Procedura di Valutazione comparativa ad un posto di Professore Associato Presso la Facolta' di SCIENZE DELLA FORMAZIONE Settore M- FIL/06-STORIA DELLA FILOSOFIA. Pubblicato sulla Gazzetta n. 54 del 11/07/2008.

 

VERBALE QUARTA SEDUTA

 

 

La Commissione costituita per il concorso di cui in premessa con D.R. n. 322 del 08/02/2010 e  pubblicata su G.U. n. 54– Serie Speciale - del 11/07/2008, è composta dai seguenti  professori:

 

 

Prof. NUZZO Enrico                                      Presidente

Prof. ORSUCCI Andrea                                            Segretario

Prof.  CENTI Beatrice                                    Commissario

Prof.  CIAFARDONE Raffaele                                  Commissario

Prof. VINTI Carlo                                                      Commissario

 

 

 

si è riunita presso la sede del Rettorato dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti - Pescara il giorno 06/07/2010 alle ore 09.00 per proseguire le operazioni di formulazione e discussione dei giudizi individuali e collegiali.

 

La Commissione, sulla base dei criteri già deliberati nel verbale preliminare, esprime su ognuno dei candidati i seguenti giudizi individuali:

 

 

 

Candidato DI BELLA STEFANO

 

 

Profilo curriculare:

 

 

Il candidato ha compiuto gli studi presso la Scuola Normale Superiore e l’Università di Pisa, laureandosi nel 1985. Nel 1984-85 ha usufruito di una borsa di studio presso la Ruhr-Universität di Bochum. Ha poi conseguito presso la Scuola Normale Superiore il diploma di Perfezionamento, titolo equipollente a quello di Dottore di ricerca. Ha trascorso lunghi periodi di ricerca presso la Leibniz-Forschungsstelle dell’Università di Münster e presso il Leibniz-Archiv di Hannover. Dal 1993 è ricercatore in Storia della filosofia presso la Scuola Normale Superiore, ed è stato confermato nel 1996. Ha usufruito di borse di studio ed effettuato soggiorni all’estero presso qualificati istituti di ricerca; in particolare, nel 1998, ha svolto ulteriori ricerche presso la Leibniz-Forschungsstelle (Münster), grazie a un contributo CNR. Nel 1995 e nel 1997 ha usufruito di borse di studio per partecipare a cicli di seminari dell’Istituto per gli studi filosofici di Napoli. Ha stabilito continui rapporti di ricerca anche con il Centre d’études cartésiennes di Paris I –Sorbonne, con il Centro di studi ‘Descartes e il Seicento’ dell’Università di Lecce e con la Leibniz-Society of North America. Ha partecipato a un gruppo di ricerca sulla tradizione filosofico-ermeneutica relativa ai libri centrali della Metafisica aristotelica, attivo presso la Scuola Normale. Svolge attività di ricerca nell’ambito di progetto PRIN sulla tradizione della metafisica dall’antichità alla modernità e sul lessico dell’ontologia nel pensiero moderno. Nel 2005 ha vinto la Leibniz Society Essay Competition con il saggio ‘Leibniz’s Theory of Conditions’.

Dal 1993 svolge continuativamente attività didattica presso la Scuola Normale; presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Pisa ha tenuto per affidamento dall’a.a. 2002-3 all’a.a. 2005-6 il corso ‘Temi del pensiero contemporaneo’ (settore M-FIL/06) nell’ambito dei corsi di Laurea specialistica; dall’a.a. 2007-8 ha avuto l’affidamento di un corso di Filosofia morale. Nell’a.a. 2007-8 ha tenuto presso il Dip. di Filosofia dell’Università di Pisa un ciclo di lezioni sul tema ‘alle origini del problema mente/corpo: il progetto cartesiano’ (nell’ambito di un corso di Laurea specialistico).

Il suo ambito di ricerche è quello della storia della filosofia moderna, delle sue radici nel pensiero antico e dei suoi sviluppi nel pensiero contemporaneo. Oltre a numerosi articoli, presenta due monografie dal titolo Le ‘Meditazioni metafisiche’ di Cartesio. Introduzione alla lettura (1997) e The Science of Individual: Leibniz Ontology of Individual Substance (2005).

 

Giudizio del commissario Prof.  CENTI Beatrice

 

La monografia The Science of the Individual: Leibniz’s Ontology of Individual Substance, di collocazione editoriale internazionale, presenta un’interpretazione lucidamente argomentata e sostenuta da competenza filologica e rigore metodologico della concezione leibniziana della sostanza, che consente non solo significativi approfondimenti del pensiero leibniziano - in una prospettiva interpretativa originale e innovativa - ma consente anche di valutarne pienamente il rilievo per la storia dell’ontologia e per il pensiero contemporaneo, nel quale si assiste ad un rinnovato interesse per l’ontologia stessa. A Leibniz il candidato ha dedicato altri saggi e in particolare Individuals, Minds and Bodies: Themes from Leibniz (2004) e Leibniz’s Theory of Conditions: A Framework for Ontological Dependence (2005) vincitore della Essay Competition 2005 della Leibniz Society of North America. La profonda conoscenza della storia della filosofia moderna da parte del candidato è documentata anche dalla Introduzione alla lettura delle Meditazioni Metafisiche di Cartesio del 1997, che espone in maniera chiara ed esauriente i temi principali del pensiero cartesiano. Di particolare interesse per la storia della filosofia contemporanea è il saggio L’«Anti-Kant» di Franz Příhonský e la critica bolzaniana alla teoria kantiana del giudizio (2006), che offre un significativo contributo alla storia della filosofia e della logica dell’Ottocento.

 

Giudizio del commissario Prof.  CIAFARDONE Raffaele

 

La produzione scientifica del candidato, pienamente congruente con il settore scientifico-disciplinare M-FIL/06, si è incentrata soprattutto su Cartesio e Leibniz. Sorretta da una metodologia ineccepibile dal punto di vista storico-filologico e da un notevole rigore interpretativo, essa apporta significativi contributi di innovatività e originalità alla conoscenza degli autori presi in esame.

La produzione scientifica si distingue per continuità e costanza nel seguire linee di ricerca precise e ben definite. Essa è pubblicata in riviste e collane di sicuro prestigio nazionale e internazionale.

Per le suddette ragioni il candidato merita di essere preso nella massima considerazione ai fini della presente valutazione comparativa.

 

Giudizio del commissario Prof. NUZZO Enrico

 

La produzione scientifica di Di Bella, centrata sul pensiero di Leibniz, risponde ad un preciso quadro di interessi, vertenti sulla grande stagione seicentesca delle nuove metafisiche, ontologie, ontoteologie, nella cui costruzione furono impegnati protagonisti come Descartes, Hobbes, Spinoza, Malebranche, Arnauld, Suarez, appunto Leibniz. Dei fondamentali dibattiti, delle battaglie teoriche allora svoltesi sul terreno della meditazione metafisica, gnoseologica, etc., nonché di essenziali antecedenti classici e medievali delle questioni in gioco, Di Bella si mostra conoscitore attento e documentato, capace di ricostruirne momenti e snodi importanti, sulla base di una solida documentazione critica, di una frequentazione assidua di una larga serie di testi, di una matura disposizione ad una loro analisi serrata, retta da chiare domande critiche.

Una convincente prova di sapere convogliare tali solide competenze critiche nel non facile genere delle “introduzioni” a pensatori o testi è fornita dal volume di Introduzione alla lettura delle Meditazioni metafisiche di Cartesio, di pregevole chiarezza anche espositiva. Ma è nello studio di Leibniz che il candidato ha concentrato i suoi interessi e conseguito risultati considerevoli, presentando proposte critiche originali che lo qualificano come uno studioso apprezzato, la cui fisionomia è sicuramente e persuasivamente riconoscibile nel panorama attuale degli studi leibniziani. Di ciò sono attestazione già svariati impegnati saggi apparsi in diverse qualificate sedi: come, ad esempio, il denso saggio del 1995 su L’argomento ontologico moderno, a partire dalla corretta messa a fuoco dei processi di sostituzione dei paradigmi di concettualizzazione del possibile e del necessario; o il contributo del 1998 su L’astratto e il concreto, con le puntuali rilevazioni delle letture leibniziane di Hobbes;  o il saggio del 2004 sulla “Theory of distinctions”, in ordine all’individuazione dei caratteri di identità o differenza degli oggetti; o il più recente contributo, del 2005, sulla Leibniz’s Theory of Conditions entro un progetto di  configurazione di una “ontologia formale”. Ma non va taciuto un “contributo minore”, ancora del 2005, che puntualmente e finemente ricostruisce la costellazione di interessi e reazioni che si legge nelle letture che Lebniz fece di Bodin, specie dell’Heptaplomeres, tra preoccupazioni di difesa dalle prospettive anticristiane e non remote propensioni ad una rifondazione di una metafisica “armonicista” dai connotati irenistici.

È tuttavia il volume del 2005, The Science of Individual: Leibniz’s Ontology of Individuial Substance, il lavoro nel quale l’assidua linea di ricerca su Leibniz, sviluppata sistematicamente su di una questione storiografica cruciale, mostra di essere pervenuta ad esiti maturi, nell’organica presentazione di una meditata ipotesi interpretativa. Questa si caratterizza per la chiara presentazione della complessità delle prospettive e soluzioni teoriche sperimentate da Leibniz sul problema della sostanza individuale, riconducendo tale complessità (tra punti di vista e approcci “modali” o “controfattuali”, tra i significati non univoci del suo “superessenzialismo”, etc.) ad un’intima struttura problematica della riflessione leibniziana, espressiva della stessa complessità di una stagione di grandi mutamenti teorici.

In conclusione la ricerca di Di Bella - oggettivata in una significativa produzione, sia pure piuttosto monotematica -  per la qualità della documentazione storiografica, dell’analisi testuale, della serrata argomentazione critica, e per la capacità di formulare autonome e solide scelte interpretative, attesta il profilo di uno studioso sicuramente valido e maturo.

 

Giudizio del commissario Prof. ORSUCCI Andrea

 

I contributi proposti, la monografia su Leibniz, il volume sulle ‘Meditazioni metafisiche’ cartesiane e gli altri studi sulla filosofia europea tra ’600 e ’700, sono le diverse scansioni di un percorso di ricerca condotto con grande rigore. In The Science of the Individual (2005), il confronto col sistema leibniziano, favorito da una diretta disamina dei manoscritti conservati, ricostruisce con ammirevole perizia il problema dell’individualità nelle sue diverse articolazioni sul piano dell’ontologia e della logica, della metafisica e della storia. Anche il libro sulle Meditazioni riesce a ricostruire l’architettonica dell’opera, in tutta la sua complessità, confutando sapientemente, nel testo o nelle note, molti ‘luoghi comuni’ più volte riproposti anche dalla critica novecentesca. Particolarmente interessante, nelle sue indagini, è infine la capacità di collegare la griglia delle ‘domande’ storiografiche a problemi ed esigenze ben presenti nelle più recenti discussioni logico-filosofiche.

 

Giudizio del commissario Prof. VINTI Carlo

 

   Il candidato, ai fini della valutazione comparativa, presenta 10 pubblicazioni: due monografie e otto saggi. Le monografie sono dedicate rispettivamente alle Meditazioni metafisiche di Descartes (Meditazioni metafisiche. Introduzione alla lettura) offrendo una lettura dell’opera cartesiana chiara, informata, didatticamente produttiva, e all’ontologia leibniziana, in modo particolare  al problema dell’individualità che ne deriva (The Science of the Individual: Leibniz’s Ontology of the Individual Substance). Alcuni dei saggi vertono ancora sull’ontologia cartesiana e quella leibniziana, su aspetti insieme ontologici ed epistemologici del pensiero di Descartes e Leibniz, Hobbes e Leibniz; Bodin e Lebniz, su problematiche volte a chiarire certi aspetti della critica a Kant di matrice bolzaniana. 

   Nel suo complesso, la produzione scientifica del candidato è del tutto pertinente e congruente con il settore scientifico disciplinare relativo alla procedura di valutazione comparativa; essa riveste una sicura originalità  sorretta da apprezzabile rigore e chiarezza metodologici.

E’ da sottolineare anche la notevole rilevanza scientifica della collocazione editoriale di tutte le pubblicazioni presentate, la quale contribuisce in modo peculiare allo sviluppo ed alla evoluzione del dibattito storico-critico per quanto concerne uno snodo essenziale del pensiero filosofico moderno.

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo al candidato   dott. DI BELLA STEFANO:

 

I contributi proposti, la monografia su Leibniz, il volume sulle Meditazioni metafisiche cartesiane e gli altri studi sulla filosofia europea tra ’600 e ’700, sono le diverse scansioni di un percorso di ricerca condotto con grande rigore di metodo e documentazione critica. In The Science of the Individual (2005), il confronto col sistema leibniziano, favorito da una diretta disamina dei manoscritti conservati, ricostruisce con ammirevole perizia il problema dell’individualità nelle sue diverse articolazioni sul piano dell’ontologia e della logica, della metafisica e della storia. Anche il libro sulle Meditazioni riesce a ricostruire l’architettonica dell’opera, in tutta la sua complessità, confutando sapientemente, nel testo o nelle note, molti ‘luoghi comuni’ più volte riproposti anche dalla critica novecentesca. Particolarmente interessante, nelle sue indagini, è infine la capacità di collegare la griglia delle ‘domande’ storiografiche a problemi ed esigenze ben presenti nelle più recenti discussioni logico-filosofiche. Di particolare interesse per la storia della filosofia contemporanea è il saggio L’«Anti-Kant» di Franz Příhonský e la critica bolzaniana alla teoria kantiana del giudizio (2006), che offre un significativo contributo alla storia della filosofia e della logica dell’Ottocento.

Sorretta da una metodologia ineccepibile dal punto di vista storico-filologico e da grande coerenza interpretativa, la produzione scientifica, pienamente congruente con il settore scientifico-disciplinare M-FIL/06, si distingue per continuità e costanza nel seguire linee di ricerca solidamente definite, apportando contributi di sicura innovatività e originalità alla conoscenza degli autori presi in esame. Essa è inoltre pubblicata in riviste e collane di sicuro prestigio nazionale e internazionale.

 

Candidato FARINA GABRIELLA

 

Profilo curriculare:

 

   La candidata è attualmente ricercatore confermato, per il settore scientifico-disciplinare M-FIL/06 Storia della Filosofia, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della Università di Roma Tre.

   Si è laureata in Filosofia nel 1972 presso l’Università di Roma, con una tesi sui presupposti speculativi dell’interpretazione heideggeriana della poesia di  Hölderlin; le sue attività di studio e di ricerca si sono in seguito focalizzate, dopo aver affrontato alcune tematiche della cultura tedesca tra Settecento e Ottocento, attorno al pensiero francese contemporaneo, con particolare riferimento alla riflessione di Sartre. Membro fondatore, a partire dal 1999,  del “Gruppo italiano di Studi sartriani di Roma”, che opera in collaborazione con il “Groupe d’Études sartriennes de Paris”,  responsabile editoriale del “Bollettino”, organo ufficiale del Gruppo e del sito web “grupporicercasartreitalia”, è tra i promotori principali della sua intensa attività, che ha individuato come uno dei propri obiettivi fondamentali la pubblicazione anche in Italia, in una specifica Collana di cui la candidata è responsabile, degli inediti del filosofo francese.

   La candidata, nella sua attività di ricerca, collabora anche con Università estere, francesi e rumene, ed ha tenuto lezioni e conferenze e seminari presso Università italiane ed estere (spec. svizzere ed ungheresi) nonché presso istituzioni scientifiche private.

Prevalentemente dedicate a Sartre e alla cultura francese del Novecento, le sue ricerche hanno prodotto numerosi scritti, tra i quali: L’alterità. Lo sguardo nel pensiero di Sartre (1998); Benjamin Fondane e le Gouffre (2003).

 

Giudizio del commissario Prof.  CENTI Beatrice

 

Dedicate soprattutto alla figura di Sartre, le pubblicazioni della candidata non rientrano tanto nella storia della filosofia quanto piuttosto nella storia della cultura e nell’estetica; del 1984 è infatti il saggio dedicato a L’estetica di Fr. Schlegel tra storia e filosofia mentre particolare attenzione è rivolta, nelle pubblicazioni sartriane, alla diffusione e alle interpretazioni del pensiero di Sartre nella cultura del Novecento, così come all’esposizione di temi del pensiero sartriano che lo collegano alla letteratura francese.

 

Giudizio del commissario Prof.  CIAFARDONE Raffaele

 

La produzione scientifica della candidata, congruente con il settore scientifico-disciplinare M-FIL/06, è essenzialmente monotematica, concernendo quasi esclusivamente Sartre. Pur con questa limitazione, essa rivela tuttavia un'approfondita conoscenza dell’autore e una discreta sensibilità storica, insieme a più di un elemento di originalità e innovatività interpretative.

 

Giudizio del commissario Prof. NUZZO Enrico

 

Gli interessi di ricerca della candidata, senza perdere le tracce di una linea di studio che ha investito la filosofia romantica, e in particolere Schlegel, si sono presto consentaneamente curvati sulla filosofia francese novecentesca, ed in particolare su Sartre e l’esistenzialismo francese. Su tale ambito la Farina si è impegnata sia sul versante di puntuali efficaci studi che su quello della meritoria promozione e pubblicazione di testi e di cura di importanti occasioni di incontri scientifici.

Il lavoro più importante che la candidata ha prodotto sulla materia sembra essere il volumetto del 1998 dal titolo L’alterità. Lo sguardo nel pensiero di Sartre. Pur se nel  carattere di un “testo breve” l’autrice segue con intelligenza critica la vicenda di un interesse sartriano sullo “sguardo”, e sull’“alterità” che esso dice o implica, che si dipana dai testi narrativi ad una pluralità di opere (fino alle pagine dell’Ultimo turista sul passato come cifra oscura dell’alterità), costituendo un cruciale motivo di forza e originalità della meditazione del filosofo. All’affine studio sull’immaginario, sugli “immaginari”, in Sartre contribuisce poi la successiva pubblicazione del 1999 delle Conversazioni con Michel Sicard, preceduta da chiare pagine introduttive della Farina. 

A parte diversi altri contributi, che presentano anche sintetici profili della fortuna di Sartre in diverse aree culturali, il lavoro nel quale la candidata ha offerto un più originale apporto è il libro (del 2003) dedicato a Benjamin Fondane e ‘le gouffre’, una figura di rilievo dell’esistenzialismo europeo, non sufficientemente frequentata dagli studi. La Farina offre un efficace organico profilo di questo pensatore teorico dell’eterno esilio, della necessaria esperienza del baratro, del gouffre, ricostruendo vicende ed esiti di una meditazione non banale.

In conclusione, la candidata mostra vivacità di interessi, apertura alla complessità e densità delle questioni teoriche incontrate nei suoi studi, larga conoscenza di testi, doti di scrittura partecipe ed allo stesso tempo chiara. Tuttavia ella pare attesa a ulteriori più ampie prove, che confermino la maturazione delle sue doti di studiosa.

 

Giudizio del commissario Prof. ORSUCCI Andrea

 

I lavori della candidata, rivolti al tempo stesso alla storia della filosofia e all’estetica, trovano in Sartre il punto di riferimento preminente. Le analisi ‘sartriane’ svolte, nel volume del 1998, intorno alla sua fenomenologia dello sguardo, si distinguono, in molte sezioni,  per un linguaggio anch’esso ‘fenomenologico’, che non sempre riesce ad evitare semplificazioni e luoghi comuni. Analogo l’impianto dello scritto su Benjamin Fondane.    

 

Giudizio del commissario Prof. VINTI Carlo

 

La candidata presenta anzitutto un saggio della sua prima produzione scientifica, dedicato all’estetica di Schlegel, un lavoro preparatorio per la progettazione della pubblicazione degli scritti di Schlegel: prima pubblicazione completa dei suoi scritti, soprattutto con l’aggiunta di lezioni e frammenti inediti che avrebbero reso possibile, finalmente, una valutazione sistematica del pensiero dell’Autore e della filosofia tedesca del periodo.

            Per il resto la candidata presenta scritti del secondo periodo della sua ricerca e riflessione, dedicati, quasi per intero, al pensiero francese contemporaneo e alla figura di Sartre:  si tratta di due agili sondaggi monografici, di curatele e di un insieme di saggi.

Nel complesso la produzione scientifica della candidata è  pertinente e congruente  con il settore scientifico disciplinare relativo alla procedura di valutazione comparativa oggetto del bando di concorso. L’estetica di Schlegel tra storia e filosofia, ampia rassegna critica, rende conto del dibattito filosofico che si svolge all’interno del pensiero classico tedesco su realismo e idealismo. Gli scritti sartriani sono al centro di un dibattito sul pensatore francese e i suoi inediti ancora vivo, sicuramente foriero di sviluppi originali. La collocazione editoriale degli scritti è funzionale ad una loro circolazione nella  comunità di ricerca di riferimento.

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo la candidatoa   dott. FARINA GABRIELLA:

 

La produzione scientifica della candidata, congruente con il settore scientifico-disciplinare M-FIL/06, è essenzialmente monotematica, concernendo quasi esclusivamente Sartre, ma con un significativo ampliamento tematico alla figura di Benjamin Fondane. Essa rivela tuttavia un’approfondita conoscenza di Sartre e dell’esistenzialismo francese e una discreta sensibilità storica, insieme a più di un elemento di originalità e innovatività interpretative. Relativamente costante nei suoi vivaci interessi di ricerca, metodologicamente accorti, la candidata presenta pubblicazioni di collocazione editoriale idonea alla loro diffusione presso la comunità scientifica di riferimento.

 

 

Candidato FERRINI CINZIA

 

Profilo curriculare:

 

   La candidata è attualmente ricercatore confermato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste per il Settore scientifico-disciplinare M-FIL/06 Storia della Filosofia

   Laureata in Filosofia, nel 1982, con il massimo dei voti e la lode presso l’Università “La Sapienza” di Roma, nel 1989 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Filosofia presso la stessa Università.

   Ai fini della sua formazione e attività di ricerca ha usufruito di borse di studio presso l’Università di Berna (Svizzera), la University of New York (USA), le Università di Wüppertal (Germania) e di Costanza (Germania), svolgendo attività presso quest’ultima grazie a una borsa della Fondazione Alexander von Humboldt più volte rinnovata.

   Ha svolto attività di ricerca  presso Atenei pubblici e Istituti privati, tra i quali l’Istituto di Filosofia e Storia della Filosofia dell’Università di Salerno e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli.

   E’ stata responsabile di progetti di ricerca dell’Università di Trieste e ha partecipato a progetti di ricerca PRIN.

   Ha presentato i risultati della propria attività di ricerca in numerosi (più di trenta) e qualificati convegni nazionali e internazionali.

   Ha organizzato e coordinato iniziative in campo scientifico in ambito nazionale e internazionale (Centro Studi Italo-tedesco di Villa Vigoni, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Università di Trieste).

   E’ stata Segretaria di redazione di Riviste filosofiche (“Giornale di Metafisica”, “Itinerari”); fa parte del comitato scientifico dello “Jahrbuch für Hegel  Forschung”; è nel consiglio direttivo della “Zeitschrift  für Philosophie;, è membro della “Hegel Society of America”, della “Società filosofica italiana”, del Council dell’“Accademia Europea” .  

   Ha svolto attività didattica in Atenei Italiani (Trieste) e stranieri (soprattutto Rotterdam, Bern, Costanza). Presso l’Università di Trieste ha svolto didattica integrativa del corso di Storia della Filosofia, ha tenuto esercitazioni e moduli dell’Insegnamento di Storia della Filosofia, supplenze dell’insegnamento di Storiografia Filosofica,   di Storiografia e storia delle idee. A partire dall’a.a. 2006/2007, in qualità di “professore aggregato”, ha  svolto l’insegnamento di “Storia della filosofia moderna e contemporanea” e di “Storiografia e storia delle idee”.

   I suoi studi, prevalentemente dedicati a Kant, a Hegel e alle scienze naturali del tempo,  si sono tradotti in articoli e contributi diversi, tra cui il volume Dai primi hegeliani a Hegel: per una introduzione al sistema attraverso la storia delle interpretazioni (2003).

 

 

Giudizio del commissario Prof.  CENTI Beatrice

 

La candidata ha svolto ricerche dettagliate, mostrando buona conoscenza della letteratura critica su Kant, Schiller, Hegel. Di particolare utilità, per la conoscenza della filosofia della natura di Hegel, è la Guida al «De orbitis planetarum» di Hegel ed alle sue edizioni e traduzioni (1995), così come il saggio Being and Truth in Hegel’s Philosophy of Nature (2002) di significativa collocazione editoriale. Con piena maturità metodologica, la candidata offre, negli studi dedicati a Hegel, utili contributi per la conoscenza del suo pensiero.

 

Giudizio del commissario Prof.  CIAFARDONE Raffaele

 

La produzione scientifica della candidata, congruente con le discipline dl settore M-Fil/06, si è incentrata su Kant e Hegel. Essa evidenzia buon possesso degli strumenti di indagine storico-filologica, apprezzabile qualità della riflessione critica, conoscenza approfondita dei testi, discreta capacità di collegare ricerca storiografica e interessi più direttamente teoretici. I lavori presentati attestano una buona continuità di ricerca e una collocazione editoriale prestigiosa.

 

Giudizio del commissario Prof. NUZZO Enrico 

 

Gli interessi di indagine della candidata - di preminente ordine storiografico, ma non senza un'interessante curvatura logico-epistemologica - si sono pressocché tutti concentrati (a parte contributi minori, come su Herder) su problemi pertinenti la riflessione hegeliana in materia di logica e soprattutto di filosofia della natura, sul quale ultimo ambito tematico la ricerca viene allargata in direzione di una più ampia considerazione del primo idealismo tedesco.

Dopo avere infatti conseguito sul primo più definito ambito tematico gli  esiti più fruttuosi - in particolarecon un'importante edizione del De orbitis planetarum (Guida al "De orbitis planetarum" di Hegel ed alle sue edizioni e traduzioni, 1995), la ricerca della Ferrini si è venuta distendendo in direzione della definizione di una presentazione sintetica dei caratteri e momenti del processo critico a cui il giovane Hegel e Schelling sottoposero il "paradigma" meccanicistico di una natura esteriormente passiva (e le sue tracce o i suoi esiti nella stessa meditazione kantiana  e fichtiana), configurando un alternativo "paradigma", finalistico, della comprensione dei caratteri organici, e teleologici, del mondo naturale.

Nel complessivo itinerario di tale ricerca già i saggi iniziali sulla scienza della logica hegeliana si segnalano per la cura dell'informazione critica, la corretta presentazione della definizione dei propri criteri metodici, l'attitudine ad un sorvegliato esercizio delle proprie capacità di autonomia interpretativa. Nell'ambito degli studi hegeliani tuttavia si raccomanda il lavoro su "De orbitis", sia per la cura filologica esercitata sul testo (forse da presentare non solamente in anastatica), sia per il puntuale quanto denso apparato delle note, sia ancora per la persuasiva argomentazione della linea interpretativa di fondo : vale a dire la precocità della radicale confutazione dei fondamenti della meccanica newtoniana, in luogo della sua sola critica. In prosecuzione e allargamento di tale linea di indagine vanno segnalati  l’ampio saggio apparso nel Band 37 degli “Hegel Studien” (2002) su Being and Truth in Hegel’s Philosophy of Nature e l’organico contributo dal titolo Reason Observing Nature apparso nel 2009 ne The Blackwell Guide to Hegel’s Phenomenology of Spirit. Risponde invece ad un diverso versante di interessi tematici e sopprattutto all’impostazione richiesta ad un genere di scrittura che non intende disperdere la sua matrice didattica il chiaro lavoro Dai primi hegeliani a Hegel, il libro del 2003 attento innanzitutto ad una ricostruzione “filologica” delle rappresntazioni di allievi di Hegel idonea a fornire anche una modalità interpretativa del suo sistema.

Oltre Hegel, un più diretto confronto con temi ed “eredità” dell’opera di Kant trova invece significativa espressione in ispecie nel saggio del 2005 Misure del sé e realtà esterna nell’idealismo critico kantiano (con autonome proposte di lettura circa continuità di posizioni kantiane e correttezza della sua interpretazione di teorie berkeleyane).

 

    In conclusione, l'itinerario di ricerca della candidata appare pervenuto a significativa maturazione, sorretta quale è da doti di acribia filologica e di disposizione alla corretta analisi testuale, nonché da capacità di autonomo lavoro critico. La sua produzione, per quanto con un limite di monotematicità,  va ritenuta dunque sicuramente apprezzabile, di notevole livello.

 

Giudizio del commissario Prof. ORSUCCI Andrea

 

Gli studi della candidata, rivolti prevalentemente all’analisi di questioni circoscritte all’interno della ‘filosofia della natura’ tra Kant e Hegel, sono condotti, nel loro complesso, in maniera chiara e ben documentata. La monografia del 2003 (Dai primi hegeliani a Hegel) svolge un discorso, collocato tra la storia della ‘fortuna’ e l’interpretazione diretta dei testi, che risulta in alcune sezioni di taglio più introduttivo.

 

Giudizio del commissario Prof. VINTI Carlo

 

   Il candidato presenta, ai fini della valutazione comparativa, 10 pubblicazioni: due studi monografici e otto saggi: Il primo degli studi monografici (Guida al De orbitis planetarum di Hegel e alle sue edizioni e traduzioni), in collaborazione ma con l’apporto individuale ben individuabile, volto alla ricostruzione critica e alle vicende storiografiche di un’opera minore di Hegel ma altamente significativa per la illustrazione  della formazione del suo pensiero,  il secondo (Dai primi hegeliani ad Hegel. Per una introduzione al sistema attraverso la storie delle interpretazioni). volto ad una ricostruzione di un momento assai significativo della storiografia hegeliana a partire proprio dalle prime interpretazioni del sistema. Ne emerge un quadro assai complesso e problematico che mette in questione l’immagine tradizionale che del grande filosofo tedesco la storiografia ci ha consegnato.  I saggi costituiscono sondaggi e approfondimenti di aspetti epistemologici e filosofici in generale, ancora sul pensiero di Hegel, sull’idealismo in generale ma, soprattutto, sul pensiero  kantiano, su aspetti specifici di esso epistemologicamente rilevanti e sui quali la candidata dimostra acuta capacità di penetrazione.

Le pubblicazioni  dimostrano una piena pertinenza e congruenza dell’attività scientifica della candidata con il settore scientifico disciplinare relativo alla procedura di valutazione comparativa oggetto del bando di concorso, esse costituiscono, inoltre, un considerevole apporto innovativo sia per quanto concerne gli studi hegeliani che kantiani, apporto sorretto da solidità di informazione e apprezzabile rigore metodologico. La rilevanza scientifica della collocazione editoriale della maggior parte delle pubblicazioni, è del tutto adeguata, anche grazie al fatto della elaborazione in lingua straniera della maggior parte delle stesse, concorrendo con ciò alla loro diffusione all'interno della comunità scientifica.

 

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo la candidata   dott. FERRINI CINZIA:

 

La produzione scientifica della candidata, che mostra una piena pertinenza e congruenza con il settore scientifico disciplinare, si è incentrata su Kant e Hegel. Essa attesta un ottimo possesso degli strumenti di indagine storico-filologica, un’approfondita conoscenza dei testi, un’indubbia qualità della riflessione critica, e una buona capacità di collegare indagine storiografica e interessi più direttamente teoretici. In particolare i suoi studi hegeliani si segnalano per una trama sorretta da solidità di informazione e più che apprezzabile rigore metodologico. Dai lavori presentati - la cui circolazione è affidata a una buona, anche rilevante, diffusione editoriale - risulta una notevole continuità di ricerca, che garantirà ulteriori fecondi sviluppi.

 

 

 

Candidato GIUSPOLI PAOLO

 

Profilo curriculare:

 

   Il candidato è attualmente  ricercatore confermato, per il Settore scientifico disciplinare M-FIL/01 Filosofia Teoretica, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Verona.

   Laureato in Filosofia nel 1992 presso l’Università di Padova con il massimo dei voti e la lode, ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca frequentando il Dottorato in “Filosofia e scienze umane” presso le sedi consorziate delle Università di Macerata e Perugia (IX ciclo).

   Ha usufruito di una borsa di post-dottorato presso l’Università degli studi di Verona, dove è stato anche titolare di assegno di ricerca. A partire dal 2002 è ricercatore presso l’Università degli studi di Verona.

   Ha svolto attività di perfezionamento e di ricerca, approfondendo tematiche di filosofia classica tedesca post-kantiana (con particolare attenzione a Hegel ed a Schopenhauer) in Italia (Università di Padova e di Verona) e all’estero (Università di Monaco di Baviera, Università di Lione, ecc. ),

   Ha contribuito direttamente alla organizzazione di Convegni nazionali e internazionali di alto valore scientifico; ha partecipato, in qualità di relatore ufficiale a Convegni in Italia e all’estero.

   A partire dal 1999, ha partecipato più volte a progetti di ricerca PRIN diretti dal prof. Franco Chiereghin dell’Università di Padova.

   A partire dal 1994, ha svolto un’intensa  attività didattica con cicli di esercitazioni, seminari e lezioni presso l’Università di Padova e Verona; a partire dall’a.a. 2002/2003 ha tenuto corsi di Filosofia Teoretica presso l’Università di Verona.  

   Dai suoi interessi scientifici, prevalentemente rivolti a Hegel, a Schopenhauer e alla cultura del tempo, sono risultati articoli, edizioni di testi e due monografie: Verso la ‘Scienza della logica’ (2000); Rappresentazione e realtà. Prospettive sul ‘Mondo’ di Schopenhauer (2008).

 

 

Giudizio del commissario Prof.  CENTI Beatrice

 

Il candidato espone in modo molto generale temi fondamentali del pensiero di Schopenhauer - che avrebbero richiesto maggiore aderenza ai testi e maggiore attenzione al contesto storico - nella monografia Rappresentazione e realtà. Prospettive sul “Mondo” di Schopenhauer (2005) e nell’articolo Prospettive di comprensione e significazione del mondo in Schopenhauer (2008). Ha svolto invece dettagliate analisi di lezioni hegeliane nella monografia Verso la «Scienza della logica». Le lezioni di Hegel a Norimberga (2000) e nelle introduzioni a testi hegeliani tradotti in Logica e sistema delle scienze particolari (1810-11) (2001) e alla trascrizione e traduzione di appunti di lezioni in Philosophische Enzyklopädie. Enciclopedia filosofica (1808-09) (2006). In alcuni articoli, anche di significativa collocazione editoriale, il candidato ha mostrato in modo convincente l’utilità delle lezioni per lo studio della formazione del pensiero hegeliano, come, in particolare, in Objektive und subjektive Logik. Über die allgemeine Organisation der Hegelschen Logik in den ersten Nürnberger Jahren (2000).

 

Giudizio del commissario Prof.  CIAFARDONE Raffaele

 

La produzione scientifica del candidato rientra pienamente nei requisiti del settore scientifico-disciplinare M-Fil/06 e denota costanza nel seguire linee di ricerca ben definite. Infatti essa è connotata da due centri di interesse: la filosofia di Hegel, con particolare riferimento alla Scienza della logica e alla sua genesi, e la filosofia di Schopenhauer. In questi ambiti di ricerca il dott. Giuspoli ha fornito, su tematiche molto specificihe, contributi di indubbio valore scientifico, pubblicati in riviste e volumi di grande prestigio nazionale e internazionale. In particolare si rilevano una sicura strumentazione filologica e storica, un solido approccio critico, una viva sensibilità per la contestualizzazione dei problemi filosofici. La traduzione delle hegeliane Enciclopedia filosofica (1808-1809)  e Logica e sistema delle scienze particolari (1810-11)evidenzia il pieno possesso del linguaggio e del pensiero di Hegel.

 

Giudizio del commissario Prof. NUZZO Enrico

 

Il candidato ha concentrato i suoi solidi interessi di ricerca sulla stagione dell’idealismo tedesco, e anche  delle sue eredità e confutazioni.

In particolare del suo autore prediletto, Hegel, tra l’altro ha curato un’edizione di Logica e sistema delle scienze particolari (1810-11) o della Philosophische Enzylopädie/ Enciclopedia filosofica (1808-09) (2006). In tale utile lavorio di edizione il candidato ha osservato indispensabili criteri di correttezza filologica e conseguito risultati nella traduzione che appaiono solidi ed efficaci. A tale operato si accompagna un impegnato lavoro di ricerca storiografica che, su Hegel, si è oggettivato in particolare nel volume del 2000 Verso la «scienza della logica». Le lezioni di Hegel a Norimberga. Tale libro si presenta accurato, preciso, efficace all’interno taglio eminentemente esegetico prescelto. Sempre testimonianza di una consolidata acquisizione di una notevole competenza specialistica negli studi hegeliani appaiono altri contributi, affidati a tale taglio di indagine, come ad esempio il saggio su Objective und subjective Logik  in relazione ai primi anni di Norimberga che, nel 2002, segue il volume del 2000.

Un ampliamento degli interessi di indagine del candidato è indicato dal volume su Schopenhauer apparso per la prima volta nel 2005 (Rappresentazione e realtà). Curvato sull’analisi del problema centrale della rappresentazione del “Mondo”, del “reale”, nel filosofo tedesco, il libro riattraversa il tema sistematicamente, efficacemente, con puntuali proposte che seguono alle analisi compiute. Può forse essere rilevato che il confronto con la tanto vasta  letteratura critica su Schopenhauer viene da Giuspoli messo utilmente in opera su singoli segmenti determinati del discorso, piuttosto che adoperato per un più fermo lavoro di elaborazione e organica proposta interpretativa attorno all’autore studiato.

   In conclusione, il candidato ha dato prova, in un’ampia produzione, che appare in via di ulteriore articolazione, dell’acquisizione di ragguardevoli competenze storico-filosofiche, espresse in un apprezzabile lavoro di traduzione di opere di Hegel, e nella presentazione di ricostruzioni di testi e problemi contraddistinte dalla precisione del taglio esegetico e da chiarezza argomentativa ed espositiva, con risultati che configurano apporti autonomi ai campi di studio attraversati.

 

Giudizio del commissario Prof. ORSUCCI Andrea

 

Ben condotte e persuasive, tra le pubblicazioni del candidato, le indagini che riguardano Hegel, sia il volume sulle lezioni tenute a Norimberga (2000), sia le edizioni dei testi (e le relative introduzioni). Meno convincente, sotto molti riguardi, la monografia su Schopenhauer (assieme ai contributi minori sullo stesso argomento), che muove talvolta da ‘interrogativi’ più tradizionali, assumendo in alcune pagine un carattere divulgativo, senza fare i conti con le questioni al centro delle discussioni, sia in Italia che in Germania, negli ultimi quindici anni.

 

Giudizio del commissario Prof. VINTI Carlo

 

   Il candidato presenta 10 titoli ai fini della valutazione comparativa del presente concorso: due monografie (Verso la scienza della logica. Le lezioni di Hegel a Norimberga e Rappersentazione e realtà. Prospettive sul “Mondo” di Schopenhauer), tre edizioni critiche, con annotazioni, di manoscritti hegeliani, di cui la prima (Enciclopedia filosofica, corso 1808-1809)  e la seconda (Logica e sistema delle scienze particolari, 1810-1811) con traduzione italiana e per intero dovute al lavoro di ricerca del candidato, la terza (Logik fűr die Mittelklasse des Gymnasiums  (Nürnberg 1810-1811 ff) con altro autore ma con contributo personale analiticamente delimitabile; presenta inoltre cinque saggi su riviste e volumi collettanei che costituiscono approfondimenti dei lavori monografici sul pensiero di Hegel e Schopenhauer e sulla storiografia filosofica ottocentesca.

   L’attività scientifica del candidato è del tutto pertinente e congruente con il settore scientifico disciplinare relativo alla procedura di valutazione comparativa oggetto del bando di concorso e con le tematiche attinenti ad esso. Le ricerche offrono un contributo essenziale, sopratutto nel campo della prima conoscenza dei manoscritti hegeliani e degli studi hegeliani, contributo sorretto da buon rigore metodologico da collocazione editoriale ben caratterizzata nel campo di questi studi, pienamente riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale. Anche la monografia su Schopenhauer dimostra piena padronanza del tema e offre spunti originali per una rilettura della sua opera maggiore alla luce del problema della percezione e della corporeità.

 

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo al candidato   dott. GIUSPOLI PAOLO:

 

   L’attività scientifica del candidato, del tutto pertinente con il settore scientifico disciplinare, denota costanza nel seguire linee di ricerca ben definite. Infatti essa è connotata da due precisi centri di interesse, la filosofia di Hegel e la filosofia di Schopenhauer: ambiti di ricerca nei quali il candidato ha fornito, specie su tematiche proprie degli studi hegeliani, contributi di indubbio valore scientifico, sorretti da buon rigore metodologico, pubblicati in riviste e volumi di buona collocazione, talora anche internazionale. In particolare si segnala l’ apprezzabile lavoro di traduzione di testi hegeliani.

   In conclusione, il candidato ha dato prova, in un’ampia produzione, che appare in via di ulteriore articolazione, di aver acquisito ragguardevoli competenze storico-filosofiche, con risultati che in più di un caso configurano apporti autonomi.

 

 

Candidato PIAZZA MARCO

 

Profilo curriculare:

 

   Si è laureato in filosofia presso l’Università di Pisa nel 1990; nel 1996 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in filosofia e ha fruito di borse di studio dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli (1993, 1995) e di una borsa post-laurea concessa dal Dip. di Filosofia dell’Università di Firenze nel 2005.

   E' stato titolare dell'affidamento di una docenza a contratto presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università della Calabria relativamente all'insegnamento di "Storia delle idee filosofico-letterarie" (2005-2006, 2006-2007).

   Dalla rielaborazione e dallo sviluppo del lavoro di dottorato è scaturito il volume Passione e conoscenza in Proust (1998).

   I temi di fondo sui quali ha lavorato dopo il dottorato sono stati: la teoria del soggetto in Maine de Biran, ricerca che si è concretizzata nel libro sul "governo di sé" (2001); il rapporto tra filosofia e letteratura e la questione dei generi, affrontato in vari articoli su riviste e oggettivato in un più ampio lavoro di taglio monografico (2003).

 Tra le altre attività didattiche e scientifiche vanno segnalate le seguenti: corsi monografici su temi socio-culturali di attualità presso il Centro di Cultura per Stranieri dell'Università di Firenze (1997-2002); moderatore di un forum on-line di dibattito scientifico su Proust: "Proust e l'ebraismo" (2001), "Proust sociologo" (2002).

   Ha partecipato, con relazione, a numerosi convegni, per lo più su Proust, organizzati da università e dipartimenti italiani.

   Negli anni 1996-2001 è stato redattore della rivista (poi annuario) "contro tempo"; negli anni 2003-2007 è stato redattore della rivista "Quaderni proustiani".

 

 

Giudizio del commissario Prof.  CENTI Beatrice

 

Le ricerche del candidato sono svolte con rigore metodologico e ampia documentazione bibliografica e costituiscono un importante contributo per la conoscenza di Maine de Biran e del pensiero francese del Settecento e dell’Ottocento, come dimostrano gli articoli Il “lavoro dello spirito”. La psicolinguistica antiriduzionistica di Maine de Biran (2003) e Maine de Biran e l’illuminismo scozzese (2005). La monografia Il governo di sé. Tempo, corpo e scrittura in Maine de Biran (2001) mette in luce i temi più fecondi della riflessione di questo pensatore di cui viene delineata la fortuna in opere di ampio respiro come Passione e conoscenza in Proust (1998) e Alle frontiere tra filosofia e letteratura (2003).

 

Giudizio del commissario Prof.  CIAFARDONE Raffaele

 

I lavori scientifici del candidato,che rientrano nel settore scientifico-disciplinare M-FIL/06 e che seguono differenti e spesso non collegate direzioni, riguardano soprattutto tematiche svolte da Proust e Maine de Biran. Nel loro complesso essi denotano una conoscenza approfondita dei testi e un'intelligente utilizzazione della bibliografia, ma presentano soltanto qualche spunto originale e innovativo.

Accettabile la continuità di ricerca e generalmente di buon livello la collocazione dei lavori.

 

Giudizio del commissario Prof. NUZZO Enrico

 

L’arco degli interessi di ricerca spazia da una direttrice di indagine, che pare essere la più consentanea e marcata, riconducibile nei termini dell’espressione “tra letteratura e filosofia”, e un’altra, non separata dalla prima, che, pure avendo a sua matrice il tema del “governo di sé”, è curvata maggiormente verso un più tradizionale lavoro di storia del pensiero filosofico.

Nel quadro della prima direttrice spicca il bel volume del 1998 su Passione e conoscenza in Proust, sorretto da un’adeguata consapevolezza metodica di condizioni e possibilità di un lavorio filosofico sul letterario, e allo stesso tempo delle opportunità concesse ad appropriate  ricerche storiografiche ed analisi ermeneutiche da una scrittura che dall’ordine narrativo di una fenomenologia delle passioni non distacca, nella forma dell’“ibridazione”, l’ordine della conoscenza delle provvisorie “leggi” delle passioni. Il successivo libro del 2003, Alle frontiere tra filosofia e letteratura, che affronta figure che vanno dalla “forma saggio” di  Montaigne a Derrida, oltre che a svariate  anche fini analisi, dà luogo ad una riflessione metodica sull’oggetto “filosofia” che appare significativamente meditata, anche se aperta ad ulteriori allargamenti e approfondimenti teorico-metodologici.

L’interesse per il “genere ibrido” del diario filosofico di Maine de Biran, espresso già nel volumetto del 2001, si è allargato ad una serie di interventi e contributi di più consueto carattere storico-filosofico, ed allo stesso tempo ad una proposta complessiva della meditazione bironiana che intende innovare la più consolidata rappresentazione del riavvicinamento al cristianesimo della sua ultima vicenda.  Fra quei contributi vanno segnalati l’accurata traduzione e introduzione delle Osservazioni sulle divisioni organiche del cervello (2002) e saggi quali quelli su De Biran e l’illuminismo scozzese o quello sulla reminoscenza tra Condillac e Rousseau.

In conclusione il candidato mostra versatilità di interessi e disposizione ad analisi anche acute e fini, nonché disposizione ad una ricerca storiografica metodicamente consapevole, criticamente documentata, autonomamente orientata. Alla già significativa sua produzione è lecito attendersi che si aggiungano ancora più mature prove, arricchite di un ulteriore approfondimento del quadro teorico-metodico e di altre puntuali ricerche storico-filosofiche.

 

Giudizio del commissario Prof. ORSUCCI Andrea

 

Il volume del 1998, nell’indagare il motivo dell’identità, dell’abitudine e delle passioni in Proust, finisce per confrontarsi con la filosofia, la psicologia e le ‘scienze della vita’ nella cultura francese di fine secolo. Il retaggio filosofico dell’opera proustiana viene così ripercorso, in maniera documentata, mettendo in secondo piano il riferimento ‘canonico’ al tempo e alla memoria. L’indagine su Maine de Biran del 2001 presenta una puntuale rilettura dei testi, lasciando cadere, in larga misura, il problema del ‘contesto’ e di una più articolata analisi delle discussioni del tempo. Anche gli altri contributi proposti si occupano, con rapidi sondaggi, dei rapporti tra psicologia, filosofia e letteratura.

 

Giudizio del commissario Prof. VINTI Carlo

 

   Il candidato presenta 10 pubblicazioni, tra cui tre monografie (su Proust, su Maine de Biran, sul rapporto filosofia e letteratura e vari A.), traduzioni di testi, introduzione, saggi e articoli rivolti all’approfondimento dei temi propri anche delle ricerche monografiche.

   La produzione del candidato, volta specificatamente all’indagine della tradizione francese della filosofia della riflessione (Maine de Biran) rinnovata e sconvolta da Proust, volta anche ad indagare alcuni nessi essenziali tra letteratura e filosofia, dimostra in fondo la sua pertinenza e congruenza con il settore scientifico disciplinare relativo alla procedura di valutazione comparativa oggetto del bando di concorso e con tematiche attinenti ad esso. Innegabile, peraltro, la originalità sorretta da serio impegno  metodologico con cui sono state realizzate. Apprezzabile risulta anche la rilevanza scientifica della collocazione editoriale delle pubblicazioni.

 

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo al candidato dott. PIAZZA MARCO:

 

L’arco degli interessi di ricerca del candidato spazia da una direttrice di indagine riconducibile al nesso “letteratura-filosofia” a un’altra, non separata dalla prima, curvata maggiormente verso un più tradizionale lavoro di storia del pensiero filosofico, in complessiva coerenza col settore scientifico-disciplinare.

   Il candidato mostra versatilità di interessi e disposizione ad analisi anche acute e fini, nonché disposizione ad una ricerca storiografica metodicamente consapevole, criticamente documentata, autonomamente orientata. Soprattutto i suoi contributi dedicati all’opera di Proust e di Maine de Biran, adeguatamente informati, denotano una conoscenza approfondita dei testi, non mancando di presentare più di uno spunto  innovativo.

Apprezzabili la continuità nella ricerca e la collocazione editoriale dei lavori.

 

 

Candidato RECCHIA LUCIANI FRANCESCA

 

Profilo curriculare:

 

   La candidata  svolge attualmente la sua attività come ricercatore in storia della filosofia  presso il Dipartimento di Scienze filosofiche della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari (dal  gennaio 2005).

   La candidata, dopo essersi laureata in Filosofia presso l’università di Bari con il massimo dei voti (1985), partecipa a un corso di ‘Perfezionamento in scienze filosofiche’ (Università di Bari, 1987-88), e quindi vince un posto nell’ambito del Dottorato di ricerca in filosofia (IV ciclo, Bari, Ferrara e Urbino, 1989-92). Nel settembre 1992 consegue il titolo di Dottore di Ricerca in Filosofia (con una dissertazione dal titolo: ‘Peter Winch e il dibattito filosofico ed epistemologico sull’antropologia culturale tra gli anni ’60 e ’80’).

   Dal 1986 al 1996 ha lavorato anche all’interno del gruppo di consulenza editoriale per la filosofia, sociologia e politica per il settore scolastico presso la casa editrice Laterza.

   Ha fruito di soggiorni di studio presso la University of Berkeley, California (agosto 1989) e presso la London School of Economics, Gran Bretagna (luglio 1991). Frequenta un corso di aggiornamento in Discipline storico-filosofiche sulla Storia della storiografia filosofica: Filosofie del Novecento (Ist. Suor Orsola Benincasa, Napoli, 1992-93); svolge in seguito (1993, 1994) attività di ricerca post-dottorato con una borsa di studio biennale presso il Dipartimento di Scienze filosofiche (Università di Bari). Gode successivamente di un soggiorno di studio presso la University of Illinois at Urbana-Champaignon, con parziale contributo del CNR (settembre 1993-maggio 1994).

   A partire dal 2001 è membro del comitato scientifico del Seminario permanente di Filosofia istituito presso il Dipartimento di Scienze filosofiche dell’Università di Bari. Dirige dal 2005 la rivista ‘post-Filosofie’, Cacucci (Bari). A partire dall’a.a. 2005-6 ha svolto attività didattica, nell’ambito della ‘Storia della filosofia’ e della ‘Storia della filosofia moderna’, presso gli Atenei di Bari e di Taranto.

    Ha preso parte con relazioni e comunicazioni a numerosi convegni, a partire dal 1987, tenuti presso università italiane. Inoltre è stata organizzatrice, a partire dal 2003, di seminari di studi e convegni che si sono svolti presso l’Università di Bari.

   Dal suo lavoro di ricerca risultano, assieme ad altri contributi, La razionalità come vocazione. Saggio su ‘L’etica protestante e lo spirito del capitalismo’ (1988) e il volume su Winch Filosofia, scienze umane e razionalità (2004).

 

Giudizio del commissario Prof.  CENTI Beatrice

 

La candidata presenta pubblicazioni nelle quali non utilizza gli strumenti e i metodi della storia della filosofia; si tratta di studi di carattere spesso divulgativo dedicati all’etica, a temi di sociologia e antropologia.

 

Giudizio del commissario Prof.  CIAFARDONE Raffaele

 

Pur con una predilezione della problematica etica degli autori presi in esame, i lavori scientifici della candidata mostrano un discreto rigore metodologico e una buona storicizzazione di problemi con qualche originalità e innovatività interpretative.

La collocazione editoriali dei lavori è per lo più locale. La continuità della ricerca è accettabile.

 

Giudizio del commissario Prof. NUZZO Enrico 

 

La candidata presenta una significativa produzione, frutto di un’articolata serie di interessi, caratterizzata da una sensibilità ad incrociare e affrontare con domande filosofiche svariati ambiti problematici, inerenti anche a più saperi.

In tal senso il libro su La razionalità come vocazione, del 1988, affronta il tema weberiano dell’etica protestante e dello spirito  del capitalismo investigando, sulla base della corretta individuazione della forte natura filosofica della riflessione weberiana, la complessa resa della costellazione concettuale raccolta attorno alla nozione di “razionalità occidentale”.

Ancora il tema della razionalità, ed in uno con essa il cruciale problema del relativismo, è al centro del più impegnato volume del 2004 vertente su Winch: Filosofia scienze umane e razionalità: peter Winch e il relativismo culturale. Qui un’adeguata documentazione critico-bibliografica fa da fondamento ad un’attenta e partecipe ricostruzione di momenti ed esiti del “Rationality debate”, delle varie forme di relativismo (epistemico, etc.) e del loro porsi nel quadro di diversi ambiti disciplinari (socio-antropologico, etc.). Ne risultano efficacemente ricostruite linee essenziali di un’importante pagina recente delle idee filosofiche e culturali, e proposta una messa in guardia contro i rischi di nuove modulazioni di egemonie di modelli di “monoteismo razionalista”, da riconvertire in discorsi per i quali possa vigere una fondativca “etica del riconoscimento”.

L’interesse per Simone Weil o per Hannah Arendt (ma anche per Wittgenstein) testimonia anch’esso dell’articolazione degli interessi della candidata (intrecciati su Simone Winch e e Peter Winch nel caso della cura e della traduzione del volume del secondo Simone Weil. «La giusta bilancia»): i quali trovano la loro caratterizzazione in un intreccio tra approcci storiografici ed etico-politici, e la loro più consantanea espressione nell’indagine su insidie relativistiche e aspirazioni universalistiche.

In conclusione l’articolata produzione della candidata ne definisce una figura di studiosa attenta e sensibile, che interroga con accorte domande critiche urgenti problemi epistemici ed etici del presente, apportando contributi in diversi punti significativi, dai quali ci si può attendere ulteriori convincenti prove, magari più fortemente curvate sull’indagine storico-filosofica.

 

Giudizio del commissario Prof. ORSUCCI Andrea

 

Le ricerche della candidata, su Wax Weber, Peter Winch e le tematiche del ‘relativismo’, sono condotte con precisione, pur senza presentare, in termini storiografici, risultati di rilievo Alcuni saggi (i nr. 4, 5, 6 e10) rientrano piuttosto nell’ambito disciplinare della ‘filosofia pratica’, in senso lato, e non sembrano contenere apporti significativi che riguardino direttamente la storia della filosofia.

 

Giudizio del commissario Prof. VINTI Carlo

 

La candidata presenta dieci pubblicazioni, tra cui due indagini (La razionalità come vocazione. L’etica protestante e lo spirito del capitalismo; Filosofia, scienze umane e razionalità. Peter Winch e il relativismo culturale), alcune curatele, e saggi incentrati soprattutto su tematiche filosofiche contemporanee ed attuali, come il rapporto con gli altri e il problema della globalizzazione.

Pur versate in ambito etico-politico, le ricerche del candidato, per la loro ampiezza di indagine, sono da considerarsi congruenti con il settore scientifico-disciplinare della presente valutazione. Esse inoltre si caratterizzano per una certa originalità e per impegno metodologico. La loro collocazione editoriale permette una circolazione sicura nell’ambito della comunità scientifica.

 

 

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata   dott. RECCHIA LUCIANI FRANCESCA:

 

La candidata presenta una consistente produzione, frutto di un’articolata serie di interessi, caratterizzata da una sensibilità a incrociare e affrontare con domande filosofiche svariati ambiti problematici, inerenti anche a più saperi. In tal senso il libro del 1988 affronta il tema weberiano dell’etica protestante e dello spirito  del capitalismo, curvando l’interesse sul nodo della razionalità occidentale. Tale tema, e con esso il cruciale problema del relativismo, ritorna nel più impegnato volume del 2004 vertente su Winch. Pur sensibili a  problematiche etico-politiche, le ricerche della candidata sono da considerarsi congruenti con il settore scientifico-disciplinare della presente valutazione.

I lavori scientifici della candidata, affidati a circuiti editoriali minori, mostrano, con discreta continuità, apprezzabile rigore metodologico, con qualche risultato innovativo sul piano dell’interpretazione.

 

 

 

Candidato TOCCAFONDI FIORENZA

 

Profilo curriculare:

 

La candidata Toccafondi Fiorenza svolge attualmente la sua attività come ricercatore in storia della filosofia  presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Parma (dal  gennaio 2001), e risulta immessa nella fascia dei ricercatori confermati a partire dal gennaio 2004.

   La candidata, dopo essersi laureata in filosofia presso l’Università di Firenze con il massimo dei voti (1987), ottiene una borsa di studio presso l’Università di Friburgo, Germania (1988), e quindi vince un posto nell’ambito del Dottorato di ricerca in filosofia (Firenze, Bologna, Pisa e Siena, quadriennale, 1988-92). Nel corso del dottorato svolge soggiorni di studio all’estero, presso l’Università di Costanza. Nel novembre 1993 consegue il titolo di Dottore di Ricerca in Filosofia (con una dissertazione dal titolo: ‘Karl Buehler. Psicologia del pensiero, Gestaltpsychologie e comportamentismo’). In seguito opera all’interno di un Post-dottorato in Filosofia (biennale, presso l’Università Statale di Milano, 1994-96) e di un Perfezionamento in Filosofia (Università di Firenze, a. a. 1997-98). Ottiene un posto come assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze (2000). Dal 2002 fa parte della redazione della rivista ‘Intersezioni’; dal 2003 è membro dell’Advisory Board della rivista ‘Gestalttheorie. An International Multidisciplinare Journal’, entrando nel 2005 nel gruppo degli editors della stessa rivista. A partire dallo stesso anno fa parte del Wissenschaftlicher Beirat dello ‘Jahrbuch für europäische Wissenschaftskultur’; inoltre tra il 2002 e il 2006 ha lavorato anche all’interno del gruppo di consulenza editoriale per la filosofia presso la casa editrice Il Mulino. Ha preso parte con relazioni e comunicazioni a numerosi convegni, a partire dal 1999, sia in Italia che all’estero. Inoltre è stata organizzatrice, a partire dal 2002, di seminari di studi e convegni tenuti sia a Parma che a Graz. A partire dal 2001-2 tiene lezioni presso l’Università di Parma, in corsi relativi alla Storia della filosofia moderna e contemporanea, sia nell’ambito triennale e magistrale, sia all’interno dei dottorati di ricerca (‘Filosofia e antropologia’, ‘Psicologia’).

Tra le sue pubblicazioni, scaturite da ricerche intorno ai rapporti tra filosofia, psicologia e scienze naturali tra Ottocento e Novecento, sono presenti, assieme a numerosi articoli, i seguenti libri: Linguaggi della psiche. Teorie della mente, della percezione e del comportamento da Würzburg a Vienna (1995); L’essere e i suoi significati (2000); Il tutto e le parti. La Gestaltpsychologie tra filosofia e ricerca sperimentale (1912-1922) (2000).

 

 

Giudizio del commissario Prof.  CENTI Beatrice

 

Sia la monografia Il tutto e le parti. La Gestaltpsychologie tra filosofia e ricerca sperimentale (1912-1922) (2000) che quella dedicata a I linguaggi della psiche. Teorie della mente, della percezione e del comportamento da Würzburg a Vienna (1995) offrono da un’originale prospettiva interpretativa un ampio panorama della storia della filosofia e della psicologia tra Ottocento e Novecento. Con metodo rigoroso, la candidata padroneggia i temi fondamentali della storia della filosofia contemporanea offrendo contributi significativi anche per quel che riguarda la storia del concetto di essere e dei suoi significati, la storia della psicologia (con particolare riferimento a Külpe, Köhler, Bühler) e dell’empirismo logico, come nel saggio Empirismo logico e psicologia. Temi, problemi e visioni consolidate (2002). L’impostazione interdisciplinare ha consentito alla candidata di offrire nei suoi lavori utili contributi anche per lo studio della genesi della fenomenologia husserliana.

 

Giudizio del commissario Prof.  CIAFARDONE Raffaele

 

I lavori scientifici della candidata, congruenti con il settore scientifico-disciplinare M-Fil/06, concernono numerosi autori dei quali sono prese in considerazione, se si escludono quelle svolte nella monografia L'essere e i suoi significati, soprattutto le tematiche scientifiche, cognitive e psicologiche. E' indubbio che si tratta di una produzione scientifica abbondante, ma qualitativamente piuttosto diseguale, che, nel caso di qualche autore, difetta di approfondimento e, nel complesso,  non offre contributi particolarmente originali e innovativi.

 

Giudizio del commissario Prof. NUZZO Enrico 

 

Gli interessi di indagine della candidata si sono concentrati in ispecie sulla cultura filosofico-psicologica dei primi decenni del ‘900, pervenendo ad una serie di solidi contributi che si focalizzano su antecedenti, caratteri e significati della Gestaltpsychologie, o su figure quali Külpe, Bühler, ma anche figure filosofiche quali lo stesso Husserl. Di tale linea di interessi sono frutto segnatamente i due libri  dal titolo I linguaggi della psiche (1995)  e Il tutto e le parti (2000). Dietro questo nucleo forte di interessi si manifesta la presenza di un insieme di competenze storicofilosofiche, o la disposizione ad approfondirle, elaborarle, e darle corpo, di cui è prova il robusto volume su L’essere e i suoi significati, del 2000: che presenta, a partire da Kant, le direttrici di riflessione sull’“essere” fino all’inoltrato Novecento, accorpandole sotto voci  (che concludono in quella “Logica, ontologia, semantica”) evidentemente definite dalla loro produttività ermeneutica (e quindi anche non esaustive di una trattazione del genere).

Indubbiamente i lavori monografici della candidata che appaiono più impegnati e solidi, assai ben documentati e costruiti, sono quelli che investono i problemi delle teorie della percezione e della mente nella cultura tedesca del primo Novecento, e che si prolungano nelle successive discussioni (Tolman, etc.) che si dipartono dalla riflessione sullo statuto disciplinare della psicologia. Essi si raccomandano per accuratezza e largo possesso della letteratura critica, configurando un contributo originale che investe o lambisce anche campi dei più tradizionali discorsi storicofilosofici.

In conclusione la candidata ha dato prova - in una consistente produzione, pur se raccolta attorno ad un’eminente cifra monotematica - di una grande serietà di impegno, sorretta da consapevolezza di metodo e rigore di documentazine critica e testuale, con un’apprezzabile disposizione all’allargamento dei quadri storico-filosofici oggetto dei suoi studi.

 

Giudizio del commissario Prof. ORSUCCI Andrea

 

I titoli presentati affrontano, nel loro insieme, ambiti tematici diversi, riuscendo a collegare l’interpretazione delle grandi opere a un’attenta ricognizione delle ‘scuole’, degli ambienti intellettuali e dei prestiti interdisciplinari. Le ricerche della candidata, condotte con notevole perizia di metodo, si muovono con competenza tra storiografia filosofica e ‘storia dei concetti’, la Begriffsgeschichte di matrice tedesca e risultano originali sia nell’impostazione che nei risultati raggiunti.

 

Giudizio del commissario Prof. VINTI Carlo

 

La candidata presenta dieci titoli: tre indagini monografiche (I messaggi della psiche; L’essere e i suoi significati; Il tutto e le parti), una cura di un testo di Ostwald Külpe, sei saggi e articoli su temi affini alle indagini monografiche, comunque attinenti alle problematiche critico-filosofiche della psicologia.

Sviluppate soprattutto nell’ambito della ricerca dello statuto critico-filosofico della psicologia, le ricerche della candidata hanno notevole pertinenza e congruenza con il settore scientifico disciplinare relativo alla procedura di valutazione; esse si connotano, inoltre, per originalità e impegno metodologico. La complessiva collocazione editoriale è di una certa rilevanza, tale in ogni modo da permettere agli scritti del candidato una loro diffusione e discussione critica all’interno della comunità scientifica di riferimento.

 

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata   dott. TOCCAFONDI FIORENZA:

 

La produzione della candidata affronta, da una prospettiva interpretativa complessivamente originale, un ampio panorama della cultura psicologica e filosofica tra Ottocento e Novecento, vertendo segnatamente sulla Gestaltpsychologie e sulle teorie della mente e della percezione. La sfera degli interessi della candidata risulta comunque pienamente pertinente al settore scientifico di riferimento. In tal senso, all’interno di un’impostazione interdisciplinare, la candidata sa anche padroneggiare con metodo rigoroso temi fondamentali della storia della filosofia contemporanea, offrendo in proposito più di un contributo significativo. Inoltre la produzione della candidata, affidata a qualificati canali editoriali, attesta un’attività continuativa nel tempo.

 

Terminate le operazioni di formulazione e discussione dei giudizi individuali e collegiali la seduta è tolta alle ore 22.00 e la Commissione si riconvoca per il giorno 07/07/10, alle ore 08.30 presso la sede del Rettorato per la predisposizione dei temi per la prova didattica e per la discussione delle pubblicazioni.

 

 lì 06/07/2010

 

 

LA COMMISSIONE:

 

Il  Presidente 

 

Prof. NUZZO ENRICO                                                                               

 

I  Commissari 

 

Prof. CENTI BEATRICE                                          

 

Prof. CIAFARDONE RAFFAELE                           

 

Prof. VINTI CARLO                                    

 

Il  Segretario

 

Prof.  ORSUCCI ANDREA