Procedura di Valutazione comparativa ad un posto di Professore Ordinario Presso la Facolta' di LETTERE e FILOSOFIA Settore l-fil-let/11 – LETTERATURA ITALIANA CONTEMPORANEA. Pubblicato sulla Gazzetta n. 54 del 11/07/2008.

                                                                         

       
VERBALE  n. 4

 

Il giorno  14-4-2010 alle ore 15,00, presso i locali dell’Aula del Consiglio dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” in Chieti, ha avuto luogo la riunione della Commissione costituita per il concorso di cui in premessa.

 

La Commissione,  composta dai seguenti  professori:

 

Prof.   Cesare De Michelis -  Presidente

Prof.   Elena Candela -  Segretario

Prof.   Bruno Falcetto-  Membro eletto

Prof.   Antonio Pietropaoli -  Membro eletto

Prof.   Giancarlo Quiriconi  -  Membro interno

 

risulta presente al completo e pertanto la seduta è valida.

           

            Ogni Commissario, dopo attenta analisi del profilo curricolare redatto nel secondo verbale, procede alla formulazione di un giudizio individuale per ogni candidato.

 

GIUDIZI   INDIVIDUALI

 

Candidato Borrelli Clara:

 

Giudizio del Prof. Elena Candela:

 

Clara Borrelli ai fini della presente valutazione comparativa ha presentato saggi, monografie e edizioni curate da lei. I saggi sono di notevole spessore critico. Tutti i lavori rientrano nel settore scientifico-disciplinare in oggetto fino a coprire l’intero ambito cronologico e tutti gli aspetti della nuova declaratoria approvata dal Cun. Alcune volte il taglio è filologico-linguistico. L’Ester di Francesco Saverio Salfi  è un’edizione critica di un inedito salfiano. La candidata compie un’analisi storico-letteraria e linguistica di un testo raro ( Lettura del Corrado Capece di Giacinto de Sivo)  e si è altresì interessata a problemi d’interpunzione connessi all’interpretazione di testi leopardiani (L’interterpunzione leopardiana. Note interpretative ). La cura dell’edizione di un romanzo della Serao (Suor Giovanna della croce), di notevole interesse, documenta il recupero di una produzione dell’Otto-Novecento, rimasta in ombra. Ma spiccano soprattutto quattro monografie, metodologicamente ben condotte, che giungono a esiti originali. I due volumi, L’Ottocento romantico. La novella in versi e Su Tasso e il tassismo tra Cinquecento e Ottocento affrontano vari punti nevralgici del dibattito critico sulla letteratura moderna e contemporanea e si pongono come indagini rilevanti, che con il secondo volume recuperano Tasso e il tassismo a una prospettiva versata sulla modernità. Negli ultimi anni la Borrelli ha approfondito lodevolmente soprattutto le ricerche sulla letteratura dell’Otto-Novecento, con studi che offrono un’adeguata testimonianza delle qualità della candidata. La quale, seria e attenta conoscitrice dei metodi interpretativi filologici, critici e linguistici, ma dotata anche di tacita consapevolezza teorica e storica, conduce i suoi lavori raggiungendo buoni risultati. Ha pubblicato anche un volume sulla Ginzburg (Notizie di Natalia Ginzburg), nel 2002 e un altro ( Studi di letteratura italiana dell’Otto-Novecento), nel 2005. Il primo è un’interpretazione della scrittrice condotta analizzandone efficacemente il lessico famigliare. Il secondo esamina con rigore metodologico e originalità di risultati aspetti e autori della vita letteraria (attività narrativa, giornalistica, critica) soprattutto della Napoli otto-novecentesca. La candidata vi affronta le metamorfosi di un teatro prettamente napoletano studiando autori qual Scarpetta, Viviani, Di Giacomo e E. De Filippo. Fanno corona alcuni saggi sul teatro di argomento biblico e un’attenta analisi delle varianti di Levante di Ungaretti. In definitiva la candidata è studiosa seria e coerente e possiede strumenti metodologici che documentano il suo raffinamento nel tempo e la maturità di una preparazione storico-filologico-letteria con punte di ricerca storico-linguistica, anche questa volta a fini di una interpretazione dei testi equilibrata e sapiente.

 

Giudizio del  Prof.Cesare De Michelis:

 

CLARA BORRELLI presenta titoli che spaziano su un largo spettro di autori lungo vari secoli della storia letteraria italiana con risultati talora suggestivi e sempre puntuali.

 

Giudizio del  Prof. Bruno Falcetto:

 

 

Nei suoi studi la candidata ha spaziato in settori cronologici diversi della letteratura italiana moderna e contemporanea, secondo una prospettiva d’indagine sempre attenta a cogliere i rapporti fra la modernità e la tradizione da cui sorge. In un campo d’indagini sette-ottocentesco si collocano i libri dedicati al profilo di un genere (Ottocento romantico. La novella in versi, 1998) e alla ricezione ottocentesca della lezione tassiana (Tasso e il Tassismo tra Cinquecento e Ottocento, 2001), che inquadrano con chiarezza aspetti significativi della produzione letteraria di età romantica e dimostrano una avvertita sensibilità per le relazioni intertestuali. Ad essi si affianca una serie di saggi dedicati a scrittori, quali Leopardi, Parini, Pellico, Giacinto De Sivo (il cui romanzo storico, Corrado Capece. Storia pugliese de’ tempi di Manfredi, è oggetto di un’equilibrata e documentata lettura a più livelli: paratesto e organizzazione strutturale, voce narrante, rielaborazione dei modelli scottiano e manzoniano). La candidata ha approntato un’edizione critica della Ester di Francesco Saverio Salfi, dimostrando una sicura padronanza della strumentazione filologica.

Nel volume Studi di letteratura italiana dell’ottonovecento si fa notare la prima ampia sezione, che delinea un ritratto della vivacità culturale di Napoli dal conseguimento dell’unità ai primi decenni del Novecento attraverso saggi dedicati ad autori maggiori (Serao, D’Annunzio, Eduardo) e a testi popolari (Note sull’onomastica nei “Misteri di Napoli”), confermando anche un’inclinazione alla lettura linguistica (L’aggettivo nella narrativa di Matilde Serao) già più volte dimostrata in passato. Sul terreno del secondo novecento, il libro Notizie di Natalia Ginzburg (2002), mette a fuoco la varietà dei modi stilistici della scrittrice e le diverse forme ed esiti del loro intrecciarsi nella tessitura della pagina.

 

 

 

Giudizio del  Prof. Antonio Pietropaoli:

 

La candidata ha spaziato sia in senso cronologico che tematico-metodologico tra diversi settori di ricerca. Un primo polo d’interessi s’individua nella costante attenzione alle strutture linguistiche e ai fenomeni stilistici di autori sette-ottocenteschi (dallo studio sulla Interpunzione leopardiana, 1997, a quello su peso e funzione dell’aggettivo nelle Odi di G. Parini e nella narrativa di Matilde Serao, in Studi di letteratura italiana dell’Otto-Novecento, 2005, fino alle note contenute in Varianti di Ungaretti: <<Levante>> - ibidem).

Un secondo polo s’individua negli studi dedicati alla prosa dell’Otto-Novecento, che vanno dal volume sull’Ottocento romantico. La novella in versi,  dove non mancano, ancora, approfondimenti di tipo linguistico (in particolare nei due capitoli centrali: Lingua e stile e L’ottava rima), alla già citata monografia, Notizie di Natalia Ginzburg (2002), dove il capitolo centrale (Lirismo narrativo) è dedicato anch’esso a considerazioni di ordine stilistico, ma le cui Schede, capitolo finale, risultano invero forse troppo schematiche e riassuntive.

Mentre resta in gran parte tagliato fuori, per evidente impertinenza settoriale, il volume Su Tasso e il tassismo tra Cinquecento e Ottocento (tranne l’ultimo capitolo sulla infatuazione romantica per Tasso, positivamente valutabile), il già citato volume di Studi di letteratura italiana dell’Otto-Novecento sembra soffrire di un eccesso di eterogeneità, mettendo insieme saggi di varia natura, variamente occasionali, che infatti scorrono dall’approccio linguistico alla nota storico-erudita, all’appunto teatrale, e ancora dai Temi biblici nella tragedia dell’Ottocento alle suddette Varianti di Ungaretti: <<Levante>>.

Meritoria, interessante e ben condotta, invece, risulta l’edizione critica di Ester, tragedia salfiana all’epoca ancora inedita (1998) – come pure la curatela del romanzo della Serao, Suor Giovanna della Croce (2005).

 

 

Giudizio del  Prof. Giancarlo Quiriconi:

 

 

Studiosa versatile, Clara Borrelli ha al  suo attivo un lavoro pluridirezionale che coinvolge parti consistenti della storicità letteraria italiana.  Per quanto concerne la modernità, la studiosa è in grado di spaziare con pertinenza dall’ottocento (ad esempio, gli studi leopardiani) al novecento inoltrato (si veda la monografia su Natalia Ginzburg),

All’ampiezza degli interessi storico letterari la Borrelli unisce  la capacità di un utilizzo consapevole e misurato delle metodiche ermeneutiche, metrico-stilistiche e filologiche.

 

 

 

           

Candidato   Brambilla Alberto: 

 

Giudizio del Prof.  Elena Candela:

 

Brambilla Alberto ha lavorato prevalentemente molto bene sulla ripresa e pubblicazione di carteggi e inediti. Ha curato il volume Un’amicizia petrarchesca. Carteggio Nolhac-Noventi (1988) apponendovi un’efficace introduzione. Un volume De Amicis. Paragrafi eterodossi (1992) è una rilettura precisa e attenta dell’autore che mette in nuova luce alcuni aspetti della scrittura d’autore. Un volume su G. Isaia Ascoli (1996) è una ricostruzione della storia di un intellettuale, utile e suggestiva. Altre pubblicazioni si immettono su questo binario di ricerca e di ricostruzioni storico-critica di alcune zone della letteratura italiana, lasciata, forse in margine, ma anche finora in ombra. Un importante volume è la cura e il saggio introduttivo a F. Novati, Sritti sull’editoria popolare nell’Italia di antico regime, (2004) e ancora interessante è ProfessoriI, Filosofi. Storia e letteraturafra Ottocento e Novecento (2003) che appare come uno specimen di ricerche storico-filosofiche, di critica letteraria e letteratura. Un ultimo lavoro estremamente interessante e centrato  è la ripubblicazione del carteggio  Gesue Carducci- Gli amici veronesi (ottobre 1875-dicembre 1906). In conclusione il candidato Brambilla si configura come un brillante e fine studioso della letteratura italiana dell’ Otto-Novecento ma le sue ricerche sembrano ancora abbastanza settoriali

 

Giudizio del  Prof. Cesare De Michelis:

 

La ricerca di ALBERTO BRAMBILLA è concentrata su alcune figure della critica e della storiografia letteraria tra Otto e Novecento con particolare attenzione alle fonti epistolari e inedite.

 

Giudizio del  Prof. Bruno Falcetto:

 

La parte più significativa delle indagini del candidato, che hanno essenzialmente avuto per oggetto il periodo secondo Ottocento-primi anni del Novecento, sono state condotte in una prospettiva di storia della cultura, di ricostruzione del tessuto intellettuale con specifica focalizzazione sulla cultura accademica e sulle dinamiche degli scambi epistolari anch con una puntuale curatela di edizioni (Professori, filosofi, poeti. Storia e letteratura fra Otto e Novecento, ETS, 2003, Carducci – Gli amici veronesi, Carteggi, Mucchi, 2005). Ha studiato anche un’ampia produzione di scritture irredentiste (Parole come bandiere. Prime ricerche su letteratura e irredentismo, Del Bianco, 2003) e ha dedicato interventi e curatele al rapporto letteratura/sport (da Salgari al reportage sportivo del secondo Novecento, Scrittura e Sport. Primi sondaggi otto-novecenteschi, Verona, Libreria editrice universitaria, 2003). In questa linea di indagine di colloca un’attenta lettura di Gli Azzurri e rossi è dedicata la sezione più riuscita del volume De Amicis. Paragrafi eterodossi (Mucchi, 1992), che mette in luce l’efficacia deamicisiana nel trattare narrativamente, fra i primi, l’evento sportivo nel suo farsi.

Il candidato si fa apprezzare per serietà di impegno, capacità di ricerca erudita, chiarezza di scrittura e argomentazione, nella sua bibliografia mancano però finora voci che dimostrino un confronto critico approfondito con testi maggiori della nostra tradizione poetica e narrativa.

 

 

 

Giudizio del  Prof. Antonio Pietropaoli:

 

Tutte le pubblicazioni presentate da Brambilla vertono sulla storia della cultura storica e letteraria dell’Otto e Novecento. Tra queste si segnalano, in primis, le due curatele del Carteggio Croce-Novati e del Carteggio Nolhac-Novati. Alla stessa sfera di studi risale l’ampia Introduzione all’altra curatela, a quattro mani con E. Barbieri, su Francesco Novati, Scritti sull’editoria popolare nell’Italia di antico regime, del 2004, pubblicato presso l’Archivio Guido Izzi.

Sempre alla storia della cultura otto-novecentesca Brambilla ha dedicato altri due volumi, entrambi del 2003, Parole come bandiere (sui rapporti tra letteratura e irredentismo), e Professori, Filosofi, Poeti, dove lo studioso si concentra ancora sui carteggi (tra Cantù e Carducci, Giuliari e Novati, Croce e Torraca, ecc.) e sui rapporti degli intellettuali con la stampa (per esempio Carducci e la Zanichelli). Da questi stessi interessi storiografici è poi germinata anche l’edizione dei Carteggi tra Carducci e gli amici veronesi, del 2005. Come anche nella monografia su De Amicis (De Amicis: paragrafi eterodossi, 1992) l’attenzione dello studioso è tutta tesa a ricostruire il reticolo di lettere, incontri, relazioni che hanno punteggiato l’esperienza intellettuale dell’autore.

Interessante, infine, l’altro studio monografico sull’Ascoli, Appunti su Graziadio Isaia Ascoli, 1996, (ma privo di ISBN), dove però i costanti e preminenti interessi di carattere linguistico di questa figura d’intellettuale risultano forse fin troppo sacrificati.

Giudizio del  Prof. Giancarlo Quiriconi:

 

Quella di Alberto Brambilla è la fisionomia di uno studioso versato nelle ricerche filologico-erudite e nelle ricostruzioni di ambienti storico culturali specialmente di secondo ottocento e di primo novecento. L’edizione di numerosi e importanti carteggi, nonché lo studio si scrittori e critici (da De Amicis ad Ascoli, a Croce) evidenziano il rigore metodologico e la capacità euristica di Brambilla.

Si tratta in sostanza di uno studioso di indubbie capacità, in grado di consolidare e ampliare nel tempo la propria fisionomia.

 

 

Candidato Cantelmo Marinella:

 

Giudizio del Prof. Elena Candela:

 

Cantelmo Marinella presenta un’interessante monografia Il Piacere dei leggitori. D’Annunzio e la comunicazione letteraria (1996) dove studia con fine valore critico-interpretativo la grande capacità comunicativa di d’Annunzio nel conquistare un pubblico allargato, senza far scadere il valore artistico dell’opera . Un altro volume Il cerchio e la figura. Miti e scenari nei romanzi di Gabriele d’Annunzio (1999) completa efficacemente l’interesse per l’autore. Un altro volume è L’abito, il corpo e la carta del cielo. Saggi su Pirandello 81996), dove la candidata mette in atto un equilibrato approccio critico-metodologico nell’affrontare lo studio di un autore complesso come Pirandello e mettendo validamente in luce l’azione corrosiva dell’autore svolta nei confronti dei paradigmi e dei linguaggi narrativi. Uno studio interessante è il volume  Di lemmi del riso e altri saggi su Pirandello (2004) i cui capitoli danno un valido apporto alla critica sulla narrativa, toccando il riso e la comunicazione teatrale e per una semiotica del teatro pirandelliano. Gli ultimi volumi sono di grande interesse. In ultimo la candidata presenta la monografia Pascoli. Lo sguardo di Thanatos (2006) dove analizza sotto nuova luce interpretativa il poeta delle Myricae e la fine cura  di un volume Il mito nella letteratura italiana (2007). Il profilo della studiosa appare di grande interesse ma forse rimane ancora ancorato a un approccio critico di tipo prettamente interpretativo.

 

 

 

Giudizio del  Prof. Cesare De Michelis:

 

Da Pascoli a D’Annunzio a Pirandello MARINELLA CANTELMO ha raccolto negli anni una fitta serie di specifiche ricerche più puntuali che organicamente complessive.

 

Giudizio del  Prof. Bruno Falcetto:

 

La candidata ha rivolto la maggior parte dei suoi studi sulla letteratura fra la fine dell’Ottocento e gli inizi del secolo successivo, concentrando l’attenzione su alcune figure letterarie di particolare rilievo: D’Annunzio e Pirandello innanzi tutto, e poi Pascoli, come testimoniano i volumi monografici ad essi dedicati (si vedano: Di lemmi del riso e altri saggi su Pirandello, Longo, 2004; Pascoli. Lo sguardo di Thanatos, Ravenna, Longo 2006). Il suo discorso critico, svolto anche in vari saggi, è efficacemente argomentato e metodologicamente attrezzato. La candidata mostra una padronanza degli strumenti dell’analisi narratologica coniugata a una specifica attenzione alle dinamiche della fruizione (lo attesta Il piacere dei leggitori. D'Annunzio e la comunicazione letteraria, Ravenna, Longo, 1996). Dalla sua attività emerge un solido profilo di studiosa, i cui percorsi d’indagine si sono mostrati poco inclini un lavoro di ricerca d’archivio e di curatela testuale.

 

 

Giudizio del  Prof. Antonio Pietropaoli:

 

Gli interessi scientifici della candidata vertono in particolare su alcuni grandi nomi della letteratura italiana contemporanea, da Pirandello a D’Annunzio e Pascoli.

A Pirandello la Cantelmo ha dedicato due densi volumi, L’abito, il corpo, la carta del cielo e Di lemmi del riso e altri saggi su Pirandello (dov’è rifluito il suo contributo incluso nel precedente L’isola che ride, da lei stessa curata). Entrambi i volumi costituiscono ormai capitoli importanti della critica pirandelliana in Italia, sia per il ventaglio delle tematiche trattate (dal tema dello sguardo ai mondi di carta), e sia per la capacità di affrontare delicate questioni teoriche e narratologiche (in particolare nel secondo saggio, ad esempio, la questione del riso).

Con la stessa acribia e con i medesimi notevoli risultati la candidata ha lavorato su D’Annunzio e Pascoli. Al primo sono dedicati due volumi: Il piacere dei leggitori, dov’è indagata in particolare la funzione autoriale nel Piacere, e Il cerchio e la figura, tutto imperniato sulla sapiente analisi della narrativa dannunziana.

Il saggio su Pascoli è invece dedicato in gran parte ai rapporti tra Pascoli e D’Annunzio, al valore della tradizione in entrambi e al grande tema della morte nella poesia pascoliana.

 

 

Si segnala infine la partecipazione della candidata all’importante progetto editoriale diretto da Pietro Gibellini sul Mito nella letteratura italiana, all’interno del quale Cantelmo ha curato e introdotto il IV volume, L’età contemporanea.

 

 

Giudizio del  Prof. Giancarlo Quiriconi:

 

Marinella Cantelmo è una studiosa particolarmente agguerrita sul piano metodologico e nella riflessione teorica. Su tali coordinate la Cantelmo ha sviluppato un proprio percorso di studio autoriale che l’ha portata a confrontarsi in prevalente con le grandi figure dell’otto/novecento, da Pascoli a D’Annunzio, a Pirandello. I presupposti metodologici e teorici hanno fatto in modo che di tali autori e delle loro opere la studiosa abbia saputo cogliere tagli inconsueti e talora inediti. Si tratta con tutta evidenza di una studiosa dalla fisionomia ben definita.

 

 

Candidato   Giovannetti Paolo: 

 

Giudizio del Prof. Elena Candela

 

Giovannetti Paolo presenta un curriculum di studi molto interessante. Punta la sua ricerca sostanzialmente sulla metrica e la poesia italiana dell’Otto-Novecento, ma negli ultimi anni si è interessato e ha approfondito il rapporto tra letteratura e mondo dei nuovi media. Presenta uno lavoro Il vate senza lettori. Il «Gian Pietro da Core» di Lucini (1989), che apre a uno studio più compatto sull’autore nel volume Lucini (2000). Secondo lo studioso è l’autore che meglio rappresenta il passaggio dall’Otto al Novecento. Nel 1994 aveva già pubblicato il volume fondante la linea prescelta per la sua produzione più agguerrita Metrica del verso libero, interesse che porta avanti ancora oggi e che sistematicamente analizza nell’ultimo volume Dalle poesia in prosa al REP (2008) il cui sottotitolo Traduzione e canoni metrici nella poesia italana contemporanea indica la disamina affrontata con strumenti critici molto validi. Il candidato vi tenta una storicizzazione della poesia e metrica italiana dagli inizi al Novecento ad oggi. Fa da corollario a questo interesse l’altro studio Nordiche superstizioni. La ballata romantica in versi. Un lavoro interessante è anche Retorica dei media […], dove si colgono intelligenti e pertinenti riflessioni sul rapporto letteratura-media-comunicazione di massa. Visto il brillante profilo scientifico senza dubbio Giovannetti è un candidato preparato e vivace culturalmente.

 

Giudizio del  Prof. Cesare De Michelis:

 

Studioso di poesia e di metrica dell’Otto e Novecento PAOLO GIOVANNETTI ha studiato con profitto soprattutto l’opera di Lucini e la ballata romantica

 

Giudizio del  Prof. Bruno Falcetto:

 

La produzione critica del candidato, assidua e quantitativamente cospicua, spazia dall’Ottocento al Novecento con particolare inclinazione per lo studio di forme e generi della poesia. In essa spiccano – per originalità interpretativa e compattezza d’impianto – i volumi Metrica del verso libero italiano (Marcos y Marcos, 1994) e Nordiche superstizioni (Marsilio, 1999), che delineano in una ricerca ad ampio spettro la produzione testuale considerata e il dibattito su motivi e strutture formali.

Ad essi si affiancano vari e apprezzabili interventi su poeti, opere e generi: dall’organico libro su Lucini (Palumbo, 2000), alle acute letture di testi (Rebora, Campana, Carducci, Gatto) e ai contributi sulla poesia in prosa, dei quali offre una selezione il recente Dalla poesia in prosa al rap. Tradizioni e canoni metrici nella poesia italiana contemporanea (Interlinea, 2006). Nel volume si manifesta l’interesse del candidato per l’indagine dei processi di trasformazione che hanno investito il sistema letterario novecentesco anche sul terreno della scrittura paraletteraria e nell’interazione con i nuovi mezzi di comunicazione (Retorica dei media, Unicopli, 2004).  Criticamente efficaci sono le introduzioni divulgative dedicate al Decadentismo (Editrice Bibliografica, 1994) e alla Letteratura italiana moderna e contemporanea (2001). Significativi i contributi sulle antologie di letteratura per la scuola. Dall’insieme delle sue attività emerge il profilo di uno studio pienamente maturo.

 

 

 

Giudizio del  Prof. Antonio Pietropaoli:

 

Il candidato è un noto studioso di questioni critiche legate all’analisi formale della poesia. In quest’ambito egli ha pubblicato almeno due volumi di assoluto valore. Il primo è forse l’unico studio sistematico esistente in Italia sulla vexata quaestio del verso libero, indagato appunto dal Giovannetti sia a livello teorico che a livello pragmatico (Metrica del verso libero italiano (1888-1916), 1994); il secondo è la lucida e agguerrita analisi che il candidato dedica alla poesia italiana dell’ultimo mezzo secolo, dove egli mette in mostra una verve polemica e innovativa, a partire da una sia pure discutibile ottica “postmoderna” per la quale non esistono più codici ossificati e gerarchizzati, ma tutto, alto e basso, poesia e canzone, sono in continuo movimento e in costante osmosi (Modi della poesia italiana contemporanea. Forme e tecniche dal 1950 a oggi, 2005). Questo punto di vista è peraltro in opera anche nel più recente Dalla poesia in prosa al rap, dove il critico, pur mettendo in luce gli sviluppi tardonovecenteschi delle strutture formali della poesia, sempre più “volgarizzate”, fornisce una serie di eccellenti indagini puntuali su Campana, Jahier, Gatto, Fortini, ecc.

Il candidato si segnala inoltre per una coraggiosa quanto attrezzata monografia anti-luciniana, (Lucini), nella quale dichiara tutto il suo ostile sconcerto per la rivalutazione neo-avanguardistica di quest’autore; nonché, infine, per uno dei più lucidi e intelligenti “manuali” di orientamento o, appunto, come recita il titolo, di Guida allo studio della letteratura italiana moderna e contemporanea, dove vengono affrontate e inquadrate tutte le maggiori problematiche teoriche sull’argomento, dalla questione dei generi letterari ai diversi metodi della critica letteraria, e dalle tecniche della poesia moderna fino alle conclusive riflessioni sul postmoderno. 

 

 

Giudizio del  Prof. Giancarlo Quiriconi:

 

Nelle sue ricerche e nei suoi lavori sulla modernità letteraria Paolo Giovanetti ha saputo mettere a frutto una evidente disponibilità agli studi metrico-stilistici e alle riflessioni sui generi e le articolazioni comunicative della modernità letteraria. In particolare i suoi lavori sulle forme metriche dell’ottocento e del novecento risultano importanti in quanto forniscono anche una implicita ma non meno netta griglia di storicizzazione di un fenomeno complesso e articolato quale quello della poesia del XX secolo. E’ pertanto studioso solido.

 

 

 

Candidato Montefoschi Paola:

 

Giudizio del Prof. Elena Candela :

 

Montefoschi Paola ha all’attivo lunghi e proficui studi critici e filologici. Ha compiuto esplorazioni negli archivi Pascoli e Dossi e nelle carte autobiografiche Manganelli. Presenta un’interessante pubblicazione che raccoglie i suoi studi sull’interstestualità tra gli scritti di Dossi, d’Annunzio, Saba, Palazzeschi, Corazzini e Manganelli col titolo, L’imperfetto bibliotecario (1992). Ha curato finemente Due racconti giovanili di Dossi (1994) e l’importante volume mondadoriano  Ungaretti. Vita d’un uomo (2000), una elegante e curatissima ristampa, Scrittori nuovi (1933) con una mirata e sagace introduzione. Tre saggi recenti, Itinerari inglesi fra le due guerre (2005), La leggenda americana. Vittorini traduttore di John Fante (2004) e Moravia e il romanzo di formazione nell’età della disubbidienza mettono in luce le profonde e conoscenze sulla letteratura del periodo e confermano a pieno la maturità intellettuale e scientifico-critica della candidata fornita di strumenti critico- metodologici e  filologico –linguistici. Pertanto la candidata appare una candidata completa e  matura.

 

Giudizio del  Prof. Cesare De Michelis:

 

Attenta studiosa dell’opera di Ungaretti sul quale ha pubblicato importanti contributi PAOLA MONTEFOSCHI ha rivolto i suoi interessi alla critica intertestuale con apprezzabili risultati interpretativi.

 

Giudizio del  Prof. Bruno Falcetto:

 

I suoi studi testimoniano impegno assiduo e intelligenza critica. Nel suo percorso si segnalano innanzi tutto le indagini, di riconosciuta rilevanza, dedicate all’opera di Giuseppe Ungaretti, affrontata in una nutrita serie di saggi (in parte raccolti in Ungaretti. Le eclissi della memoria, Esi, Napoli, 1988), ma anche con un articolato lavoro di ricerche d’archivio e curatele; prospettive d’approccio proficuamente coniugate nell’edizione per “I Meridiani” degli scritti critici e di viaggio di Ungaretti (Vita d'un uomo. Viaggi e lezioni, Mondadori, Milano, 2000). La candidata ha avuto modo di dimostrare le sue qualità anche in fini contribuiti critici dedicati a vari aspetti della letteratura novecentesca (Calvino, Manganelli, recentemente La disubbidienza di Moravia, letta come esempio importante di una linea del romanzo di formazione successivo alla seconda guerra mondiale) e ottocentesca, anche con il prezioso recupero dei testi narrativi d’esordio di Carlo Dossi, Due racconti giovanili (Salerno editrice, Roma, 1994). Frequente, nei suoi scritti, l’attenzione alle dinamiche dell’intertestualità e all’interazione fra le diverse letterature nazionali  che indica una inclinazione comparatistica confermata dall’attività didattica svolta in quest’ambito.

 

 

Giudizio del  Prof. Antonio Pietropaoli:

 

Nota e apprezzata studiosa di Ungaretti, la candidata ha prodotto su quest’autore, nel 1988, il volume Ungaretti. Le eclissi della memoria, miscellanea di saggi a metodologia, per così dire, variabile, poiché svaria dall’affondo variantistico-stilistico (sugli innesti dannunziani, ad esempio)  alla ricostruzione di fonti e modelli (come per Bergson e Laforgue). In anni più recenti ha poi curato l’importante volume dei Meridiani Mondadori sui Viaggi e lezioni di Ungaretti, III volume delle  opere complete dell’autore (ma in realtà la Montefoschi ha contribuito pure all’altro volume “meridiano”, Album Ungaretti, 1988), esaustivamente introdotto e condotto con grande accuratezza storica e filologica – doti, peraltro, anticipate nell’altra curatela presentata, dei Due racconti giovanili di Carlo Dossi, corredata anche da varianti manoscritte dell’autore a margine delle prime e uniche edizioni.

Sin nel titolo, si ricollega alla linea delle ricerche intertestuali, che già faceva capolino nel I volume ungarettiano, il II volume critico presentato, L’imperfetto bibliotecario. Esempi di intertestualità nel Novecento, non a caso pubblicato a ruota delle Eclissi della memoria, dove la candidata indaga in particolare sulle tramature intertestuali leopardiane in alcuni grandi nomi della letteratura contemporanea, da Pascoli a D’Annunzio e da Saba a Palazzeschi a Ungaretti, ancora.

Mentre i saggi usciti in Atti di convegno o in rivista testimoniano la continuità del lavoro scientifico della candidata e la sua dimestichezza con importanti problematiche letterarie, dal Mito dell’America negli anni Trenta in Italia alla impossibilità novecentesca del romanzo di formazione (studiata sul campione moraviano della Disubbidienza), di notevole rilievo culturale, infine, appare anche l’ultima curatela presentata dalla Montefoschi, la riproposizione in anastatica della famosa antologia di Falqui e Vittorini, Scrittori nuovi, 1930, anche questa ben introdotta e postillata.

 

Giudizio del  Prof. Giancarlo Quiriconi:

 

Nella sua lunga attività di studiosa, Paola Montefoschi si è costruita un profilo di tutto rispetto nel campo degli studi letterari della modernità. Ciò è stato possibile in quanto ella ha saputo portare avanti e far convergere tra di loro alcuni interessi fondamentali all’ermeneuti della letteratura del XX secolo: una attenzione all’immaginario e alle sue forme di simbolizzazione (specialmente, ma non solo, in campo poetico); una predisposizione a studi e ricerche di natura filologica; la necessità di sottoporre autori e testi al vaglio incrociato della intertestualità, sia interna che esterna; da cui –infine – procede quella attitudine di tipo comparatistico che caratterizza molti dei suoi lavori. Tale ricchezza di interessi e di modalità di approccio connotano le capacità critiche  della candidata.

 

 

 

           

Candidato   Zambon Patrizia: 

 

Giudizio del Prof. Elena Candela

 

Zambon Patrizia si è dedicata prevalentemente e lodevolmente alla ricostruzione del tessuto culturale e della circolazione e ricezione dei testi letterari come epistole e scritture diaristiche. Un’attenzione ben centrata è dalla Zambon riservata alla letteratura femminile di consumo e alla scrittura giornalistica. Presenta in collaborazione alcuni volumi. Un primo è su Pea (1983), poi Angelo Orvieto e Neera. […] (1990), ancora in collaborazione è Neera e Marino Moretti […] (1996). Ha curato un’elegante raccolta Novelle d’autrice […] (1998) e Il filo del racconto. Studi di letteratura in prosa dell’Otto/Novecento (2004) dove raccoglie saggi e studi già pubblicati nel tempo, particolarmente sulla prosa narrativa (Boito,Tarchetti, Nievo, Verga, De Marchi) e una breve sezione su autori del Novecento (Drigo, Buzzati, Rigoni Stern). Due più recenti lavori Paola Drigo. Racconti (20089 e Ippolito Nievo, Scritti giornalistici […], (2008) confermano la coerenza e la continuità negli interessi e in sostanza rafforzano la linea di ricerca, di scavo documentario della candidata che dà di sé un chiaro profilo di studiosa.

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Giudizio del  Prof. Cesare De Michelis:

 

Ha esplorato l’universo della letteratura otto-novecentesca con risultati significativi sia nel recupero dell’opera giornalistica del Nievo sia nella valorizzazione di varie esperienze di narratrici donne finora trascurate

 

Giudizio del  Prof. Bruno Falcetto:

 

Gli argomenti studiati dalla candidata si collocano per la maggior parte tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Da sempre si è dedicata con alacrità alla ricostruzione, documentata e puntuale, di aspetti e momenti della vita letteraria e culturale. Nei suoi interventi le relazioni intellettuali sono esaminate essenzialmente sul terreno delle sfere discorsive delle pubblicazioni periodiche e dello scambio epistolare. Gli autori maggiori di cui si è occupata (Nievo, Verga) sono stati affrontati secondo questo approccio, nella prospettiva di un recupero di scritti minori poco conosciuti, utili per arricchire l’immagine della figura intellettuale e professionale degli scrittori indagati.

I frutti più significativi di questi scavi d’archivio sono confluiti nei due volumi Letteratura e stampa del secondo Ottocento e Il filo del racconto (Edizioni dell’Orso, 1993 e 2004). Vari saggi e interventi di quest’ultimo volume testimoniano l’attenzione assidua per la scrittura femminile, concretizzatasi anche in alcune curatele di opere e in un’antologia (Novelle d’autrice tra Otto e Novecento, Bulzoni, 1998). Più sporadiche le analisi dedicate alla produzione letteraria novecentesca. Il rigore informativo delle ricerche condotte e la persuasiva capacità di ritrarre contesti intellettuali lasciano in secondo piano questioni di metodo critico e altri possibili approcci interpretativi ai testi indagati.

 

 

Giudizio del  Prof.Antonio Pietropaoli:

 

Studiosa di storia della cultura letteraria otto-novecentesca, si muove con buona padronanza di contenuti e metodologie quando  lavora a ricostruire tessuti connettivi della cultura letteraria del periodo prescelto – tra scritti giornalistici (v. in particolare il recente Scritti giornalistici alle lettrici di Nievo), carteggi (v. Il sogno aristocratico e Il sogno borghese, entrambi a quattro mani, ma introdotti o parzialmente o totalmente dalla candidata), archivi o scritti di rilievo minore o minimo, come riconosce la stessa Zambon all’inizio del saggio su Nievo e Tarchetti, in Il filo del racconto, dedicato a una serie di indagini sulla letteratura in prosa dell’Otto-Novecento, da Nievo, appunto, passando per Verga, fino ad autrici e autori come Serao, Zuccari, Drigo, Buzzati, Rigoni Stern.

Ai Racconti di Paola Drigo è dedicata una delle utili e interessanti curatele presentate dalla candidata, cui si affianca il più ampio affresco storico di Novelle d’autrice tra Otto e Novecento, dove Patrizia Zambon “rispolvera” e illustra, accanto a quelli più noti di Serao Deledda Zuccari ecc., nomi più impervi quali Cattermole, Gouzy, Codronchi Argeli ecc.

In Letteratura e stampa nel secondo Ottocento lo sguardo della studiosa si allarga e si appunta anche sulle componenti editoriali della storia culturale di quel periodo, mentre nel saggio Un’anticipazione per i “Malavoglia” la studiosa mostra interesse per problemi propriamente filologici, lavorando sulle varianti tra I e II redazione del I cap. del romanzo verghiano.

 

Giudizio del  Prof. Giancarlo Quiriconi:

 

Patrizia Zambon è studiosa di sicura fisionomia, che ha saputo muoversi sia nel campo degli studi filologici e di storia culturale che in quello degli studi testuali. Particolarmente degni di nota i suoi lavoro su Nievo e il contributo innovativo fornito dalla studiosa con il recupero e la pubblicazione degli scritti giornalistici dell’autore veneto. Campo di ricerca privilegiato è per la studiosa la zona liminare tra ottocento e novecento, all’interno della quale particolare interesse rivestono gli studi sulla letteratura al femminile. Ricchezza d’interessi e apprezzabilità di risultati sono le caratteristiche salienti della candidata.

 

 

La Commissione quindi procede alla formulazione dei giudizi collegiali. Per ciascun candidato si perviene alla formulazione di un giudizio collegiale sintetico e conclusivo, che si riporta di seguito.

 

 

 

 

GIUDIZI  COLLEGIALI

 

 

Candidato: Borrelli Clara

 

Nei suoi studi la candidata ha spaziato in settori cronologici diversi della letteratura italiana secondo una prospettiva di ricerca sempre attenta a cogliere i rapporti tra la modernità e la tradizione.

In un campo d’indagini sette-ottocentesco si collocano alcuni notevoli contributi lingustico-stilistici (per esempio, sulla Interpunzione leopardiana, sul peso e funzione dell’aggettivo in Parini e Serao), nonché i volumi dedicati al profilo di un genere (La novella in versi) e alla ricezione ottocentesca della lezione tassiana, che inquadrano aspetti significativi della produzione letteraria di età romantica e dimostrano acuta sensibilità per le relazioni intertestuali.

Nel volume Studi di letteratura italiana dell’Otto-Novecento Borrelli delinea un convincente ritratto della vivacità culturale di Napoli dall’Unità ai primi decenni del Novecento attraverso saggi dedicati ad autori maggiori e a testi popolari, così confermando una meritoria inclinazione alle indagini di tipo linguistico-stilistico.

Interessante e ben condotta l’edizione critica di Ester, tragedia salfiana all’epoca ancora inedita, come la curatela del romanzo di Serao, Suor Giovanna della Croce.

Infine la monografia Notizie di Natalia Ginzburg mette a fuoco, attraverso perspicaci analisi testuali, la varietà dei modi stilistici della scrittrice e i diversi esiti del loro intrecciarsi nella tessitura della pagina.

 

 

 

 

 

Candidato: Brambilla Alberto

 

Il candidato ha studiato in prevalenza, in una prospettiva di storia della cultura letteraria italiana, il periodo fine ottocento-inizio novecento attraverso un ben condotto lavoro di ripresa e pubblicazione di carteggi e inediti (si segnalano almeno le curatele del Carteggio Croce-Novati e il recente e apprezzabile Giosué Carducci – Gli amici veronesi). Sempre alla cultura otto-novecentesca Brambilla ha dedicato altri due volumi Parole come bandiere (sui rapporti tra letteratura e irredentismo) e Professori, filosofi, poeti. Storia e letteratura fra Otto e Novecento (con particolare attenzione al mondo accademico e alle relazioni intelletuali-editoria). Ha poi indagato con interventi e curatele il legame letteratura/sport: in questa linea di ricerca si colloca anche un’interessante sezione del volume De Amicis. Paragrafi eterodossi che mette in luce l’efficacia dello scrittore nel raffigurare narrativamente fra i primi l’evento sportivo.

Il candidato ha mostrato rigore metodologico e fini capacità analitiche, esercitati finora in ricerche abbastanza settoriali.

 

 

 

Candidato: Cantelmo Marinella

 

La candidata si presenta con una nutrita serie di monografie su Pirandello, D’Annunzio e Pascoli, forse fin troppo puntuali ma sempre efficacemente argomentate e metodologicamente attrezzate. Nei volumi pirandelliani, il discorso critico della studiosa si rivela particolarmente convincente sul piano della discussione teorica e a livello delle più minuziose analisi tematiche dei testi.

Anche nei saggi dedicati a D’Annunzio la candidata mostra una buona padronanza degli strumenti dell’analisi narratologica coniugata a una specifica attenzione alle dinamiche della fruizione letteraria (in particolare in Il Piacere dei leggitori).

Allo stesso modo il saggio su Pascoli conferma l’apprezzabile profilo scientifico della studiosa, peraltro partecipe di un importante progetto editoriale diretto da Pietro Gibellini sullo studio del Mito nella letteratura italiana.

 

 

Candidato: Giovannetti Paolo

 

La produzione scientifica del candidato risulta assidua e quantitativamente cospicua. I suoi saggi  spaziano dall’Otto al Novecento con particolare inclinazione per lo studio di forme e generi della poesia. In quest’area d’interessi, avvalendosi di appropriate conoscenze teoriche e metodologiche, il candidato ha fornito contributi rilevanti, come lo studio teorico e pratico del verso libero in Italia e della ballata romantica, e l’analisi della poesia italiana dell’ultimo mezzo secolo, studiata anche nei suoi processi di “volgarizzamento” e di relativa osmosi tra alto e basso, poesia e canzone, e di scivolamente verso il rap.

Di rilievo, peraltro, anche la monografia “controtendenza” su Lucini, dalla quale, come dagli altri lavori presentati, si ha conferma della caratteristica propensione del candidato non solo ad affrontare importanti snodi e questioni teoriche ma anche ad operare approfondite verifiche testuali.

 

 

Candidato: Montefoschi Paola

 

Nota ed apprezzata studiosa di Ungaretti, Paola Montefoschi  ha prodotto in lunghi anni di attività di ricerca una quantità considerevole di studi e interventi che si caratterizzano per  il rigore critico sia sul piano simbolico che su quello  filologico-linguistico, entrambi connotati dalla pratica della intertestualità.  Non sfugge nemmeno l’attitudine  della candidata a significativi contributi di tipo filologico su materiali e ricerche di archivio. Si deve infine sottolineare la sua propensione comparatistica, davvero  decisiva nel campo degli studi sulla modernità letteraria. Tali specificità si evidenziano particolarmente nella redazione del “Meridiano“ ungarettiano, Viaggi e memorie, nella recentissima riedizione dell’antologia di Falqui e Vittorini, Scrittori nuovi, nonché nei molti saggi nei quali sono stati affrontati  problemi nodali, quali – ad esempio – il mito dell’America negli anni trenta e la questione del “romanzo di formazione” nella narrativa novecentesca.

Quanto detto mette in piena luce le profonde conoscenze di cui la Montefoschi  si avvale, sia nel campo della letteraura moderna e contemporanea sia in quello di una attenta conoscenza delle metodiche critiche; e conferma pienamente la maturità intellettuale e scientifica della candidata.

 

 

Candidato: Zambon Patrizia

 

Studiosa di storia della cultura letteraria otto-novecentesca, la candidata dimostra di muoversi con padronanza metodologica, nel ricostruire i tessuti connettivi della storia culturale del periodo prescelto. Nei suoi interventi le relazioni intellettuali sono esaminate essenzialmente sul terreno delle sfere discorsive delle pubblicazioni periodiche e dello scambio epistolare, nella prospettiva di un recupero di scritti minori spesso poco conosciuti, utili però ad arricchire l’immagine della figura intellettuale e professionale degli scrittori indagati.

Ai racconti di Paola Drigo è dedicata una delle curatele, cui si affianca il più ampio affresco di Novelle d’autrice tra Otto e Novecento, dove Zambon illustra, accanto a quelli più noti di Serao Deledda e Zuccari, nomi più impervi quali Cattermole, Gouzy, Codronchi Argeli, ecc.

I frutti più significativi di questi scavi sono confluiti nei volumi: Letteratura e stampa del secondo Ottocento e Il filo del racconto. Vari saggi di quest’ultimo  testimoniano l’attenzione assidua per la scrittura femminile, mentre il saggio Un’anticipazione per I Malavoglia mostra interessi per problemi più propriamente filologici e variantistici.

 

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        La seduta è tolta  alle ore 19,00 e si riconvoca per  il giorno 15 – 04- 2010- alle ore 9,00.

 

        Letto, approvato e sottoscritto seduta stante.

 

 

La Commissione:

 

Prof. Cesare De Michelis Presidente

Prof. Elena Candela          Segretario

Prof. Bruno Falcetto   

Prof. Antonio Pietropaoli

Prof. Giancarlo Quiriconi