VERBALE DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE COMPARATIVA A N. 1 POSTO DI PROFESSORE UNIVERSITARIO DI PRIMA FASCIA PER IL SETTORE SCIENTIFICO-DISCIPLINARE L-FIL-LET/12 – LINGUISTICA ITALIANA – PRESSO LA FACOLTA' DI SCIENZE SOCIALI DELL'UNIVERSITA' DEGLI STUDI “G. D’ANNUNZIO” DI CHIETI-PESCARA, BANDITO CON D.R. N. 604 IN DATA 23/03/2004 PUBBLICATO SULLA G.U. N. 26 – SERIE SPECIALE – CONCORSI ED ESAMI –  DEL 02/04/2004

 

III RIUNIONE - VERBALE n. 3

 

Il giorno 5 novembre 2004  alle ore 9.45, presso i locali del Rettorato dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, in Via dei Vestini 31, Chieti Scalo, ha avuto luogo la 3a riunione della Commissione costituita per il concorso di cui in premessa.

 

La Commissione,  composta dai seguenti  professori:

 

Prof. Francesco Sabatini -  Presidente

Prof. Paolo D’Achille -  Segretario

Prof. Claudio Ciociola -  Membro eletto

Prof. Vittorio Coletti -  Membro eletto

Prof. Claudio Giovanardi -  Membro eletto

 

risulta presente al completo e pertanto la seduta è valida.

           

            Ogni Commissario, dopo attenta analisi del profilo curricolare, dei titoli e delle pubblicazioni, peraltro a lui già note,  procede alla formulazione di un giudizio individuale per ogni candidato.

 

GIUDIZI   INDIVIDUALI

 

Candidato MARCELLO MARIA DE GIOVANNI:

 

Giudizio del Prof. FRANCESCO sABATINI:

 

Le pubblicazioni del prof. Marcello Maria de Giovanni disegnano il profilo di un dialettologo di solida formazione. Il nucleo delle ricerche verte sui dialetti medioadriatici e soprattutto su quelli del teramano, del chietino e del pescarese. Lo sguardo è puntato in particolare sulla toponomastica (Appunti e questioni di toponomastica abruzzese, Dialetto e toponomastica di Penne, ecc.) e sulla diacronia documentata dall'analisi etimologica (ad es. nelle parti attribuibili al Candidato nel volume con Giovanni Alessio, Preistoria e protostoria linguistica dell'Abruzzo, il volumetto Varietà linguistiche: Per un lessico etimologico dei dialetti medioadriatici). Due tipologie di ricerca che de Giovanni ha sviluppato in sondaggi e innumerevoli schedature per il Lessico etimologico dei dialetti medioadriatici e per il Dizionario toponomastico dell'Abruzzo e del Molise, per altro non prodotte nella documentazione inviata. Tra i suoi lavori ci sono anche sguardi di insieme, come quello sull'influsso linguistico normanno nell'area medioadriatica o sui sostrati preindoeuropei nella stessa area, oppure i profili complessivi dedicati al Molise linguistico, uno dei quali uscito in un'importante collana diretta da Alberto Zamboni. Non mancano sguardi alla modernità, anche in chiave sociolinguistica, come nel saggio sugli angloamericanismi nei dialetti medioadriatici o in quello sulla lingua di Mario Pomilio o nell'articolo sul dialetto nella scuola. Dall'insieme emerge un lavoro compatto e sicuro, una padronanza pluriennale delle metodologie di ricerca che, assommati alla lunga esperienza didattica attestata dal curriculum, fanno ritenere il Candidato pienamente meritevole ai fini della presente procedura di valutazione comparativa.

 

 

Giudizio del  Prof.  pAOLO d’aCHILLE:

 

I quindici titoli presentati dal prof. Marcello Maria de Giovanni risultano pubblicati nel corso di un ampio arco cronologico, dal 1975 al 2004, lungo il quale si dispongono a intervalli regolari, praticamente senza interruzioni, il che dimostra una notevole continuità nell’impegno scientifico. Nella stragrande maggioranza, queste pubblicazioni sono dedicate alla ricostruzione della storia linguistica abruzzese e molisana e alla descrizione di dialetti compresi in queste regioni o nelle zone immediatamente limitrofe. Si tratta quindi di contributi che rientrano appieno nel settore scientifico-disciplinare L-FIL-LET/12, anche se appaiono concentrati in un unico ambito di studio (la dialettologia italiana) e per di più riferiti a una medesima area linguistica. Va peraltro rilevato che si tratta di un’area particolarmente complessa, il cui studio appare per più aspetti rilevante anche sotto il profilo metodologico generale. Bisogna inoltre sottolineare positivamente il fatto che gli interessi del candidato vertono tanto sulla diacronia, con particolare attenzione al ruolo svolto dal sostrato preromano e dell’adstrato medievale nella configurazione del quadro dialettologico odierno dell’area medioadriatica, quanto alla sincronia, con descrizioni puntuali di singoli dialetti o subaree dialettali. Nel primo ambito spiccano i numerosi contributi di etimologia e di toponomastica, per lo più compresi nei due volumi di Studi linguistici, e le più o meno ampie ricostruzioni di storia linguistica, una delle quali scritta in collaborazione con G. Alessio (ma con chiara distinzione delle rispettive attribuzioni), che qualificano il prof. de Giovanni come uno studioso dotato di un sicuro possesso delle competenze e dei metodi tradizionali della dialettologia, nelle sue radici ricostruttive e nel suo riferimento agli eventi storici e culturali, il cui nesso con le vicende linguistiche è costantemente tenuto presente. Nel secondo settore, oltre alle descrizioni di dialetti di vari centri abruzzesi (Penne, Pescara), si segnala in particolare  la recente monografia sul Molise, uscita nella prestigiosa collana “Profilo dei dialetti italiani”, diretta da Amedeo Zamboni, ricca di dati di prima mano, tanto più significativi in quanto riferiti a un’area che finora gli studi non avevano del tutto messo a fuoco. In definitiva, tanto la produzione scientifica quanto la lunga e proficua attività didattica, svolta dal 1974 come ricercatore e dal 2000 come professore associato presso l’Università G. d’Annunzio di Chieti, dimostrano che il candidato è uno studioso serio e preparato, provvisto di ampie e solide conoscenze linguistiche, e che merita certamente grande considerazione nella procedura di valutazione per un posto di professore ordinario. 

 

Giudizio del  Prof. CLAUDIO CIOCIOLA:

 

L'attività scientifica del prof. Marcello Maria de Giovanni risulta da un nucleo omogeneo di pubblicazioni valutabili: articoli in rivista, saggi in volumi miscellanei e in atti di convegni, e nove tra volumi e quaderni autonomi (uno di questi: Preistoria e protostoria linguistica dell’Abruzzo, Lanciano 1983, in collaborazione con G. Alessio, con chiara distinzione delle parti). Tali pubblicazioni si dispongono nell’arco cronologico 1974-2004, e documentano pertanto la continuità dell’impegno scientifico del Candidato. Sono studi che s’incentrano pressoché esclusivamente su temi relativi alla dialettologia mediana e meridionale, con assoluta prevalenza dei saggi dedicati alla descrizione e alla storia dei dialetti di area abruzzese e molisana. Ai numerosi contributi di etimologia, toponomastica e lessicografia (molti di questi raccolti nei due volumi di Studi linguistici: il primo del 1974-1975, il secondo del 1995) si affiancano panoramiche d’insieme, come quelle relative ai dialetti di Penne, di Chieti e di Pescara, e volumi di sintesi, tra i quali spicca la recente monografia dedicata al Molise, accolta nell’autorevole “Profilo dei dialetti italiani” a cura di Alberto Zamboni ( Pisa 2003). In questi contributi il Candidato manifesta di possedere capacità analitiche e di sintesi nel ricostruire e nell’organizzare dati, raccolti anche di prima mano, relativi ad aree dialettali malnote e complesse, e pertanto particolarmente significative. Tali capacità si manifestano tanto nell’attività di ricostruzione diacronica, che emerge nei numerosi contributi settoriali come in alcune sintesi d’insieme (ad es. in quella, per la parte di competenza del Candidato, relativa a Preistoria e protostoria linguistica dell’Abruzzo, Lanciano 1983, in cui si approfondiscono questioni relative al sostrato preromano), tanto nei già citati panorami dialettologici di taglio più strettamente sincronico. Si tratta di una produzione scientifica che, pur privilegiando un unico e coerente settore di studi, rivela il pieno possesso da parte del Candidato dei requisiti di metodo e scientifici richiesti ai fini della presente valutazione comparativa. L’attività didattica documentata nel curriculum risulta proficua. In definitiva, per la serietà metodologica e per i risultati conseguiti nella sua produzione scientifica, che manifesta grande competenza dialettologica e lessicografica in àmbiti poco approfonditi nella tradizione degli studi, e per il costante impegno nell’attività didattica e di ricerca, si giudica il Candidato prof. Marcello Maria de Giovanni meritevole di essere tenuto in grande considerazione ai fini della procedura di valutazione comparativa in oggetto.

 

Giudizio del  Prof. VITTORIO COLETTI:

 

Il nucleo delle ricerche del candidato Marcello Maria de Giovanni verte sui dialetti medioadriatici e denota il sicuro possesso da parte sua dei fondamentali della buona scuola dialettologica tradizionale. Il taglio dell'approccio alla sua materia è duplice e risale a metodologie consolidate: da una parte la toponomastica (Appunti e questioni di toponomastica abruzzese, Dialetto e toponomastica di Penne, ecc.) e dall'altro  l'etimologia (ad es. nelle parti attribuibili al Candidato nel volume con Giovanni Alessio, Preistoria e protostoria linguistica dell'Abruzzo, il libro Varietà linguistiche: Per un lessico etimologico dei dialetti medioadriatici).  A quest'area linguistica de Giovanni ha guardato sia dal punto di vista diacronico (come nel saggio sull'influsso linguistico normanno o in quello sui sostrati preindoeuropei) che da quello sincronico (come nel volume Molise, edito nell'importante collana diretta da Alberto Zamboni Profilo dei dialetti italiani, o nel saggio sugli angloamericanismi nei dialetti medioadriatici), con evidenti predilezioni per la lessicografia (Vocabolarietto dell'uso abruzzese), producendo anche sintesi documentate e apprezzabili (Kora. Storia linguistica della provincia di Chieti, Per la storia linguistica dell'Italia centromeridionale ecc.). Non mancano brevi puntate del Candidato in zone diverse, come attesta il saggio Dialetto, lingua e letteratura o l'articolo sul dialetto a scuola. Se, oltre alle pubblicazioni, si esamina anche il curriculum, che mette in rilievo una lunga esperienza didattica, si può vedere nel candidato uno studioso solido e posato, un docente scrupoloso e preparato, meritevole di essere preso in considerazione ai fini della presente procedura di valutazione comparativa.

 

 

Giudizio del  Prof. CLAUDIO GIOVANARDI:

 

Il candidato Marcello Maria de Giovanni presenta una produzione scientifica distribuita nell’arco di un trentennio, dal 1974 al 2004, a dimostrazione di una sicura continuità della propria attività di ricerca. I titoli presentati sono prevalentemente di carattere dialettologico, con particolare riferimento ai dialetti dell’area medioadriatica, un’area scarsamente studiata prima dei contributi del de Giovanni. Le pubblicazioni presentate appaiono pertanto perfettamente congruenti con le discipline comprese nel settore scientifico-disciplinare L FIL-LET 12 “Linguistica italiana”. E’ da apprezzare la capacità del candidato di dedicarsi a due àmbiti diversificati dell’indagine dialettologica. Da un lato gli studi di tipo diacronico (Per la storia linguistica di Pescara e della sua Provincia, Preistoria e protostoria linguistica dell’Abruzzo, quest’ultimo in collaborazione con Giovanni Alessio), che mettono in luce diversi aspetti della fisionomia storica dei dialetti analizzati. Dall’altro gli studi di carattere eminentemente sincronico (per esempio il saggio Molise nella collana “Profili dei dialetti italiani”, a cura di A. Zamboni) e lessicografico (il Vocabolarietto dell’uso abruzzese). Inoltre risulta originale la serie dei contributi dedicati ad aspetti linguistici più mirati, ma non per questo meno utili, alla ricostruzione della fisionomia dialettale dell’area indagata, come la toponomastica di Penne (n° 7 dell’elenco) e le voci della transumanza (n° 12 dell’elenco). Il curriculum presentato dal candidato ne mette in rilievo la lunga e proficua attività didattica.

In conclusione il candidato Marcello Maria de Giovanni, nonostante la non ampia varietà di tematiche scientifiche affrontate, appare meritevole di essere preso in considerazione ai fini della presente procedura di valutazione comparativa.

 

           

Candidato ENRICO TESTA: 

 

Giudizio del Prof. FRANCESCO sABATINI:

 

Le pubblicazioni del prof. Enrico Testa vertono su due temi principali. La formalizzazione del parlato nello scritto letterario e la lingua della poesia contemporanea. Al primo tema vanno riferiti due lavori fondamentali per tutto il settore scientifico disciplinare della Linguistica italiana: e cioè Simulazione di parlato, uscito presso l'Accademia della Crusca, e dedicato all'oralità nelle novelle del Quattro e del Cinquecento e Lo stile semplice, edito da Einaudi e dedicato allo stesso tema nella narrativa italiana di tutto l'Ottocento e di gran parte del Novecento. Si tratta di libri di primaria importanza intorno ai quali Testa ha prodotto numerosi saggi e articoli che mettono a frutto l'esperienza maturata in essi, come il suo saggio sulla sintassi nella novella del '500 o su  Ippolito Nievo o quello  dal titolo Stile, discorso, intreccio nella prestigiosa sede de Il romanzo, a cura di F. Moretti, edito da Einaudi, o ancora il capitolo  Realismo, naturalismo, verismo, psicologismo da lui steso in collaborazione con E. Ghidetti per la Storia della letteratura italiana dell'editore Salerno o infine il suggestivo saggio sulle Figure del silenzio nel racconto italiano contemporaneo. Al secondo polo delle ricerche del prof. Testa appartengono i due volumi Montale, esaustiva monografia sul grande poeta, e  Per interposta persona, dedicato, come recita il sottotitolo, a "lingua e poesia nel secondo Novecento", nonché i saggi sul lessico e le forme della testualità della poesia contemporanea. Se ai titoli presentati a questa Commissione (tra cui va menzionato anche il saggio su Linguistica e letteratura alle soglie del 2000) si aggiungono gli elementi desumibili dal curriculum, la lunga esperienza didattica come ricercatore nelle Università per Stranieri di Siena e di Genova e come professore associato in quest'ultima, si può ben affermare che il Candidato Enrico Testa è pienamente meritevole di considerazione ai fini della presente procedura di valutazione comparativa.

 

Giudizio del  Prof.  pAOLO d’aCHILLE:

 

I quindici titoli presentati dal Prof. Enrico Testa, che, come documenta il curriculum, costituiscono solo una parte della sua intensa attività di studioso, sono stati pubblicati lungo un arco cronologico che va dal 1983 al 2002, concentrandosi soprattutto negli ultimi anni. Si tratta di lavori che rientrano appieno nel settore scientifico-disciplinare L-FIL-LET/12, in quanto hanno come oggetto di studio prevalentemente, e anzi esclusivamente, il linguaggio letterario italiano, con specifica attenzione da un lato alla narrativa, dal Quattrocento alla fine del secolo scorso, dall’altro alla poesia del pieno Novecento. Nel primo ambito di ricerca, tra i molti contributi presentati, tutti di alto livello, si segnalano soprattutto i volumi Simulazione di parlato (1991) e Lo stile semplice (1997), che studiano la presenza di tratti propri del parlato nella novellistica del Quattro-Cinquecento e nella narrativa otto-novecentesca: apparsi in sedi prestigiose (una collana dell’Accademia della Crusca il primo; la casa editrice Einaudi il secondo), questi studi sono ormai divenuti dei veri e propri “classici”, citati e utilizzati in tutte le ricerche successive: il secondo lavoro, in particolare, ha il merito di individuare alcune precise linee nella prosa letteraria novecentesca, lungo un filone distinto da quelli della prosa d’arte e del plurilinguismo espressionista. Anche nello studio della lingua della poesia novecentesca, la produzione del candidato appare ricca di contributi importanti e originali, tra i quali spiccano la monografia su Montale (anch’essa pubblicata da Einaudi) e il volume bulzoniano Per interposta persona,  che raccoglie saggi su Sereni, Caproni e Giudici e che, sulla base di dati linguistici,  individua nella poesia del secondo Novecento un progressivo abbandono della centralità del soggetto e viceversa l’adozione di moduli che si potrebbero definire “teatrali”. Come già negli studi sulla narrativa, anche in quelli sulla poesia il prof. Testa si occupa prevalentemente della sintassi, anche nei suoi risvolti stilistici, e della testualità, dimostrando finezza di analisi ma anche, ove occorra, capacità di approdare a sintesi efficaci, e applicando originalmente tanto gli strumenti esegetici forniti dalla più moderna critica letteraria quanto i metodi dell’analisi propriamente linguistica, di cui lo studioso dimostra un sicuro possesso (il che in qualche modo compensa l’assenza nella sua produzione di contributi dedicati alla lingua al di fuori dell’uso letterario, come oggetto di per sé degno di studio). La capacità di saldare le due diverse tradizioni di studi si rileva anche nel profilo critico “Linguistica e letteratura”, apparso nel 2003 nel volume La linguistica italiana alle soglie del 2000 a cura della Società di Linguistica Italiana. Da valutare senz’altro positivamente anche l’attività didattica del candidato. In definitiva, il prof. Enrico Testa appare uno studioso di prim’ordine, meritevole di grande considerazione nella procedura di comparazione comparativa per un posto da professore ordinario.

 

Giudizio del  Prof. CLAUDIO CIOCIOLA:

 

L'attività scientifica del prof. Enrico Testa risulta da un nucleo consistente e significativo di pubblicazioni: articoli in rivista, saggi in volumi miscellanei (uno dei quali in collaborazione con E. Ghidetti, con chiara distinzione delle parti) e in atti di convegni, cinque volumi autonomi. Le pubblicazioni presentate si dispongono nell’arco cronologico 1983-2002, documentando la continuità dell’impegno scientifico del Candidato. Sono contributi che s’incentrano in particolare su temi relativi all’oralità nella lingua letteraria, alla testualità nella poesia novecentesca e alla lingua letteraria del Novecento. Gli studi sull’oralità nella novellistica quattro-cinquecentesca e nella narrativa dell’Otto-Novecento sono confluiti in due volumi accolti in sedi editoriali prestigiose (Simulazione di parlato. Fenomeni dell’oralità nelle novelle del Quattro-Cinquecento, Firenze, Accademia della Crusca 1991, e Lo stile semplice. Discorso e romanzo, Torino, Einaudi 1997) e si sono imposti all’attenzione della comunità scientifica per l’originalità dell’argomento trattato e per la finezza analitica e interpretativa: del tutto congruenti al settore scientifico disciplinare L-FIL-LET/12, Linguistica italiana, costituiscono ormai un punto di riferimento obbligato negli studi di settore. Intorno al nucleo principale rappresentato da questi due volumi si allineano numerosi saggi nei quali l’esperienza maturata nei volumi si sviluppa in approfondimenti mirati (come nel recente Figure del silenzio nel racconto italiano contemporaneo, del 2002) o si condensa in sintesi efficaci (come nell’altrettanto recente capitolo Stile, discorso, intreccio, in Il romanzo. II. Le forme, a cura di F. Moretti, Torino, Einau­di 2002). Un altro nucleo significativo nella produzione scientifica del Candidato riguarda la testualità nella poesia novecentesca, con saggi che traggono frutto dalla metodologia della linguistica testuale e della pragmalinguistica, in un ambito applicativo anche in questo caso di grande originalità (si vedano in particolare  Il libro di poesia. Tipologie e analisi macrotestuali, del 1983, e il saggio ‘Sur la corde de la voix’. Funzioni della deissi nel testo poetico, del 1986). All’interesse più generalmente rivolto alla lingua poetica del Novecento fanno riferimento i saggi raccolti nel volume Per interposta persona. Lingua e poesia nel secondo Novecento, Roma, Bulzoni 1999: a questo più generale interesse si riconducono anche contributi di tipo “filologico” quali l’edizione del Quaderno di traduzioni di Caproni (Einaudi 1998) e la monografia su Montale (Einaudi 2000). Dall’insieme dei contributi citati, notevolissimo per qualità e per consistenza, emerge la personalità di uno studioso metodologicamente ferratissimo e capace di imporsi per l’originalità e la finezza dell’analisi in ambiti variati della linguistica italiana. Il Candidato ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in “Scienze letterarie” nel 1989 (Università di Pavia) e ha svolto una considerevole attività didattica, come risulta dalla scheda curricolare. In definitiva, per la originalità e per la varietà dei temi affrontati nella sua ricca produzione scientifica, nella quale si associano all’assoluto rigore metodologico notevolissime doti d’interprete dei fenomeni linguistici e stilistici, nonché per il costante e proficuo impegno nell’attività didattica e di ricerca, si giudica il Candidato prof. Enrico Testa meritevole di essere tenuto in grande considerazione ai fini della procedura di valutazione comparativa in oggetto.

 

Giudizio del  Prof. VITTORIO COLETTI:

 

Gli studi del  candidato Enrico Testa sono molteplici, ma, anche nella scelta delle pubblicazioni da lui proposta a questa Commissione, si possono cogliere due nuclei principali. Il primo è quello della ricerca delle tracce del parlato nello scritto letterario, specialmente in età precedente alla piena affermazione e diffusione dell'italiano parlato. Si tratta dei due importanti volumi Simulazione di parlato. Fenomeni di oralità nelle novelle del Quattro-Cinquecento e Lo stile semplice. Discorso e romanzo che, come attesta preventivamente il prestigio delle sedi che li hanno accolti (Accademia della Crusca e Casa Editrice Einaudi), sono diventati punti di riferimento ineliminabili per le ricerche nell'ambito della linguistica italiana. Intorno a questi libri Testa ha prodotto saggi e articoli che li preparano o ne sviluppano particolari aspetti (si vedano i titoli ai punti 3, 8, 11 e 12 dell'elenco delle pubblicazioni). Il secondo nucleo è quello dello studio della lingua poetica novecentesca, con i volumi Il libro di poesia e, per l’ampia parte di sua spettanza, Per interposta persona. Lingua e poesia nel secondo Novecento, i saggi sul lessico e la testualità  della poesia contemporanea (ai punti 10 e 15), il volume su Eugenio Montale, l'edizione e prefazione al Quaderno di traduzioni di Giorgio Caproni: anche in questo ambito la ricerca del candidato si segnala per sicurezza e originalità di risultati, per sensibilità critica e padronanza scientifica (esemplari il saggio sulla deissi nel testo poetico di cui al n. 2 e la sintesi di cui al punto 13) e dispiace che la selezione imposta dal numero delle pubblicazioni ammesse dal bando della presente procedura non consenta di prendere in esame anche gli altri saggi e lavori, di cui c'è però traccia nel curriculum e che sono anch'essi ben noti nella comunità accademica. Se a questo complesso di pubblicazioni, relazioni a convegni anche internazionali, impressionante per qualità e quantità, si aggiungono i dati sulla lunga attività didattica del candidato, prima come ricercatore e poi come professore associato, si può ben concludere che il prof. Enrico Testa è pienamente meritevole di considerazione ai fini della presente procedura di valutazione comparativa.

 

Giudizio del  Prof. CLAUDIO GIOVANARDI:

 

Il candidato Enrico Testa presenta una produzione scientifica che si estende nell’arco di tempo compreso tra il 1986 e il 2002. I titoli offerti dal candidato si segnalano innanzi tutto per la notevole originalità e innovatività dei metodi d’indagine. Alcuni studi, confluiti in volume, sono stati accolti da sedi editoriali prestigiose come l’Accademia della Crusca e l’editore Einaudi (Simulazione di parlato e Lo stile semplice) e rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per la comunità scientifica, soprattutto per quanto attiene all’analisi sintattica e testuale della commedia cinquecentesca e della narrativa italiana otto-novecentesca. Un altro importante centro d’interesse del candidato è costituito dal linguaggio poetico contemporaneo. In tale àmbito si segnalano la curatela del Quaderno di traduzioni di Giorgio Caproni (con un significativo saggio introduttivo), nonché la densa monografia dedicata a Eugenio Montale. Nell’analizzare la lingua della poesia contemporanea, il candidato mostra il possesso di svariati strumenti euristici applicati a diversi livelli di analisi: dalla metrica alla sintassi, dal lessico all’individuazione di aspetti di continuità (o di frattura) stilistica rispetto alla tradizione letteraria. Di notevole rilievo anche i contributi che il candidato ha prodotto in opere collettanee, come il capitolo dedicato ai narratori veristi siciliani scritto in collaborazione con E. Ghidetti nella Storia della letteratura italiana edita dall’editore Salerno, e il saggio dedicato allo stile, al discorso e all’intreccio nel volume Il romanzo curato da F. Moretti. Notevole anche l’attività didattica attestata nella scheda curricolare.

In conclusione i titoli prodotti dal candidato appaiono pienamente congruenti con le discipline comprese nel settore scientifico-disciplinare L FIL-LET 12 “Linguistica italiana”. Si tratta di contributi originali, che, seppure concentrati essenzialmente sulla lingua letteraria in prospettiva diacronica e sincronica, appaiono rilevanti sia nel metodo che nel merito, testimoni di una notevole finezza critica e interpretativa. Dalla produzione scientifica e dall’attività didattica emerge la piena maturità dello studioso, il quale risulta del tutto meritevole di considerazione ai fini della presente procedura di valutazione comparativa.

 

La Commissione quindi procede alla formulazione dei giudizi collegiali. Per ciascun candidato si perviene alla formulazione di un giudizio collegiale sintetico e conclusivo, che si riporta di seguito.

 

 

 

 

GIUDIZI  COLLEGIALI

 

 

Candidato: Marcello Maria de Giovanni

 

La Commissione, dopo aver letto e confrontato i giudizi individuali sul candidato Marcello Maria de Giovanni, osserva che la sua produzione scientifica, riferibile fondamentalmente all'ambito disciplinare della dialettologia italiana, anche nella sua dimensione sociolinguistica, rivela uno studioso di solida formazione, padrone delle metodologie classiche della ricerca storicolinguistica (quali quelle etimologiche e della grammatica storica), esperto nella lessicografia dialettale e negli studi di toponomastica. La sicura competenza scientifica compensa il tratto relativamente monotematico delle ricerche del candidato, centrate sui dialetti dell'area medioadriatica abruzzese e molisana. In particolare si sono apprezzati, anche per la ricchezza della documentazione, i lavori contenuti nei volumi Kora. Storia linguistica della provincia di Chieti, Studi linguistici e Molise. Aggiungendo a questa attività scientifica i dati e i meriti che emergono dal curriculum e che attestano il lungo servizio accademico e didattico del de Giovanni, la Commissione all'unanimità ritiene il Candidato sicuramente meritevole di considerazione ai fini della presente procedura di valutazione comparativa.

 

 

Candidato: Enrico Testa 

 

La Commissione, dopo aver letto e confrontato i giudizi individuali sul candidato Enrico Testa, osserva che la sua produzione scientifica è di assoluta qualità e ben riconosciuta importanza nell'ambito degli studi di storia della lingua italiana. Le sue pubblicazioni si muovono su varie direttrici, tra le quali spiccano e sono molto ben rappresentate dai titoli allegati alla domanda quelle riferibili allo studio del parlato nella scrittura letteraria (con particolare rilievo nei due volumi Simulazione di parlato e Lo stile semplice) e alla ricerca dei tratti lessicali, sintattici e testuali della lingua poetica italiana del Novecento (soprattutto nei volumi Il libro di poesia e Per interposta persona). Anche gli altri lavori di Testa (ad esempio i saggi su Ippolito Nievo e sulla deissi nel testo poetico) sono di grande valore scientifico e critico. Il suo curriculum accademico, corredato del titolo di Dottore di ricerca,  è a sua volta degno del massimo apprezzamento. Per tutte queste ragioni la Commissione all'unanimità ritiene il candidato Enrico Testa pienamente meritevole di considerazione ai fini della presente procedura di valutazione comparativa.

 

 

        La seduta è tolta  alle ore 13.00 e si riconvoca per lo stesso 5 novembre 2004  alle ore 14.00.

 

        Letto, approvato e sottoscritto seduta stante.

 

 

La Commissione:

 

Prof. Francesco Sabatini -  Presidente  ____________________________________

Prof. Paolo D’Achille -  Segretario       ____________________________________

Prof. Claudio Ciociola -  Membro        ___________________________________

Prof. Vittorio Coletti -  Membro          ____________________________________

Prof. Claudio Giovanardi -  Membro   ____________________________________