Procedura di Valutazione comparativa ad un posto di Professore Associato
Presso
Prof.
Paola Pierucci Presidente
Prof.
Tommaso Fanfani Segretario
Prof.
Lucio Avagliano Commissario
Prof.
Giuseppe Di Taranto Commissario
Prof.
Paolo Frascani Commissario
si è riunita presso la sede del Rettorato dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti - Pescara il giorno 17/06/2010 alle ore 12.15.
Candidato dott. Magagnoli
Stefano.
Profilo
curriculare:
Attività didattica svolta
-2001-2008
insegnamento di Storia Economica presso
-2002-2004
insegnamento di Origine e sviluppo della comunicazione per i mercati presso
-2002-2004
insegnamento di Cooperazione allo sviluppo presso
-2003-2006
insegnamento di Storia della comunicazione e dell’informazione presso
-2004-2008
insegnamento di Storia Economica dei paesi in via di sviluppo presso
-2005-2008
insegnamento di Politica, capitalismo e sviluppo sociale in età contemporanea
presso
-2006-2008
insegnamento di Storia Economica presso
-2007-2008
insegnamento di Storia Economica 2 presso
Servizi prestati negli Atenei e negli
Enti di ricerca
-1993-2001
Ricercatore presso l’Istituto Storico della Resistenza e di Storia
Contemporanea di Modena;
-2002-2008
Ricercatore presso l’Università degli studi di Parma.
-2007-2008
del Collegio dei Docenti del Corso di Dottorato in Storia e Geografia d’Europa.
Linguaggi, Istituzioni e Soggetti in Europa in Età Moderna e Contemporanea.
Università degli Studi di Bologna.
Attività di ricerca
-1988-2007
partecipazione a numerosi progetti di ricerca a carattere nazionale e locale.
Titoli e borse di studio
-
1996 Dottorato di ricerca in Storia contemporanea presso l’Università degli
Studi di Torino;
- 1997-98 Borsa di studio della Fondazione Einaudi di
Torino;
- 1998-2000 Borsa di studio postdottorale presso
-
2001-2002 Borsa di studio per attività di ricerca presso l’Università di Parma;
Giudizio del commissario prof.ssa Paola
Pierucci
Il
candidato presenta un curriculum articolato, numerosi saggi ed una monografia.
I suoi interessi scientifici si sono orientati nel tempo verso più filoni ma
non sempre attinenti al settore scientifico disciplinare SECS-P/12. Ad un
ambito strettamente storico economico appartiene certamente la monografia
dedicata allo sviluppo territoriale locale nel Novecento (Arcipelaghi industriali. Le aree industriali attrezzate in Italia)
che rappresenta il contributo più significativo e certamente attinente le
specificità del settore scientifico disciplinare della Storia economica. Il
volume affronta il tema dello sviluppo delle aree industriali attrezzate che
hanno rappresentato in Italia ed in tutta l’Europa un’importante politica di
riequilibrio territoriale. Il candidato affronta questioni metodologiche e pone
una serie di casi dai quali emerge un interessante quadro complessivo.
Nel
complesso le pubblicazioni presentate per la valutazione comparativa, nel
complesso apprezzabili, pur basate su un robusto apparato bibliografico,
mancano di un adeguato utilizzo delle fonti archivistiche che avrebbero potuto
irrobustire la trattazione di alcuni temi e l’interpretazione di alcune
problematiche.
Ciò premesso si ritiene che il candidato, debba
dare ulteriori prove di maturità scientifica in particolare con un più adeguato
uso delle fonti d’archivio.
Giudizio del commissario prof. Lucio
Avagliano
La
produzione scientifica del candidato concerne numerosi settori il principale
dei quali risulta essere
Giudizio del commissario prof. Giuseppe
Di Taranto
Il
candidato presenta una monografia e numerosi articoli. La monografia è dedicata
alle aree industriali attrezzate nelle diverse regioni d'Italia e gli articoli
sono comunque ispirati alla storia dell'impresa e delle relazioni industriali.
La produzione scientifica del Magagnoli, pur mostrando aspetti di particolare
interesse e spunti di originalità, è improntata ad indagini di carattere
bibliografico. Perciò, a tutt'oggi non è possibile indagare sulla capacità di
ricerca documentaria ed archivistica del candidato. Si ritiene, quindi, che
siano necessari ulteriori approfondimenti di contenuto e, soprattutto, di
metodo per poter esprimere un giudizio positivo definitivo.
Giudizio del commissario prof. Paolo
Frascani
Il
candidato, presenta un percorso di ricerca che registra il passaggio dalla
originaria formazione contemporaneistica all’area di studi e di interessi
coperta dal settore scientifico disciplinare SECS P/12.
Concentrando
la sua attenzione sulle problematiche dello sviluppo endogeno, nell’ Italia del
dopoguerra, il candidato si è sintonizzato con la vasta produzione scientifica
che, a partire dagli anni’80, ha messo in evidenza il ruolo dei sistemi
produttivi locali nella costruzione dello sviluppo regionale
La
sua attività di ricerca si è proposta di declinare questa problematica dal
versante storico affrontando, in relazione alla regione Emilia, i temi delle
origini del sistema agroindustriale nel Parmense, dell’utilizzazione dei beni
pubblici, delle politiche industriali.
Particolare
attenzione è stata accordata alla costruzione storica del territorio
industriale analizzata nella monografia “Arcipelaghi industriali: Le aree
industriali attrezzate in Italia” del 2007
Le
pubblicazioni presentate riflettono e risentono del percorso formativo del dott.
Magagnoli. La produzione scientifica, infatti, pur se quantitativamente
elevata, risulta solo in parte riferibile
al
gruppo scientifico disciplinare interessato dalla presente valutazione
comparativa. Sulla base del materiale strettamente attinente è possibile
esprimere un giudizio positivo e di incoraggiamento per gli interessi espressi
dal candidato.
Giudizio del commissario prof. Tommaso
Fanfani
Il
candidato Magagnoli presenta numerose pubblicazioni tra cui una monografia su Arcipelaghi industriali.
Il
filone di studio principale è orientato alla ricostruzione della dinamica delle
imprese prevalentemente dal punto di vista dei rapporti con le istituzioni,
delle trasformazioni dalla “tradizione” agricola all’affermazione degli
impianti e delle attività industriali, delle relazioni industriali. La sua
analisi copre spazi temporali tra età moderna e contemporanea con particolare
attenzione, nell’ampia monografia Arcipelaghi
Industriali, all’evoluzione di aree distribuite in più parti dell’Italia,
con specificità regionali e territoriali differenti, dove il candidato
ricostruisce le aree “attrezzate” , da cui discende l’elaborazione e/o
individuazione di una sorta di “modello italiano”, un modello frammentato,
disomogeneo per i risultati di crescita economica e per la corrispondenza tra
spirito imprenditoriale e conseguente sviluppo economico.
Il
candidato dimostra serietà nell’impegno e produce contributi interessanti. Per
la specificità degli studi e originalità il candidato documenta una certa
raffinatezza di analisi sul fronte delle traiettorie economico aziendali più
che squisitamente storico economiche nonostante che il periodo d’indagine
interessi parte dall’Ottocento. In conclusione si ritiene che il candidato pur
dimostrando un elevato standard di studi e di analisi, debba effettuare
un’ulteriore approfondimento ed estensione del suo impegno verso uso di fonti
d’archivio e applicazioni di una metodologia più squisitamente storico
economica.
Conclusa
l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente
apre la discussione in esito alla quale
Il
candidato presenta un curriculum articolato, numerosi saggi ed una monografia.
I suoi interessi scientifici si sono orientati, nel tempo, verso più filoni ma
non sempre attinenti al settore scientifico disciplinare SECS-P/12. Ad un
ambito strettamente storico economico appartiene certamente la monografia
dedicata allo sviluppo territoriale locale nel Novecento ( Arcipelaghi industriali. Le aree industriali attrezzate in Italia),
che rappresenta il contributo più significativo e attinente alle specificità
del settore scientifico disciplinare della Storia economica. Il volume affronta
il tema dello sviluppo delle aree industriali attrezzate, che hanno
rappresentato in Italia ed in tutta l’Europa un’importante politica di riequilibrio
territoriale. Il candidato affronta questioni metodologiche e pone una serie di
casi dai quali emerge un interessante quadro complessivo.
Le
pubblicazioni presentate risentono del percorso formativo del dott. Magagnoli. La
produzione scientifica, infatti, pur se quantitativamente elevata, risulta solo
in parte riferibile
al
gruppo scientifico disciplinare interessato dalla presente valutazione
comparativa. Sulla base del materiale strettamente attinente è possibile
esprimere un giudizio positivo e di incoraggiamento per gli interessi espressi
dal candidato.
Candidato dott.ssa Nardone Paola.
Profilo
curriculare:
Attività didattica svolta
-2000/2001 insegnamento di Storia
Economica presso
-2003/2004 insegnamento di Storia
Moderna presso
-2004/2005 insegnamento di Storia delle
attività produttive e degli impatti ambientali presso
-2007/2008 insegnamento di Storia delle
attività produttive e degli impatti ambientali presso
-2008 insegnamento Storia delle attività
produttive e degli impatti ambientali presso il Master di II livello in
Direzione e management dei beni ambientali lezioni frontali per nr. 12 ore.
Servizi prestati negli Atenei e negli
Enti di ricerca
-2000-2008
è Ricercatore in Storia Economica presso
2001-
-2003 è stata nominata dall’Università
degli Studi di Bari, componente della Commissione Giudicatrice per il
conferimento del titolo di dottore di ricerca in Storia Economica XIV-XV ciclo.
-2005 è stata nominata con D.R. n. 154
del 28/11/2005 membro della Commissione Giudicatrice del Concorso per titoli ed
esami a n. 1 borsa di studio per attività di ricerca post-dottorato della
Facoltà di Economia dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti.
-2006/2008 ha partecipato al Collegio
dei Docenti del Dottorato di Ricerca in “Analisi delle politiche di sviluppo e
promozione del territorio” dell'Università degli Studi di Teramo, Facoltà di
Scienze Politiche.
Attività di ricerca
-1997-
-2004-2008
responsabile di cinque progetti di ricerca di Ateneo (ex 60%) a carattere
nazionale.
-2005-
Titoli e borse di studio
-1995
Diploma del Corso di perfezionamento in “Diritto ed Economia del Mare”
organizzato dall’Università “G. d’Annunzio”di Chieti in collaborazione con
l’Università di Brest.
-1996
Diploma del Corso di Perfezionamento internazionale organizzato dall’Università
“G. d’Annunzio” di Chieti cofinanziato dall’Azione Jean Monnet-Commissione
Europea Bruxelles
-1997
Partecipazione al XIX Corso di Specializzazione presso l’Istituto
Internazionale di Storia Economica “F. Datini” di Prato
-1999
Partecipazione al XXI Corso di Specializzazione presso l’Istituto
Internazionale di Storia Economica “F. Datini” di Prato
-1999
Dottorato di ricerca in Storia Economica presso l’Università degli Studi di
Bari
Giudizio del commissario prof.ssa Paola
Pierucci
Gli
interessi scientifici della candidata sono prevalentemente orientati verso lo
studio delle dinamiche economiche e sociali che in età moderna, in particolare
tra fine XVIII e la prima metà del XIX secolo, hanno caratterizzato la realtà
del Mezzogiorno d’Italia. A tal fine la candidata presenta una serie di
pubblicazioni che coprono il periodo 2004-2008 e che si dispiegano su tre
filoni di ricerca.
Un
primo è quello relativo ai Patrimoni
familiari. In tal senso la monografia presentata ai fini del
procedimento di valutazione comparativa, Denaro e terra. La “modernità” di
un latifondo ottocentesco, rappresenta un lavoro ampio e ben strutturato
che evidenzia, notevoli capacità nell’elaborazione dei dati nonché una profonda
conoscenza ed il corretto impiego dell’ampia letteratura disponibile che è
stata utilizzata per ricostruire il contesto nel quale, il tema centrale del
volume si dipana. All’interno dello stesso emerge con evidenza una rilevante e
lunga attività di ricerca archivistica che ha permesso la trattazione del tema
relativo al latifondo abruzzese in maniera corretta e con spirito critico.
Un
secondo settore di ricerca è quello inerente
Il
primo saggio,
Il
secondo saggio Il Monte dei Morti di Chieti tra Sei ed Ottocento ricostruisce
per grandi linee il mosaico assistenziale esistente nel Regno di Napoli nel
periodo borbonico ed i cambiamenti apportati dal regime napoleonico. Anche
questo lavoro denota buone capacità di elaborazione della letteratura ed il
corretto uso della fonte archivistica ancora una volta rappresentata da
documenti contabili ma anche da una serie di documenti fiscali i quali
consentono di ricostruire il patrimonio dell’istituzione benefica e soprattutto
l’uso che dello stesso ne faceva la classe notabile locale.
Un
terzo filone di ricerca è relativo all’Economia
marittima. Un primo lavoro L’Economia delle comunità abruzzesi lungo
la costa dell’Adriatico, si basa in prevalenza sull’utilizzo della fonte
fiscale quale quella dei catasti onciari. La candidata, pur tenendo conto della
particolare natura della fonte utilizzata, ed attraverso un paziente lavoro di
estrapolazione ed elaborazione dei dati, offre un vero e proprio spaccato
dell’economia della costa e del particolare ruolo che in quelle realtà locali
avevano le attività legate al mare. Come nei casi precedenti anche il lavoro in
esame si avvale di una solida bibliografia in particolare relativa all’uso
della fonte fiscale.
Il
saggio Barche e commerci tra Abruzzo e Marche nella prima metà
dell’Ottocento va ad anticipare in parte il tema che verrà trattato in
maniera più ampia e completa nella monografia Portualità e navigazione in
Abruzzo nella prima metà del XIX secolo (2008), nella quale la candidata focalizza la sua attenzione sul filone
dei traffici mercantili che dalla costa abruzzese si dipanavano verso gli altri
porti dell’Adriatico e del Mediterraneo. Il lavoro denota una grande capacità
di raccordo, confronto ed elaborazione tra i numerosi e complessi documenti
utilizzati e risulta ben articolato e ricco di spunti innovativi che denotando
buona conoscenza metodologica e notevole capacità critica.
Le
pubblicazioni presentate dalla candidata mostrano piena congruenza con la
disciplina ricompresa nel SSD per il quale è stata bandita la procedura. La
collocazione editoriale ha rilevanza ed ha consentito la diffusione delle
pubblicazioni stesse all’interno della comunità scientifica; la produzione ha
continuità temporale.
Per
il complesso dei titoli e delle pubblicazioni presentate si ritiene che la
candidata assuma una posizione di rilievo nella presente procedura di
valutazione comparativa.
Giudizio del commissario prof. Lucio
Avagliano
I
lavori scientifici della candidata sono prevalentemente orientati verso lo
studio delle dinamiche economiche e sociali in età moderna, tra fine XVIII e la
prima metà del XIX secolo, nel Mezzogiorno d’Italia, prevalentemente lungo tre
filoni di ricerca.
Un
primo è quello relativo ai Patrimoni
familiari. Nella monografia Denaro e terra. La “modernità” di un
latifondo ottocentesco, un lavoro ampio e ben strutturato, la candidata
dimostra notevoli capacità nell’elaborazione dei dati, tratti, in prevalenza da
archivi familiari italiani tra XVI e XIX secolo, nonché la buona conoscenza del
corrente quadro storiografico.
Il
settore di ricerca inerente
Il
secondo saggio Il Monte dei Morti di Chieti tra Sei ed Ottocento apporta
un contributo alla storia dell’attività di assistenza esistente nel Regno di
Napoli nel periodo borbonico ed i cambiamenti apportati dal regime napoleonico,
quando venne riconosciuto dallo Stato, come è noto, il diritto all’assistenza.
Il
filone di studi relativo all’Economia
marittima è stato affrontato in un primo lavoro L’Economia delle
comunità abruzzesi lungo la costa dell’Adriatico, che ha utilizzato la
fonte fiscale dei catasti onciari. In esso la candidata ha tratteggiato un vero
e proprio spaccato dell’economia della costa e del particolare ruolo che in
quelle realtà locali avevano le attività legate al mare.
Queste
tematiche sono state riprese nel volume Portualità e navigazione in Abruzzo
nella prima metà del XIX secolo (2008), nel quale la candidata focalizza la sua attenzione sul filone
dei traffici mercantili che interessavano la costa abruzzese. Il lavoro denota capacità
di raccordo, confronto ed elaborazione tra i numerosi e complessi documenti
utilizzati e risulta ricco di spunti innovativi che denotando buona conoscenza
metodologica e notevole capacità critica, tutti questi saggi infine poggiano su
una base solida di ricerca bibliografica e soprattutto archivistica.
Le
pubblicazioni presentate dalla candidata mostrano piena congruenza con la
disciplina ricompresa nel SSD per il quale è stata bandita la procedura. La
collocazione editoriale ha rilevanza ed ha consentito la diffusione delle
pubblicazioni stesse all’interno della comunità scientifica; la produzione ha
continuità temporale.
Per
il complesso dei titoli e delle pubblicazioni presentate si ritiene che il
candidato assuma una posizione di rilievo nella presente procedura di
valutazione comparativa.
Giudizio del commissario prof. Giuseppe
Di Taranto
La
candidata presenta due monografie e numerosi articoli. Le due monografie, ampie
e particolarmente documentate, dimostrano, sia nel metodo che nel contenuto,
sicura professionalità nella ricerca e nell'utilizzo delle fonti documentarie.
Si sottolinea, inoltre, l'originalità con la quale sono trattate le tematiche
affrontate. Tale giudizio è estensibile anche agli articoli pubblicati, i cui
oggetti d'indagine spaziano in un ampio raggio temporale.
Nel
complesso, il giudizio sull'attività scientifica della candidata è certamente
più che positivo, e se ne auspica la continuazione e l'applicazione delle
medesime capacità metodologiche mostrate a tutt'oggi. D'altronde, l'interesse
per l’indagine storico-economica, da parte della candidata, è ulteriormente
dimostrato dalla partecipazione e dalla direzione di numerosi ed interessanti
progetti di ricerca.
Giudizio del commissario prof. Paolo
Frascani
La
candidata, forte di una accurata conoscenza degli strumenti di lettura delle
fonti quantitative e contabili, presenta un percorso di ricerca sviluppato
lungo due filoni principali arricchiti da saggi e contributi monografici che
risultano compatibili col settore scientifico disciplinare SECS P/12.
Il
primo campo di indagine, è riferibile allo studio del processo di formazione e
gestione dei patrimoni familiari, in Abruzzo, nel corso dell’età moderna. Nella
monografia “Denaro e terra”. Le vicende che, sia a livello agricolo che
mercantile e finanziario, connotano la affermazione economica e la capacità di
tenuta di una famiglia borghese, sono esplorate e adeguatamente ricostruite sul
piano contabile ma anche interpretate alla luce delle connessioni sociali e culturali
che ne consolidano la affermazioni dentro e fuori della regione.
Ritroviamo
la stessa attenzione per la minuziosa ricostruzione degli scenari socioeconomici
del territorio in uno studio dedicato al tema delle comunità costiere nel XVIII
secolo, e volto a mettere in evidenza, di fronte ad un topos storiografico
corrente, il dinamismo delle attività economiche legate al sistema della
navigazione di cabotaggio.
Prende
corpo, così l’altro filone dell’attività scientifica della candidata che nel
volume sulla portualità nell’ Abruzzo preunitario ricostruisce, anche alla luce
di nuove fonti, il sistema degli scali e la dinamica dei traffici e degli
scambi mercantili. Evidenzia in tal modo la vivacità economica delle zone
costiere di fronte alle zone interne e disegna, concretamente, il variare della
geografia e della gerarchia degli scali in relazione all’incedere del ciclo
commerciale e delle vicende politiche.
Completano
il quadro degli interessi della candidata quattro saggi, pubblicati su riviste
italiane o in contributi miscellanei su aspetti tematici significativi
dell’area disciplinare compresa nel SSD -SECSP\12. In sintesi tutti i lavori
presi in considerazione autorizzano a formulare un giudizio assolutamente positivo
sulla maturità scientifica e sulla pertinenza della sua produzione ai fini
della presente valutazione.
Giudizio del commissario prof. Tommaso
Fanfani
La
d.ssa Nardone presenta sette lavori prodotti tra il 2004 e il 2008. Le sue
ricerche documentano innanzi tutto un’assidua frequentazione alle fonti
d’archivio e, di conseguenza, la padronanza rispetto alle difficoltà
interpretative, alla necessità di una comparazione critica tra le fonti stesse.
Il
lavoro Portualità e navigazione
ricostruisce l’importanza che il mare assume per lo sviluppo economico, sociale
e civile dell’Abruzzo, elemento che la cultura e – in parte – la stessa
storiografia aveva marginalmente posto come vettore fondamentale per
l’affermazione e per la crescita. Il mare era considerato elemento naturale per
la pesca, per la normale vita di costa: lo studio della Nardone pone il mare al
centro della vita di città importanti come Pescara e di città meno importanti,
ma strettamente legate all’economia marittima come Ortona e Vasto. Al di là di
ogni sintesi descrittiva emerge una puntuale ricostruzione delle vicende legate
alla “gente di mare”, all’industria delle costruzioni marittime, allo sviluppo
dei traffici mercantili che arricchisce notevolmente il patrimonio di
conoscenze sul secolo XIX, sulle implicazioni amministrative tra governo
centrale e costa abruzzese, sulle strategie “deboli” del governo pontificio
rispetto alla valorizzazione e al potenziamento di tutta l’area. Il problema
mare – Abruzzo era già stato affrontato dalla candidata in una puntuale
relazione alla settimana Datini del 2005.
Anche
negli altri studi
L’analisi
dei patrimoni fondiari e familiari trova un momento di sintesi nell’altro
volume: Denaro e terra, del
In
sintesi i lavori presentati documentano il tentativo, a mio parere riuscito, di
ricomporre il grande puzzle della storia dell’Abruzzo, andando a volte
controcorrente rispetto a schemi interpretativi consolidati e andando a cercare
“prove” e testimonianze sia nella vita portuale e marittima, sia
nell’organizzazione del lavoro agricolo o nell’organizzazione delle forme di
credito ai “bisognosi”.
Di
conseguenza il giudizio sulla sua attività scientifica è decisamente positivo.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi
individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito
alla quale
Gli
interessi scientifici della candidata sono prevalentemente orientati verso lo
studio delle dinamiche economiche e sociali, che in età moderna, in particolare
tra fine XVIII e la prima metà del XIX secolo, hanno caratterizzato la realtà
del Mezzogiorno d’Italia. A tal fine la candidata presenta una serie di
pubblicazioni che coprono il periodo 2004-2008 e che si dispiegano su tre
filoni di ricerca.
Un
primo è relativo ai Patrimoni familiari.
In tal senso, la monografia Denaro e terra. La “modernità” di un latifondo
ottocentesco, rappresenta un lavoro ampio e ben strutturato, che evidenzia
notevoli capacità nell’elaborazione dei dati, nonché una profonda conoscenza ed
il corretto impiego dell’ampia letteratura disponibile.
Un
secondo settore di ricerca è quello inerente la Storia della Contabilità. In tal senso sono infatti orientati
ulteriori studi che hanno portato alla pubblicazione di due lavori.
Il
primo saggio, La Contabilità come fonte per lo studio dei patrimoni familiari,
analizza e ricostruisce nei dettagli il metodo contabile in uso nelle aziende
signorili della penisola italiana, a partire della fine del XVI secolo fino ad
arrivare all’Unità d’Italia, con particolare riferimento ai documenti contabili
prodotti da alcune importanti famiglie della nobiltà abruzzese.
Il
secondo saggio, Il Monte dei Morti di Chieti tra Sei ed Ottocento, ricostruisce
per grandi linee il mosaico assistenziale esistente nel Regno di Napoli nel
periodo borbonico ed i cambiamenti apportati dal regime napoleonico. Anche
questo lavoro denota buone capacità di elaborazione della letteratura ed il
corretto uso della fonte archivistica, ancora una volta rappresentata da
documenti contabili e da una serie di documenti fiscali, i quali consentono di
ricostruire il patrimonio dell’istituzione benefica e soprattutto l’uso che
dello stesso ne faceva la classe notabile locale.
Un
terzo filone di ricerca è relativo all’Economia
marittima. Un primo lavoro, L’Economia delle comunità abruzzesi lungo
la costa dell’Adriatico, si basa in prevalenza sull’utilizzo di una fonte
fiscale, quale quella dei catasti onciari, ed offre un vero e proprio spaccato
dell’economia della costa e del particolare ruolo che in quelle realtà locali
avevano le attività legate al mare. Come nei casi precedenti, anche il lavoro
in esame si avvale di una solida bibliografia, in particolare relativa all’uso
della fonte fiscale.
Il
lavoro, Portualità e navigazione,
ricostruisce l’importanza che il mare assume per lo sviluppo economico, sociale
e civile dell’Abruzzo, elemento che la cultura e – in parte – la stessa
storiografia aveva solo in parte posto come vettore fondamentale per l’affermazione
e per la crescita. In esso, al di là di ogni sintesi descrittiva, emerge una
puntuale ricostruzione delle vicende legate alla “gente di mare”, all’industria
delle costruzioni marittime e allo sviluppo dei traffici mercantili.
Le
pubblicazioni presentate dalla candidata mostrano piena congruenza con la
disciplina ricompresa nel SSD per il quale è stata bandita la procedura. La
collocazione editoriale ha rilevanza ed ha consentito la diffusione delle
pubblicazioni stesse all’interno della comunità scientifica; la produzione ha
continuità temporale.
Per
il complesso dei titoli e delle pubblicazioni presentate si ritiene che la
candidata assuma una posizione di rilievo nella presente procedura di
valutazione comparativa.
Candidato dott.ssa Orlandi Angela
Profilo
curriculare:
Attività didattica svolta
-2000-2001
insegnamento di Storia Economica presso l’Università degli studi di Torino
-2001
insegnamento di Storia Economica dell’Europa presso l’Università degli studi di
Torino
-2001-2008
insegnamento di Storia Economica presso l’Università degli studi di Firenze
2004-2007
insegnamento di Storia Contemporanea presso l’Università degli studi di Firenze
Servizi prestati negli Atenei e negli
Enti di ricerca
-1999-2002
Ricercatore in Storia Economica presso
-2002-2008
Ricercatore in Storia Economica presso
-2005
membro di una Commissione di Concorso per un posto di Ricercatore presso
l’Università di Genova, Facoltà di Economia.
Attività di ricerca
-2000-
-2002
è responsabile di un progetto di ricerca di Ateneo (ex 60%) a carattere
nazionale
-2003-
-2007-2008
è responsabile di un progetto di ricerca di Ateneo (ex 60%) a carattere
nazionale
Titoli e borse di studio
-1993
Partecipazione al XV Corso di Specializzazione presso l’Istituto Internazionale
di Storia Economica “F. Datini” di Prato
-1994-1995
Partecipazione alla Scuola di Alta Specializzazione in “Storia del
Mediterraneo”, Valenza-Bari
-1996
Dottorato di ricerca in Storia Economica presso l’Università degli Studi di
Bari
-1997-1998
Borsista presso l’Istituto di Storia Economica della Facoltà di Economia di
Firenze
Giudizio del commissario prof.ssa Paola
Pierucci
L’insieme
delle pubblicazioni mostra, la continuità scientifica della candidata che si
muove su due principali filoni di ricerca.
Nel primo filone di ricerca, A. Orlandi ha dato
maggiore spazio alla finanza pubblica nel 500 con particolare riferimento al
debito francese al tempo di Francesco I ed Enrico II e al ruolo dei fiorentini
sulla piazza di Lione. (Le Grand Parti. Fiorentini a Lione e il debito
pubblico francese nel XVI secolo. Firenze 2002) Il lavoro offre interessanti novità relative sia all’impatto
delle politiche finanziarie della tesoreria reale, sia alla gestione delle
cartelle del debito pubblico che erano sottoscritte con forzata consapevolezza
dai mercanti banchieri. In particolare, l’azione di redistribuzione, messa in
atto allo scopo di ridurre il rischio degli impieghi nel debito pubblico, è
stata condotta attraverso lo studio di fonti contabili di difficile
interpretazione.
I lavori relativi al secondo filone di ricerca si
collocano nell’ambito degli studi sul commercio nel Mediterraneo e riguardano
due distinti periodi: quello dell’ultima parte del Trecento e quello
immediatamente successivo alla scoperta dell’America. Il volume Mercanzie e denaro: la corrispondenza
datiniana tra Valenza e Maiorca (1395-1398), Valencia 2008 (pubblicato anche in lingua catalana)
rappresenta un’accurata edizione di oltre 260 lettere commerciali
(1395-1398) intercorse tra le aziende Datini di Valenza e Maiorca e da un
saggio di studio introduttivo dal quale emerge, oltre che la ricostruzione del
management e delle strategie imprenditoriali della compagnia di Valenza, un
ampio ed articolato quadro del ruolo di quella città in Europa e nel
Mediterraneo.
Si evidenzia in particolare il forte ruolo economico
di Valenza nell’economia della Penisola iberica e del Mediterraneo, che in
parte rivede quello descritto dal Melis che le assegnava una funzione
sussidiaria all’azione di Barcellona. Questa diversa interpretazione è
sostenuta inoltre, dall’accurato esame dei protocolli notarili conservati i
quella città.
Gli
studi ancora in corso sulla cultura e sulla funzione commerciale e finanziaria
dei mercanti toscani nel XVI sec. riguardano la discussa questione della
decadenza della Toscana e del Mediterraneo nel 500. Anche in questo caso la
candidata, collocandosi sulla scia di un’autorevole storiografia, introduce
elementi di novità nel dimostrare il dinamismo dei mercanti banchieri Toscani. Tutto
ciò emerge oltre che nel volume sul Grand Parti, nel contributo
presentato a Lione, in quello sui movimenti dell’oro nel Mediterraneo
orientale, e soprattutto nei due saggi dedicati ai toscani in Andalusia; studi
basati su un largo uso di fonti inedite, soprattutto italiane e spagnole.
Attraverso
la sua produzione scientifica, accolta in Italia, Francia e Spagna, la
candidata si inserisce con autorevolezza nel dibattito storiografico che mostra
di padroneggiare.
Per
il complesso dei titoli e delle pubblicazioni presentate si ritiene che la
candidata assuma una buona posizione nella presente procedura di valutazione
comparativa.
Giudizio del commissario prof. Lucio
Avagliano
La
ricerca della candidata si è concentrata sul tema riguarda l’assai interessante
tema della finanza cinquecentesca sopratutto concernente il debito francese e il
ruolo dei fiorentini nelle cartelle del debito pubblico sottoscritte dai
mercanti banchieri.
Attraverso,
l’analisi delle fonti contabili che sono, come è noto, di interpretazioni non
facili.
Un
secondo filone di ricerca riguarda l’altrettanto interessante saggio sul
commercio mediterraneo nell’ultima parte del trecento e subito dopo la scoperta
dell’America.
Quest’ultimo
argomento si avvale dello studio della corrispondenza datiniana tra Valenza e
Maiorca, attraverso l’edizione di lettere commerciali, dalle quali emergono
soprattutto le strategie imprenditoriali della compagnia di Valenza.
Molto
apprezzabile il volume su Gran Partito che dimostrano dinamismo dei mercanti
banchieri attraverso il lodevole uso di importanti fonti inedite
Attraverso
la sua produzione scientifica, accolta in Italia, Francia e Spagna, la
candidata si inserisce con autorevolezza nel dibattito storiografico che mostra
di conoscere bene.
Giudizio del commissario prof. Giuseppe
Di Taranto
La
candidata presenta una monografia, un’ampia e documentata corrispondenza datiniana tra Valenza e Maiorca e
numerosi articoli.
Ne
consegue, che il giudizio sulla capacità scientifica della candidata è
certamente positivo, anche alla luce di eventuali e ulteriori sviluppi futuri
delle tematiche oggetto delle sue indagini.
Giudizio del commissario prof. Paolo
Frascani
La
produzione della candidata è incentrata sull’analisi del sistema di relazioni
economiche che regola la egemonia finanziaria commerciale fiorentina, tra il
XIII ed il XVI secolo.
Padroneggiando
adeguatamente le fonti archivistiche finanziarie e commerciali, in Italia e
fuori, la dott. Orlandi coltiva alcuni specifici ambiti di ricerca sia
geografici che settoriali. L’attenzione prevalente è rivolta alla rete di
scambi con
Un’ulteriore
prospettiva di ricerca è quindi offerta dalla sistematica raccolta dei
materiali riferibili alla comunicazione commerciale con l’Andalusia (
“Mercanzie e danaro: la corrispondenza datiniana tra Valenza e Maiorca
(1395-1398)” “2008): Il lavoro, significativo per il rigore esegetico e
filogico, aggiunge un ulteriore tassello al corpus di conoscenza ricavabili
dall’Archivio Datini e costituisce,nello stesso tempo, l’espressione del
crescente interesse della candidata per la tematiche della storia
imprenditoriale. Al primo saggio sui “Mercanti toscani nell’Andalusia del
Cinquecento”, pubblicato in Spagna nel 1999, seguono il denso studio pubblicato
nel 2002 ed intitolato (“Le Grand Parti. Fiorentini a Lione e il debito
pubblico francese nel XVI secolo”, 2002), nel quale affronta con risultati
apprezzati anche sul piano internazionale, il tema delle relazioni del mondo
dell’alta finanza con la politica, e due studi (il secondo in via di pubblicazione)
sulla figura del mercante Giovanbattista Botti e sul rapporto tra l’attività di
impresa e la visione religiosa dei mercati fiorentini, entrambi pubblicati in Francia.
La
produzione scientifica della candidata risulta interamente riferibile al gruppo
scientifico disciplinare interessato dalla presente valutazione comparativa. Vi
figurano pubblicazioni che si sono inserite nel circuito scientifico
internazionale. Sulla base del materiale presentato e, in complesso, per gli
interessi espressi è possibile esprimere un giudizio di appezzamento sulla
produzione scientifica della candidata e prenderla e in considerazione ai fini della
attuale selezione.
Giudizio del commissario prof. Tommaso
Fanfani
La
d.ssa Angela Orlandi presenta numerose pubblicazioni da sottoporre alla
valutazione ai fini del presente concorso.
Il
filone di studi e la specificità della d.ssa Orlandi è documentabile nella
serie di lavori sulle dinamiche economiche dell’attività dei mercanti italiani
in diverse piazze europee. La sua capacità di ricostruire le dinamiche degli
“affari”, le pratiche di mercatura, le tendenze produttive e distributive di
alcune grandi famiglie, attingendo dati e notizie dalle fonti degli archivi di
Prato (Datini), di Siviglia e di Cadice in Spagna, conduce la candidata
all’elaborazione di uno scenario dove il ruolo dei mercanti italiani, in
particolare dei toscani, si dimostra sostanzialmente vivace, contrapponendosi
ad elaborazioni e studi di altri autori che invece non attribuivano importanza
particolare alla presenza delle compagnie mercantili italiane al tempo delle
scoperte. Mercanzie e denaro
rappresenta la voluminosa “fatica” della C. Un volume di 721 pagine, che scruta
le 264 lettere scritte da Valenza a Maiorca tra il 1395 e il 1398 e conservate
nell’Archivio Datini. Si tratta di una fonte complessa, spesso “subdola”, che
richiede attenzione e al tempo stesso richiede di conoscere e di usare gli
“attrezzi” metodologici necessari. Emerge uno scenario di operatività a tutto
tondo: dalla definizione dei criteri “scientifici” della pratica mercantile,
alle complesse operazioni finanziarie, cambiarie, assicurative in una varietà
che solo i mercanti italiani del Basso Medioevo sapevano fare e controllare. I
rapporti tra Firenze e Siviglia sono intensi e sono puntualmente documentati
nella prontezza dei mercanti a sfruttare le opportunità rese possibili dai
mercati delle Indie Occidentali.
Fiorentini a Lione documenta il filone di studi sulla finanza: l’analisi
del debito pubblico francese diviene occasione per riflettere e contribuire a
comprendere la differenziazione delle forme di credito e di politica fiscale
tra governi e finanzieri privati, tra governo e cittadini francesi, compresa
l’analisi dell’organizzazione delle fiere.
Non
va dimenticato il filone di studi sul rapporto tra affari, denaro,
accumulazione e carità, affari e devozione, affari condotti dalle case di
ricchi mercanti e comportamento morale, implicazioni dell’attività di prestito
verso la frontiera dell’usura.
In
sintesi la candidata documenta nei suoi studi capacità nell’elaborazione dei
giudizi e delle visioni interpretative sull’organizzazione e sul funzionamento
delle attività mercantili e capacità di mantenere con coerenza la sequenza
logica di una ragguardevole mole di documentazione sulle fonti medievali. Il
giudizio ai fini del presente concorso pertanto è positivo.
Conclusa
l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente
apre la discussione in esito alla quale
La
ricerca della candidata si è concentrata sull’interessante tema della finanza
cinquecentesca, sopratutto concernente il debito francese e il ruolo dei
fiorentini nelle cartelle del debito pubblico sottoscritte dai mercanti
banchieri.
Nel
primo filone di ricerca, A. Orlandi ha dato maggiore spazio alla finanza
pubblica nel 500, con particolare riferimento al debito francese al tempo di
Francesco I ed Enrico II e al ruolo dei fiorentini sulla piazza di Lione (Le
Grand Parti. Fiorentini a Lione e il debito pubblico francese nel XVI secolo.
Firenze 2002). Il lavoro offre
interessanti novità relative sia all’impatto delle politiche finanziarie della
tesoreria reale, sia alla gestione delle cartelle del debito pubblico, che
erano sottoscritte con forzata consapevolezza dai mercanti banchieri. In
particolare, l’azione di redistribuzione, messa in atto allo scopo di ridurre
il rischio degli impieghi nel debito pubblico, è stata condotta attraverso lo
studio di fonti contabili di difficile interpretazione.
I
lavori relativi al secondo filone di ricerca si collocano nell’ambito degli
studi sul commercio nel Mediterraneo e riguardano due distinti periodi:
l’ultima parte del Trecento e la scoperta dell’America. Il volume Mercanzie e denaro: la corrispondenza
datiniana tra Valenza e Maiorca (1395-1398), Valencia 2008 (pubblicato anche in lingua catalana)
rappresenta un’accurata edizione di oltre 260 lettere commerciali
(1395-1398) intercorse tra le aziende Datini di Valenza e Maiorca e da un
saggio di studio introduttivo dal quale emerge, oltre che la ricostruzione del
management e delle strategie imprenditoriali della compagnia di Valenza, un
ampio quadro del ruolo di quella città in Europa e nel Mediterraneo.
Si
evidenzia, in particolare, il forte ruolo economico di Valenza nell’economia
della Penisola iberica e del Mediterraneo, che in parte rivede quello descritto
dal Melis che le assegnava una funzione sussidiaria all’azione di Barcellona.
Questa diversa interpretazione è sostenuta, inoltre, dall’accurato esame dei
protocolli notarili conservati in quella città.
Gli
studi, ancora in corso, sulla cultura e sulla funzione commerciale e
finanziaria dei mercanti toscani nel XVI sec. riguardano la discussa questione
della decadenza della Toscana e del Mediterraneo nel 500. Anche in questo caso
l’autrice, collocandosi sulla scia di un’autorevole storiografia, introduce
elementi di novità nel dimostrare il dinamismo dei mercanti banchieri toscani. Tutto
ciò emerge, oltre che nel volume sul Gran partito, nel contributo presentato a
Lione, in quello sui movimenti dell’oro nel Mediterraneo orientale e,
soprattutto, nei due saggi dedicati ai toscani in Andalusia; studi basati su un
largo uso di fonti inedite, soprattutto italiane e spagnole.
Attraverso
la sua produzione scientifica, accolta in Italia, Francia e Spagna, la
candidata si inserisce con autorevolezza nel dibattito storiografico, che
mostra di conoscere bene.
Ne
consegue, che il giudizio sulla capacità scientifica della candidata è
certamente positivo, anche alla luce di eventuali e ulteriori sviluppi futuri
delle tematiche oggetto delle sue indagini.
Terminate le operazioni di formulazione e
discussione dei giudizi individuali e collegiali la seduta è tolta alle ore 13.30
e
Li, 17 giugno
2010.
Il Presidente
Prof.ssa Paola Pierucci _____________________________________
I Commissari
Prof. Lucio Avagliano _____________________________________
Prof.
Giuseppe Di Taranto _____________________________________
Prof. Paolo Frascani _____________________________________
Il
Segretario
Prof.
Tommaso Fanfani _____________________________________