvolgente. Espone in modo lucido e comprensibile i concetti di modernismo e intertestualità, illustrandoli con esempi appropriati presi dalle poesie di Eliot e del tardo Yeats. La lezione viene esposto con notevole capacità comunicativa in un buon inglese.

 

 

Giudizio del commissario prof.: Pietra Daniela Corona

 

La Dott. Soccio affronta con sicurezza argomentativa, indice della matura padronanza del tema, la lezione su “ Modernism and Poetry.Impersonality and intertextuality”.Delinea con chiarezza il piano espositivo  e procede secondo uno sviluppo sistematico dei percorsi a una riflessione organica sul Modernismo nelle sue diverse configurazioni approfondite  con consapevolezza critica in relazione  ai concetti di Impersonalità e Intertestualità. La lezione sviluppata in maniera coesa nelle sue parti è sostenuta da densi richiami critici e da puntuali esemplificazioni analitiche  delle opere di T.S.Eliot e di W.B.Yeats ben collocate nel contesto di produzione.

 

 

Giudizio del commissario prof.: Paola Bottalla

 

Imposta la lezione sul modernismo e la poesia del Novecento, impersonalità e intertestualità usando il power point con efficienza. Indica studenti finali della triennale, tarando forse un po’ basso il suo materiale. Parla in buon inglese e con grande verve, catturando l’attenzione del suo pubblico. Indica lo spazio che la lezione occupa all’interno dell’ipotetico corso. Presenta velocemente le linee di sviluppo precedenti, e poi successive, e si sofferma su Eliot e Yeats, visti sub specie dei due aspetti proposti. Allarga i concetti critici utilizzando lo stesso Eliot e la critica successiva. Sceglie opportunamente la Waste Land ei due Byzantium poems per esemplificare le possibili forme di intertestualità. Lezione animata ed efficace, con un buon rapporto tra presentazione visuale e parlata.

 

 

Giudizio del commissario prof.: Jeanne Frances Clegg

 

La lezione, destinata a studenti di terzo anno di una laurea triennale, è immaginata come parte integrante di un corso su 'British Poetry of the 20th Century', e prende come autori di riferimento T.S. Eliot e W.B. Yeats.  Presta più attenzione all’aspetto della intertestualità che a quello della impersonalità. Il contenuto della lezione è forse un po’ semplice per il livello indicato, ma la lezione è ben strutturata e molto chiara, e nella sua esposizione la dott. Soccio fa un ottimo uso di PowerPoint.

 

 

Giudizio del commissario prof.: Francesco Marroni

 

La candidata sviluppa la prova didattica con estrema chiarezza espositiva, fornendo il quadro di riferimento in ordine al tema prescelto e argomentando sempre con acutezza critica e ottimo impianto metodologico sia per quanto attiene all’intertestualità della poesia modernista, sia sul tema dell’impersonalità con opportuni riferimenti alla saggistica eliotiana. Brillante e didatticamente persuasiva, la candidata dimostra maturità di approccio rispetto all’audience a cui è rivolta la lezione.

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata Anna Enrichetta SOCCIO

 

La candidata indirizza la prova didattica, su modernismo e poesia, impersonalità e intertestualità,  ad un virtuale secondo anno della triennale. Con l’aiuto di una presentazione PowerPoint, ben preparata e abilmente gestita con l’ulteriore ausilio di un puntatore laser, la candidata conduce una lezione lineare, chiara e coinvolgente. procede secondo uno sviluppo sistematico dei percorsi a una riflessione organica sul Modernismo nelle sue diverse configurazioni approfondite  con consapevolezza critica in relazione  ai concetti di Impersonalità e Intertestualità. Con opportuni riferimenti alla saggistica eliotiana, la candidata sceglie The Waste Land e i due Byzantium poems per esemplificare le sue ipotesi. Brillante e didatticamente persuasiva, la candidata mostra maturità di approccio rispetto all’audience cui è rivolta la lezione.

 

Alle ore 16.05 la Commissione invita il candidato Rocco CORONATO a svolgere la prova didattica sull’argomento “The clown on the early modern stage with reference to at least two authors”.

 

Alla fine della lezione la Commissione formula i seguenti giudizi individuali:

 

Giudizio del commissario prof.: Keir Douglas Elam

 

Il candidato presenta la prova didattica, sul tema del clown nel teatro rinascimentale inglese, quale lezione introduttiva e illustrativa di un corso indirizzato idealmente al terzo anno della triennale. Nell’introduzione, il candidato illustra la divisione del corso, e della prova medesima, in tre parti, dedicate rispettivamente al buffone pre-shakespeariano, al ‘simple fool’ del primo Shakespeare e di Jonson, e al ‘complex fool’ dello Shakespeare maturo e – esempio meno prevedibile – di John Marston. La conduzione della prova dimostra un’ottima padronanza della materia, una buona consapevolezza pedagogica e un sapiente uso di citazioni e di esemplificazioni tramite l’uso di PowerPoint e handout. La lezione, forse più adatta, in realtà, alla magistrale, viene svolta in un inglese molto buono.

 

 

Giudizio del commissario prof.: Pietra Daniela Corona

 

Il candidato Dott. Coronato , nella conduzione della lezione su “The clown on the early modern stage” ,  dimostra buona padronanza del tema che sa  articolare, secondo un percorso ben delineato e approfondito , con ricchi riferimenti critici e pertinenti richiami testuali, rendendo conto, in termini maturi, delle ipotesi avanzate sulle fasi di sviluppo della  figura (da clown a fool) attraverso i rimandi alle opere di Shakespeare, Jonson e Marston 

 

 

Giudizio del commissario prof.:  Paola Bottalla

 

Indica studenti di ultimo anno triennale, anche se in realtà la lezione è più adatta alla specialistica. Colloca però il suo testo come premessa globale in apertura di corso, e articola chiaramente e intelligentemente le sue varie parti in una progressione efficace ed arguta. L’inglese è eccellente. Delinea il contesto storico culturale del clown, i punti di riferimento in Erasmo, e la sua trasformazione da rustico in pazzo divino, da ‘simple clown’ a ‘complex fool’, che esce di scena andando a dormire ‘a mezzogiorno’ , nel momento in cui i protagonisti della vicenda hanno preso il suo posto. Sottolinea l’orchestrazione polifonica della pazzia, divenuta metafora del tempo, nei testi più complessi. Esemplifica da Shakespeare, ma anche da Jonson e Marston. Lezione brillante, organica ed efficace.

 

 

Giudizio del commissario prof.: Jeanne Frances Clegg

 

La lezione, idealmente destinata al terzo anno di una laurea triennale, si configura come lezione introduttiva a un corso su 'The Clown in Early Modern Drama', e perciò offre un panorama sintetico degli argomenti da trattare.  Espone con chiarezza l’evoluzione del clown da semplice rustico delle prime opere teatrali di Shakespeare e Jonson al ‘fool’ complesso, personaggio tragi-comico di King Lear e del Malcontent di Marston.  Lezione interessante, ricca e chiaramente strutturata, sembra forse più adatta a un pubblico di una laurea magistrale.

 

 

Giudizio del commissario prof.: Francesco Marroni

 

Il candidato si accosta alla prova didattica partendo da una precisa focalizzazione del ruolo del clown e illustrandone in modo acuto la funzionalizzazione in una serie di testi della tradizione pre-shakespeariana nonché testi di Shakespeare e Marston.  Il candidato si muove agevolmente sul tema e mostra grande e matura consapevolezza critica nella transizione da uno snodo all’altro della lezione. Ricchezza di riferimenti culturologici e capacità di sintesi caratterizzano il suo approccio all’argomento.

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo il candidato Rocco CORONATO

 

Il candidato presenta la prova didattica, sul tema del clown nel teatro rinascimentale inglese, quale lezione introduttiva e illustrativa di un corso indirizzato idealmente al terzo anno della triennale. Nell’introduzione, il candidato illustra la divisione del corso, e della prova medesima, in tre parti, dedicate rispettivamente al buffone pre-shakespeariana, al ‘simple fool’ del primo Shakespeare e di Jonson, e al ‘complex fool’ dello Shakespeare maturo e – esempio meno prevedibile – di John Marston. Il candidato si muove agevolmente sul tema e mostra grande e matura consapevolezza critica nella transizione da uno snodo all’altro della lezione. La conduzione della prova dimostra un’ottima padronanza della materia, una buona consapevolezza pedagogica e un sapiente uso di citazioni e di esemplificazioni tramite l’uso di PowerPoint e handout. La lezione, forse più adatta, in realtà, alla magistrale, viene svolta in un inglese eccellente.

 

Alle ore 17.15 la Commissione invita la candidata Emanuela ETTORRE a svolgere la prova didattica sull’argomento “The sensation novel and its generic variations with reference to at least two authors”.

 

 

Alla fine della lezione la Commissione formula i seguenti giudizi individuali:

 

Giudizio del commissario prof.: Keir Douglas Elam

 

La candidata indirizza la prova didattica, dedicata al tema del Sensation novel e le sue variazioni generiche, ad un immaginario secondo anno della triennale. Partendo da una definizione chiara e ben illustrata del genere in questione, dei suoi precursori e delle sue successive evoluzioni, la candidata conduce una lezione abilmente strutturata, con esemplificazioni appropriate riguardanti alcune opere di Wilkie Collins e Mary Elizabeth Bradden, mettendo in particolare rilievo le questioni dei personaggi-tipo del genere, della rappresentazione della donna ‘caduta’, della presenza di un  narratore non autorevole, sostituito dalla figura del detective, e della relatività etica iscritta nel sensation novel. La prova viene esposta con apprezzabile piglio didattico in un inglese molto buono.

 

 

Giudizio del commissario prof.: Pietra Daniela Corona

 

La Dott.ssa Ettorre nell’esporre la lezione su “The sensation novel and its generic variations” dimostra di ben padroneggiare il tema. Delinea subito l’impianto argomentativo  e colloca l’esposizione , che è sostenuta  da precisi riferimenti critici e da puntuali richiami esemplificativi alle opere di W. Collins e di M.E.Braddon , entro il contesto socio-culturale del tempo , secondo gli sviluppi generici  del sensation novel  

 

Giudizio del commissario prof.: Paola Bottalla

 

Presuppone un uditorio di II anno triennale, usa competentemente i ‘handouts’, e delinea chiaramente e in buon inglese le varie funzioni del ‘sensation novel’. Dà ampi riferimenti a vari autori importanti, ma si concentra su due scrittori, Wilkie Collins e la Braddon, di cui la seconda è certo poco nota a quel livello. Tocca con perspicuità temi, genere e struttura. Allaccia anche le tematiche alla vita degli autori, approccio appropriato ai livelli iniziali. Traccia la parabola del personaggio femminile che da vittima ingenua e debole si trasforma in personaggio aggressivo e trasgressivo, finendo per unire in chiave ossimorica aspetto innocente e natura diabolica, divenendo così cifra dell’ambiguità di valori del tempo. Attraverso un genere popolare si rappresentano i conflitti ideologici del periodo. Lezione efficace e interessante.

 

Giudizio del commissario prof.: Jeanne Frances Clegg

 

La lezione, destinata idealmente a studenti del secondo anno della triennale, traccia le origini e le caratteristiche - tematiche e formali - del ‘sensation novel’, illustrandole con esempi da Wilkie Collins e Mary Braddon; tralascia l’aspetto delle variazioni generiche.  La dott. Ettorre comunica con chiarezza, efficacia ed entusiasmo un autentico e informato interesse per l’argomento.

 

 

Giudizio del commissario prof.: Francesco Marroni

 

L’esposizione della lezione da parte della candidata dimostra rigore a partire dal contesto vittoriano in cui il sensation novel trasse alimento e motivazione anche in termini di mercato. Il discorso risulta chiaro e improntato alla precisa messa a fuoco del problema del genere in rapporto con la tematica del sensazionalismo nella letteratura vittoriana. Nello sviluppo dei punti principali del suo tema, la candidata non omette mai di fare precisi riferimenti testuali, muovendo con maturità e consapevolezza critico-metodologica da Charles Dickens fino a toccare altri autori quali Wilkie Collins, Mary Elizabeth Braddon e altri autori della seconda metà dell’Ottocento.

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata Emanuela ETTORRE:

 

La Dott.ssa Ettorre nell’esporre la lezione su “The sensation novel and its generic variations” dimostra di ben padroneggiare il tema. Delinea subito l’impianto argomentativo  e colloca l’esposizione , che è sostenuta  da precisi riferimenti critici e da puntuali richiami esemplificativi alle opere di W. Collins e di M.E.Braddon , entro il contesto socio-culturale del tempo. Presuppone un uditorio di II anno triennale, usa competentemente i ‘handouts’, e delinea chiaramente e in buon inglese le varie funzioni dello sviluppo del ‘sensation novel’. Allaccia anche le tematiche alla vita degli autori, approccio appropriato ai livelli iniziali. Traccia la parabola del personaggio femminile che da vittima ingenua e debole si trasforma in personaggio aggressivo e trasgressivo, divenendo cifra dell’ambiguità dei valori del tempo. Lezione efficace e interessante.

 

 

Alle ore 18.00 la Commissione invita la candidata Paola PARTENZA a svolgere la prova didattica sull’argomento “Wars of ideas in nineteenth-century literature, with reference to at least two authors”.

 

 

Alla fine della lezione la Commissione formula i seguenti giudizi individuali:

 

Giudizio del commissario prof.: Keir Douglas Elam

 

La candidata presenta una lezione rivolta idealmente al secondo anno della triennale, sul tema della guerra delle idee nella letteratura dell’Ottocento. Nella parte introduttiva della prova, la candidata illustra in modo sommario ma chiaro la circolazione di idee contrapposte, specie di carattere scientifico e religioso, all’interno della società vittoriana, per poi passare all’illustrazione della dialettica ideativa dell’epoca con riferimento a due saggisti, Thomas Carlyle e John Stuart Mill. Nel sintetizzare i concetti principali dei due autori, la candidata non esplicita in che modo si instauri fra di loro una ‘guerra delle idee’, anche perché i rispettivi testi si occupano di questioni non direttamente collegate fra di loro. La prova viene svolta in un inglese idoneo allo scopo.

 

Giudizio del commissario prof.: Pietra Daniela Corona

 

La Dott.sa Partenza affronta la prova della lezione “War of ideas in the 19th c.” entrando subito in argomento e  delineando l’impianto argomentativo solo nel corso della lezione. Si sofferma in particolare sulle opere di Carlyle e di J. Stuart Mill, sullo sfondo del contesto vittoriano con riferimenti concisi alla letteratura dell’epoca e con richiami ai romanzi di E. Gaskell, secondo un percorso che ha aspetti di frammentarietà.  

 

 

Giudizio del commissario prof.: Paola Bottalla

 

Sceglie un uditorio (II anno triennale) poco adatto alla sua tematica e agli autori che ha privilegiato. Gli ‘handouts’ non sono bene integrati nella lezione, e di lunghezza molto ineguale. Sceglie due pensatori, Carlyle e J.S. Mill, fondamentali ma poco adatti a essere presentati senza ampia introduzione a un secondo anno. Soprattutto non li usa contrastivamente per evidenziare il conflitto ideologico, ma sceglie di ciascuno un aspetto diverso. Documenta il momento e le caratteristiche della pubblicazione dei loro saggi. Esamina in Carlyle il tema realtà/apparenza, espresso dalla metafora dei vestiti; in Mill quello della soggezione delle donne, sollecitato dalle riflessioni della moglie.Li collega, anche se un po’ esilmente, in quanto esempi di come si affronta nell’Ottocento la questione epistemologica dal punto di vista teorico (Carlyle) e come configgono praticamente conoscenza e educazione (Mill). Il quadro di riferimento è a volte un po’ confuso.

 

Giudizio del commissario prof.: Jeanne Frances Clegg

 

La lezione, destinata a studenti del secondo anno della laurea triennale, illustra le idee espresse da Carlyle in Sartor Resartus e di Mill in On the Subjection of Women.  Le ‘guerre delle idee’ nei due saggi, per quanto collegati dalle preoccupazioni sociali dei due scrittori, rimangono disomogenei e pertanto la lezione risulta piuttosto astratta e difficile da seguire, specialmente per un pubblico alle prime armi.

 

 

Giudizio del commissario prof.:  Francesco Marroni

 

Dopo aver precisato il target didattico a cui la lezione è rivolta, la candidata illustra in modo dettagliato le peculiarità contestuali del dibattito delle  idee soffermandosi soprattutto su Carlyle di cui analizza alcuni aspetti del tema essere/apparire così come emergono da Sartor Resartus. Un’altro argomento affrontato riguarda l’opera di James Stuart Mill di cui sono messi in evidenza gli aspetti innovativi con alcune notazioni interessanti, pur se talora risultano frammentarie e poco convincenti, soprattutto in ordine ai necessari collegamenti con il più ampio dibattito delle idee.

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque commissari, il Presidente apre la discussione, in esito alla quale la commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata Paola PARTENZA:

La candidata presenta una lezione rivolta idealmente al secondo anno della triennale, sul tema della guerra delle idee nella letteratura dell’Ottocento. Nella parte introduttiva della prova, la candidata illustra in modo sommario ma chiaro la circolazione di idee contrapposte, specie di carattere scientifico e religioso, all’interno della società vittoriana, per poi passare all’illustrazione della dialettica ideativa dell’epoca. Illustra in particolare le idee espresse dai sagggiti Carlyle in Sartor Resartus e Mill in on the Subjection of Women. Documenta il momento e le caratterstiche della pubblicazione dei loro lavori. Esamina il tema realtà-apparenza in Carlyle e della condizione delle donne in Mill. Sono messi in evidenza gli aspetti innovativi delle opere, con alcune annotazioni interessanti, pur se talora frammentarie, specie in ordine ai collegamenti con il più ampio dibattito delle idee.La prova viene svolta in un inglese idoneo allo scopo.

 

 

Il presente verbale è chiuso alle ore 19.00. La Commissione si aggiorna alle ore 9.00 del 19-01- 2011.

 

Pescara lì 19.01. 2011

 

 

LA COMMISSIONE:

 

Il  Presidente 

Prof. Keir Douglas ELAM                   _____________________________________

                                  

I  Commissari 

 

Prof. Paola BOTTALLA                     _____________________________________   

Prof. Jeanne Frances CLEGG            _____________________________________

Prof. Francesco MARRONI              _____________________________________

Il  Segretario

 

Prof. Pietra Daniela CORONA         _____________________________________