Procedura di Valutazione comparativa ad un posto di Professore Associato Presso la Facolta' di Economia Settore SECS-P/12 – Storia Economica. Pubblicato sulla Gazzetta n. 54 del 11/07/2008.

 

VERBALE TERZA SEDUTA

 

La Commissione, costituita per il concorso di cui in premessa con D.R. n. 187 del 28/12/2009 e pubblicata sulla G.U. n. 5 del 19/01/2010 – Serie Speciale, è composta dai seguenti professori:

 

Prof. Paola Pierucci                 Presidente

Prof. Tommaso Fanfani            Segretario

Prof. Lucio Avagliano  Commissario

Prof. Giuseppe Di Taranto       Commissario

Prof. Paolo Frascani                Commissario

 

si è riunita presso la sede del Rettorato dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti - Pescara il giorno 17/06/2010 alle ore 12.15.

 

La Commissione, sulla base dei criteri già deliberati nel verbale preliminare, esprime su ognuno dei candidati i seguenti giudizi individuali:

 

Candidato dott. Magagnoli Stefano.

 

Profilo curriculare:

Attività didattica svolta

-2001-2008 insegnamento di Storia Economica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Parma.

-2002-2004 insegnamento di Origine e sviluppo della comunicazione per i mercati presso la Facoltà di Economia dell’Università di Parma.

-2002-2004 insegnamento di Cooperazione allo sviluppo presso la Facoltà di Economia dell’Università di Parma.

-2003-2006 insegnamento di Storia della comunicazione e dell’informazione presso la Facoltà di Scienze delle Comunicazioni e dell’Economia dell’Università di Modena - Reggio Emilia.

-2004-2008 insegnamento di Storia Economica dei paesi in via di sviluppo presso la Facoltà di Economia dell’Università di Parma.

-2005-2008 insegnamento di Politica, capitalismo e sviluppo sociale in età contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Parma.

-2006-2008 insegnamento di Storia Economica presso la Facoltà di Scienze delle Comunicazioni e dell’Economia dell’Università di Modena - Reggio Emilia.

-2007-2008 insegnamento di Storia Economica 2 presso la Facoltà di Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Parma.

Servizi prestati negli Atenei e negli Enti di ricerca

-1993-2001 Ricercatore presso l’Istituto Storico della Resistenza e di Storia Contemporanea di Modena;

-2002-2008 Ricercatore presso l’Università degli studi di Parma.

-2007-2008 del Collegio dei Docenti del Corso di Dottorato in Storia e Geografia d’Europa. Linguaggi, Istituzioni e Soggetti in Europa in Età Moderna e Contemporanea. Università degli Studi di Bologna.

Attività di ricerca

-1988-2007 partecipazione a numerosi progetti di ricerca a carattere nazionale e locale.

Titoli e borse di studio

- 1996 Dottorato di ricerca in Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Torino;

- 1997-98 Borsa di studio della Fondazione Einaudi di Torino;

- 1998-2000 Borsa di studio postdottorale presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia;

- 2001-2002 Borsa di studio per attività di ricerca presso l’Università di Parma;

 

Giudizio del commissario prof.ssa Paola Pierucci

Il candidato presenta un curriculum articolato, numerosi saggi ed una monografia. I suoi interessi scientifici si sono orientati nel tempo verso più filoni ma non sempre attinenti al settore scientifico disciplinare SECS-P/12. Ad un ambito strettamente storico economico appartiene certamente la monografia dedicata allo sviluppo territoriale locale nel Novecento (Arcipelaghi industriali. Le aree industriali attrezzate in Italia) che rappresenta il contributo più significativo e certamente attinente le specificità del settore scientifico disciplinare della Storia economica. Il volume affronta il tema dello sviluppo delle aree industriali attrezzate che hanno rappresentato in Italia ed in tutta l’Europa un’importante politica di riequilibrio territoriale. Il candidato affronta questioni metodologiche e pone una serie di casi dai quali emerge un interessante quadro complessivo.

Nel complesso le pubblicazioni presentate per la valutazione comparativa, nel complesso apprezzabili, pur basate su un robusto apparato bibliografico, mancano di un adeguato utilizzo delle fonti archivistiche che avrebbero potuto irrobustire la trattazione di alcuni temi e l’interpretazione di alcune problematiche.

 Ciò premesso si ritiene che il candidato, debba dare ulteriori prove di maturità scientifica in particolare con un più adeguato uso delle fonti d’archivio.

 

Giudizio del commissario prof. Lucio Avagliano

La produzione scientifica del candidato concerne numerosi settori il principale dei quali risulta essere la Storia industriale con contributi sulle aree industriali attrezzate e sulla storia dell’impresa soprattutto nell’Italia centrale di valore ineguale ma che offrono comunque un buon contributo alla storia regionale dell’impresa, soprattutto nell’area di Parma e della Emilia Romagna . E’ un interessante filone che varrebbe la pena sviluppare e approfondire.

 

Giudizio del commissario prof. Giuseppe Di Taranto

Il candidato presenta una monografia e numerosi articoli. La monografia è dedicata alle aree industriali attrezzate nelle diverse regioni d'Italia e gli articoli sono comunque ispirati alla storia dell'impresa e delle relazioni industriali. La produzione scientifica del Magagnoli, pur mostrando aspetti di particolare interesse e spunti di originalità, è improntata ad indagini di carattere bibliografico. Perciò, a tutt'oggi non è possibile indagare sulla capacità di ricerca documentaria ed archivistica del candidato. Si ritiene, quindi, che siano necessari ulteriori approfondimenti di contenuto e, soprattutto, di metodo per poter esprimere un giudizio positivo definitivo.

 

Giudizio del commissario prof. Paolo Frascani

Il candidato, presenta un percorso di ricerca che registra il passaggio dalla originaria formazione contemporaneistica all’area di studi e di interessi coperta dal settore scientifico disciplinare SECS P/12.

Concentrando la sua attenzione sulle problematiche dello sviluppo endogeno, nell’ Italia del dopoguerra, il candidato si è sintonizzato con la vasta produzione scientifica che, a partire dagli anni’80, ha messo in evidenza il ruolo dei sistemi produttivi locali nella costruzione dello sviluppo regionale

La sua attività di ricerca si è proposta di declinare questa problematica dal versante storico affrontando, in relazione alla regione Emilia, i temi delle origini del sistema agroindustriale nel Parmense, dell’utilizzazione dei beni pubblici, delle politiche industriali.

Particolare attenzione è stata accordata alla costruzione storica del territorio industriale analizzata nella monografia “Arcipelaghi industriali: Le aree industriali attrezzate in Italia” del 2007

Le pubblicazioni presentate riflettono e risentono del percorso formativo del dott. Magagnoli. La produzione scientifica, infatti, pur se quantitativamente elevata, risulta solo in parte riferibile

al gruppo scientifico disciplinare interessato dalla presente valutazione comparativa. Sulla base del materiale strettamente attinente è possibile esprimere un giudizio positivo e di incoraggiamento per gli interessi espressi dal candidato.

 

Giudizio del commissario prof. Tommaso Fanfani

Il candidato Magagnoli presenta numerose pubblicazioni tra cui una monografia su Arcipelaghi industriali.

Il filone di studio principale è orientato alla ricostruzione della dinamica delle imprese prevalentemente dal punto di vista dei rapporti con le istituzioni, delle trasformazioni dalla “tradizione” agricola all’affermazione degli impianti e delle attività industriali, delle relazioni industriali. La sua analisi copre spazi temporali tra età moderna e contemporanea con particolare attenzione, nell’ampia monografia Arcipelaghi Industriali, all’evoluzione di aree distribuite in più parti dell’Italia, con specificità regionali e territoriali differenti, dove il candidato ricostruisce le aree “attrezzate” , da cui discende l’elaborazione e/o individuazione di una sorta di “modello italiano”, un modello frammentato, disomogeneo per i risultati di crescita economica e per la corrispondenza tra spirito imprenditoriale e conseguente sviluppo economico.

Il candidato dimostra serietà nell’impegno e produce contributi interessanti. Per la specificità degli studi e originalità il candidato documenta una certa raffinatezza di analisi sul fronte delle traiettorie economico aziendali più che squisitamente storico economiche nonostante che il periodo d’indagine interessi parte dall’Ottocento. In conclusione si ritiene che il candidato pur dimostrando un elevato standard di studi e di analisi, debba effettuare un’ulteriore approfondimento ed estensione del suo impegno verso uso di fonti d’archivio e applicazioni di una metodologia più squisitamente storico economica.

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo al candidato dott. Magagnoli Stefano.

 

Il candidato presenta un curriculum articolato, numerosi saggi ed una monografia. I suoi interessi scientifici si sono orientati, nel tempo, verso più filoni ma non sempre attinenti al settore scientifico disciplinare SECS-P/12. Ad un ambito strettamente storico economico appartiene certamente la monografia dedicata allo sviluppo territoriale locale nel Novecento ( Arcipelaghi industriali. Le aree industriali attrezzate in Italia), che rappresenta il contributo più significativo e attinente alle specificità del settore scientifico disciplinare della Storia economica. Il volume affronta il tema dello sviluppo delle aree industriali attrezzate, che hanno rappresentato in Italia ed in tutta l’Europa un’importante politica di riequilibrio territoriale. Il candidato affronta questioni metodologiche e pone una serie di casi dai quali emerge un interessante quadro complessivo.

Le pubblicazioni presentate risentono del percorso formativo del dott. Magagnoli. La produzione scientifica, infatti, pur se quantitativamente elevata, risulta solo in parte riferibile

al gruppo scientifico disciplinare interessato dalla presente valutazione comparativa. Sulla base del materiale strettamente attinente è possibile esprimere un giudizio positivo e di incoraggiamento per gli interessi espressi dal candidato.

 

Candidato dott.ssa Nardone Paola.

 

Profilo curriculare:

Attività didattica svolta

-2000/2001 insegnamento di Storia Economica presso la Facoltà di Economia dell'Università "G. D'Annunzio" di Chieti;

-2003/2004 insegnamento di Storia Moderna presso la Facoltà di Economia dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti;

-2004/2005 insegnamento di Storia delle attività produttive e degli impatti ambientali presso la Facoltà di Economia dell'Università "G. D'Annunzio" di Chieti;

-2007/2008 insegnamento di Storia delle attività produttive e degli impatti ambientali presso la Facoltà di Economia dell'Università "G. D'Annunzio" di Chieti;

-2008 insegnamento Storia delle attività produttive e degli impatti ambientali presso il Master di II livello in Direzione e management dei beni ambientali lezioni frontali per nr. 12 ore.                               

Servizi prestati negli Atenei e negli Enti di ricerca

-2000-2008 è Ricercatore in Storia Economica presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi “d’Annunzio” di Chieti-Pescara

2001-2006 ha partecipato al Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca in Economia e Storia del Territorio dell’Università “d’Annunzio” di Chieti-Pescara

-2003 è stata nominata dall’Università degli Studi di Bari, componente della Commissione Giudicatrice per il conferimento del titolo di dottore di ricerca in Storia Economica XIV-XV ciclo.

-2005 è stata nominata con D.R. n. 154 del 28/11/2005 membro della Commissione Giudicatrice del Concorso per titoli ed esami a n. 1 borsa di studio per attività di ricerca post-dottorato della Facoltà di Economia dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti.

-2006/2008 ha partecipato al Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca in “Analisi delle politiche di sviluppo e promozione del territorio” dell'Università degli Studi di Teramo, Facoltà di Scienze Politiche.

Attività di ricerca

-1997-2004 ha partecipato a numerosi progetti di ricerca a carattere nazionale.

-2004-2008 responsabile di cinque progetti di ricerca di Ateneo (ex 60%) a carattere nazionale.

-2005-2005 ha partecipato al progetto europeo Interreg IIIA Transfrontaliero Adriatico. Progetto Interadria: Eredità culturali dell’Adriatico. Conoscenza, tutela, valorizzazione.

Titoli e borse di studio

-1995 Diploma del Corso di perfezionamento in “Diritto ed Economia del Mare” organizzato dall’Università “G. d’Annunzio”di Chieti in collaborazione con l’Università di Brest.

-1996 Diploma del Corso di Perfezionamento internazionale organizzato dall’Università “G. d’Annunzio” di Chieti cofinanziato dall’Azione Jean Monnet-Commissione Europea Bruxelles

-1997 Partecipazione al XIX Corso di Specializzazione presso l’Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini” di Prato

-1999 Partecipazione al XXI Corso di Specializzazione presso l’Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini” di Prato

-1999 Dottorato di ricerca in Storia Economica presso l’Università degli Studi di Bari

 

Giudizio del commissario prof.ssa Paola Pierucci

Gli interessi scientifici della candidata sono prevalentemente orientati verso lo studio delle dinamiche economiche e sociali che in età moderna, in particolare tra fine XVIII e la prima metà del XIX secolo, hanno caratterizzato la realtà del Mezzogiorno d’Italia. A tal fine la candidata presenta una serie di pubblicazioni che coprono il periodo 2004-2008 e che si dispiegano su tre filoni di ricerca.

Un primo è quello relativo ai Patrimoni familiari. In tal senso la monografia presentata ai fini del procedimento di valutazione comparativa, Denaro e terra. La “modernità” di un latifondo ottocentesco, rappresenta un lavoro ampio e ben strutturato che evidenzia, notevoli capacità nell’elaborazione dei dati nonché una profonda conoscenza ed il corretto impiego dell’ampia letteratura disponibile che è stata utilizzata per ricostruire il contesto nel quale, il tema centrale del volume si dipana. All’interno dello stesso emerge con evidenza una rilevante e lunga attività di ricerca archivistica che ha permesso la trattazione del tema relativo al latifondo abruzzese in maniera corretta e con spirito critico.

Un secondo settore di ricerca è quello inerente la Storia della Contabilità. In tal senso sono infatti orientati ulteriori studi che hanno portato alla pubblicazione di due lavori.

Il primo saggio, La Contabilità come fonte per lo studio dei patrimoni familiari, analizza e ricostruisce nei dettagli il metodo contabile in uso nelle aziende signorili della penisola italiana, a partire della fine del XVI secolo fino ad arrivare all’Unità d’Italia, con particolare riferimento ai documenti contabili prodotti da alcune importanti famiglie della nobiltà abruzzese. Questo lavoro denota un’ottima conoscenza della evoluzione delle tecniche contabili in età moderna ed una sicura capacità di utilizzo della fonte contabile.

Il secondo saggio Il Monte dei Morti di Chieti tra Sei ed Ottocento ricostruisce per grandi linee il mosaico assistenziale esistente nel Regno di Napoli nel periodo borbonico ed i cambiamenti apportati dal regime napoleonico. Anche questo lavoro denota buone capacità di elaborazione della letteratura ed il corretto uso della fonte archivistica ancora una volta rappresentata da documenti contabili ma anche da una serie di documenti fiscali i quali consentono di ricostruire il patrimonio dell’istituzione benefica e soprattutto l’uso che dello stesso ne faceva la classe notabile locale.

Un terzo filone di ricerca è relativo all’Economia marittima. Un primo lavoro L’Economia delle comunità abruzzesi lungo la costa dell’Adriatico, si basa in prevalenza sull’utilizzo della fonte fiscale quale quella dei catasti onciari. La candidata, pur tenendo conto della particolare natura della fonte utilizzata, ed attraverso un paziente lavoro di estrapolazione ed elaborazione dei dati, offre un vero e proprio spaccato dell’economia della costa e del particolare ruolo che in quelle realtà locali avevano le attività legate al mare. Come nei casi precedenti anche il lavoro in esame si avvale di una solida bibliografia in particolare relativa all’uso della fonte fiscale.

Il saggio Barche e commerci tra Abruzzo e Marche nella prima metà dell’Ottocento va ad anticipare in parte il tema che verrà trattato in maniera più ampia e completa nella monografia Portualità e navigazione in Abruzzo nella prima metà del XIX secolo (2008), nella quale la candidata focalizza la sua attenzione sul filone dei traffici mercantili che dalla costa abruzzese si dipanavano verso gli altri porti dell’Adriatico e del Mediterraneo. Il lavoro denota una grande capacità di raccordo, confronto ed elaborazione tra i numerosi e complessi documenti utilizzati e risulta ben articolato e ricco di spunti innovativi che denotando buona conoscenza metodologica e notevole capacità critica.

Le pubblicazioni presentate dalla candidata mostrano piena congruenza con la disciplina ricompresa nel SSD per il quale è stata bandita la procedura. La collocazione editoriale ha rilevanza ed ha consentito la diffusione delle pubblicazioni stesse all’interno della comunità scientifica; la produzione ha continuità temporale.

Per il complesso dei titoli e delle pubblicazioni presentate si ritiene che la candidata assuma una posizione di rilievo nella presente procedura di valutazione comparativa.

 

Giudizio del commissario prof. Lucio Avagliano

I lavori scientifici della candidata sono prevalentemente orientati verso lo studio delle dinamiche economiche e sociali in età moderna, tra fine XVIII e la prima metà del XIX secolo, nel Mezzogiorno d’Italia, prevalentemente lungo tre filoni di ricerca.

Un primo è quello relativo ai Patrimoni familiari. Nella monografia Denaro e terra. La “modernità” di un latifondo ottocentesco, un lavoro ampio e ben strutturato, la candidata dimostra notevoli capacità nell’elaborazione dei dati, tratti, in prevalenza da archivi familiari italiani tra XVI e XIX secolo, nonché la buona conoscenza del corrente quadro storiografico.

Il settore di ricerca inerente la Storia della Contabilità è coltivato in un primo saggio, La Contabilità come fonte per lo studio dei patrimoni familiari, che analizza nei dettagli il metodo contabile in uso nelle aziende signorili della penisola italiana, un lavoro che denota una profonda conoscenza della evoluzione delle tecniche contabili in età moderna ed una sicura capacità di utilizzo della fonte contabile.

Il secondo saggio Il Monte dei Morti di Chieti tra Sei ed Ottocento apporta un contributo alla storia dell’attività di assistenza esistente nel Regno di Napoli nel periodo borbonico ed i cambiamenti apportati dal regime napoleonico, quando venne riconosciuto dallo Stato, come è noto, il diritto all’assistenza.

Il filone di studi relativo all’Economia marittima è stato affrontato in un primo lavoro L’Economia delle comunità abruzzesi lungo la costa dell’Adriatico, che ha utilizzato la fonte fiscale dei catasti onciari. In esso la candidata ha tratteggiato un vero e proprio spaccato dell’economia della costa e del particolare ruolo che in quelle realtà locali avevano le attività legate al mare.

Queste tematiche sono state riprese nel volume Portualità e navigazione in Abruzzo nella prima metà del XIX secolo (2008), nel quale la candidata focalizza la sua attenzione sul filone dei traffici mercantili che interessavano la costa abruzzese. Il lavoro denota capacità di raccordo, confronto ed elaborazione tra i numerosi e complessi documenti utilizzati e risulta ricco di spunti innovativi che denotando buona conoscenza metodologica e notevole capacità critica, tutti questi saggi infine poggiano su una base solida di ricerca bibliografica e soprattutto archivistica.

Le pubblicazioni presentate dalla candidata mostrano piena congruenza con la disciplina ricompresa nel SSD per il quale è stata bandita la procedura. La collocazione editoriale ha rilevanza ed ha consentito la diffusione delle pubblicazioni stesse all’interno della comunità scientifica; la produzione ha continuità temporale.

Per il complesso dei titoli e delle pubblicazioni presentate si ritiene che il candidato assuma una posizione di rilievo nella presente procedura di valutazione comparativa.

 

Giudizio del commissario prof. Giuseppe Di Taranto

La candidata presenta due monografie e numerosi articoli. Le due monografie, ampie e particolarmente documentate, dimostrano, sia nel metodo che nel contenuto, sicura professionalità nella ricerca e nell'utilizzo delle fonti documentarie. Si sottolinea, inoltre, l'originalità con la quale sono trattate le tematiche affrontate. Tale giudizio è estensibile anche agli articoli pubblicati, i cui oggetti d'indagine spaziano in un ampio raggio temporale.

Nel complesso, il giudizio sull'attività scientifica della candidata è certamente più che positivo, e se ne auspica la continuazione e l'applicazione delle medesime capacità metodologiche mostrate a tutt'oggi. D'altronde, l'interesse per l’indagine storico-economica, da parte della candidata, è ulteriormente dimostrato dalla partecipazione e dalla direzione di numerosi ed interessanti progetti di ricerca.

 

Giudizio del commissario prof. Paolo Frascani

La candidata, forte di una accurata conoscenza degli strumenti di lettura delle fonti quantitative e contabili, presenta un percorso di ricerca sviluppato lungo due filoni principali arricchiti da saggi e contributi monografici che risultano compatibili col settore scientifico disciplinare SECS P/12.

Il primo campo di indagine, è riferibile allo studio del processo di formazione e gestione dei patrimoni familiari, in Abruzzo, nel corso dell’età moderna. Nella monografia “Denaro e terra”. Le vicende che, sia a livello agricolo che mercantile e finanziario, connotano la affermazione economica e la capacità di tenuta di una famiglia borghese, sono esplorate e adeguatamente ricostruite sul piano contabile ma anche interpretate alla luce delle connessioni sociali e culturali che ne consolidano la affermazioni dentro e fuori della regione.

Ritroviamo la stessa attenzione per la minuziosa ricostruzione degli scenari socioeconomici del territorio in uno studio dedicato al tema delle comunità costiere nel XVIII secolo, e volto a mettere in evidenza, di fronte ad un topos storiografico corrente, il dinamismo delle attività economiche legate al sistema della navigazione di cabotaggio.

Prende corpo, così l’altro filone dell’attività scientifica della candidata che nel volume sulla portualità nell’ Abruzzo preunitario ricostruisce, anche alla luce di nuove fonti, il sistema degli scali e la dinamica dei traffici e degli scambi mercantili. Evidenzia in tal modo la vivacità economica delle zone costiere di fronte alle zone interne e disegna, concretamente, il variare della geografia e della gerarchia degli scali in relazione all’incedere del ciclo commerciale e delle vicende politiche.

Completano il quadro degli interessi della candidata quattro saggi, pubblicati su riviste italiane o in contributi miscellanei su aspetti tematici significativi dell’area disciplinare compresa nel SSD -SECSP\12. In sintesi tutti i lavori presi in considerazione autorizzano a formulare un giudizio assolutamente positivo sulla maturità scientifica e sulla pertinenza della sua produzione ai fini della presente valutazione.

 

Giudizio del commissario prof. Tommaso Fanfani

La d.ssa Nardone presenta sette lavori prodotti tra il 2004 e il 2008. Le sue ricerche documentano innanzi tutto un’assidua frequentazione alle fonti d’archivio e, di conseguenza, la padronanza rispetto alle difficoltà interpretative, alla necessità di una comparazione critica tra le fonti stesse.

Il lavoro Portualità e navigazione ricostruisce l’importanza che il mare assume per lo sviluppo economico, sociale e civile dell’Abruzzo, elemento che la cultura e – in parte – la stessa storiografia aveva marginalmente posto come vettore fondamentale per l’affermazione e per la crescita. Il mare era considerato elemento naturale per la pesca, per la normale vita di costa: lo studio della Nardone pone il mare al centro della vita di città importanti come Pescara e di città meno importanti, ma strettamente legate all’economia marittima come Ortona e Vasto. Al di là di ogni sintesi descrittiva emerge una puntuale ricostruzione delle vicende legate alla “gente di mare”, all’industria delle costruzioni marittime, allo sviluppo dei traffici mercantili che arricchisce notevolmente il patrimonio di conoscenze sul secolo XIX, sulle implicazioni amministrative tra governo centrale e costa abruzzese, sulle strategie “deboli” del governo pontificio rispetto alla valorizzazione e al potenziamento di tutta l’area. Il problema mare – Abruzzo era già stato affrontato dalla candidata in una puntuale relazione alla settimana Datini del 2005.

Anche negli altri studi la Nardone documenta una coerente e puntuale frequentazione delle fonti inedite, spaziando dallo studio della contabilità come fonte per lo studio dei patrimoni familiari agli aspetti più strettamente attinenti la gestione aziendale o il tema dell’assistenza e della mutualità in una terra a connotazione economica spesso precaria e – dunque- votata alla ricerca di forme concrete di sostegno e di aiuto ai bisognosi.

L’analisi dei patrimoni fondiari e familiari trova un momento di sintesi nell’altro volume: Denaro e terra, del 2004. In questo caso nel lungo periodo di quasi due secoli la C. indaga sulla conduzione, sui tentativi e sulle realizzazioni di ammodernare i processi produttivi rurali, fino a far emergere un caso aziendale in controtendenza rispetto alla codificazione di chiavi interpretative di immobilismo e di assoluta arretratezza.

In sintesi i lavori presentati documentano il tentativo, a mio parere riuscito, di ricomporre il grande puzzle della storia dell’Abruzzo, andando a volte controcorrente rispetto a schemi interpretativi consolidati e andando a cercare “prove” e testimonianze sia nella vita portuale e marittima, sia nell’organizzazione del lavoro agricolo o nell’organizzazione delle forme di credito ai “bisognosi”.

Di conseguenza il giudizio sulla sua attività scientifica è decisamente positivo.

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo al candidato dott.ssa Nardone Paola:

 

Gli interessi scientifici della candidata sono prevalentemente orientati verso lo studio delle dinamiche economiche e sociali, che in età moderna, in particolare tra fine XVIII e la prima metà del XIX secolo, hanno caratterizzato la realtà del Mezzogiorno d’Italia. A tal fine la candidata presenta una serie di pubblicazioni che coprono il periodo 2004-2008 e che si dispiegano su tre filoni di ricerca.

Un primo è relativo ai Patrimoni familiari. In tal senso, la monografia Denaro e terra. La “modernità” di un latifondo ottocentesco, rappresenta un lavoro ampio e ben strutturato, che evidenzia notevoli capacità nell’elaborazione dei dati, nonché una profonda conoscenza ed il corretto impiego dell’ampia letteratura disponibile.

Un secondo settore di ricerca è quello inerente la Storia della Contabilità. In tal senso sono infatti orientati ulteriori studi che hanno portato alla pubblicazione di due lavori.

Il primo saggio, La Contabilità come fonte per lo studio dei patrimoni familiari, analizza e ricostruisce nei dettagli il metodo contabile in uso nelle aziende signorili della penisola italiana, a partire della fine del XVI secolo fino ad arrivare all’Unità d’Italia, con particolare riferimento ai documenti contabili prodotti da alcune importanti famiglie della nobiltà abruzzese.

Il secondo saggio, Il Monte dei Morti di Chieti tra Sei ed Ottocento, ricostruisce per grandi linee il mosaico assistenziale esistente nel Regno di Napoli nel periodo borbonico ed i cambiamenti apportati dal regime napoleonico. Anche questo lavoro denota buone capacità di elaborazione della letteratura ed il corretto uso della fonte archivistica, ancora una volta rappresentata da documenti contabili e da una serie di documenti fiscali, i quali consentono di ricostruire il patrimonio dell’istituzione benefica e soprattutto l’uso che dello stesso ne faceva la classe notabile locale.

Un terzo filone di ricerca è relativo all’Economia marittima. Un primo lavoro, L’Economia delle comunità abruzzesi lungo la costa dell’Adriatico, si basa in prevalenza sull’utilizzo di una fonte fiscale, quale quella dei catasti onciari, ed offre un vero e proprio spaccato dell’economia della costa e del particolare ruolo che in quelle realtà locali avevano le attività legate al mare. Come nei casi precedenti, anche il lavoro in esame si avvale di una solida bibliografia, in particolare relativa all’uso della fonte fiscale.

Il lavoro, Portualità e navigazione, ricostruisce l’importanza che il mare assume per lo sviluppo economico, sociale e civile dell’Abruzzo, elemento che la cultura e – in parte – la stessa storiografia aveva solo in parte posto come vettore fondamentale per l’affermazione e per la crescita. In esso, al di là di ogni sintesi descrittiva, emerge una puntuale ricostruzione delle vicende legate alla “gente di mare”, all’industria delle costruzioni marittime e allo sviluppo dei traffici mercantili.

Le pubblicazioni presentate dalla candidata mostrano piena congruenza con la disciplina ricompresa nel SSD per il quale è stata bandita la procedura. La collocazione editoriale ha rilevanza ed ha consentito la diffusione delle pubblicazioni stesse all’interno della comunità scientifica; la produzione ha continuità temporale.

Per il complesso dei titoli e delle pubblicazioni presentate si ritiene che la candidata assuma una posizione di rilievo nella presente procedura di valutazione comparativa.

 

Candidato dott.ssa Orlandi Angela

 

Profilo curriculare:

Attività didattica svolta

-2000-2001 insegnamento di Storia Economica presso l’Università degli studi di Torino

-2001 insegnamento di Storia Economica dell’Europa presso l’Università degli studi di Torino

-2001-2008 insegnamento di Storia Economica presso l’Università degli studi di Firenze

2004-2007 insegnamento di Storia Contemporanea presso l’Università degli studi di Firenze

Servizi prestati negli Atenei e negli Enti di ricerca

-1999-2002 Ricercatore in Storia Economica presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Torino

-2002-2008 Ricercatore in Storia Economica presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Firenze

-2005 membro di una Commissione di Concorso per un posto di Ricercatore presso l’Università di Genova, Facoltà di Economia.

Attività di ricerca

-2000-2001 ha partecipato ad un progetto di ricerca di Ateneo (ex 60%) a carattere nazionale

-2002 è responsabile di un progetto di ricerca di Ateneo (ex 60%) a carattere nazionale

-2003-2006 ha partecipato ad un progetto di ricerca di Ateneo (ex 60%) a carattere nazionale

-2007-2008 è responsabile di un progetto di ricerca di Ateneo (ex 60%) a carattere nazionale

Titoli e borse di studio

-1993 Partecipazione al XV Corso di Specializzazione presso l’Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini” di Prato

-1994-1995 Partecipazione alla Scuola di Alta Specializzazione in “Storia del Mediterraneo”, Valenza-Bari

-1996 Dottorato di ricerca in Storia Economica presso l’Università degli Studi di Bari

-1997-1998 Borsista presso l’Istituto di Storia Economica della Facoltà di Economia di Firenze

 

Giudizio del commissario prof.ssa Paola Pierucci

L’insieme delle pubblicazioni mostra, la continuità scientifica della candidata che si muove su due principali filoni di ricerca.

Nel primo filone di ricerca, A. Orlandi ha dato maggiore spazio alla finanza pubblica nel 500 con particolare riferimento al debito francese al tempo di Francesco I ed Enrico II e al ruolo dei fiorentini sulla piazza di Lione. (Le Grand Parti. Fiorentini a Lione e il debito pubblico francese nel XVI secolo. Firenze 2002) Il lavoro offre interessanti novità relative sia all’impatto delle politiche finanziarie della tesoreria reale, sia alla gestione delle cartelle del debito pubblico che erano sottoscritte con forzata consapevolezza dai mercanti banchieri. In particolare, l’azione di redistribuzione, messa in atto allo scopo di ridurre il rischio degli impieghi nel debito pubblico, è stata condotta attraverso lo studio di fonti contabili di difficile interpretazione.

I lavori relativi al secondo filone di ricerca si collocano nell’ambito degli studi sul commercio nel Mediterraneo e riguardano due distinti periodi: quello dell’ultima parte del Trecento e quello immediatamente successivo alla scoperta dell’America. Il volume Mercanzie e denaro: la corrispondenza datiniana tra Valenza e Maiorca (1395-1398), Valencia 2008 (pubblicato anche in lingua catalana) rappresenta un’accurata edizione di oltre 260 lettere commerciali (1395-1398) intercorse tra le aziende Datini di Valenza e Maiorca e da un saggio di studio introduttivo dal quale emerge, oltre che la ricostruzione del management e delle strategie imprenditoriali della compagnia di Valenza, un ampio ed articolato quadro del ruolo di quella città in Europa e nel Mediterraneo.

Si evidenzia in particolare il forte ruolo economico di Valenza nell’economia della Penisola iberica e del Mediterraneo, che in parte rivede quello descritto dal Melis che le assegnava una funzione sussidiaria all’azione di Barcellona. Questa diversa interpretazione è sostenuta inoltre, dall’accurato esame dei protocolli notarili conservati i quella città.

Gli studi ancora in corso sulla cultura e sulla funzione commerciale e finanziaria dei mercanti toscani nel XVI sec. riguardano la discussa questione della decadenza della Toscana e del Mediterraneo nel 500. Anche in questo caso la candidata, collocandosi sulla scia di un’autorevole storiografia, introduce elementi di novità nel dimostrare il dinamismo dei mercanti banchieri Toscani. Tutto ciò emerge oltre che nel volume sul Grand Parti, nel contributo presentato a Lione, in quello sui movimenti dell’oro nel Mediterraneo orientale, e soprattutto nei due saggi dedicati ai toscani in Andalusia; studi basati su un largo uso di fonti inedite, soprattutto italiane e spagnole.

Attraverso la sua produzione scientifica, accolta in Italia, Francia e Spagna, la candidata si inserisce con autorevolezza nel dibattito storiografico che mostra di padroneggiare.

Per il complesso dei titoli e delle pubblicazioni presentate si ritiene che la candidata assuma una buona posizione nella presente procedura di valutazione comparativa.

 

Giudizio del commissario prof. Lucio Avagliano

La ricerca della candidata si è concentrata sul tema riguarda l’assai interessante tema della finanza cinquecentesca sopratutto concernente il debito francese e il ruolo dei fiorentini nelle cartelle del debito pubblico sottoscritte dai mercanti banchieri.

Attraverso, l’analisi delle fonti contabili che sono, come è noto, di interpretazioni non facili.

Un secondo filone di ricerca riguarda l’altrettanto interessante saggio sul commercio mediterraneo nell’ultima parte del trecento e subito dopo la scoperta dell’America.

Quest’ultimo argomento si avvale dello studio della corrispondenza datiniana tra Valenza e Maiorca, attraverso l’edizione di lettere commerciali, dalle quali emergono soprattutto le strategie imprenditoriali della compagnia di Valenza.

Molto apprezzabile il volume su Gran Partito che dimostrano dinamismo dei mercanti banchieri attraverso il lodevole uso di importanti fonti inedite

Attraverso la sua produzione scientifica, accolta in Italia, Francia e Spagna, la candidata si inserisce con autorevolezza nel dibattito storiografico che mostra di conoscere bene.

 

Giudizio del commissario prof. Giuseppe Di Taranto

La candidata presenta una monografia, un’ampia e documentata corrispondenza datiniana tra Valenza e Maiorca e numerosi articoli. La Orlandi si fa apprezzare per il respiro internazionale delle sue indagini storico-economiche e per l’attento uso delle fonti. È indiscutibile l'originalità dei risultati ottenuti e la capacità di consultazione e di ricerca documentaria e archivistica. Si rileva, inoltre, un approfondimento sia spaziale che temporale dei suoi studi.

Ne consegue, che il giudizio sulla capacità scientifica della candidata è certamente positivo, anche alla luce di eventuali e ulteriori sviluppi futuri delle tematiche oggetto delle sue indagini.

 

Giudizio del commissario prof. Paolo Frascani

La produzione della candidata è incentrata sull’analisi del sistema di relazioni economiche che regola la egemonia finanziaria commerciale fiorentina, tra il XIII ed il XVI secolo.

Padroneggiando adeguatamente le fonti archivistiche finanziarie e commerciali, in Italia e fuori, la dott. Orlandi coltiva alcuni specifici ambiti di ricerca sia geografici che settoriali. L’attenzione prevalente è rivolta alla rete di scambi con la Spagna e la Francia, e i temi sperimentati toccano la diffusione di alcuni prodotti ( “Zucchero e Cocciniglie nel nuovo mondo”, 1998) o le modalità di pagamento nel circuito mercantile ( “Oro e monete da Costantinopoli a Firenze”, 2007).

Un’ulteriore prospettiva di ricerca è quindi offerta dalla sistematica raccolta dei materiali riferibili alla comunicazione commerciale con l’Andalusia ( “Mercanzie e danaro: la corrispondenza datiniana tra Valenza e Maiorca (1395-1398)” “2008): Il lavoro, significativo per il rigore esegetico e filogico, aggiunge un ulteriore tassello al corpus di conoscenza ricavabili dall’Archivio Datini e costituisce,nello stesso tempo, l’espressione del crescente interesse della candidata per la tematiche della storia imprenditoriale. Al primo saggio sui “Mercanti toscani nell’Andalusia del Cinquecento”, pubblicato in Spagna nel 1999, seguono il denso studio pubblicato nel 2002 ed intitolato (“Le Grand Parti. Fiorentini a Lione e il debito pubblico francese nel XVI secolo”, 2002), nel quale affronta con risultati apprezzati anche sul piano internazionale, il tema delle relazioni del mondo dell’alta finanza con la politica, e due studi (il secondo in via di pubblicazione) sulla figura del mercante Giovanbattista Botti e sul rapporto tra l’attività di impresa e la visione religiosa dei mercati fiorentini, entrambi pubblicati in Francia.

La produzione scientifica della candidata risulta interamente riferibile al gruppo scientifico disciplinare interessato dalla presente valutazione comparativa. Vi figurano pubblicazioni che si sono inserite nel circuito scientifico internazionale. Sulla base del materiale presentato e, in complesso, per gli interessi espressi è possibile esprimere un giudizio di appezzamento sulla produzione scientifica della candidata e prenderla e in considerazione ai fini della attuale selezione.

 

Giudizio del commissario prof. Tommaso Fanfani

La d.ssa Angela Orlandi presenta numerose pubblicazioni da sottoporre alla valutazione ai fini del presente concorso.

Il filone di studi e la specificità della d.ssa Orlandi è documentabile nella serie di lavori sulle dinamiche economiche dell’attività dei mercanti italiani in diverse piazze europee. La sua capacità di ricostruire le dinamiche degli “affari”, le pratiche di mercatura, le tendenze produttive e distributive di alcune grandi famiglie, attingendo dati e notizie dalle fonti degli archivi di Prato (Datini), di Siviglia e di Cadice in Spagna, conduce la candidata all’elaborazione di uno scenario dove il ruolo dei mercanti italiani, in particolare dei toscani, si dimostra sostanzialmente vivace, contrapponendosi ad elaborazioni e studi di altri autori che invece non attribuivano importanza particolare alla presenza delle compagnie mercantili italiane al tempo delle scoperte. Mercanzie e denaro rappresenta la voluminosa “fatica” della C. Un volume di 721 pagine, che scruta le 264 lettere scritte da Valenza a Maiorca tra il 1395 e il 1398 e conservate nell’Archivio Datini. Si tratta di una fonte complessa, spesso “subdola”, che richiede attenzione e al tempo stesso richiede di conoscere e di usare gli “attrezzi” metodologici necessari. Emerge uno scenario di operatività a tutto tondo: dalla definizione dei criteri “scientifici” della pratica mercantile, alle complesse operazioni finanziarie, cambiarie, assicurative in una varietà che solo i mercanti italiani del Basso Medioevo sapevano fare e controllare. I rapporti tra Firenze e Siviglia sono intensi e sono puntualmente documentati nella prontezza dei mercanti a sfruttare le opportunità rese possibili dai mercati delle Indie Occidentali.

Fiorentini a Lione documenta il filone di studi sulla finanza: l’analisi del debito pubblico francese diviene occasione per riflettere e contribuire a comprendere la differenziazione delle forme di credito e di politica fiscale tra governi e finanzieri privati, tra governo e cittadini francesi, compresa l’analisi dell’organizzazione delle fiere.

Non va dimenticato il filone di studi sul rapporto tra affari, denaro, accumulazione e carità, affari e devozione, affari condotti dalle case di ricchi mercanti e comportamento morale, implicazioni dell’attività di prestito verso la frontiera dell’usura.

 

In sintesi la candidata documenta nei suoi studi capacità nell’elaborazione dei giudizi e delle visioni interpretative sull’organizzazione e sul funzionamento delle attività mercantili e capacità di mantenere con coerenza la sequenza logica di una ragguardevole mole di documentazione sulle fonti medievali. Il giudizio ai fini del presente concorso pertanto è positivo.

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo al candidato dott.ssa Orlandi Angela:

 

La ricerca della candidata si è concentrata sull’interessante tema della finanza cinquecentesca, sopratutto concernente il debito francese e il ruolo dei fiorentini nelle cartelle del debito pubblico sottoscritte dai mercanti banchieri.

Nel primo filone di ricerca, A. Orlandi ha dato maggiore spazio alla finanza pubblica nel 500, con particolare riferimento al debito francese al tempo di Francesco I ed Enrico II e al ruolo dei fiorentini sulla piazza di Lione (Le Grand Parti. Fiorentini a Lione e il debito pubblico francese nel XVI secolo. Firenze 2002). Il lavoro offre interessanti novità relative sia all’impatto delle politiche finanziarie della tesoreria reale, sia alla gestione delle cartelle del debito pubblico, che erano sottoscritte con forzata consapevolezza dai mercanti banchieri. In particolare, l’azione di redistribuzione, messa in atto allo scopo di ridurre il rischio degli impieghi nel debito pubblico, è stata condotta attraverso lo studio di fonti contabili di difficile interpretazione.

I lavori relativi al secondo filone di ricerca si collocano nell’ambito degli studi sul commercio nel Mediterraneo e riguardano due distinti periodi: l’ultima parte del Trecento e la scoperta dell’America. Il volume Mercanzie e denaro: la corrispondenza datiniana tra Valenza e Maiorca (1395-1398), Valencia 2008 (pubblicato anche in lingua catalana) rappresenta un’accurata edizione di oltre 260 lettere commerciali (1395-1398) intercorse tra le aziende Datini di Valenza e Maiorca e da un saggio di studio introduttivo dal quale emerge, oltre che la ricostruzione del management e delle strategie imprenditoriali della compagnia di Valenza, un ampio quadro del ruolo di quella città in Europa e nel Mediterraneo.

Si evidenzia, in particolare, il forte ruolo economico di Valenza nell’economia della Penisola iberica e del Mediterraneo, che in parte rivede quello descritto dal Melis che le assegnava una funzione sussidiaria all’azione di Barcellona. Questa diversa interpretazione è sostenuta, inoltre, dall’accurato esame dei protocolli notarili conservati in quella città.

Gli studi, ancora in corso, sulla cultura e sulla funzione commerciale e finanziaria dei mercanti toscani nel XVI sec. riguardano la discussa questione della decadenza della Toscana e del Mediterraneo nel 500. Anche in questo caso l’autrice, collocandosi sulla scia di un’autorevole storiografia, introduce elementi di novità nel dimostrare il dinamismo dei mercanti banchieri toscani. Tutto ciò emerge, oltre che nel volume sul Gran partito, nel contributo presentato a Lione, in quello sui movimenti dell’oro nel Mediterraneo orientale e, soprattutto, nei due saggi dedicati ai toscani in Andalusia; studi basati su un largo uso di fonti inedite, soprattutto italiane e spagnole.

Attraverso la sua produzione scientifica, accolta in Italia, Francia e Spagna, la candidata si inserisce con autorevolezza nel dibattito storiografico, che mostra di conoscere bene.

Ne consegue, che il giudizio sulla capacità scientifica della candidata è certamente positivo, anche alla luce di eventuali e ulteriori sviluppi futuri delle tematiche oggetto delle sue indagini.

 

 

Terminate le operazioni di formulazione e discussione dei giudizi individuali e collegiali la seduta è tolta alle ore 13.30 e la Commissione si riconvoca per il giorno 17/06/2010, alle ore 15.00 , presso la stessa sede per la predisposizione dei temi per la prova didattica e per la discussione dei titoli e della produzione scientifica.

 

 Li, 17 giugno 2010.

 

 

LA COMMISSIONE:

 

Il Presidente

Prof.ssa Paola Pierucci _____________________________________

                                  

I Commissari

 

Prof. Lucio Avagliano  _____________________________________

 

Prof. Giuseppe Di Taranto       _____________________________________

 

Prof. Paolo Frascani                _____________________________________

 

Il Segretario

 

Prof. Tommaso Fanfani _____________________________________