Procedura di Valutazione comparativa ad un posto di Professore Associato
Presso
Prof. NUZZO Enrico
Presidente
Prof. ORSUCCI Andrea Segretario
Prof. CENTI
Beatrice Commissario
Prof.
CIAFARDONE Raffaele Commissario
Prof. VINTI Carlo Commissario
si è riunita presso la sede del Rettorato dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti - Pescara il giorno 05/07/2010 alle ore 12.00.
Candidato
BROGI STEFANO
Profilo
curriculare:
Il dottor Stefano Brogi, laureatosi in
Filosofia a Firenze nel
Dal 2003 svolge insegnamenti nei corsi di
laurea triennali e magistrali della Facoltà di Lettere e Filosofia (sede di
Arezzo) dell’Università di Siena e dal 2004 fa parte del Collegio dei
docenti del Dottorato di ricerca in
storia della scienza in cui sono consorziate le Università di Pisa, Firenze,
Siena. Ha trascorso periodi di studio all’estero ed ha partecipato con proprie
relazioni a Convegni nazionali e internazionali; in particolare ha presentato
la relazione Les obscénités de la
philosophie: éclaircissements sur les “Éclaircissements” presentata al
Convegno internazionale “Les “Éclaircissements” du Dictionnaire historique et
critique” svoltosi alla Sorbona nel
Ha partecipato al progetto di ricerca
internazionale “Leonardo Bruni” e a progetti PRIN coordinati da Paolo Rossi e
Paolo Galluzzi.
Le sue ricerche hanno riguardato aspetti
importanti della storia della filosofia europea tra ’600 e ’700, tra cui il
libertinismo, le filosofie della natura, le dispute teologiche e il problema
della teodicea fino ai suoi sviluppi novecenteschi. Tra le sue numerose
pubblicazioni sono presenti le monografie: Il
cerchio dell’universo. Libertinismo, spinozismo e filosofia della natura in
Boulainvilliers (1993); Teologia
senza verità. Bayle contro i ‘rationaux’ (1998); I filosofi e il male. Storia
della teodicea da Platone ad Auschwitz (2006).
Giudizio
del commissario Prof. CENTI Beatrice
Con
rigore metodologico e padronanza della letteratura critica, le ricerche del
candidato offrono significativi contributi alla precisa collocazione storica
del pensiero di Boulainvilliers e di Bayle e nello stesso tempo, più in
generale, alla storia del materialismo e del pensiero scientifico del Seicento
e del Settecento. Sia la monografia Il
cerchio dell’universo. Libertinismo, spinozismo e filosofia della natura in
Boulainvilliers (1993) che quella dedicata a Teologia senza verità. Bayle contro i «rationaux» (1998)
rappresentano ampi e documentati capitoli di storia della filosofia cui gli
articoli, quasi sempre di rilevante collocazione editoriale, aggiungono
ulteriori importanti elementi.
Giudizio
del commissario Prof. CIAFARDONE
Raffaele
I lavori scientifici del
candidato, che rientrano nelle discipline del settore scientifico M-Fil/06,
seguono diverse ma ben collegate
direzioni, evidenziando un'apprezzabile intelligenza filosofica e
un'approfondita conoscenza dei testi. Non mancano considerazioni originali e
innovative.
La continuità della ricerca è
apprezzabile.
I lavori sono pubblicati da
case editrici e riviste di livello nazionale.
Nel
complesso il candidato può essere preso in considerazione ai fini della
presente valutazione comparativa.
Giudizio
del commissario Prof. NUZZO Enrico
Il candidato ha diretto i suoi
interessi di ricerca su di un articolato spettro problematico curvato
principalmente su figure e testi del pensiero libertino e filosofico-teologico
tra fine Seicento e Settecento, al cui centro naturalmente si dispone
l’esperienza intellettuale di Bayle.
Del 1993 era l’accurato volume che
affrontando organicamente la figura di Boulainvilliers, iscrivendosi in una
stagione storiografica che aveva portato su di essa nuova attenzione, puntava a
studiarne segnatamente gli aspetti filosofici, evidenziando le componenti
naturalistiche (ed il ridimensionamento della storia sacra) di un razionalismo
non lineare, ma in sostanza fedele allo scetticismo e al pessimismo del più disincantato libertinismo erudito.
Rispetto alle qualità di documentazione e
accurata esposizione di tale lavoro, il libro su Bayle del 1998 convoglia una
serie di attente ricerche sulla materia in un’indagine sorretta da una precisa
opzione interpretativa. L’autore prende infatti decisamente partito (largamente
ispirandosi alla linea di Cantelli) nell’accesa controversia storiografica tra
le letture “antireligiose” e “religiose”, opponendo a queste ultime l’esito di
una distruttiva “critica della ragione teologica” operata nei confronti di ogni
possibile effettuale teologia positiva (e tale da rendere in sostanza vuoto di
contenuti qualsiasi approdo fideistico). A tal fine Brogi affida la
persuasività di tale posizione critica segnatamente all’indagine sulla critica
bayleana mossa ai rationaux (Le Clerc
in primis), sulla base di un rapporto
complesso di confronto con i diversi calvinismi e calvinisti (gomaristi,
arminiani, etc.). Su questa tematica storiografica il candidato ha offerto
ulteriori “contributi minori” nei quali conferma un’attitudine all’attenta
indagine storiografica accompagnata dalla capacità di formulare autonome
ipotesi interpretative.
Gli elementi di interesse anche
teorico, oltre che storiografico, che si individuano negli accesi dibattiti
filosofici e teologici al cui centro era
Bayle, trovano un campo di più estesa analisi nel volume del 2006, che pure
assolve ad un compito di ricostruzione e presentazione generale della cruciale
problematica della teodicea, I filosofi e
il male. Storia della teodicea da Platone ad Auschwitz: i possibili limiti
rilevabili in un’opera del genere non mettono in forse la buona qualità ed
efficacia del lavoro.
In conclusione il candidato dà
prova, in una produzione articolata, sia pure con accenti di monotematicità,
della maturata acquisizione di corretti abiti della ricerca storiografica (consapevolezza
problematica e metodologica, documentazione critica, analisi testuale),
spingendosi anche verso la formulazione di momenti interpretativi originali.
Giudizio del
commissario Prof. ORSUCCI Andrea
Per
il modo di mettere a fuoco i problemi, per la capacità di passare da aspetti
più marginali a considerazioni generali, le ricerche del candidato meritano
attenta considerazione. Il giudizio riguarda sia le due maggiori monografie, su
Bayle e su Boulainvilliers, sia i contributi minori, che si distinguono
anch’essi per ricchezza della documentazione e coerenza sul piano
interpretativo. Da apprezzare anche le ricostruzioni, pur condotte in forma
meno documentata, intorno alla storia della teodicea.
Giudizio
del commissario Prof. VINTI Carlo
Il candidato presenta 10 pubblicazioni per la presente
valutazione comparativa, tra cui tre volumi monografici (Il cerchio e
l’universo. Libertinismo, spinozismo e filosofia della natura in Boulainvilliers, Teologia senza verità.
Bayle contro i “rationaux”, I filosofi
e il male) e sei saggi dedicati ai temi oggetto delle inchieste
monografiche ma anche a questioni contemporanee (Jonas).
Il candidato si dimostra sicuro e accorto conoscitore
della tematica del libertinismo, sulla quale ha prodotto cose anche originali e
fatte oggetto di discussione dalla comunità filosofica. Il candidato inoltre,
soprattutto con il volume I filosofi e il male, dimostra di sapersi
muovere attorno a tematiche storiografiche vaste e teoreticamente impegnative.
Anche la collocazione editoriale della produzione pare adeguata.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei
cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale
Il candidato ha diretto i suoi interessi di ricerca su
di un articolato spettro problematico curvato principalmente su figure e testi
del pensiero libertino e filosofico-teologico tra fine Seicento e Settecento,
al cui centro si dispone l’esperienza intellettuale di Bayle.
Con
rigore metodologico e padronanza della letteratura critica, le ricerche del
candidato offrono significativi contributi alla precisa collocazione storica
del pensiero di Boulainvilliers e di Bayle e nello stesso tempo, più in
generale, alla storia del materialismo e del pensiero scientifico del Seicento
e del Settecento. Sia la monografia Il
cerchio dell’universo. Libertinismo, spinozismo e filosofia della natura in
Boulainvilliers (1993) che quella dedicata a Teologia senza verità. Bayle contro i «rationaux» (1998)
rappresentano ampi e documentati capitoli di storia della filosofia cui gli
articoli, quasi sempre di rilevante collocazione editoriale, aggiungono
ulteriori importanti elementi. Il candidato inoltre, soprattutto con il volume I
filosofi e il male, dimostra di sapersi muovere attorno a tematiche
storiografiche vaste e teoreticamente impegnative.
In
conclusione il candidato dà prova - in una produzione costante e articolata, sempre
congrua al settore disciplinare di riferimento - della maturata acquisizione
di corretti abiti della ricerca storiografica, spingendosi anche verso la
formulazione di momenti interpretativi originali. Inoltre la produzione
scientifica ha carattere di indubbia continuità temporale, anche in relazione
all’evoluzione delle conoscenze del settore scientifico-disciplinare.
Candidato
CAFAGNA EMANUELE
Profilo
curriculare:
Il candidato
ha compiuto gli studi presso
Dal 2001 è
collaboratore editoriale della casa editrice Laterza.
I risultati
delle sue ricerche, prevalentemente rivolte alla storia della filosofia tedesca
tra Settecento e Ottocento, sono stati presentati in numerosi articoli e in due
libri: La libertà nel mondo. Etica e
scienza dello Stato nei Lineamenti di filosofia del diritto di G. W. F. Hegel (1998);
Ragione (2008).
Giudizio
del commissario Prof. CENTI Beatrice
La
produzione scientifica del candidato affronta problemi rilevanti soprattutto
del pensiero hegeliano ma anche, più in generale, della storia della filosofia
da Kant alla scuola hegeliana, sempre collegando con metodo rigoroso la
discussione delle dottrine con la ricostruzione della cultura storica dei
pensatori trattati. La monografia
dedicata al tema La libertà nel mondo.
Etica e scienza dello Stato nei “Lineamenti di filosofia del diritto” di Hegel
(1998) individua con matura consapevolezza delle ragioni storiografiche il tema
dell’idea della libertà come tema che consente non solo di rilevare la
compattezza di un’opera come i Lineamenti
hegeliani, ma anche di individuare una prospettiva feconda per ripensare il
rapporto di Hegel con Kant, Fichte e con gli esponenti della scuola hegeliana.
Attraverso un’accurata analisi dei testi, il candidato offre utili precisazioni
su tale rapporto relativamente ai temi del diritto e dell’eticità.
Il nesso tra politica, diritto, filosofia della storia ed etica consente al candidato di ripercorrere temi rilevanti del pensiero kantiano nell’articolo Pace perpetua e teodicea nella filosofia pratica di Kant (2007), mentre in Principio di ragione e libertà del volere nella Nova Dilucidatio di Kant (2006), vengono riproposti aspetti fecondi dell’etica kantiana precritica. Sia l’approfondita conoscenza della filosofia classica tedesca che dei rapporti di Hegel con Kant, precisamente discussi nei saggi Dottrine psicologiche nella teoria hegeliana del volere (1996) e Diritto razionale e realtà del diritto. Le critiche hegeliane alle teorie del diritto di Kant e di Fichte (1998) hanno consentito al candidato di offrire significativi e originali contributi nel campo della storia della filosofia.
Giudizio
del commissario Prof. CIAFARDONE
Raffaele
Dalla
produzione scientifica del candidato, congruente con le caratteristiche del
settore scientifico- disciplinare M-FIL/06, emerge il possesso di una sicura
strumentazione filologica e storica, unito a un solido approccio critico e a
una pregevole analisi dei contesti storici, della trasmissione delle idee e
dell'intreccio delle tradizioni, che apportano non pochi contributi di
originalità e di innovatività.
Buona
la collocazione editoriale dei lavori scientifici del candidato, e continua e
intensa la sua attività di ricerca.
Considerati
tutti questi parametri di valutazione, ritengo che il candidato sia da tenere
in piena considerazione ai fini della presente valutazione comparativa.
Giudizio
del commissario Prof. NUZZO Enrico
Gli interessi di ricerca del candidato si sono presto concentrati sulla
stagione aperta dalla filosofia critica kantiana, con particolare riferimento
al pensiero hegeliano, e segnatamente a quello che investe il plesso
problematico di una rinnovata “filosofia pratica”, nel quale la questione del
diritto è costitutivamente del politico, si lega fondativamente a quello della
moralità, ovviamente iscrivendosi nel disegno generale della filosofia dello
spirito hegeliano.
Fin dalla tesi di dottorato il testo dei Lineamenti di filosofia del diritto è stato l’opera che ha
sollecitato, ma non esaurito, un assiduo impegno critico, espresso in una serie
di contributi che affrontavano momenti particolari e nodi rilevanti della
meditazione hegeliana, sulla scorta di un consapevole confronto con le
principali direttrici interpretative sugli argomenti studiati e di una
disposizione alla serrata ricostruzione e analisi dei testi. Si segnalano in tal senso il puntuale saggio
del 1996 sulle Dottrine psicologiche
della teoria hegeliana del volere (con l’opportuna precisa ricostruzione
del confronto del pensatore con le opere e le teorie di Eschenmayer, Fries,
Jacobi) e il successivo saggio, del 1998, su Diritto razionale e realtà del diritto (con l’esame genealogico
dell’essenziale critica hegeliana alle teorie del diritto kantiane e
fichitiane, pur innovative nella loro impostazione trascendentale rispetto ai
modelli del giusnaturalismo moderno).
Il robusto volume del 1998, La
libertà nel mondo, raccoglie e distende in una significativa opera
sistematica una compiuta rilettura dei Lineamenti.
Inoltrandosi entro un dibattito storiografico tanto battuto, l’autore
interviene in esso guardandosi dal rischio di offrire una ricognizione
complessiva di tutti gli ambiti tematici e le questioni storiografiche che il
complesso testo pure sollecita, individuando nel nodo cruciale del ripensamento
hegeliano dell’idea di libertà il taglio di una lettura selettiva ed insieme
unitaria. La persuasiva chiave di lettura che Cafagna propone si concentra
nell’evidenziazione dell’eccezionale impegno speculativo hegeliano di
connettere, implicare profondamente (ma non conciliare innocuamente sul piano
della moralità) in un’idea di libertà appropriata al tempo della modernità, ed
nel corrispettivo modello di assetto costituzionale, la sfera degli interessi e
dei diritti che prendono vita nella società civile al compito di universalità
che spetta all’eticità del politico moderno. Le analisi e proposte critiche
attorno al controverso tema delle corporazioni in questa prospettiva colgono il
più ampio respiro di preoccupazioni non riducibili a semplificatorie letture in
chiave ideologica o di immediato intervento nel presente della situazione
tedesca. Ne risulta un efficace quadro (che forse avrebbe guadagnato
dall’essere un po’ più agile) di un intervento decisivo entro la questione
essenziale della libertà dei moderni (che ovviamente non manca di essere
commisurata a quella degli antichi, e alla riconsiderazione storica del ruolo
fondativo degli eroi storici).
La concentrazione degli interessi del candidato sul pensiero hegeliano
non ha impedito che egli esercitasse le sue qualità di studioso attento e
maturo su altri autori: in particolare su Kant, come attesta il rigoroso saggio
del 2006 su Principio di ragione e
libertà del volere nella Nova Dilucidatio di Kant e il chiaro contributo
del 2007 su Pace perpetua e teodicea
nella filosofia pratica di Kant.
Una convincente prova della capacità del candidato di affrontare con
competenza, sicurezza e chiarezza espositiva un assai esteso e complesso ambito
tematico è fornita poi dalla stesura, per la collana del “lessico della
filosofia” de Il Mulino del volume dal titolo Ragione. In esso la richiesta completezza organica
dell’articolazione tematica del lavoro è sorretta dalla chiara opzione
preliminare della conferma di un’idea di filosofia consapevole dei limiti delle
sue giurisidizioni, ma anche della sua specificità epistemica.
In conclusione la produzione del candidato mostra come un coerente e
meditato plesso di interessi problematici, sorretto da serietà di impegno di
ricerca e documentazione critica, consapevolezza di metodo, abito alla puntuale
analisi testuale, capacità di originali prospettazioni interpretative, abbia
trovato operosa espressione in diversi maturi contributi.
Giudizio del
commissario Prof. ORSUCCI Andrea
Dai
contributi proposti, per l’odierna valutazione, risulta l’opera di uno studioso
in grado di muoversi con indubbia perizia nel campo d’indagine prescelto, la
filosofia tedesca tra Kant ed Hegel. Il lavoro del 1998 sulla filosofia hegeliana
del diritto si presenta, nei risultati conseguiti e anche nell’attenzione
portata ai precedenti studi sugli argomenti discussi, come un’opera solida e
assai convincente. Anche gli altri lavori, che riguardano problemi legati alla
‘filosofia pratica’, al diritto e alla ‘filosofia politica’ in età kantiana e
post-kantiana, sono ben concepiti e altamente apprezzabili. Il volume ‘Ragione’
(2008) presenta un ricostruzione ad ampio raggio, pur nell’ambito di un’analisi
necessariamente concisa, e mostra una felice capacità di sintesi.
Giudizio
del commissario Prof. VINTI Carlo
Il candidato presenta, per la valutazione
comparativa, 10 titoli, dei quali due monografie (La libertà nel mondo. Etica e scienza dello stato nei Lineamenti della filosofia del diritto di
Hegel e Ragione) e sei saggi su
volumi collettanei e riviste (sul problema della filosofia della storia, sulla
filosofia pratica di Kant, sul pensiero pratico-politico di Hegel, sul pensiero
giuridico tra Kant e l’idealismo), due recensioni sotto forma di ampie
discussioni critiche (a proposito di volumi che affrontano soprattutto
questioni hegeliane).
Il complesso della produzione del candidato
dimostra, da una parte una approfondita conoscenza del pensiero
giuridico-politico di Hegel e delle questioni ad esso connesse e dall’altra,
con il volume Ragione, perfettamente
funzionale agli scopi della Collana in cui è inserito, una lucida e informata
padronanza di problematiche della storia della filosofia nel suo complesso.
Le
pubblicazioni sono perciò pienamente pertinenti e congruenti con il settore
scientifico-disciplinare della presente valutazione comparativa oggetto del
bando di concorso. Esse evidenziano un’indubbia originalità, risultato di
ricerche caratterizzate da sicuro rigore metodologico; esse, inoltre, si
lasciano apprezzare per un’ottima collocazione editoriale che garantisce loro una sicura diffusione all'interno della
comunità scientifica.
Conclusa
l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente
apre la discussione in esito alla quale
La
produzione scientifica del candidato affronta problemi rilevanti soprattutto
del pensiero hegeliano ma anche, più in generale, della storia della filosofia
da Kant alla scuola hegeliana, sempre collegando con metodo rigoroso la
discussione delle dottrine con la ricostruzione della cultura storica dei
pensatori trattati. La monografia dedicata
al tema La libertà nel mondo. Etica e
scienza dello Stato nei “Lineamenti di filosofia del diritto” di Hegel
(1998) individua con matura consapevolezza delle ragioni storiografiche il tema
dell’idea della libertà come tema che consente non solo di rilevare la
compattezza di un’opera come i Lineamenti
hegeliani, ma anche di individuare una prospettiva feconda per ripensare il
rapporto di Hegel con Kant, Fichte e con gli esponenti della scuola hegeliana.
Attraverso un’accurata analisi dei testi, il candidato offre utili precisazioni
su tale rapporto relativamente ai temi del diritto e dell’eticità.
La trattazione di nessi quale quello tra politica, diritto, filosofia della storia ed etica, consente al candidato di ripercorrere in svariati saggi temi rilevanti del pensiero kantiano e della filosofia classica tedesca, attestando anch’essi l’approfondita conoscenza che ne ha il candidato.
In conclusione la produzione del candidato mostra come un coerente e meditato plesso di interessi problematici, sorretto da continuità d’impegno di ricerca e adeguata documentazione critica, rigore di metodo, abito alla puntuale analisi testuale, capacità di originali prospettazioni interpretative, abbia trovato operosa espressione in diversi maturi contributi. Questi, sempre pertinenti al settore disciplinare di riferimento, si segnalano inoltre per l’ottima collocazione editoriale.
Candidato D’ALFONSO
MATTEO VINCENZO
Profilo curriculare:
Il dottor Matteo Vincenzo D’Alfonso,
laureatosi in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano nel 1997 con
la votazione di 110/110 e lode, ha avuto
borse di studio del DAAD (1998-99), del Land Bayern (2001) e della
Alexander-von-Humboldt Stiftung (22 mesi/2004-06) per lo svolgimento di
ricerche su Fichte e Nietzsche. E’ stato collaboratore scientifico
(collaborazione filosofica, filologica ed editoriale) dal 2002 al 2004 presso
Ha partecipato a numerosi progetti di
ricerca nazionali e internazionali come il progetto Hyper Nietzsche della
Lüdwig-Maximilian-Universität-München per la trascrizione, l’edizione e il
commento dei manoscritti di Nietzsche e il progetto della Kommission zur
Herausgabe des J. G. Fichte-Nachlasses della Bayerischen Akademie der Wissenschaften
per
Nel
Ha
partecipato a numerosi convegni e workshop nazionali e internazionali e in
particolare al quarto congresso della Internazionale J. G. Fichte Gesellschaft
‘Fichte in Berlin’ presso
Dal
2004 svolge attività didattica come docente incaricato (Lehrbeauftragter)
del Dipartimento di Filosofia della Lüdwig-Maximilian-Universität di Monaco;
dal 2006 come professore a contratto del Dipartimento di Filosofia
dell’Università di Bologna, dove nell’a.a. 2007-08 tiene per supplenza un corso di 60 ore.
Dai risultati delle sue ricerche,
prevalentemente rivolte al pensiero di Fichte e alla filosofia tedesca tra
Settecento e Ottocento, sono risultati numerosi articoli, edizioni di testi e
una monografia dal titolo Vom Wissen zur
Weisheit. Fichtes Wissenschaftslehre 1811 (2005).
Giudizio
del commissario Prof. CENTI Beatrice
Il
candidato ha svolto un pregevole lavoro filologico nelle edizioni italiane di
importanti testi fichtiani e in ricerche come quella dedicata a Der transzendental-philosophische Zugang zur
Wirklichkeit (2001), lavoro che gli ha consentito di elaborare il metodo
rigoroso con cui ha svolto la ricerca Vom
Wissen zur Weisheit. Fichtes Wissenschaftslehre 1811 (2005) di rilevante
collocazione editoriale nei Fichte-Studien-Supplementa promossi dalla
Internationale Johann-Gottlieb-Fichte-Gesellschaft. Questa monografia, in cui
vengono affrontati concetti fondamentali del pensiero fichtiano, e i saggi
dedicati a Fichte - in particolare Die
vielfältigen Gestalten des Phaenomens in der WL 1810 (2001) e Strategien zur Widerlegung des Skeptizismus
in Fichtes WL 1804-11 (2003) - rappresentano rilevanti contributi alla
storiografia fichtiana.
Giudizio
del commissario Prof. CIAFARDONE
Raffaele
La
produzione scientifica del candidato, congruente con il settore
scientifico-disciplinare M-FIL/06, concerne soprattutto Fichte e Schopenhauer.
Essa si fa apprezzare per il costante e puntuale riferimento ai testi, per la
spiccata sensibilità per la contestualizzazione dei problemi, per il sicuro
possesso degli strumenti metodologici ed ermeneutici, per la sua autorevole
collocazione editoriale nazionale e internazionale, per l'intensa attività di
ricerca. La traduzione delle fichtiane Dottrina
della scienza del 1804 e de I fatti
della coscienza 1810-11 è puntuale e rigorosa e mostra il pieno possesso
del pensiero e del linguaggio di Fichte. Per tutti questi motivi il candidato
deve essere preso in considerazione ai fini della presente valutazione
comparativa.
Giudizio
del commissario Prof. NUZZO Enrico
La direttrice fondamentale
delle ricerche del candidato è costituita dallo studio di Fichte, oggettivato
sia nella traduzione in italiano di testi (Dottrina
della scienza. Seconda esposizione del 1804, 2000, traduzione comparsa
parallelamente a quella a cura di Sacchetto presso l’UTET, I fatti
della coscienza 1810/11, 2007), sia dal volume di carattere sistematico,
del 2005, Vom Wissen zur Weisheit.
Fichtes Wissenshaftslehere 1811), nella significativa intensa
partecipazione della storiografia
italiana, segnatamente dagli anni ’90, al fervido scenario degli studi
fichtiani. Direttrice minore, ma non poco significativa, è quella che si è
indirizzata all’edizione di scritti di Schulze nella preminente prospettiva di
uno studio dei debiti contratti da Schopenhauer verso questa figura a partire
dalla sua frequentazione dell’Università di Göttingen dal secondo semestre del
1809 (Schopenhauers Kollegnachschriften
der Metaphysik- und Psychologievorlesungen von G.E. Schulze Göttingen 1810-11, 2008), oltre già il saggio su
Schopenhauer scolaro di Fichte.
In ambedue queste direttrici di
studio il candidato mostra interesse e consuetudine nei confronti di un’opera
di ordine filologico fondata su consapevolezza di criteri metodici e, nelle
traduzioni, di uno sforzo di resa del lessico concettuale capace anche, laddove
il caso, di ripensamenti e aggiustamenti. Per il resto le traduzioni di Fichte
sono precedute da sobrie pagine introduttive che si limitano ad un’efficace
esposizione della struttura dei testi resi in italiano (più impegnative quelle
che precedono la traduzione della seconda esposizione della Dottrina della scienza, oggetto già del
contributo del 2002 La rielaborazione del
sistema dei primi anni berlinesi: la ‘Dottrina della scienza’ del 1804)).
Nel consistente volume del 2005
l’autore, nell’offrire una ricostruzione organica della Wissenshaftslehre del
In conclusione, per la costanza
di una ragguardevole operosità scientifica, per la assai solida competenza nel
campo dei suoi oggetti di studio, per la
qualità di un impegno critico-filologico ed esegetico, per la solidità
dell’impianto metodologico della sua ricerca, il candidato mostra doti di uno
studioso già largamente maturo.
Giudizio del
commissario Prof. ORSUCCI Andrea
Le
ricerche presentate, ben articolate e sorrette da approfondite conoscenze, non
solo per quanto riguarda i testi, ma anche per la capacità di fare i conti con
la più recente letteratura internazionale sull’argomento, si segnalano per la
maturità dei risultati conseguiti. Il suo commento alle lezioni fichtiane del
1811 sulla ‘dottrina della scienza’ si inserisce, con conclusioni convincenti,
in una discussione particolarmente vivace, in questi ultimi anni, soprattutto
in Germania. Anche l’edizione delle lezioni di G. E. Schulze trascritte da
Schopenhauer, come pure le edizioni italiane di opere fichtiane e i saggi
critici del candidato, si segnalano come lavori condotti con indubbio rigore.
Giudizio
del commissario Prof. VINTI Carlo
Il
candidato presenta 10 pubblicazioni, tra cui due monografie (Vom
Wissen zur Weisheit e Schoopenhauer’s Kollegnachschriften der Metaphysik),
tre curatele di opere di Fichte e cinque saggi che spaziano sul pensiero
moderno da Spinoza fino all’idealismo tedesco, passando per Schopenhauer.
La pertinenza e
congruenza dell’attività scientifica del candidato con il settore scientifico
disciplinare relativo alla procedura di valutazione comparativa oggetto del
bando di concorso è del tutto adeguata così come il rigore metodologico che
connota. E’ da sottolineare anche la
rilevanza scientifica della collocazione editoriale delle pubblicazioni.
Ciò comporta, soprattutto per quanto
riguarda l’edizione delle opere di Fichte, la loro diffusione all'interno della
comunità scientifica.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi
individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito
alla quale
La produzione del candidato, congruente con
il settore scientifico-disciplinare M-FIL/06, concerne soprattutto Fichte e
Schopenhauer.
La traduzione della fichtiana Dottrina della scienza del 1804 e de I fatti della coscienza 1810-11 è
puntuale e rigorosa e mostra il pieno possesso del pensiero e del linguaggio di
Fichte. Nel
consistente volume del 2005 l’autore, nell’offrire una ricostruzione organica
della Wissenschaftslehre del
Nel suo complesso, l’attività del candidato
si fa apprezzare per il costante e puntuale riferimento ai testi, per la spiccata
sensibilità per la contestualizzazione dei problemi, per il sicuro possesso di
rigorosi strumenti metodologici ed ermeneutici, per l’autorevole collocazione
editoriale nazionale e internazionale dei suoi scritti (che comporta
complessivamente una loro diffusione all'interno della comunità scientifica),
per l’intensa e continua attività di ricerca.
La pertinenza e congruenza dell’attività
scientifica del candidato con il settore scientifico disciplinare relativo alla
procedura di valutazione comparativa, oggetto del bando di concorso, è del
tutto adeguata.
Candidato DAL
MONTE CARMEN
Profilo
curriculare:
La dott.ssa Carmen Dal Monte, laureatasi in
Filosofia nel 1989 presso l’Università degli Studi di Bologna, ha seguito il
corso di Dottorato presso l’Università di Trieste e ha conseguito il titolo di
Dottore di ricerca in Filosofia nel 1997 presso l’Università di Urbino, con una
tesi dal titolo Mito/Logos. Una lettura
della filosofia del mito di Ernst Cassirer.
Ha
svolto attività didattica dal 2004 ad oggi nell’ambito del Master in Studi
Umanistici del Dipartimento di Italianistica dell’Università degli Studi di
Bologna e dal 2005 come docente a contratto presso
Ha partecipato al seminario del Dipartimento
di Filosofia dell’Università di Trieste su ‘Questioni di filosofia
contemporanea’ con un intervento dal titolo Cassirer:
io e mondo nella coscienza mitica nel 1998 e nel 1999 al seminario ‘Che
cosa significa fare filosofia’ con un intervento dal titolo Nietzsche e gli antichi.
Giudizio
del commissario Prof. CENTI Beatrice
La
candidata presenta pubblicazioni di carattere soprattutto divulgativo e
manualistico; parte di esse rientrano nel settore scientifico-disciplinare
della Storia della filosofia antica. L’articolo Mito del «Logos» e scienza del mito (1997) espone in modo molto
generale alcuni aspetti del pensiero cassireriano, che vengono solo
parzialmente contestualizzati storicamente.
Giudizio
del commissario Prof. CIAFARDONE
Raffaele
Una
buona parte della produzione filosofica della candidata riguarda la filosofia
greca e quella ebraica dalle origini a Maimonide; pertanto essa non è
pienamente congruente con le caratteristiche del settore
scientifico-disciplinare M-Fil/06.
Le
Introduzioni alle sezioni antologiche relative ai §§ 5-7 del volume II e ai §§
8-12 del volume III di Filosofie nel
tempo sono per lo più espositive; l'articolo Le note sul concetto di mito in Ernst Cassirer presenta
considerazioni abbastanza interessanti.
La produzione scientifica di
Dal Monte ha trovato una collocazione editoriale per lo più locale.
Giudizio
del commissario Prof. NUZZO Enrico
Tra gli esigui interessi di ricerca sui quali si è impegnata la
candidata si può segnalare l’enorme questione della scienza del mito, specie in
relazione all’importante e discussa riflessione sulla materia di Cassirer. La
complessità della materia è però appena avvicinata da un approccio sommario ad
essa, non adeguato al compito di una trattazione dei caratteri e delle funzioni
della produzione del mito, né a quello della ricostruzione della non semplice
vicenda della riflessione cassireriana in proposito.
L’elaborazione poi di sezioni del manuale universitario di filosofia
dal titolo Filosofie nel tempo, per quanto apprezzabile, si iscrive in un
genere di scrittura che offre apporti sostanzialmente di ordine didattico.
Giudizio del
commissario Prof. ORSUCCI Andrea
Le
pubblicazioni della candidata, talvolta difficilmente riconducibili all’ambito
della storiografia filosofica come disciplina specifica (cfr. il contributo nr.
3 tra quelli inviati), presentano, come tratto comune, un’esposizione di tipo
prevalentemente divulgativo.
Giudizio
del commissario Prof. VINTI Carlo
Il candidato presenta 10 pubblicazioni volte
all’approfondimento di tematiche teoreticamente rilevanti e anche di sicura
consistenza storiografica: lo statuto filosofico del mito, sia nel pensiero
greco che in quello contemporaneo (Cassirer), il rapporto tra mito e scienza,
mito e verità, soprattutto alla luce
dello schema platonico.
Nonostante la loro specificità e mole non
cospicua le pubblicazioni della candidata possono considerarsi congruenti con
il settore scientifico disciplinare relativo alla procedura di valutazione
comparativa oggetto del bando di concorso e con tematiche attinenti ad esso.
Alcune di esse, contenute in volumi collettanei, sono analiticamente determinate.
Alcuni saggi denotano una interessante
originalità e impegno metodologico notevole, forse più produttivi con una
migliore collocazione editoriale.
Conclusa
l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente
apre la discussione in esito alla quale
La candidata presenta, con discontinuità e
in sedi editoriali minori, pubblicazioni di carattere soprattutto divulgativo e
manualistico. Anche l’articolo Mito del
«Logos» e scienza del mito (1997) espone in modo molto generale alcuni
aspetti del pensiero cassireriano, che peraltro vengono solo parzialmente
contestualizzati storicamente.
Le pubblicazioni della candidata possono
comunque considerarsi congruenti con il settore scientifico disciplinare
relativo alla procedura di valutazione comparativa oggetto del bando di
concorso.
Terminate le operazioni di
formulazione e discussione dei giudizi individuali e collegiali la seduta è
tolta alle ore 22.00 e
lì 05/07/2010
Il
Presidente
Prof. NUZZO
ENRICO
I
Commissari
Prof. CENTI
BEATRICE
Prof.
CIAFARDONE
RAFFAELE
Prof. VINTI
CARLO
Il Segretario
Prof. ORSUCCI ANDREA