Procedura di Valutazione comparativa ad un posto di Professore Associato
Presso
Prof. NUZZO Enrico
Presidente
Prof. ORSUCCI Andrea Segretario
Prof. CENTI
Beatrice Commissario
Prof.
CIAFARDONE Raffaele Commissario
Prof. VINTI Carlo Commissario
si è riunita presso la sede del Rettorato dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti - Pescara il giorno 06/07/2010 alle ore 09.00 per proseguire le operazioni di formulazione e discussione dei giudizi individuali e collegiali.
Candidato DI BELLA STEFANO
Profilo curriculare:
Il candidato ha compiuto gli
studi presso
Dal 1993 svolge
continuativamente attività didattica presso
Il suo ambito di ricerche è quello della storia della filosofia moderna, delle sue radici nel pensiero antico e dei suoi sviluppi nel pensiero contemporaneo. Oltre a numerosi articoli, presenta due monografie dal titolo Le ‘Meditazioni metafisiche’ di Cartesio. Introduzione alla lettura (1997) e The Science of Individual: Leibniz Ontology of Individual Substance (2005).
Giudizio del commissario Prof. CENTI Beatrice
La
monografia The Science of the Individual:
Leibniz’s Ontology of Individual Substance, di collocazione editoriale
internazionale, presenta un’interpretazione lucidamente argomentata e sostenuta
da competenza filologica e rigore metodologico della concezione leibniziana
della sostanza, che consente non solo significativi approfondimenti del
pensiero leibniziano - in una prospettiva interpretativa originale e innovativa
- ma consente anche di valutarne pienamente il rilievo per la storia
dell’ontologia e per il pensiero contemporaneo, nel quale si assiste ad un
rinnovato interesse per l’ontologia stessa. A Leibniz il candidato ha dedicato
altri saggi e in particolare Individuals,
Minds and Bodies: Themes from Leibniz (2004) e Leibniz’s Theory of Conditions: A Framework for Ontological Dependence (2005)
vincitore della Essay Competition 2005 della Leibniz Society of North America.
La profonda conoscenza della storia della filosofia moderna da parte del
candidato è documentata anche dalla Introduzione
alla lettura delle Meditazioni
Metafisiche di Cartesio del 1997, che espone in maniera chiara ed
esauriente i temi principali del pensiero cartesiano. Di particolare interesse
per la storia della filosofia contemporanea è il saggio L’«Anti-Kant» di Franz Příhonský e la critica bolzaniana alla
teoria kantiana del giudizio (2006), che offre un significativo contributo
alla storia della filosofia e della logica dell’Ottocento.
Giudizio del commissario Prof. CIAFARDONE Raffaele
La
produzione scientifica del candidato, pienamente congruente con il settore
scientifico-disciplinare M-FIL/06, si è incentrata soprattutto su Cartesio e
Leibniz. Sorretta da una metodologia ineccepibile dal punto di vista
storico-filologico e da un notevole rigore interpretativo, essa apporta
significativi contributi di innovatività e originalità alla conoscenza degli
autori presi in esame.
La
produzione scientifica si distingue per continuità e costanza nel seguire linee
di ricerca precise e ben definite. Essa è pubblicata in riviste e collane di
sicuro prestigio nazionale e internazionale.
Per
le suddette ragioni il candidato merita di essere preso nella massima
considerazione ai fini della presente valutazione comparativa.
Giudizio del commissario Prof. NUZZO Enrico
La produzione scientifica di Di Bella,
centrata sul pensiero di Leibniz, risponde ad un preciso quadro di interessi,
vertenti sulla grande stagione seicentesca delle nuove metafisiche, ontologie,
ontoteologie, nella cui costruzione furono impegnati protagonisti come
Descartes, Hobbes, Spinoza, Malebranche, Arnauld, Suarez, appunto Leibniz. Dei
fondamentali dibattiti, delle battaglie teoriche allora svoltesi sul terreno
della meditazione metafisica, gnoseologica, etc., nonché di essenziali antecedenti
classici e medievali delle questioni in gioco, Di Bella si mostra conoscitore
attento e documentato, capace di ricostruirne momenti e snodi importanti, sulla
base di una solida documentazione critica, di una frequentazione assidua di una
larga serie di testi, di una matura disposizione ad una loro analisi serrata,
retta da chiare domande critiche.
Una convincente prova di sapere
convogliare tali solide competenze critiche nel non facile genere delle
“introduzioni” a pensatori o testi è fornita dal volume di Introduzione alla lettura delle Meditazioni
metafisiche di Cartesio, di pregevole chiarezza anche espositiva. Ma è
nello studio di Leibniz che il candidato ha concentrato i suoi interessi e
conseguito risultati considerevoli, presentando proposte critiche originali che
lo qualificano come uno studioso apprezzato, la cui fisionomia è sicuramente e
persuasivamente riconoscibile nel panorama attuale degli studi leibniziani. Di
ciò sono attestazione già svariati impegnati saggi apparsi in diverse qualificate
sedi: come, ad esempio, il denso saggio del 1995 su L’argomento ontologico moderno, a partire dalla corretta messa a
fuoco dei processi di sostituzione dei paradigmi di concettualizzazione del
possibile e del necessario; o il contributo del 1998 su L’astratto e il concreto, con le puntuali rilevazioni delle letture
leibniziane di Hobbes; o il saggio del
2004 sulla “Theory of distinctions”, in ordine all’individuazione dei caratteri
di identità o differenza degli oggetti; o il più recente contributo, del 2005,
sulla Leibniz’s Theory of Conditions
entro un progetto di configurazione di
una “ontologia formale”. Ma non va taciuto un “contributo minore”, ancora del
2005, che puntualmente e finemente ricostruisce la costellazione di interessi e
reazioni che si legge nelle letture che Lebniz fece di Bodin, specie dell’Heptaplomeres, tra preoccupazioni di
difesa dalle prospettive anticristiane e non remote propensioni ad una
rifondazione di una metafisica “armonicista” dai connotati irenistici.
È tuttavia il volume del 2005, The Science of Individual: Leibniz’s
Ontology of Individuial Substance, il lavoro nel quale l’assidua linea di
ricerca su Leibniz, sviluppata sistematicamente su di una questione
storiografica cruciale, mostra di essere pervenuta ad esiti maturi,
nell’organica presentazione di una meditata ipotesi interpretativa. Questa si
caratterizza per la chiara presentazione della complessità delle prospettive e
soluzioni teoriche sperimentate da Leibniz sul problema della sostanza
individuale, riconducendo tale complessità (tra punti di vista e approcci
“modali” o “controfattuali”, tra i significati non univoci del suo
“superessenzialismo”, etc.) ad un’intima struttura problematica della
riflessione leibniziana, espressiva della stessa complessità di una stagione di
grandi mutamenti teorici.
In conclusione la ricerca di Di
Bella - oggettivata in una significativa produzione, sia pure piuttosto
monotematica - per la qualità della
documentazione storiografica, dell’analisi testuale, della serrata argomentazione
critica, e per la capacità di formulare autonome e solide scelte
interpretative, attesta il profilo di uno studioso sicuramente valido e maturo.
Giudizio del commissario Prof. ORSUCCI Andrea
I
contributi proposti, la monografia su Leibniz, il volume sulle ‘Meditazioni
metafisiche’ cartesiane e gli altri studi sulla filosofia europea tra ’600 e
’700, sono le diverse scansioni di un percorso di ricerca condotto con grande
rigore. In The Science of the Individual
(2005), il confronto col sistema leibniziano, favorito da una diretta disamina
dei manoscritti conservati, ricostruisce con ammirevole perizia il problema
dell’individualità nelle sue diverse articolazioni sul piano dell’ontologia e
della logica, della metafisica e della storia. Anche il libro sulle Meditazioni riesce a ricostruire
l’architettonica dell’opera, in tutta la sua complessità, confutando
sapientemente, nel testo o nelle note, molti ‘luoghi comuni’ più volte
riproposti anche dalla critica novecentesca. Particolarmente interessante, nelle
sue indagini, è infine la capacità di collegare la griglia delle ‘domande’
storiografiche a problemi ed esigenze ben presenti nelle più recenti
discussioni logico-filosofiche.
Giudizio del commissario Prof. VINTI Carlo
Il candidato, ai fini della valutazione
comparativa, presenta 10 pubblicazioni: due monografie e otto saggi. Le
monografie sono dedicate rispettivamente alle Meditazioni metafisiche di Descartes (Meditazioni metafisiche. Introduzione alla lettura) offrendo una
lettura dell’opera cartesiana chiara, informata, didatticamente produttiva, e
all’ontologia leibniziana, in modo particolare
al problema dell’individualità che ne deriva (The Science of the Individual: Leibniz’s Ontology of the Individual
Substance). Alcuni dei saggi vertono ancora sull’ontologia cartesiana e
quella leibniziana, su aspetti insieme ontologici ed epistemologici del
pensiero di Descartes e Leibniz, Hobbes e Leibniz; Bodin e Lebniz, su
problematiche volte a chiarire certi aspetti della critica a Kant di matrice bolzaniana.
Nel suo complesso, la produzione scientifica
del candidato è del tutto pertinente e congruente con il settore scientifico
disciplinare relativo alla procedura di valutazione comparativa; essa riveste
una sicura originalità sorretta da apprezzabile
rigore e chiarezza metodologici.
E’
da sottolineare anche la notevole rilevanza scientifica della collocazione
editoriale di tutte le pubblicazioni presentate, la quale contribuisce in modo
peculiare allo sviluppo ed alla evoluzione del dibattito storico-critico per
quanto concerne uno snodo essenziale del pensiero filosofico moderno.
Conclusa
l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente
apre la discussione in esito alla quale
I contributi proposti, la
monografia su Leibniz, il volume sulle Meditazioni
metafisiche cartesiane e gli altri studi sulla filosofia europea tra ’600 e
’700, sono le diverse scansioni di un percorso di ricerca condotto con grande
rigore di metodo e documentazione critica. In The Science of the Individual (2005), il confronto col sistema
leibniziano, favorito da una diretta disamina dei manoscritti conservati,
ricostruisce con ammirevole perizia il problema dell’individualità nelle sue
diverse articolazioni sul piano dell’ontologia e della logica, della metafisica
e della storia. Anche il libro sulle Meditazioni
riesce a ricostruire l’architettonica dell’opera, in tutta la sua complessità,
confutando sapientemente, nel testo o nelle note, molti ‘luoghi comuni’ più
volte riproposti anche dalla critica novecentesca. Particolarmente
interessante, nelle sue indagini, è infine la capacità di collegare la griglia
delle ‘domande’ storiografiche a problemi ed esigenze ben presenti nelle più
recenti discussioni logico-filosofiche. Di particolare interesse per la storia
della filosofia contemporanea è il saggio L’«Anti-Kant»
di Franz Příhonský e la critica bolzaniana alla teoria kantiana del
giudizio (2006), che offre un significativo contributo alla storia della
filosofia e della logica dell’Ottocento.
Sorretta da una metodologia ineccepibile dal punto di vista storico-filologico e da grande coerenza interpretativa, la produzione scientifica, pienamente congruente con il settore scientifico-disciplinare M-FIL/06, si distingue per continuità e costanza nel seguire linee di ricerca solidamente definite, apportando contributi di sicura innovatività e originalità alla conoscenza degli autori presi in esame. Essa è inoltre pubblicata in riviste e collane di sicuro prestigio nazionale e internazionale.
Candidato FARINA
GABRIELLA
Profilo curriculare:
La candidata è attualmente ricercatore
confermato, per il settore scientifico-disciplinare M-FIL/06 Storia della
Filosofia, presso
Si è laureata in Filosofia nel 1972 presso
l’Università di Roma, con una tesi sui presupposti speculativi
dell’interpretazione heideggeriana della poesia di Hölderlin; le sue attività di studio e di
ricerca si sono in seguito focalizzate, dopo aver affrontato alcune tematiche
della cultura tedesca tra Settecento e Ottocento, attorno al pensiero francese
contemporaneo, con particolare riferimento alla riflessione di Sartre. Membro
fondatore, a partire dal 1999, del
“Gruppo italiano di Studi sartriani di Roma”, che opera in collaborazione con
il “Groupe d’Études sartriennes de Paris”,
responsabile editoriale del “Bollettino”, organo ufficiale del Gruppo e
del sito web “grupporicercasartreitalia”, è tra i promotori principali della
sua intensa attività, che ha individuato come uno dei propri obiettivi
fondamentali la pubblicazione anche in Italia, in una specifica Collana di cui
la candidata è responsabile, degli inediti del filosofo francese.
La candidata, nella sua attività di ricerca,
collabora anche con Università estere, francesi e rumene, ed ha tenuto lezioni
e conferenze e seminari presso Università italiane ed estere (spec. svizzere ed
ungheresi) nonché presso istituzioni scientifiche private.
Prevalentemente
dedicate a Sartre e alla cultura francese del Novecento, le sue ricerche hanno
prodotto numerosi scritti, tra i quali: L’alterità.
Lo sguardo nel pensiero di Sartre (1998); Benjamin Fondane e le Gouffre (2003).
Giudizio
del commissario Prof. CENTI Beatrice
Dedicate
soprattutto alla figura di Sartre, le pubblicazioni della candidata non
rientrano tanto nella storia della filosofia quanto piuttosto nella storia
della cultura e nell’estetica; del 1984 è infatti il saggio dedicato a L’estetica di Fr. Schlegel tra storia e
filosofia mentre particolare attenzione è rivolta, nelle pubblicazioni
sartriane, alla diffusione e alle interpretazioni del pensiero di Sartre nella
cultura del Novecento, così come all’esposizione di temi del pensiero sartriano
che lo collegano alla letteratura francese.
Giudizio
del commissario Prof. CIAFARDONE
Raffaele
La
produzione scientifica della candidata, congruente con il settore
scientifico-disciplinare M-FIL/06, è essenzialmente monotematica, concernendo
quasi esclusivamente Sartre. Pur con questa limitazione, essa rivela tuttavia
un'approfondita conoscenza dell’autore e una discreta sensibilità storica,
insieme a più di un elemento di originalità e innovatività interpretative.
Giudizio
del commissario Prof. NUZZO Enrico
Gli interessi di ricerca della candidata, senza perdere le tracce di
una linea di studio che ha investito la filosofia romantica, e in particolere
Schlegel, si sono presto consentaneamente curvati sulla filosofia francese
novecentesca, ed in particolare su Sartre e l’esistenzialismo francese. Su tale
ambito
Il lavoro più importante che la
candidata ha prodotto sulla materia sembra essere il volumetto del 1998 dal
titolo L’alterità. Lo sguardo nel
pensiero di Sartre. Pur se nel
carattere di un “testo breve” l’autrice segue con intelligenza critica
la vicenda di un interesse sartriano sullo “sguardo”, e sull’“alterità” che
esso dice o implica, che si dipana dai testi narrativi ad una pluralità di
opere (fino alle pagine dell’Ultimo turista
sul passato come cifra oscura dell’alterità), costituendo un cruciale motivo di
forza e originalità della meditazione del filosofo. All’affine studio
sull’immaginario, sugli “immaginari”, in Sartre contribuisce poi la successiva
pubblicazione del 1999 delle
Conversazioni con Michel Sicard, preceduta da chiare pagine introduttive
della Farina.
A parte diversi altri
contributi, che presentano anche sintetici profili della fortuna di Sartre in
diverse aree culturali, il lavoro nel quale la candidata ha offerto un più
originale apporto è il libro (del 2003) dedicato a Benjamin Fondane e ‘le gouffre’, una figura di rilievo
dell’esistenzialismo europeo, non sufficientemente frequentata dagli studi.
In conclusione, la candidata
mostra vivacità di interessi, apertura alla complessità e densità delle
questioni teoriche incontrate nei suoi studi, larga conoscenza di testi, doti
di scrittura partecipe ed allo stesso tempo chiara. Tuttavia ella pare attesa a
ulteriori più ampie prove, che confermino la maturazione delle sue doti di
studiosa.
Giudizio del
commissario Prof. ORSUCCI Andrea
I
lavori della candidata, rivolti al tempo stesso alla storia della filosofia e
all’estetica, trovano in Sartre il punto di riferimento preminente. Le analisi
‘sartriane’ svolte, nel volume del 1998, intorno alla sua fenomenologia dello
sguardo, si distinguono, in molte sezioni,
per un linguaggio anch’esso ‘fenomenologico’, che non sempre riesce ad
evitare semplificazioni e luoghi comuni. Analogo l’impianto dello scritto su
Benjamin Fondane.
Giudizio
del commissario Prof. VINTI Carlo
La candidata presenta anzitutto un saggio della sua
prima produzione scientifica, dedicato all’estetica di Schlegel, un lavoro preparatorio per la progettazione della
pubblicazione degli scritti di
Schlegel: prima pubblicazione completa dei suoi scritti, soprattutto con
l’aggiunta di lezioni e frammenti inediti che avrebbero reso possibile,
finalmente, una valutazione sistematica del pensiero dell’Autore e della
filosofia tedesca del periodo.
Per il resto la candidata presenta
scritti del secondo periodo della sua ricerca e riflessione, dedicati, quasi
per intero, al pensiero francese contemporaneo e alla figura di Sartre: si tratta di due agili sondaggi monografici,
di curatele e di un insieme di saggi.
Nel complesso la produzione scientifica della
candidata è pertinente e congruente con il settore scientifico disciplinare
relativo alla procedura di valutazione comparativa oggetto del bando di
concorso. L’estetica di Schlegel tra storia e filosofia, ampia rassegna
critica, rende conto del dibattito filosofico che si svolge all’interno del
pensiero classico tedesco su realismo e idealismo. Gli scritti sartriani sono
al centro di un dibattito sul pensatore francese e i suoi inediti ancora vivo,
sicuramente foriero di sviluppi originali. La collocazione editoriale degli
scritti è funzionale ad una loro circolazione nella comunità di ricerca di riferimento.
Conclusa
l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente
apre la discussione in esito alla quale
La
produzione scientifica della candidata, congruente con il settore
scientifico-disciplinare M-FIL/06, è essenzialmente monotematica, concernendo
quasi esclusivamente Sartre, ma con un significativo ampliamento tematico alla
figura di Benjamin Fondane. Essa rivela tuttavia un’approfondita conoscenza di
Sartre e dell’esistenzialismo francese e una discreta sensibilità storica,
insieme a più di un elemento di originalità e innovatività interpretative.
Relativamente costante nei suoi vivaci interessi di ricerca, metodologicamente
accorti, la candidata presenta pubblicazioni di collocazione editoriale idonea
alla loro diffusione presso la comunità scientifica di riferimento.
Candidato FERRINI
CINZIA
Profilo curriculare:
La candidata è attualmente ricercatore
confermato presso
Laureata in Filosofia, nel 1982, con il
massimo dei voti e la lode presso l’Università “
Ai fini della sua formazione e attività di
ricerca ha usufruito di borse di studio presso l’Università di Berna
(Svizzera),
Ha svolto attività di ricerca presso Atenei pubblici e Istituti privati,
tra i quali l’Istituto di Filosofia e Storia della Filosofia dell’Università di
Salerno e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli.
E’ stata responsabile di progetti di ricerca
dell’Università di Trieste e ha partecipato a progetti di ricerca PRIN.
Ha presentato i risultati della propria
attività di ricerca in numerosi (più di trenta) e qualificati convegni
nazionali e internazionali.
Ha organizzato e coordinato iniziative in
campo scientifico in ambito nazionale e internazionale (Centro Studi
Italo-tedesco di Villa Vigoni, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici,
Università di Trieste).
E’
stata Segretaria di redazione di Riviste filosofiche (“Giornale di Metafisica”,
“Itinerari”); fa parte del comitato scientifico dello “Jahrbuch für Hegel Forschung”; è nel consiglio direttivo della
“Zeitschrift für Philosophie;, è membro
della “Hegel Society of America”, della “Società filosofica italiana”, del
Council dell’“Accademia Europea” .
Ha svolto attività didattica in Atenei
Italiani (Trieste) e stranieri (soprattutto Rotterdam, Bern, Costanza). Presso
l’Università di Trieste ha svolto didattica integrativa del corso di Storia
della Filosofia, ha tenuto esercitazioni e moduli dell’Insegnamento di Storia
della Filosofia, supplenze dell’insegnamento di Storiografia Filosofica, di Storiografia e storia delle idee. A
partire dall’a.a. 2006/2007, in qualità di “professore aggregato”, ha svolto l’insegnamento di “Storia della
filosofia moderna e contemporanea” e di “Storiografia e storia delle idee”.
I suoi studi, prevalentemente dedicati a
Kant, a Hegel e alle scienze naturali del tempo, si sono tradotti in articoli e contributi
diversi, tra cui il volume Dai primi
hegeliani a Hegel: per una introduzione al sistema attraverso la storia delle
interpretazioni (2003).
Giudizio
del commissario Prof. CENTI Beatrice
La
candidata ha svolto ricerche dettagliate, mostrando buona conoscenza della
letteratura critica su Kant, Schiller, Hegel. Di particolare utilità, per la
conoscenza della filosofia della natura di Hegel, è
Giudizio
del commissario Prof. CIAFARDONE
Raffaele
La
produzione scientifica della candidata, congruente con le discipline dl settore
M-Fil/06, si è incentrata su Kant e Hegel. Essa evidenzia buon possesso degli
strumenti di indagine storico-filologica, apprezzabile qualità della
riflessione critica, conoscenza approfondita dei testi, discreta capacità di
collegare ricerca storiografica e interessi più direttamente teoretici. I
lavori presentati attestano una buona continuità di ricerca e una collocazione
editoriale prestigiosa.
Giudizio
del commissario Prof. NUZZO Enrico
Gli interessi di indagine della
candidata - di preminente ordine storiografico, ma non senza un'interessante
curvatura logico-epistemologica - si sono pressocché tutti concentrati (a parte
contributi minori, come su Herder) su problemi pertinenti la riflessione
hegeliana in materia di logica e soprattutto di filosofia della natura, sul
quale ultimo ambito tematico la ricerca viene allargata in direzione di una più
ampia considerazione del primo idealismo tedesco.
Dopo avere infatti conseguito
sul primo più definito ambito tematico gli
esiti più fruttuosi - in particolarecon un'importante edizione del De orbitis planetarum (Guida al "De orbitis planetarum"
di Hegel ed alle sue edizioni e traduzioni, 1995), la ricerca della Ferrini
si è venuta distendendo in direzione della definizione di una presentazione
sintetica dei caratteri e momenti del processo critico a cui il giovane Hegel e
Schelling sottoposero il "paradigma" meccanicistico di una natura
esteriormente passiva (e le sue tracce o i suoi esiti nella stessa meditazione
kantiana e fichtiana), configurando un
alternativo "paradigma", finalistico, della comprensione dei caratteri
organici, e teleologici, del mondo naturale.
Nel complessivo itinerario di
tale ricerca già i saggi iniziali sulla scienza della logica hegeliana si
segnalano per la cura dell'informazione critica, la corretta presentazione
della definizione dei propri criteri metodici, l'attitudine ad un sorvegliato
esercizio delle proprie capacità di autonomia interpretativa. Nell'ambito degli
studi hegeliani tuttavia si raccomanda il lavoro su "De orbitis", sia
per la cura filologica esercitata sul testo (forse da presentare non solamente
in anastatica), sia per il puntuale quanto denso apparato delle note, sia
ancora per la persuasiva argomentazione della linea interpretativa di fondo :
vale a dire la precocità della radicale confutazione dei fondamenti della
meccanica newtoniana, in luogo della sua sola critica. In prosecuzione e
allargamento di tale linea di indagine vanno segnalati l’ampio saggio apparso nel Band 37 degli
“Hegel Studien” (2002) su Being and Truth
in Hegel’s Philosophy of Nature e l’organico contributo dal titolo Reason Observing Nature apparso nel
2009 ne The Blackwell Guide to Hegel’s
Phenomenology of Spirit. Risponde invece ad un diverso versante di
interessi tematici e sopprattutto all’impostazione richiesta ad un genere di
scrittura che non intende disperdere la sua matrice didattica il chiaro lavoro Dai primi hegeliani a Hegel, il libro
del 2003 attento innanzitutto ad una ricostruzione “filologica” delle
rappresntazioni di allievi di Hegel idonea a fornire anche una modalità
interpretativa del suo sistema.
Oltre Hegel, un più diretto confronto
con temi ed “eredità” dell’opera di Kant trova invece significativa espressione
in ispecie nel saggio del 2005 Misure del
sé e realtà esterna nell’idealismo critico kantiano (con autonome proposte
di lettura circa continuità di posizioni kantiane e correttezza della sua
interpretazione di teorie berkeleyane).
In
conclusione, l'itinerario di ricerca della candidata appare pervenuto a
significativa maturazione, sorretta quale è da doti di acribia filologica e di
disposizione alla corretta analisi testuale, nonché da capacità di autonomo
lavoro critico. La sua produzione, per quanto con un limite di
monotematicità, va ritenuta dunque
sicuramente apprezzabile, di notevole livello.
Giudizio del
commissario Prof. ORSUCCI Andrea
Gli
studi della candidata, rivolti prevalentemente all’analisi di questioni
circoscritte all’interno della ‘filosofia della natura’ tra Kant e Hegel, sono
condotti, nel loro complesso, in maniera chiara e ben documentata. La
monografia del 2003 (Dai primi hegeliani
a Hegel) svolge un discorso, collocato tra la storia della ‘fortuna’ e
l’interpretazione diretta dei testi, che risulta in alcune sezioni di taglio
più introduttivo.
Giudizio
del commissario Prof. VINTI Carlo
Il candidato presenta, ai fini della
valutazione comparativa, 10 pubblicazioni: due studi monografici e otto saggi:
Il primo degli studi monografici (Guida
al De orbitis planetarum di Hegel e
alle sue edizioni e traduzioni), in collaborazione ma con l’apporto
individuale ben individuabile, volto alla ricostruzione critica e alle vicende
storiografiche di un’opera minore di Hegel ma altamente significativa per la
illustrazione della formazione del suo
pensiero, il secondo (Dai primi hegeliani ad Hegel. Per una
introduzione al sistema attraverso la storie delle interpretazioni). volto
ad una ricostruzione di un momento assai significativo della storiografia
hegeliana a partire proprio dalle prime interpretazioni del sistema. Ne emerge
un quadro assai complesso e problematico che mette in questione l’immagine tradizionale
che del grande filosofo tedesco la storiografia ci ha consegnato. I saggi costituiscono sondaggi e
approfondimenti di aspetti epistemologici e filosofici in generale, ancora sul
pensiero di Hegel, sull’idealismo in generale ma, soprattutto, sul
pensiero kantiano, su aspetti specifici
di esso epistemologicamente rilevanti e sui quali la candidata dimostra acuta
capacità di penetrazione.
Le pubblicazioni
dimostrano una piena pertinenza e congruenza dell’attività scientifica
della candidata con il settore scientifico disciplinare relativo alla procedura
di valutazione comparativa oggetto del bando di concorso, esse costituiscono,
inoltre, un considerevole apporto innovativo sia per quanto concerne gli studi
hegeliani che kantiani, apporto sorretto da solidità di informazione e
apprezzabile rigore metodologico. La rilevanza scientifica della collocazione
editoriale della maggior parte delle pubblicazioni, è del tutto adeguata, anche
grazie al fatto della elaborazione in lingua straniera della maggior parte
delle stesse, concorrendo con ciò alla loro diffusione all'interno della
comunità scientifica.
Conclusa
l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente
apre la discussione in esito alla quale
La
produzione scientifica della candidata, che mostra una piena pertinenza e
congruenza con il settore scientifico disciplinare, si è incentrata su Kant e
Hegel. Essa attesta un ottimo possesso degli strumenti di indagine
storico-filologica, un’approfondita conoscenza dei testi, un’indubbia qualità
della riflessione critica, e una buona capacità di collegare indagine
storiografica e interessi più direttamente teoretici. In particolare i suoi
studi hegeliani si segnalano per una trama sorretta da solidità di informazione
e più che apprezzabile rigore metodologico. Dai lavori presentati - la cui
circolazione è affidata a una buona, anche rilevante, diffusione editoriale -
risulta una notevole continuità di ricerca, che garantirà ulteriori fecondi
sviluppi.
Candidato GIUSPOLI
PAOLO
Profilo curriculare:
Il candidato è attualmente ricercatore confermato, per il Settore
scientifico disciplinare M-FIL/01 Filosofia Teoretica, presso
Laureato in Filosofia nel 1992 presso
l’Università di Padova con il massimo dei voti e la lode, ha conseguito il
titolo di Dottore di ricerca frequentando il Dottorato in “Filosofia e scienze
umane” presso le sedi consorziate delle Università di Macerata e Perugia (IX
ciclo).
Ha usufruito di una borsa di post-dottorato
presso l’Università degli studi di Verona, dove è stato anche titolare di
assegno di ricerca. A partire dal 2002 è ricercatore presso l’Università degli
studi di Verona.
Ha svolto attività di perfezionamento e di
ricerca, approfondendo tematiche di filosofia classica tedesca post-kantiana
(con particolare attenzione a Hegel ed a Schopenhauer) in Italia (Università di
Padova e di Verona) e all’estero (Università di Monaco di Baviera, Università
di Lione, ecc. ),
Ha contribuito direttamente alla
organizzazione di Convegni nazionali e internazionali di alto valore
scientifico; ha partecipato, in qualità di relatore ufficiale a Convegni in
Italia e all’estero.
A partire dal
A partire dal
Dai suoi interessi scientifici, prevalentemente
rivolti a Hegel, a Schopenhauer e alla cultura del tempo, sono risultati
articoli, edizioni di testi e due monografie: Verso la ‘Scienza della logica’ (2000); Rappresentazione e realtà. Prospettive sul ‘Mondo’ di Schopenhauer
(2008).
Giudizio
del commissario Prof. CENTI Beatrice
Il
candidato espone in modo molto generale temi fondamentali del pensiero di
Schopenhauer - che avrebbero richiesto maggiore aderenza ai testi e maggiore
attenzione al contesto storico - nella monografia Rappresentazione e realtà. Prospettive sul “Mondo” di Schopenhauer
(2005) e nell’articolo Prospettive di
comprensione e significazione del mondo in Schopenhauer (2008). Ha svolto
invece dettagliate analisi di lezioni hegeliane nella monografia Verso la «Scienza della logica». Le lezioni
di Hegel a Norimberga (2000) e nelle introduzioni a testi hegeliani
tradotti in Logica e sistema delle
scienze particolari (1810-11) (2001) e alla trascrizione e traduzione di
appunti di lezioni in Philosophische
Enzyklopädie. Enciclopedia filosofica (1808-09) (2006). In alcuni articoli,
anche di significativa collocazione editoriale, il candidato ha mostrato in
modo convincente l’utilità delle lezioni per lo studio della formazione del
pensiero hegeliano, come, in particolare, in Objektive und subjektive Logik. Über die allgemeine Organisation der
Hegelschen Logik in den ersten Nürnberger Jahren (2000).
Giudizio
del commissario Prof. CIAFARDONE
Raffaele
La
produzione scientifica del candidato rientra pienamente nei requisiti del
settore scientifico-disciplinare M-Fil/06 e denota costanza nel seguire linee
di ricerca ben definite. Infatti essa è connotata da due centri di interesse:
la filosofia di Hegel, con particolare riferimento alla Scienza della logica e alla sua genesi, e la filosofia di
Schopenhauer. In questi ambiti di ricerca il dott. Giuspoli ha fornito, su
tematiche molto specificihe, contributi di indubbio valore scientifico,
pubblicati in riviste e volumi di grande prestigio nazionale e internazionale.
In particolare si rilevano una sicura strumentazione filologica e storica, un
solido approccio critico, una viva sensibilità per la contestualizzazione dei
problemi filosofici. La traduzione delle hegeliane Enciclopedia filosofica (1808-1809)
e Logica e sistema delle scienze
particolari (1810-11)evidenzia il pieno possesso del linguaggio e del
pensiero di Hegel.
Giudizio
del commissario Prof. NUZZO Enrico
Il candidato ha concentrato i suoi solidi
interessi di ricerca sulla stagione dell’idealismo tedesco, e anche delle sue eredità e confutazioni.
In particolare del suo autore prediletto,
Hegel, tra l’altro ha curato un’edizione di Logica
e sistema delle scienze particolari (1810-11) o della Philosophische Enzylopädie/ Enciclopedia filosofica (1808-09)
(2006). In tale utile lavorio di edizione il candidato ha osservato
indispensabili criteri di correttezza filologica e conseguito risultati nella
traduzione che appaiono solidi ed efficaci. A tale operato si accompagna un
impegnato lavoro di ricerca storiografica che, su Hegel, si è oggettivato in
particolare nel volume del 2000 Verso la
«scienza della logica». Le lezioni di Hegel a Norimberga. Tale libro si
presenta accurato, preciso, efficace all’interno taglio eminentemente esegetico
prescelto. Sempre testimonianza di una consolidata acquisizione di una notevole
competenza specialistica negli studi hegeliani appaiono altri contributi,
affidati a tale taglio di indagine, come ad esempio il saggio su Objective und subjective Logik in relazione ai primi anni di Norimberga che,
nel 2002, segue il volume del 2000.
Un ampliamento degli interessi di indagine
del candidato è indicato dal volume su Schopenhauer apparso per la prima volta
nel 2005 (Rappresentazione e realtà).
Curvato sull’analisi del problema centrale della rappresentazione del “Mondo”,
del “reale”, nel filosofo tedesco, il libro riattraversa il tema
sistematicamente, efficacemente, con puntuali proposte che seguono alle analisi
compiute. Può forse essere rilevato che il confronto con la tanto vasta letteratura critica su Schopenhauer viene da
Giuspoli messo utilmente in opera su singoli segmenti determinati del discorso,
piuttosto che adoperato per un più fermo lavoro di elaborazione e organica
proposta interpretativa attorno all’autore studiato.
In conclusione, il candidato ha dato prova,
in un’ampia produzione, che appare in via di ulteriore articolazione,
dell’acquisizione di ragguardevoli competenze storico-filosofiche, espresse in
un apprezzabile lavoro di traduzione di opere di Hegel, e nella presentazione
di ricostruzioni di testi e problemi contraddistinte dalla precisione del
taglio esegetico e da chiarezza argomentativa ed espositiva, con risultati che
configurano apporti autonomi ai campi di studio attraversati.
Giudizio del
commissario Prof. ORSUCCI Andrea
Ben
condotte e persuasive, tra le pubblicazioni del candidato, le indagini che
riguardano Hegel, sia il volume sulle lezioni tenute a Norimberga (2000), sia
le edizioni dei testi (e le relative introduzioni). Meno convincente, sotto
molti riguardi, la monografia su Schopenhauer (assieme ai contributi minori
sullo stesso argomento), che muove talvolta da ‘interrogativi’ più
tradizionali, assumendo in alcune pagine un carattere divulgativo, senza fare i
conti con le questioni al centro delle discussioni, sia in Italia che in
Germania, negli ultimi quindici anni.
Giudizio
del commissario Prof. VINTI Carlo
Il candidato presenta 10 titoli ai fini
della valutazione comparativa del presente concorso: due monografie (Verso la scienza della logica. Le lezioni di
Hegel a Norimberga e Rappersentazione e realtà. Prospettive sul
“Mondo” di Schopenhauer), tre edizioni critiche, con annotazioni, di
manoscritti hegeliani, di cui la prima (Enciclopedia
filosofica, corso 1808-1809) e la
seconda (Logica e sistema delle scienze
particolari, 1810-1811) con traduzione italiana e per intero dovute al
lavoro di ricerca del candidato, la terza (Logik
fűr die Mittelklasse des Gymnasiums
(Nürnberg 1810-1811 ff) con altro autore ma con contributo personale
analiticamente delimitabile; presenta inoltre cinque saggi su riviste e volumi
collettanei che costituiscono approfondimenti dei lavori monografici sul
pensiero di Hegel e Schopenhauer e sulla storiografia filosofica ottocentesca.
L’attività scientifica del candidato è del
tutto pertinente e congruente con il settore scientifico disciplinare relativo
alla procedura di valutazione comparativa oggetto del bando di concorso e con
le tematiche attinenti ad esso. Le ricerche offrono un contributo essenziale,
sopratutto nel campo della prima conoscenza dei manoscritti hegeliani e degli
studi hegeliani, contributo sorretto da buon rigore metodologico da
collocazione editoriale ben caratterizzata nel campo di questi studi,
pienamente riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale. Anche la
monografia su Schopenhauer dimostra piena padronanza del tema e offre spunti
originali per una rilettura della sua opera maggiore alla luce del problema
della percezione e della corporeità.
Conclusa
l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente
apre la discussione in esito alla quale
L’attività scientifica del candidato, del
tutto pertinente con il settore scientifico disciplinare, denota costanza nel
seguire linee di ricerca ben definite. Infatti essa è connotata da due precisi
centri di interesse, la filosofia di Hegel e la filosofia di Schopenhauer:
ambiti di ricerca nei quali il candidato ha fornito, specie su tematiche
proprie degli studi hegeliani, contributi di indubbio valore scientifico,
sorretti da buon rigore metodologico, pubblicati in riviste e volumi di buona
collocazione, talora anche internazionale. In particolare si segnala l’
apprezzabile lavoro di traduzione di testi hegeliani.
In conclusione, il candidato ha dato prova,
in un’ampia produzione, che appare in via di ulteriore articolazione, di aver
acquisito ragguardevoli competenze storico-filosofiche, con risultati che in
più di un caso configurano apporti autonomi.
Candidato PIAZZA
MARCO
Profilo curriculare:
Si è laureato in filosofia presso
l’Università di Pisa nel 1990; nel
E' stato titolare dell'affidamento di una
docenza a contratto presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università della
Calabria relativamente all'insegnamento di "Storia delle idee filosofico-letterarie"
(2005-2006, 2006-2007).
Dalla rielaborazione e dallo sviluppo del
lavoro di dottorato è scaturito il volume Passione
e conoscenza in Proust (1998).
I temi di fondo sui quali ha lavorato dopo
il dottorato sono stati: la teoria del soggetto in Maine de Biran, ricerca che
si è concretizzata nel libro sul "governo di sé" (2001); il rapporto
tra filosofia e letteratura e la questione dei generi, affrontato in vari
articoli su riviste e oggettivato in un più ampio lavoro di taglio monografico
(2003).
Tra le altre attività didattiche e
scientifiche vanno segnalate le seguenti: corsi monografici su temi
socio-culturali di attualità presso il Centro di Cultura per Stranieri
dell'Università di Firenze (1997-2002); moderatore di un forum on-line di
dibattito scientifico su Proust: "Proust e l'ebraismo" (2001),
"Proust sociologo" (2002).
Ha partecipato, con relazione, a numerosi
convegni, per lo più su Proust, organizzati da università e dipartimenti
italiani.
Negli anni 1996-2001 è stato redattore della
rivista (poi annuario) "contro tempo"; negli anni 2003-2007 è stato
redattore della rivista "Quaderni proustiani".
Giudizio
del commissario Prof. CENTI Beatrice
Le
ricerche del candidato sono svolte con rigore metodologico e ampia documentazione
bibliografica e costituiscono un importante contributo per la conoscenza di
Maine de Biran e del pensiero francese del Settecento e dell’Ottocento, come
dimostrano gli articoli Il “lavoro dello spirito”. La psicolinguistica antiriduzionistica di Maine de Biran (2003) e Maine de Biran e l’illuminismo scozzese (2005).
La monografia Il governo di sé. Tempo,
corpo e scrittura in Maine de Biran (2001) mette in luce i temi più fecondi
della riflessione di questo pensatore di cui viene delineata la fortuna in
opere di ampio respiro come Passione e
conoscenza in Proust (1998) e Alle
frontiere tra filosofia e letteratura (2003).
Giudizio
del commissario Prof. CIAFARDONE
Raffaele
I
lavori scientifici del candidato,che rientrano nel settore scientifico-disciplinare
M-FIL/06 e che seguono differenti e spesso non collegate direzioni, riguardano
soprattutto tematiche svolte da Proust e Maine de Biran. Nel loro complesso
essi denotano una conoscenza approfondita dei testi e un'intelligente
utilizzazione della bibliografia, ma presentano soltanto qualche spunto
originale e innovativo.
Accettabile
la continuità di ricerca e generalmente di buon livello la collocazione dei
lavori.
Giudizio
del commissario Prof. NUZZO Enrico
L’arco degli interessi di ricerca spazia da una direttrice di indagine,
che pare essere la più consentanea e marcata, riconducibile nei termini
dell’espressione “tra letteratura e filosofia”, e un’altra, non separata dalla
prima, che, pure avendo a sua matrice il tema del “governo di sé”, è curvata
maggiormente verso un più tradizionale lavoro di storia del pensiero
filosofico.
Nel quadro della prima
direttrice spicca il bel volume del 1998 su Passione
e conoscenza in Proust, sorretto da un’adeguata consapevolezza metodica di
condizioni e possibilità di un lavorio filosofico sul letterario, e allo stesso
tempo delle opportunità concesse ad appropriate
ricerche storiografiche ed analisi ermeneutiche da una scrittura che
dall’ordine narrativo di una fenomenologia delle passioni non distacca, nella
forma dell’“ibridazione”, l’ordine della conoscenza delle provvisorie “leggi”
delle passioni. Il successivo libro del 2003, Alle frontiere tra filosofia e letteratura, che affronta figure che
vanno dalla “forma saggio” di Montaigne
a Derrida, oltre che a svariate anche
fini analisi, dà luogo ad una riflessione metodica sull’oggetto “filosofia” che
appare significativamente meditata, anche se aperta ad ulteriori allargamenti e
approfondimenti teorico-metodologici.
L’interesse per il “genere
ibrido” del diario filosofico di Maine de Biran, espresso già nel volumetto del
2001, si è allargato ad una serie di interventi e contributi di più consueto
carattere storico-filosofico, ed allo stesso tempo ad una proposta complessiva
della meditazione bironiana che intende innovare la più consolidata
rappresentazione del riavvicinamento al cristianesimo della sua ultima
vicenda. Fra quei contributi vanno
segnalati l’accurata traduzione e introduzione delle Osservazioni sulle divisioni organiche del cervello (2002) e saggi
quali quelli su De Biran e l’illuminismo scozzese o quello sulla reminoscenza
tra Condillac e Rousseau.
In conclusione il candidato
mostra versatilità di interessi e disposizione ad analisi anche acute e fini,
nonché disposizione ad una ricerca storiografica metodicamente consapevole,
criticamente documentata, autonomamente orientata. Alla già significativa sua
produzione è lecito attendersi che si aggiungano ancora più mature prove,
arricchite di un ulteriore approfondimento del quadro teorico-metodico e di
altre puntuali ricerche storico-filosofiche.
Giudizio del
commissario Prof. ORSUCCI Andrea
Il
volume del 1998, nell’indagare il motivo dell’identità, dell’abitudine e delle
passioni in Proust, finisce per confrontarsi con la filosofia, la psicologia e
le ‘scienze della vita’ nella cultura francese di fine secolo. Il retaggio
filosofico dell’opera proustiana viene così ripercorso, in maniera documentata,
mettendo in secondo piano il riferimento ‘canonico’ al tempo e alla memoria.
L’indagine su Maine de Biran del 2001 presenta una puntuale rilettura dei
testi, lasciando cadere, in larga misura, il problema del ‘contesto’ e di una
più articolata analisi delle discussioni del tempo. Anche gli altri contributi
proposti si occupano, con rapidi sondaggi, dei rapporti tra psicologia,
filosofia e letteratura.
Giudizio
del commissario Prof. VINTI Carlo
Il candidato presenta 10 pubblicazioni, tra
cui tre monografie (su Proust, su Maine de Biran, sul rapporto filosofia e
letteratura e vari A.), traduzioni di testi, introduzione, saggi e articoli
rivolti all’approfondimento dei temi propri anche delle ricerche monografiche.
La produzione del candidato, volta
specificatamente all’indagine della tradizione francese della filosofia della
riflessione (Maine de Biran) rinnovata e sconvolta da Proust, volta anche ad
indagare alcuni nessi essenziali tra letteratura e filosofia, dimostra in fondo
la sua pertinenza e congruenza con il settore scientifico disciplinare relativo
alla procedura di valutazione comparativa oggetto del bando di concorso e con
tematiche attinenti ad esso. Innegabile, peraltro, la originalità sorretta da
serio impegno metodologico con cui sono
state realizzate. Apprezzabile risulta anche la rilevanza scientifica della
collocazione editoriale delle pubblicazioni.
Conclusa
l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente
apre la discussione in esito alla quale
L’arco degli interessi di ricerca del candidato spazia
da una direttrice di indagine riconducibile al nesso “letteratura-filosofia” a
un’altra, non separata dalla prima, curvata maggiormente verso un più
tradizionale lavoro di storia del pensiero filosofico, in complessiva coerenza
col settore scientifico-disciplinare.
Il candidato mostra versatilità di interessi e disposizione ad
analisi anche acute e fini, nonché disposizione ad una ricerca storiografica
metodicamente consapevole, criticamente documentata, autonomamente orientata. Soprattutto i suoi contributi dedicati all’opera di
Proust e di Maine de Biran, adeguatamente informati, denotano una conoscenza
approfondita dei testi, non mancando di presentare più di uno spunto innovativo.
Apprezzabili
la continuità nella ricerca e la collocazione editoriale dei lavori.
Candidato RECCHIA
LUCIANI FRANCESCA
Profilo curriculare:
La candidata
svolge attualmente la sua attività come ricercatore in storia della
filosofia presso il Dipartimento di
Scienze filosofiche della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di
Bari (dal gennaio 2005).
La candidata, dopo essersi laureata in
Filosofia presso l’università di Bari con il massimo dei voti (1985), partecipa
a un corso di ‘Perfezionamento in scienze filosofiche’ (Università di Bari,
1987-88), e quindi vince un posto nell’ambito del Dottorato di ricerca in
filosofia (IV ciclo, Bari, Ferrara e Urbino, 1989-92). Nel settembre 1992
consegue il titolo di Dottore di Ricerca in Filosofia (con una dissertazione
dal titolo: ‘Peter Winch e il dibattito filosofico ed epistemologico
sull’antropologia culturale tra gli anni ’60 e ’80’).
Dal 1986 al
Ha fruito di soggiorni di studio presso
A partire dal 2001 è membro del comitato
scientifico del Seminario permanente di Filosofia istituito presso il
Dipartimento di Scienze filosofiche dell’Università di Bari. Dirige dal 2005 la
rivista ‘post-Filosofie’, Cacucci (Bari). A partire dall’a.a. 2005-
Ha preso parte con relazioni e
comunicazioni a numerosi convegni, a partire dal 1987, tenuti presso università
italiane. Inoltre è stata organizzatrice, a partire dal 2003, di seminari di
studi e convegni che si sono svolti presso l’Università di Bari.
Dal suo lavoro di ricerca risultano, assieme
ad altri contributi, La razionalità come
vocazione. Saggio su ‘L’etica protestante e lo spirito del capitalismo’ (1988)
e il volume su Winch Filosofia, scienze
umane e razionalità (2004).
Giudizio
del commissario Prof. CENTI Beatrice
La
candidata presenta pubblicazioni nelle quali non utilizza gli strumenti e i
metodi della storia della filosofia; si tratta di studi di carattere spesso
divulgativo dedicati all’etica, a temi di sociologia e antropologia.
Giudizio
del commissario Prof. CIAFARDONE
Raffaele
Pur
con una predilezione della problematica etica degli autori presi in esame, i
lavori scientifici della candidata mostrano un discreto rigore metodologico e
una buona storicizzazione di problemi con qualche originalità e innovatività
interpretative.
La
collocazione editoriali dei lavori è per lo più locale. La continuità della
ricerca è accettabile.
Giudizio
del commissario Prof. NUZZO Enrico
La candidata presenta una
significativa produzione, frutto di un’articolata serie di interessi,
caratterizzata da una sensibilità ad incrociare e affrontare con domande
filosofiche svariati ambiti problematici, inerenti anche a più saperi.
In tal senso il libro su La razionalità come vocazione, del 1988,
affronta il tema weberiano dell’etica protestante e dello spirito del capitalismo investigando, sulla base
della corretta individuazione della forte natura filosofica della riflessione
weberiana, la complessa resa della costellazione concettuale raccolta attorno
alla nozione di “razionalità occidentale”.
Ancora il tema della
razionalità, ed in uno con essa il cruciale problema del relativismo, è al
centro del più impegnato volume del 2004 vertente su Winch: Filosofia scienze umane e razionalità: peter
Winch e il relativismo culturale. Qui un’adeguata documentazione
critico-bibliografica fa da fondamento ad un’attenta e partecipe ricostruzione
di momenti ed esiti del “Rationality debate”, delle varie forme di relativismo
(epistemico, etc.) e del loro porsi nel quadro di diversi ambiti disciplinari
(socio-antropologico, etc.). Ne risultano efficacemente ricostruite linee
essenziali di un’importante pagina recente delle idee filosofiche e culturali,
e proposta una messa in guardia contro i rischi di nuove modulazioni di
egemonie di modelli di “monoteismo razionalista”, da riconvertire in discorsi per
i quali possa vigere una fondativca “etica del riconoscimento”.
L’interesse per Simone Weil o
per Hannah Arendt (ma anche per Wittgenstein) testimonia anch’esso
dell’articolazione degli interessi della candidata (intrecciati su Simone Winch
e e Peter Winch nel caso della cura e della traduzione del volume del secondo Simone Weil. «La giusta bilancia»): i
quali trovano la loro caratterizzazione in un intreccio tra approcci
storiografici ed etico-politici, e la loro più consantanea espressione
nell’indagine su insidie relativistiche e aspirazioni universalistiche.
In conclusione l’articolata
produzione della candidata ne definisce una figura di studiosa attenta e
sensibile, che interroga con accorte domande critiche urgenti problemi
epistemici ed etici del presente, apportando contributi in diversi punti
significativi, dai quali ci si può attendere ulteriori convincenti prove,
magari più fortemente curvate sull’indagine storico-filosofica.
Giudizio del
commissario Prof. ORSUCCI Andrea
Le
ricerche della candidata, su Wax Weber, Peter Winch e le tematiche del
‘relativismo’, sono condotte con precisione, pur senza presentare, in termini
storiografici, risultati di rilievo Alcuni saggi (i nr. 4, 5, 6 e10) rientrano
piuttosto nell’ambito disciplinare della ‘filosofia pratica’, in senso lato, e
non sembrano contenere apporti significativi che riguardino direttamente la
storia della filosofia.
Giudizio
del commissario Prof. VINTI Carlo
La candidata presenta dieci pubblicazioni, tra cui due indagini (La razionalità come vocazione. L’etica
protestante e lo spirito del capitalismo; Filosofia, scienze umane e razionalità. Peter Winch e il relativismo
culturale), alcune curatele, e saggi incentrati soprattutto su tematiche
filosofiche contemporanee ed attuali, come il rapporto con gli altri e il
problema della globalizzazione.
Pur versate in ambito etico-politico, le ricerche del
candidato, per la loro ampiezza di indagine, sono da considerarsi congruenti
con il settore scientifico-disciplinare della presente valutazione. Esse
inoltre si caratterizzano per una certa originalità e per impegno metodologico.
La loro collocazione editoriale permette una circolazione sicura nell’ambito
della comunità scientifica.
Conclusa
l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente
apre la discussione in esito alla quale
La candidata presenta una consistente produzione,
frutto di un’articolata serie di interessi, caratterizzata da una sensibilità a
incrociare e affrontare con domande filosofiche svariati ambiti problematici,
inerenti anche a più saperi. In tal senso il libro del 1988 affronta il tema
weberiano dell’etica protestante e dello spirito del capitalismo, curvando l’interesse sul
nodo della razionalità occidentale. Tale tema, e con esso il
cruciale problema del relativismo, ritorna nel più impegnato volume del 2004
vertente su Winch. Pur sensibili a problematiche
etico-politiche, le ricerche della candidata sono da considerarsi congruenti
con il settore scientifico-disciplinare della presente valutazione.
I
lavori scientifici della candidata, affidati a circuiti editoriali minori,
mostrano, con discreta continuità, apprezzabile rigore metodologico, con
qualche risultato innovativo sul piano dell’interpretazione.
Candidato
TOCCAFONDI FIORENZA
Profilo
curriculare:
La
candidata Toccafondi Fiorenza svolge attualmente la sua attività come
ricercatore in storia della filosofia
presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Parma (dal gennaio 2001), e risulta immessa nella fascia
dei ricercatori confermati a partire dal gennaio 2004.
La candidata, dopo essersi laureata in
filosofia presso l’Università di Firenze con il massimo dei voti (1987),
ottiene una borsa di studio presso l’Università di Friburgo, Germania (1988), e
quindi vince un posto nell’ambito del Dottorato di ricerca in filosofia
(Firenze, Bologna, Pisa e Siena, quadriennale, 1988-92). Nel corso del
dottorato svolge soggiorni di studio all’estero, presso l’Università di
Costanza. Nel novembre 1993 consegue il titolo di Dottore di Ricerca in
Filosofia (con una dissertazione dal titolo: ‘Karl Buehler. Psicologia del
pensiero, Gestaltpsychologie e comportamentismo’). In seguito opera all’interno
di un Post-dottorato in Filosofia (biennale, presso l’Università Statale di
Milano, 1994-96) e di un Perfezionamento in Filosofia (Università di Firenze,
a. a. 1997-98). Ottiene un posto come assegnista di ricerca presso il
Dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze (2000). Dal 2002 fa parte
della redazione della rivista ‘Intersezioni’; dal 2003 è membro dell’Advisory
Board della rivista ‘Gestalttheorie. An International Multidisciplinare
Journal’, entrando nel 2005 nel gruppo degli editors della stessa rivista. A
partire dallo stesso anno fa parte del Wissenschaftlicher Beirat dello
‘Jahrbuch für europäische Wissenschaftskultur’; inoltre tra il 2002 e il
Tra
le sue pubblicazioni, scaturite da ricerche intorno ai rapporti tra filosofia,
psicologia e scienze naturali tra Ottocento e Novecento, sono presenti, assieme
a numerosi articoli, i seguenti libri: Linguaggi
della psiche. Teorie della mente, della percezione e del comportamento da
Würzburg a Vienna (1995); L’essere e
i suoi significati (2000); Il tutto e
le parti.
Giudizio
del commissario Prof. CENTI Beatrice
Sia
la monografia Il tutto e le parti.
Giudizio
del commissario Prof. CIAFARDONE
Raffaele
I
lavori scientifici della candidata, congruenti con il settore
scientifico-disciplinare M-Fil/06, concernono numerosi autori dei quali sono
prese in considerazione, se si escludono quelle svolte nella monografia L'essere e i suoi significati,
soprattutto le tematiche scientifiche, cognitive e psicologiche. E' indubbio
che si tratta di una produzione scientifica abbondante, ma qualitativamente
piuttosto diseguale, che, nel caso di qualche autore, difetta di
approfondimento e, nel complesso, non
offre contributi particolarmente originali e innovativi.
Giudizio
del commissario Prof. NUZZO Enrico
Gli interessi di indagine della
candidata si sono concentrati in ispecie sulla cultura filosofico-psicologica
dei primi decenni del ‘900, pervenendo ad una serie di solidi contributi che si
focalizzano su antecedenti, caratteri e significati della Gestaltpsychologie, o su figure quali Külpe, Bühler, ma anche
figure filosofiche quali lo stesso Husserl. Di tale linea di interessi sono
frutto segnatamente i due libri dal
titolo I linguaggi della psiche
(1995) e Il tutto e le parti (2000). Dietro questo nucleo forte di interessi
si manifesta la presenza di un insieme di competenze storicofilosofiche, o la
disposizione ad approfondirle, elaborarle, e darle corpo, di cui è prova il
robusto volume su L’essere e i suoi
significati, del 2000: che presenta, a partire da Kant, le direttrici di
riflessione sull’“essere” fino all’inoltrato Novecento, accorpandole sotto
voci (che concludono in quella “Logica,
ontologia, semantica”) evidentemente definite dalla loro produttività
ermeneutica (e quindi anche non esaustive di una trattazione del genere).
Indubbiamente i lavori
monografici della candidata che appaiono più impegnati e solidi, assai ben
documentati e costruiti, sono quelli che investono i problemi delle teorie
della percezione e della mente nella cultura tedesca del primo Novecento, e che
si prolungano nelle successive discussioni (Tolman, etc.) che si dipartono
dalla riflessione sullo statuto disciplinare della psicologia. Essi si
raccomandano per accuratezza e largo possesso della letteratura critica,
configurando un contributo originale che investe o lambisce anche campi dei più
tradizionali discorsi storicofilosofici.
In conclusione la candidata ha dato prova - in una
consistente produzione, pur se raccolta attorno ad un’eminente cifra
monotematica - di una grande serietà di impegno, sorretta da consapevolezza di
metodo e rigore di documentazine critica e testuale, con un’apprezzabile
disposizione all’allargamento dei quadri storico-filosofici oggetto dei suoi
studi.
Giudizio del
commissario Prof. ORSUCCI Andrea
I
titoli presentati affrontano, nel loro insieme, ambiti tematici diversi, riuscendo
a collegare l’interpretazione delle grandi opere a un’attenta ricognizione
delle ‘scuole’, degli ambienti intellettuali e dei prestiti interdisciplinari.
Le ricerche della candidata, condotte con notevole perizia di metodo, si
muovono con competenza tra storiografia filosofica e ‘storia dei concetti’,
Giudizio
del commissario Prof. VINTI Carlo
La candidata presenta dieci
titoli: tre indagini monografiche (I
messaggi della psiche; L’essere e i
suoi significati; Il tutto e le parti),
una cura di un testo di Ostwald Külpe, sei saggi e articoli su temi affini alle
indagini monografiche, comunque attinenti alle problematiche critico-filosofiche
della psicologia.
Sviluppate soprattutto
nell’ambito della ricerca dello statuto critico-filosofico della psicologia, le
ricerche della candidata hanno notevole pertinenza e congruenza con il settore
scientifico disciplinare relativo alla procedura di valutazione; esse si
connotano, inoltre, per originalità e impegno metodologico. La complessiva
collocazione editoriale è di una certa rilevanza, tale in ogni modo da
permettere agli scritti del candidato una loro diffusione e discussione critica
all’interno della comunità scientifica di riferimento.
Conclusa l’enunciazione dei
giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in
esito alla quale
La
produzione della candidata affronta, da una prospettiva interpretativa
complessivamente originale, un ampio panorama della cultura psicologica e
filosofica tra Ottocento e Novecento, vertendo segnatamente sulla Gestaltpsychologie e sulle teorie della
mente e della percezione. La sfera degli interessi della candidata risulta
comunque pienamente pertinente al settore scientifico di riferimento. In tal
senso, all’interno di un’impostazione interdisciplinare, la candidata sa anche
padroneggiare con metodo rigoroso temi fondamentali della storia della
filosofia contemporanea, offrendo in proposito più di un contributo
significativo. Inoltre la produzione della candidata, affidata a qualificati
canali editoriali, attesta un’attività continuativa nel tempo.
Terminate le operazioni di
formulazione e discussione dei giudizi individuali e collegiali la seduta è
tolta alle ore 22.00 e
lì 06/07/2010
Il
Presidente
Prof. NUZZO ENRICO
I
Commissari
Prof. CENTI BEATRICE
Prof.
CIAFARDONE RAFFAELE
Prof. VINTI CARLO
Il Segretario
Prof. ORSUCCI ANDREA