Procedura di Valutazione comparativa ad un posto di Professore Associato Presso la Facolta' di SCIENZE DELLA FORMAZIONE Settore M- FIL/06-STORIA DELLA FILOSOFIA. Pubblicato sulla Gazzetta n. 54 del 11/07/2008.

 

VERBALE TERZA SEDUTA

 

 

La Commissione costituita per il concorso di cui in premessa con D.R. n. 322 del 08/02/2010 e  pubblicata su G.U. n. 54– Serie Speciale - del 11/07/2008, è composta dai seguenti  professori:

 

 

Prof. NUZZO Enrico                                      Presidente

Prof. ORSUCCI Andrea                                            Segretario

Prof.  CENTI Beatrice                                    Commissario

Prof.  CIAFARDONE Raffaele                                  Commissario

Prof. VINTI Carlo                                                      Commissario

 

 

 

si è riunita presso la sede del Rettorato dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti - Pescara il giorno 05/07/2010 alle ore 12.00.

 

La Commissione, sulla base dei criteri già deliberati nel verbale preliminare, esprime su ognuno dei candidati i seguenti giudizi individuali:

 

 

Candidato BROGI STEFANO  

 

Profilo curriculare:

 

   Il dottor Stefano Brogi, laureatosi in Filosofia a Firenze nel 1990, ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Filosofia della religione presso l’Università di Perugia nel 1995. Ha ottenuto borse di ricerca nel 1995 presso l’Istituto Italiano per gli studi filosofici e nel 1997-1999 presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze; dal 1999 al 2002 ha avuto un assegno di ricerca presso il Dipartimento di studi storico-sociali e filosofici dell’Università di Siena dove, dal 2002, è ricercatore di Storia della filosofia.

   Dal 2003 svolge insegnamenti nei corsi di laurea triennali e magistrali della Facoltà di Lettere e Filosofia (sede di Arezzo) dell’Università di Siena e dal 2004 fa parte del Collegio dei docenti  del Dottorato di ricerca in storia della scienza in cui sono consorziate le Università di Pisa, Firenze, Siena. Ha trascorso periodi di studio all’estero ed ha partecipato con proprie relazioni a Convegni nazionali e internazionali; in particolare ha presentato la relazione Les obscénités de la philosophie: éclaircissements sur les “Éclaircissements” presentata al Convegno internazionale “Les “Éclaircissements” du Dictionnaire historique et critique” svoltosi alla Sorbona nel 2006 in occasione del tricentenario della nascita di Pierre Bayle.

   Ha partecipato al progetto di ricerca internazionale “Leonardo Bruni” e a progetti PRIN coordinati da Paolo Rossi e Paolo Galluzzi.

    Le sue ricerche hanno riguardato aspetti importanti della storia della filosofia europea tra ’600 e ’700, tra cui il libertinismo, le filosofie della natura, le dispute teologiche e il problema della teodicea fino ai suoi sviluppi novecenteschi. Tra le sue numerose pubblicazioni sono presenti le monografie: Il cerchio dell’universo. Libertinismo, spinozismo e filosofia della natura in Boulainvilliers (1993); Teologia senza verità. Bayle contro i ‘rationaux’ (1998); I filosofi e il male. Storia della teodicea da Platone ad Auschwitz (2006).

 

Giudizio del commissario Prof.  CENTI Beatrice

 

Con rigore metodologico e padronanza della letteratura critica, le ricerche del candidato offrono significativi contributi alla precisa collocazione storica del pensiero di Boulainvilliers e di Bayle e nello stesso tempo, più in generale, alla storia del materialismo e del pensiero scientifico del Seicento e del Settecento. Sia la monografia Il cerchio dell’universo. Libertinismo, spinozismo e filosofia della natura in Boulainvilliers (1993) che quella dedicata a Teologia senza verità. Bayle contro i «rationaux» (1998) rappresentano ampi e documentati capitoli di storia della filosofia cui gli articoli, quasi sempre di rilevante collocazione editoriale, aggiungono ulteriori importanti elementi.

 

Giudizio del commissario Prof.  CIAFARDONE Raffaele

 

I lavori scientifici del candidato, che rientrano nelle discipline del settore scientifico M-Fil/06, seguono diverse  ma ben collegate direzioni, evidenziando un'apprezzabile intelligenza filosofica e un'approfondita conoscenza dei testi. Non mancano considerazioni originali e innovative.

La continuità della ricerca è apprezzabile.

I lavori sono pubblicati da case editrici e riviste di livello nazionale.

Nel complesso il candidato può essere preso in considerazione ai fini della presente valutazione comparativa.

 

Giudizio del commissario Prof. NUZZO Enrico

 

Il candidato ha diretto i suoi interessi di ricerca su di un articolato spettro problematico curvato principalmente su figure e testi del pensiero libertino e filosofico-teologico tra fine Seicento e Settecento, al cui centro naturalmente si dispone l’esperienza intellettuale di Bayle.

  Del 1993 era l’accurato volume che affrontando organicamente la figura di Boulainvilliers, iscrivendosi in una stagione storiografica che aveva portato su di essa nuova attenzione, puntava a studiarne segnatamente gli aspetti filosofici, evidenziando le componenti naturalistiche (ed il ridimensionamento della storia sacra) di un razionalismo non lineare, ma in sostanza fedele allo scetticismo e al pessimismo  del più disincantato libertinismo erudito.

 Rispetto alle qualità di documentazione e accurata esposizione di tale lavoro, il libro su Bayle del 1998 convoglia una serie di attente ricerche sulla materia in un’indagine sorretta da una precisa opzione interpretativa. L’autore prende infatti decisamente partito (largamente ispirandosi alla linea di Cantelli) nell’accesa controversia storiografica tra le letture “antireligiose” e “religiose”, opponendo a queste ultime l’esito di una distruttiva “critica della ragione teologica” operata nei confronti di ogni possibile effettuale teologia positiva (e tale da rendere in sostanza vuoto di contenuti qualsiasi approdo fideistico). A tal fine Brogi affida la persuasività di tale posizione critica segnatamente all’indagine sulla critica bayleana mossa ai rationaux (Le Clerc in primis), sulla base di un rapporto complesso di confronto con i diversi calvinismi e calvinisti (gomaristi, arminiani, etc.). Su questa tematica storiografica il candidato ha offerto ulteriori “contributi minori” nei quali conferma un’attitudine all’attenta indagine storiografica accompagnata dalla capacità di formulare autonome ipotesi interpretative.

Gli elementi di interesse anche teorico, oltre che storiografico, che si individuano negli accesi dibattiti filosofici e teologici  al cui centro era Bayle, trovano un campo di più estesa analisi nel volume del 2006, che pure assolve ad un compito di ricostruzione e presentazione generale della cruciale problematica della teodicea, I filosofi e il male. Storia della teodicea da Platone ad Auschwitz: i possibili limiti rilevabili in un’opera del genere non mettono in forse la buona qualità ed efficacia del lavoro.

In conclusione il candidato dà prova, in una produzione articolata, sia pure con accenti di monotematicità, della maturata acquisizione di corretti abiti della ricerca storiografica (consapevolezza problematica e metodologica, documentazione critica, analisi testuale), spingendosi anche verso la formulazione di momenti interpretativi originali.

 

Giudizio del commissario Prof. ORSUCCI Andrea

 

Per il modo di mettere a fuoco i problemi, per la capacità di passare da aspetti più marginali a considerazioni generali, le ricerche del candidato meritano attenta considerazione. Il giudizio riguarda sia le due maggiori monografie, su Bayle e su Boulainvilliers, sia i contributi minori, che si distinguono anch’essi per ricchezza della documentazione e coerenza sul piano interpretativo. Da apprezzare anche le ricostruzioni, pur condotte in forma meno documentata, intorno alla storia della teodicea.

 

Giudizio del commissario Prof. VINTI Carlo

 

            Il candidato presenta 10 pubblicazioni per la presente valutazione comparativa, tra cui tre volumi monografici (Il cerchio e l’universo. Libertinismo, spinozismo e filosofia della natura  in Boulainvilliers, Teologia senza verità. Bayle contro i “rationaux”, I  filosofi e il male) e sei saggi dedicati ai temi oggetto delle inchieste monografiche ma anche a questioni contemporanee (Jonas).

            Il candidato si dimostra sicuro e accorto conoscitore della tematica del libertinismo, sulla quale ha prodotto cose anche originali e fatte oggetto di discussione dalla comunità filosofica. Il candidato inoltre, soprattutto con il volume I filosofi e il male, dimostra di sapersi muovere attorno a tematiche storiografiche vaste e teoreticamente impegnative. Anche la collocazione editoriale della produzione pare adeguata.

                                  

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo al candidato  dott. BROGI Stefano

 

Il candidato ha diretto i suoi interessi di ricerca su di un articolato spettro problematico curvato principalmente su figure e testi del pensiero libertino e filosofico-teologico tra fine Seicento e Settecento, al cui centro si dispone l’esperienza intellettuale di Bayle.

Con rigore metodologico e padronanza della letteratura critica, le ricerche del candidato offrono significativi contributi alla precisa collocazione storica del pensiero di Boulainvilliers e di Bayle e nello stesso tempo, più in generale, alla storia del materialismo e del pensiero scientifico del Seicento e del Settecento. Sia la monografia Il cerchio dell’universo. Libertinismo, spinozismo e filosofia della natura in Boulainvilliers (1993) che quella dedicata a Teologia senza verità. Bayle contro i «rationaux» (1998) rappresentano ampi e documentati capitoli di storia della filosofia cui gli articoli, quasi sempre di rilevante collocazione editoriale, aggiungono ulteriori importanti elementi. Il candidato inoltre, soprattutto con il volume I filosofi e il male, dimostra di sapersi muovere attorno a tematiche storiografiche vaste e teoreticamente impegnative.

In conclusione il candidato dà prova ­- in una produzione costante e articolata, sempre congrua al settore disciplinare di riferimento ­- della maturata acquisizione di corretti abiti della ricerca storiografica, spingendosi anche verso la formulazione di momenti interpretativi originali. Inoltre la produzione scientifica ha carattere di indubbia continuità temporale, anche in relazione all’evoluzione delle conoscenze del settore scientifico-disciplinare.

 

 

 

Candidato CAFAGNA EMANUELE

 

Profilo curriculare:

 

Il candidato ha compiuto gli studi presso la Scuola Normale Superiore e l’Università di Pisa, laureandosi nel 1989 cum laude presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Pisa e diplomandosi presso la Normale. Nel novembre 1996 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Filosofia, discutendo la tesi, presso l’università degli Studi La Sapienza di Roma, dal titolo ‘I Lineamenti di Filosofia del diritto di G. W. F. Hegel’. Negli anni 1988-89 e 1995-97 ha potuto svolgere attività di ricerca, grazie a borse di studio del DAAD, a Bochum (Hegel-Archiv) e a Berlino (Humboldt-Universität). A conclusione degli studi svolti nel 1991-93 presso la Scuola superiore di Studi storici dell’Università degli Studi della Repubblica di S. Marino ha conseguito il Dottorato di ricerca in Scienze storiche. Nel 1998 ha proseguito le proprie ricerche presso la Humboldt-Universität di Berlino, grazie a una borsa di studio dell’Istituto Italiano per gli Studi filosofici. Nel 2000 partecipa al programma di ricerca ‘Giovani ricercatori’ presso la SNS e nel 2005 a un progetto di ricerca finanziato dall’Istituto italiano per gli Studi filosofici. Nel 2001-2 ottiene una borsa di studio della fondazione Alexander von Humboldt per un soggiorno di studi in Germania. Dal 2002 è ricercatore in ‘Storia della filosofia’ presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, svolgendo in maniera continuativa, a partire dal 2004, attività didattica (insegnamenti di ‘Storia della filosofia contemporanea’ e ‘Storia della filosofia moderna contemporanea’, nell’ambito di corsi di Laurea specialistica) presso la Facoltà di Scienze della Formazione.

Dal 2001 è collaboratore editoriale della casa editrice Laterza.

I risultati delle sue ricerche, prevalentemente rivolte alla storia della filosofia tedesca tra Settecento e Ottocento, sono stati presentati in numerosi articoli e in due libri: La libertà nel mondo. Etica e scienza dello Stato nei Lineamenti di filosofia del diritto di G. W. F. Hegel (1998); Ragione (2008).

 

 

Giudizio del commissario Prof.  CENTI Beatrice

 

La produzione scientifica del candidato affronta problemi rilevanti soprattutto del pensiero hegeliano ma anche, più in generale, della storia della filosofia da Kant alla scuola hegeliana, sempre collegando con metodo rigoroso la discussione delle dottrine con la ricostruzione della cultura storica dei pensatori trattati.  La monografia dedicata al tema La libertà nel mondo. Etica e scienza dello Stato nei “Lineamenti di filosofia del diritto” di Hegel (1998) individua con matura consapevolezza delle ragioni storiografiche il tema dell’idea della libertà come tema che consente non solo di rilevare la compattezza di un’opera come i Lineamenti hegeliani, ma anche di individuare una prospettiva feconda per ripensare il rapporto di Hegel con Kant, Fichte e con gli esponenti della scuola hegeliana. Attraverso un’accurata analisi dei testi, il candidato offre utili precisazioni su tale rapporto relativamente ai temi del diritto e dell’eticità.

Il nesso tra politica, diritto, filosofia della storia ed etica consente al candidato di ripercorrere temi rilevanti del pensiero kantiano nell’articolo Pace perpetua e teodicea nella filosofia pratica di Kant (2007), mentre in Principio di ragione e libertà del volere nella Nova Dilucidatio di Kant (2006), vengono riproposti aspetti fecondi dell’etica kantiana precritica. Sia l’approfondita conoscenza della filosofia classica tedesca che dei rapporti di Hegel con Kant, precisamente discussi nei saggi Dottrine psicologiche nella teoria hegeliana del volere (1996) e Diritto razionale e realtà del diritto. Le critiche hegeliane alle teorie del diritto di Kant e di Fichte (1998) hanno consentito al candidato di offrire significativi e originali contributi nel campo della storia della filosofia.

 

Giudizio del commissario Prof.  CIAFARDONE Raffaele

 

Dalla produzione scientifica del candidato, congruente con le caratteristiche del settore scientifico- disciplinare M-FIL/06, emerge il possesso di una sicura strumentazione filologica e storica, unito a un solido approccio critico e a una pregevole analisi dei contesti storici, della trasmissione delle idee e dell'intreccio delle tradizioni, che apportano non pochi contributi di originalità e di innovatività.

Buona la collocazione editoriale dei lavori scientifici del candidato, e continua e intensa la sua attività di ricerca.

Considerati tutti questi parametri di valutazione, ritengo che il candidato sia da tenere in piena considerazione ai fini della presente valutazione comparativa.

 

Giudizio del commissario Prof. NUZZO Enrico

 

Gli interessi di ricerca del candidato si sono presto concentrati sulla stagione aperta dalla filosofia critica kantiana, con particolare riferimento al pensiero hegeliano, e segnatamente a quello che investe il plesso problematico di una rinnovata “filosofia pratica”, nel quale la questione del diritto è costitutivamente del politico, si lega fondativamente a quello della moralità, ovviamente iscrivendosi nel disegno generale della filosofia dello spirito hegeliano.

Fin dalla tesi di dottorato il testo dei Lineamenti di filosofia del diritto è stato l’opera che ha sollecitato, ma non esaurito, un assiduo impegno critico, espresso in una serie di contributi che affrontavano momenti particolari e nodi rilevanti della meditazione hegeliana, sulla scorta di un consapevole confronto con le principali direttrici interpretative sugli argomenti studiati e di una disposizione alla serrata ricostruzione e analisi dei testi.  Si segnalano in tal senso il puntuale saggio del 1996 sulle Dottrine psicologiche della teoria hegeliana del volere (con l’opportuna precisa ricostruzione del confronto del pensatore con le opere e le teorie di Eschenmayer, Fries, Jacobi) e il successivo saggio, del 1998, su Diritto razionale e realtà del diritto (con l’esame genealogico dell’essenziale critica hegeliana alle teorie del diritto kantiane e fichitiane, pur innovative nella loro impostazione trascendentale rispetto ai modelli del giusnaturalismo moderno).

Il robusto volume del 1998, La libertà nel mondo, raccoglie e distende in una significativa opera sistematica una compiuta rilettura dei Lineamenti. Inoltrandosi entro un dibattito storiografico tanto battuto, l’autore interviene in esso guardandosi dal rischio di offrire una ricognizione complessiva di tutti gli ambiti tematici e le questioni storiografiche che il complesso testo pure sollecita, individuando nel nodo cruciale del ripensamento hegeliano dell’idea di libertà il taglio di una lettura selettiva ed insieme unitaria. La persuasiva chiave di lettura che Cafagna propone si concentra nell’evidenziazione dell’eccezionale impegno speculativo hegeliano di connettere, implicare profondamente (ma non conciliare innocuamente sul piano della moralità) in un’idea di libertà appropriata al tempo della modernità, ed nel corrispettivo modello di assetto costituzionale, la sfera degli interessi e dei diritti che prendono vita nella società civile al compito di universalità che spetta all’eticità del politico moderno. Le analisi e proposte critiche attorno al controverso tema delle corporazioni in questa prospettiva colgono il più ampio respiro di preoccupazioni non riducibili a semplificatorie letture in chiave ideologica o di immediato intervento nel presente della situazione tedesca. Ne risulta un efficace quadro (che forse avrebbe guadagnato dall’essere un po’ più agile) di un intervento decisivo entro la questione essenziale della libertà dei moderni (che ovviamente non manca di essere commisurata a quella degli antichi, e alla riconsiderazione storica del ruolo fondativo degli eroi storici).

La concentrazione degli interessi del candidato sul pensiero hegeliano non ha impedito che egli esercitasse le sue qualità di studioso attento e maturo su altri autori: in particolare su Kant, come attesta il rigoroso saggio del 2006 su Principio di ragione e libertà del volere nella Nova Dilucidatio di Kant e il chiaro contributo del 2007 su Pace perpetua e teodicea nella filosofia pratica di Kant.

Una convincente prova della capacità del candidato di affrontare con competenza, sicurezza e chiarezza espositiva un assai esteso e complesso ambito tematico è fornita poi dalla stesura, per la collana del “lessico della filosofia” de Il Mulino del volume dal titolo Ragione. In esso la richiesta completezza organica dell’articolazione tematica del lavoro è sorretta dalla chiara opzione preliminare della conferma di un’idea di filosofia consapevole dei limiti delle sue giurisidizioni, ma anche della sua specificità epistemica.

In conclusione la produzione del candidato mostra come un coerente e meditato plesso di interessi problematici, sorretto da serietà di impegno di ricerca e documentazione critica, consapevolezza di metodo, abito alla puntuale analisi testuale, capacità di originali prospettazioni interpretative, abbia trovato operosa espressione in diversi maturi contributi.

 

Giudizio del commissario Prof. ORSUCCI Andrea

 

Dai contributi proposti, per l’odierna valutazione, risulta l’opera di uno studioso in grado di muoversi con indubbia perizia nel campo d’indagine prescelto, la filosofia tedesca tra Kant ed Hegel. Il lavoro del 1998 sulla filosofia hegeliana del diritto si presenta, nei risultati conseguiti e anche nell’attenzione portata ai precedenti studi sugli argomenti discussi, come un’opera solida e assai convincente. Anche gli altri lavori, che riguardano problemi legati alla ‘filosofia pratica’, al diritto e alla ‘filosofia politica’ in età kantiana e post-kantiana, sono ben concepiti e altamente apprezzabili. Il volume ‘Ragione’ (2008) presenta un ricostruzione ad ampio raggio, pur nell’ambito di un’analisi necessariamente concisa, e mostra una felice capacità di sintesi.

 

Giudizio del commissario Prof. VINTI Carlo

 

   Il candidato presenta, per la valutazione comparativa, 10 titoli, dei quali due monografie (La libertà nel mondo. Etica e scienza dello stato  nei Lineamenti della filosofia del diritto di Hegel e Ragione) e sei saggi su volumi collettanei e riviste (sul problema della filosofia della storia, sulla filosofia pratica di Kant, sul pensiero pratico-politico di Hegel, sul pensiero giuridico tra Kant e l’idealismo), due recensioni sotto forma di ampie discussioni critiche (a proposito di volumi che affrontano soprattutto questioni hegeliane).

   Il complesso della produzione del candidato dimostra, da una parte una approfondita conoscenza del pensiero giuridico-politico di Hegel e delle questioni ad esso connesse e dall’altra, con il volume Ragione, perfettamente funzionale agli scopi della Collana in cui è inserito, una lucida e informata padronanza di problematiche della storia della filosofia nel suo complesso.

Le pubblicazioni sono perciò pienamente pertinenti e congruenti con il settore scientifico-disciplinare della presente valutazione comparativa oggetto del bando di concorso. Esse evidenziano un’indubbia originalità, risultato di ricerche caratterizzate da sicuro rigore metodologico; esse, inoltre, si lasciano apprezzare per un’ottima collocazione editoriale che garantisce  loro una sicura diffusione all'interno della comunità scientifica.

 

 

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo al candidato dott.CAFAGNA EMANUELE

 

La produzione scientifica del candidato affronta problemi rilevanti soprattutto del pensiero hegeliano ma anche, più in generale, della storia della filosofia da Kant alla scuola hegeliana, sempre collegando con metodo rigoroso la discussione delle dottrine con la ricostruzione della cultura storica dei pensatori trattati.  La monografia dedicata al tema La libertà nel mondo. Etica e scienza dello Stato nei “Lineamenti di filosofia del diritto” di Hegel (1998) individua con matura consapevolezza delle ragioni storiografiche il tema dell’idea della libertà come tema che consente non solo di rilevare la compattezza di un’opera come i Lineamenti hegeliani, ma anche di individuare una prospettiva feconda per ripensare il rapporto di Hegel con Kant, Fichte e con gli esponenti della scuola hegeliana. Attraverso un’accurata analisi dei testi, il candidato offre utili precisazioni su tale rapporto relativamente ai temi del diritto e dell’eticità.

La trattazione di nessi quale quello tra politica, diritto, filosofia della storia ed etica, consente al candidato di ripercorrere in svariati saggi temi rilevanti del pensiero kantiano e della filosofia classica tedesca, attestando anch’essi l’approfondita conoscenza che ne ha il candidato.

In conclusione la produzione del candidato mostra come un coerente e meditato plesso di interessi problematici, sorretto da continuità d’impegno di ricerca e adeguata documentazione critica, rigore di metodo, abito alla puntuale analisi testuale, capacità di originali prospettazioni interpretative, abbia trovato operosa espressione in diversi maturi contributi. Questi, sempre pertinenti al settore disciplinare di riferimento, si segnalano inoltre per l’ottima collocazione editoriale.

 

 

Candidato D’ALFONSO MATTEO VINCENZO

 

Profilo curriculare:

 

   Il dottor Matteo Vincenzo D’Alfonso, laureatosi in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano nel 1997 con la votazione di 110/110 e lode,  ha avuto borse di studio del DAAD (1998-99), del Land Bayern (2001) e della Alexander-von-Humboldt Stiftung (22 mesi/2004-06) per lo svolgimento di ricerche su Fichte e Nietzsche. E’ stato collaboratore scientifico (collaborazione filosofica, filologica ed editoriale) dal 2002 al 2004 presso la Technische Universität di Berlino nell’ambito del progetto  Hyper Nietzsche. Nel 2002 consegue summa cum laude il Dottorato in Filosofia presso la Lüdwig-Maximilian-Universität-München con una tesi dal titolo Das Absolute und seine Erscheinung. Eine systematische Untersuchung von Fichtes Wissenschaftslehre 1811.

   Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali come il progetto Hyper Nietzsche della Lüdwig-Maximilian-Universität-München per la trascrizione, l’edizione e il commento dei manoscritti di Nietzsche e il progetto della Kommission zur Herausgabe des J. G. Fichte-Nachlasses della Bayerischen Akademie der Wissenschaften per la J. G. Fichte Gesamtausgabe, cui il dottor D’Alfonso ha collaborato come editore delle Kollegnachschriften di lezioni di Fichte sulla logica trascendentale e la dottrina dello stato (2001-2006); nel 2005-06 ha partecipato al progetto PRIN “Il lascito di Schopenhauer e di Nietzsche: testi d’archivio, edizioni a stampa e digitali, la biblioteca”. Dal 2003 collabora con la Rete Italiana della Ricerca su Fichte; dal 2004 è ricercatore associato della Ėquipe Nietzsche. Edition et interprétation de l’oeuvre de Nietzsche del CNRS-ITEM di Parigi ; dal 2006 è titolare del progetto quadriennale di ricerca ‘ “Impulso” e “Volontà” in Fichte, Schopenhauer e Nietzsche’ presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Bologna, nell’ambito del progetto ministeriale “Rientro dei cervelli”; dal 2007 è responsabile della ricerca ‘Teorie e storia della paura dalla modernità all’epoca globale’ (progetto Strategico d’Ateneo dell’Università di Bologna).

   Nel 2001 ha organizzato un convegno nazionale su ‘J. G. Fichte alla luce della recente storiografia’ presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano; nel 2007 un workshop internazionale ‘Letture della Fenomenologia dello spirito di Hegel in occasione del bicentenario della pubblicazione’ presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Bologna.

Ha partecipato a numerosi convegni e workshop nazionali e internazionali e in particolare al quarto congresso della Internazionale J. G. Fichte Gesellschaft ‘Fichte in Berlin’ presso la Humboldt Universität di Berlino nel 2000, con un intervento dal titolo Strategien zur Wiederlegung des Skeptizismus in Fichtes Wissenschaftslehre 1804-11; e al quinto congresso, nel 2003, dedicato a ‘J. G. Fichte. Das Spätwerk (1810-1814) und das Lebenswerk’ presso la Ludwig-Maximilian Universität München, con un intervento dal titolo Schopenhauer als Schüler Fichtes.

Dal 2004 svolge  attività didattica  come docente incaricato (Lehrbeauftragter) del Dipartimento di Filosofia della Lüdwig-Maximilian-Universität di Monaco; dal 2006 come professore a contratto del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Bologna, dove nell’a.a. 2007-08 tiene per supplenza  un corso di 60 ore.

   Dai risultati delle sue ricerche, prevalentemente rivolte al pensiero di Fichte e alla filosofia tedesca tra Settecento e Ottocento, sono risultati numerosi articoli, edizioni di testi e una monografia dal titolo Vom Wissen zur Weisheit. Fichtes Wissenschaftslehre 1811 (2005).

 

 

Giudizio del commissario Prof.  CENTI Beatrice

 

Il candidato ha svolto un pregevole lavoro filologico nelle edizioni italiane di importanti testi fichtiani e in ricerche come quella dedicata a Der transzendental-philosophische Zugang zur Wirklichkeit (2001), lavoro che gli ha consentito di elaborare il metodo rigoroso con cui ha svolto la ricerca Vom Wissen zur Weisheit. Fichtes Wissenschaftslehre 1811 (2005) di rilevante collocazione editoriale nei Fichte-Studien-Supplementa promossi dalla Internationale Johann-Gottlieb-Fichte-Gesellschaft. Questa monografia, in cui vengono affrontati concetti fondamentali del pensiero fichtiano, e i saggi dedicati a Fichte - in particolare Die vielfältigen Gestalten des Phaenomens in der WL 1810 (2001) e Strategien zur Widerlegung des Skeptizismus in Fichtes WL 1804-11 (2003) - rappresentano rilevanti contributi alla storiografia fichtiana.

 

Giudizio del commissario Prof.  CIAFARDONE Raffaele

 

La produzione scientifica del candidato, congruente con il settore scientifico-disciplinare M-FIL/06, concerne soprattutto Fichte e Schopenhauer. Essa si fa apprezzare per il costante e puntuale riferimento ai testi, per la spiccata sensibilità per la contestualizzazione dei problemi, per il sicuro possesso degli strumenti metodologici ed ermeneutici, per la sua autorevole collocazione editoriale nazionale e internazionale, per l'intensa attività di ricerca. La traduzione delle fichtiane Dottrina della scienza del 1804 e de I fatti della coscienza 1810-11 è puntuale e rigorosa e mostra il pieno possesso del pensiero e del linguaggio di Fichte. Per tutti questi motivi il candidato deve essere preso in considerazione ai fini della presente valutazione comparativa.

 

Giudizio del commissario Prof. NUZZO Enrico 

 

La direttrice fondamentale delle ricerche del candidato è costituita dallo studio di Fichte, oggettivato sia nella traduzione in italiano di testi (Dottrina della scienza. Seconda esposizione del 1804, 2000, traduzione comparsa parallelamente a quella a cura di Sacchetto presso l’UTET,  I fatti della coscienza 1810/11, 2007), sia dal volume di carattere sistematico, del 2005, Vom Wissen zur Weisheit. Fichtes Wissenshaftslehere 1811), nella significativa intensa partecipazione della  storiografia italiana, segnatamente dagli anni ’90, al fervido scenario degli studi fichtiani. Direttrice minore, ma non poco significativa, è quella che si è indirizzata all’edizione di scritti di Schulze nella preminente prospettiva di uno studio dei debiti contratti da Schopenhauer verso questa figura a partire dalla sua frequentazione dell’Università di Göttingen dal secondo semestre del 1809 (Schopenhauers Kollegnachschriften der Metaphysik- und Psychologievorlesungen von G.E. Schulze Göttingen 1810-11, 2008), oltre già il saggio su Schopenhauer scolaro di Fichte.

In ambedue queste direttrici di studio il candidato mostra interesse e consuetudine nei confronti di un’opera di ordine filologico fondata su consapevolezza di criteri metodici e, nelle traduzioni, di uno sforzo di resa del lessico concettuale capace anche, laddove il caso, di ripensamenti e aggiustamenti. Per il resto le traduzioni di Fichte sono precedute da sobrie pagine introduttive che si limitano ad un’efficace esposizione della struttura dei testi resi in italiano (più impegnative quelle che precedono la traduzione della seconda esposizione della Dottrina della scienza, oggetto già del contributo del 2002 La rielaborazione del sistema dei primi anni berlinesi: la ‘Dottrina della scienza’ del 1804)).

Nel consistente volume del 2005 l’autore, nell’offrire una ricostruzione organica della Wissenshaftslehre del 1811, a partire dalla chiara trattazione del suo concetto e del suo metodo, mostra una sicura consuetudine con testi  e nodi centrali della riflessione fichtiana, pervenendo, con una loro puntuale trattazione analitica, anche ad alcuni apporti autonomi che si aggiungono all’ampissima letteratura critica dell’ultima Fichte-Forschung (ad un confronto sistematico con la quale pare probabilmente meno interessato lo studioso, e meno incline a evidenziare originali chiavi interpretative).

In conclusione, per la costanza di una ragguardevole operosità scientifica, per la assai solida competenza nel campo dei suoi oggetti di studio,  per la qualità di un impegno critico-filologico ed esegetico, per la solidità dell’impianto metodologico della sua ricerca, il candidato mostra doti di uno studioso già largamente maturo.

 

 

Giudizio del commissario Prof. ORSUCCI Andrea

 

Le ricerche presentate, ben articolate e sorrette da approfondite conoscenze, non solo per quanto riguarda i testi, ma anche per la capacità di fare i conti con la più recente letteratura internazionale sull’argomento, si segnalano per la maturità dei risultati conseguiti. Il suo commento alle lezioni fichtiane del 1811 sulla ‘dottrina della scienza’ si inserisce, con conclusioni convincenti, in una discussione particolarmente vivace, in questi ultimi anni, soprattutto in Germania. Anche l’edizione delle lezioni di G. E. Schulze trascritte da Schopenhauer, come pure le edizioni italiane di opere fichtiane e i saggi critici del candidato, si segnalano come lavori condotti con indubbio rigore.

 

Giudizio del commissario Prof. VINTI Carlo

 

            Il  candidato presenta 10 pubblicazioni, tra cui due monografie (Vom Wissen zur Weisheit e Schoopenhauer’s Kollegnachschriften der Metaphysik), tre curatele di opere di Fichte e cinque saggi che spaziano sul pensiero moderno da Spinoza fino all’idealismo tedesco, passando per Schopenhauer.

La  pertinenza e congruenza dell’attività scientifica del candidato con il settore scientifico disciplinare relativo alla procedura di valutazione comparativa oggetto del bando di concorso è del tutto adeguata così come il rigore metodologico che connota. E’ da sottolineare anche  la rilevanza scientifica della collocazione editoriale delle pubblicazioni. Ciò comporta,  soprattutto per quanto riguarda l’edizione delle opere di Fichte, la loro diffusione all'interno della comunità scientifica.

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo al candidato   dott. D’ALFONSO MATTEO VINCENZO:

 

   La produzione del candidato, congruente con il settore scientifico-disciplinare M-FIL/06, concerne soprattutto Fichte e Schopenhauer.

   La traduzione della fichtiana Dottrina della scienza del 1804 e de I fatti della coscienza 1810-11 è puntuale e rigorosa e mostra il pieno possesso del pensiero e del linguaggio di Fichte. Nel consistente volume del 2005 l’autore, nell’offrire una ricostruzione organica della Wissenschaftslehre del 1811, a partire dalla chiara trattazione del suo concetto e del suo metodo, mostra una sicura consuetudine con testi  e nodi centrali della riflessione fichtiana, pervenendo, con una loro puntuale trattazione analitica, anche a taluni apporti originali. Di analoga qualità appare anche la linea di ricerca su Schulze.

  Nel suo complesso, l’attività del candidato si fa apprezzare per il costante e puntuale riferimento ai testi, per la spiccata sensibilità per la contestualizzazione dei problemi, per il sicuro possesso di rigorosi strumenti metodologici ed ermeneutici, per l’autorevole collocazione editoriale nazionale e internazionale dei suoi scritti (che comporta complessivamente una loro diffusione all'interno della comunità scientifica), per l’intensa e continua attività di ricerca.

   La pertinenza e congruenza dell’attività scientifica del candidato con il settore scientifico disciplinare relativo alla procedura di valutazione comparativa, oggetto del bando di concorso, è del tutto adeguata.

 

 

Candidato DAL MONTE CARMEN

 

Profilo curriculare:

 

   La dott.ssa Carmen Dal Monte, laureatasi in Filosofia nel 1989 presso l’Università degli Studi di Bologna, ha seguito il corso di Dottorato presso l’Università di Trieste e ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Filosofia nel 1997 presso l’Università di Urbino, con una tesi dal titolo Mito/Logos. Una lettura della filosofia del mito di Ernst Cassirer.

Ha svolto attività didattica dal 2004 ad oggi nell’ambito del Master in Studi Umanistici del Dipartimento di Italianistica dell’Università degli Studi di Bologna e dal 2005 come docente a contratto presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Bologna per il seminario “Etica della finanza”.

   Ha partecipato al seminario del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Trieste su ‘Questioni di filosofia contemporanea’ con un intervento dal titolo Cassirer: io e mondo nella coscienza mitica nel 1998 e nel 1999 al seminario ‘Che cosa significa fare filosofia’ con un intervento dal titolo Nietzsche e gli antichi.

 

 

Giudizio del commissario Prof.  CENTI Beatrice

 

La candidata presenta pubblicazioni di carattere soprattutto divulgativo e manualistico; parte di esse rientrano nel settore scientifico-disciplinare della Storia della filosofia antica. L’articolo Mito del «Logos» e scienza del mito (1997) espone in modo molto generale alcuni aspetti del pensiero cassireriano, che vengono solo parzialmente contestualizzati storicamente.

 

Giudizio del commissario Prof.  CIAFARDONE Raffaele

 

Una buona parte della produzione filosofica della candidata riguarda la filosofia greca e quella ebraica dalle origini a Maimonide; pertanto essa non è pienamente congruente con le caratteristiche del settore scientifico-disciplinare M-Fil/06.

Le Introduzioni alle sezioni antologiche relative ai §§ 5-7 del volume II e ai §§ 8-12 del volume III di Filosofie nel tempo sono per lo più espositive; l'articolo Le note sul concetto di mito in Ernst Cassirer presenta considerazioni abbastanza interessanti.

La produzione scientifica di Dal Monte ha trovato una collocazione editoriale per lo più locale.

 

Giudizio del commissario Prof. NUZZO Enrico

 

Tra gli esigui interessi di ricerca sui quali si è impegnata la candidata si può segnalare l’enorme questione della scienza del mito, specie in relazione all’importante e discussa riflessione sulla materia di Cassirer. La complessità della materia è però appena avvicinata da un approccio sommario ad essa, non adeguato al compito di una trattazione dei caratteri e delle funzioni della produzione del mito, né a quello della ricostruzione della non semplice vicenda della riflessione cassireriana in proposito.

L’elaborazione poi di sezioni del manuale universitario di filosofia dal titolo  Filosofie nel tempo, per quanto apprezzabile, si iscrive in un genere di scrittura che offre apporti sostanzialmente di ordine didattico.

 

Giudizio del commissario Prof. ORSUCCI Andrea

 

Le pubblicazioni della candidata, talvolta difficilmente riconducibili all’ambito della storiografia filosofica come disciplina specifica (cfr. il contributo nr. 3 tra quelli inviati), presentano, come tratto comune, un’esposizione di tipo prevalentemente divulgativo.

 

Giudizio del commissario Prof. VINTI Carlo

 

   Il candidato presenta 10 pubblicazioni volte all’approfondimento di tematiche teoreticamente rilevanti e anche di sicura consistenza storiografica: lo statuto filosofico del mito, sia nel pensiero greco che in quello contemporaneo (Cassirer), il rapporto tra mito e scienza, mito e verità,  soprattutto alla luce dello schema platonico.

   Nonostante la loro specificità e mole non cospicua le pubblicazioni della candidata possono considerarsi congruenti con il settore scientifico disciplinare relativo alla procedura di valutazione comparativa oggetto del bando di concorso e con tematiche attinenti ad esso. Alcune di esse, contenute in volumi collettanei,   sono analiticamente determinate.

   Alcuni saggi denotano una interessante originalità e impegno metodologico notevole, forse più produttivi con una migliore collocazione editoriale.

 

 

Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo la candidata   dott. DAL MONTE CARMEN:

 

    La candidata presenta, con discontinuità e in sedi editoriali minori, pubblicazioni di carattere soprattutto divulgativo e manualistico. Anche l’articolo Mito del «Logos» e scienza del mito (1997) espone in modo molto generale alcuni aspetti del pensiero cassireriano, che peraltro vengono solo parzialmente contestualizzati storicamente.

   Le pubblicazioni della candidata possono comunque considerarsi congruenti con il settore scientifico disciplinare relativo alla procedura di valutazione comparativa oggetto del bando di concorso.

 

 

Terminate le operazioni di formulazione e discussione dei giudizi individuali e collegiali la seduta è tolta alle ore 22.00 e la Commissione si riconvoca per il giorno 06/07/10, alle ore 09.00 presso la sede Rettorato per proseguire le operazioni di formulazione e discussione dei giudizi individuali e collegiali.

 

 lì 05/07/2010

 

 

LA COMMISSIONE:

 

Il  Presidente 

 

Prof.                                        NUZZO ENRICO                             

I  Commissari 

 

Prof.                                        CENTI BEATRICE

 

Prof.                                        CIAFARDONE RAFFAELE

 

Prof.                                        VINTI CARLO

 

Il  Segretario

 

Prof.                                        ORSUCCI ANDREA