La Commissione, costituita per il concorso di cui in premessa con D.R. n. 189 del 28/12/2009 e pubblicata su G.U. n. 5 – Serie Speciale - Concorsi ed Esami - del 19/01/2010 e composta dai seguenti professori:
Prof. Maria Crocifissa Andaloro - Membro sorteggiato, Presidente
Prof. Arturo Calzona - Membro sorteggiato
Prof. Massimo Mussini - Membro sorteggiato
Prof. Alessandra Perriccioli - Membro sorteggiato
Prof. Alessandro Tomei - Membro designato, Segretario
si è riunita presso l’abitazione della prof.ssa Andaloro in Roma, via Taro 35 il giorno 3.6.2010 alle ore 11.
La Commissione prende atto della comunicazione ricevuta dall’Ufficio Docenti dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara relativa alla rinuncia alla partecipazione alla valutazione comparativa in epigrafe da parte della dott.ssa Carlotta Taddei.
Candidata Giulia Bordi.
Profilo curriculare:
Titoli di studio
Laureata in Conservazione dei beni culturali nel 1997 con lode presso l’Università della Tuscia-Viterbo. Ha conseguito il diploma di perfezionamento-dottorato di ricerca nel 2008 presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Ha ottenuto assegni di ricerca poliennali presso L’École Normale Supérieure di Parigi e presso l’Università della Tuscia, dove collabora ad attività di ricerca.
Conta al suo attivo la partecipazione a numerosi convegni, a programmi di ricerca universitaria e a missioni di studio in Turchia organizzate dall’Università della Tuscia.
Attività didattica
Attualmente è cultore della
materia presso l’Università di Roma Tre e presso l’Università della Tuscia. Ha
svolto attività seminariale e di
laboratorio didattico a livello universitario.
Pubblicazioni
Presenta una monografia e una serie di diciotto altri contributi pubblicati in atti di convegni o in volumi miscellanei.
Giudizio del commissario prof. Maria Crocifissa Andaloro:
Giulia Bordi è assegnista di
ricerca presso il Dipartimento di Studi per
I principali ambiti di ricerca di Giulia Bordi riguardano tre settori:
a) la pittura parietale a Roma e Bisanzio fra IV e XII secolo
b) i sistemi di visualizzazione e documentazione della parete dipinta nella modernità, fra Otto e Novecento
c) le attestazioni autografe di artisti su opere scultoree e pittoriche altomedievali di Lazio, Umbria e Marche
Di questo ramificato panorama di studi, che privilegia l’età altomedievale; che si concentra sul patrimonio pittorico di un centro come Roma e sulla memoria visiva che di molti contesti ci consegnano i decenni fra Otto e Novecento, danno testimonianza i saggi, le schede-saggio, il volume monografico sugli affreschi della chiesa di San Saba sul piccolo Aventino.
Le pitture che studia la candidata sono ardue, i palinsesti di san Saba, di santa Maria in Via Lata, della chiesa di S. Adriano, di S. Maria Antiqua non sono opere semplici da analizzare, spesso la loro leggibilità appare irrimediabilmente compromessa a causa di uno stato di conservazione disastroso. Spesso sono considerate larve di contesti perduti. Grazie però alla condivisione di un modello d’indagine integrato, capace di sperimentare l’analisi stratigrafica “verticale” sul dipinto parietale all’interno di un sistema di lettura aperto allo studio delle tecniche d’esecuzione, delle vicende conservative, dell’epigrafia, sulla base dell’osservazione lenticolare e ricorrendo come strumento d’indagine necessario alle mappature delle stesure pittoriche e al rilievo, ecco che il più delle volte Giulia Bordi è stata in grado di precisare l’ordito iconografico, di captare il registro formale di complessi finora molto discussi: dalla serie dei ritratti papali in San Paolo fuori le mura alle pitture di San Saba.
Dall’insieme delle ricerche compiute da Giulia Bordi, dai risultati da lei raggiunti, dalle pubblicazioni compiute emerge il profilo di una studiosa che si contraddistingue per il rigore e la novità dell’approccio metodologico, per la piena maturità scientifica, per l’originalità dei contributi, molti dei quali hanno cambiato in modo sostanziale le nostre conoscenze su problemi e aspetti importanti della pittura medievale a Roma fra il V e l’XI secolo
Giudizio del commissario prof. Arturo Calzona:
La candidata, dal 2004 al 2006 e,
ancora nel 2008 per sei mesi, è stata titolare di un Assegno di ricerca presso
il Dipartimento di Studi per
La produzione scientifica della
candidata non è cospicua, ma dai titoli presentati si evince chiaramente che ci
troviamo di fronte ad una storica dell’arte che, come si suol dire, “ha
stoffa”. La candidata dimostra una capacità attributiva e interpretativa
notevole che bene emerge dall’individuazioni e dalla lettura dei “livelli”
delle campagne decorative nella chiesa di San Saba a Roma (2008) e soprattutto dalle
numerose e importanti schede pubblicate nel Corpus e Atlante della pittura
medievale a Roma (2006) nelle quali ha proposto nuove datazioni di un
considerevole gruppo di contesti pittorici romani chiarendo anche problematiche
legate alla committenza. Il saggio pubblicato negli atti del Convegno di
Losanna (2007), quello dedicato a Giuseppe Wilpert (2009), ma anche quello
sull’affresco staccato della chiesa di S. Adriano (2000) fanno bene capire la
profonda e ben maturata conoscenza della pittura romana dell’alto medioevo.
Giudizio del commissario prof.Massimo Mussini:
Titoli di studio
Laureata in Conservazione dei beni culturali nel 1997 con lode presso l’Università della Tuscia-Viterbo. Ha conseguito il diploma di perfezionamento-dottorato di ricerca nel 2008 presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Ha ottenuto assegni di ricerca poliennali presso L’École Normale Supérieure di Parigi e presso l’Università della Tuscia, dove collabora ad attività di ricerca.
Conta al suo attivo la partecipazione a numerosi convegni, a programmi di ricerca universitaria e a missioni di studio in Turchia organizzate dall’Università della Tuscia.
Attività didattica
Attualmente è cultore della
materia presso l’Università di Roma Tre. Ha svolto attività seminariale e di laboratorio didattico a livello
universitario.
Pubblicazioni
Presenta una monografia e una serie di diciotto altri contributi pubblicati in atti di convegni o in volumi miscellanei.
Giudizio
La candidata rivela una buona preparazione scientifica, ma non ha al suo attivo molta esperienza didattica. Rivela inoltre una buona capacità di ricerca storica e di analisi filologica, come si evince dalle pubblicazioni, che ruotano intorno a monumenti romani alto medievali, con lavori di sintesi su cicli pittorici e con contributi originali intorno a specifiche tematiche. In particolare la monografia affronta il problema degli affreschi di San Saba a Roma, analizzandone la vicenda storica del ritrovamento e della relativa documentazione archeologica, su cui fornisce utili contributi, atti a meglio collocarli nell’ambito dell’arte alto medievale.
Giudizio del commissario prof. Alessandra Perriccioli:
La dott.ssa Giulia Bordi,
laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università della Tuscia,
nel 1997, Dottore di ricerca presso
Da quanto detto sopra, emerge il profilo di una studiosa intelligente e metodologicamente avvertita che ha saputo dare alle tematiche affrontate contributi originali.
Giudizio del commissario prof. Alessandro
Tomei:
La candidata consegue la Laurea in Conservazione dei beni culturali presso l’Università della Tuscia di Viterbo nell’A.A. 1996/97, con una tesi dal titolo La decorazione pittorica altomedievale della Curia Senatus (già chiesa di Sant’Adriano) al Foro romano. Nel 1998 vince un posto di Perfezionamento triennale (Dottorato di ricerca), presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, conseguendo il titolo nel 2008. Cultore della materia dal 2002 al 2008 presso le cattedre di Storia dell’arte medievale e Storia dell’arte bizantina dell’Università della Tuscia.
Dal 2004 al 2006 e dal 2008 al 2009 è titolare di un assegno di ricerca presso l’Università della Tuscia su La pittura medievale a Roma 312-1431. Corpus e atlante. Ha fruito di diverse Borse di studio e partecipato come relatore a vari convegni in Italia e all’estero.
L’attività di ricerca della candidata è focalizzata sulla cultura figurativa della Roma altomedievale e dell’età gregoriana; le pubblicazioni principali consistono in una monografia sugli affreschi di San Saba sul Piccolo Aventino, in alcuni articoli e schede nel Corpus della pittura romana. Altro filone di ricerca è quello della storia della documentazione sulla pittura altomedievale a Roma. Il lavoro scientifico della candidata è caratterizzato da una salda capacità di indagine che le ha consentito di raggiungere risultati di un certo interesse e non privi di una certa originalità.
Conclusa
l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente
apre la discussione in esito alla quale
La candidata
si è occupata di pittura parietale romana di età altomedievale e delle relative
fonti grafiche e fotografiche, che ha utilizzato con grande intelligenza per
una nuova lettura e per l’individuazione esatta dei contesti originali. In queste
ricerche ha dimostrato rigore nell’approccio metodologico, conseguendo
risultati originali che dimostrano piena competenza scientifica, fornendo nuove
sistemazioni cronologiche e interpretative.
Candidata: Iole Carlettini
Profilo curriculare:
Titoli di studio
Laureata in Lettere con lode presso l’Università di Chieti nel 1983. Perfezionata in Storia dell’arte a Urbino nel 1987.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Collaboratore tecnico presso l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Chieti dal 1987 al 1995.
Ricercatore presso l’Università di Chieti dal 1995. Responsabile scientifico di ricerca MURST nel 2003-2007.
Membro del comitato scientifico della rivista “Studi medievali e moderni”. Curatore di un convegno internazionale.
Attività didattica
Ha svolto attività didattica dal 1999 al 2008 come docente di Letteratura artistica e dal 2002 ha insegnato anche Storia dell’arte medievale presso il corso di laurea specialistica della medesima università. Dal 2005 è docente anche presso l’Università telematica Leonardo da Vinci. Fa parte del Collegio docenti del dottorato di ricerca dal 2001.
Pubblicazioni
Presenta una serie di venti saggi pubblicati in riviste, atti di convegno e miscellanee.
Giudizio del commissario prof. Maria Crocifissa Andaloro:
Iole Carlettini è ricercatrice
confermata di Storia dell’arte medievale presso
I suoi campi di studio e le linee di ricerca riguardano un territorio: l’Abruzzo, un artista – Cimabue - il crinale della letteratura artistica.
Da profonda conoscitrice dell’Abruzzo medievale e non solo, ne segue le vicende e lo svolgimento sotto diversi profili: rilegge assetti urbani – vedi la voce Sulmona per Enciclopedia dell’Arte medievale - “scopre” opere quasi ignote come gli affreschi con le storie di san Ludovico a Sulmona, o poco note perché supera con la lettura esegetica la frammentazione fisica di brani pittorici – come i dipinti murali dell’abside della chiesa di san Liberatore alla Maiella – o perché è capace di intravedere al di sotto di alcune statue lignee sfigurate da molteplici trasformazioni e ridipinture le originarie strutture morfologiche medievali.
Fin dal tempo della tesi si occupa della gigantesca figura di Cimabue e, in particolare, dei murali della Basilica di San Francesco. Ha pubblicato intorno all’Apocalisse e più volte ha affrontato il problema del rapporto di Cimabue con l’antico, focalizzandolo alla luce dell’individuazione delle “fonti” iconografiche del repertorio romano intraviste alla base di una serie di figure e gesti e atteggiamenti dei contesti cimabueschi.
Nella produzione scientifica, per la verità molto contenuta da un punto di vista quantitativo, spiccano alcuni saggi. Il complesso saggio su “Maestro Gregorio” dal canto suo mette in risalto la profonda capacità di lettura di cui è capace Iole Carlettini, confermando anche da un altro versante, quello dell’analisi e comprensione di un testo-fonte, la finezza e intelligenza critica che ne contraddistinguono il profilo di studiosa.
Giudizio del commissario prof. Calzona:
La candidata ha un lungo percorso
universitario, infatti dal 1995 è strutturata come ricercatore (settore
scientifico disciplinare L-28-Storia dell’arte) presso
L’attività di ricerca della candidata si è focalizzata sulla pittura del XIII secolo in Italia centrale. In particolare ha proposto una interessante lettura sulla questione del rapporto di Cimabue con l’antico (1992) e sui legami, sempre di Cimabue, con le meditazioni escatologiche di S. Bonaventura (1993). Di notevole interesse scientifico sono anche gli studi dedicati alla cultura figurativa abruzzese come quelli sul Deposto di Penne e alle testimonianze pittoriche poco note degli affreschi di San Liberatore alla Majella (2001), all’inedito ciclo di san Ludovico di Tolosa a Sulmona (2005), ma anche lo studio dedicato a Magister Gregorius e il “De mirabilibus urbis Romae
Giudizio del commissario prof. Massimo Mussini:
Titoli di studio
Laureata in Lettere con lode presso l’Università di Chieti nel 1983. Perfezionata in Storia dell’arte a Urbino nel 1987.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Collaboratore tecnico presso l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Chieti dal 1987 al 1995.
Ricercatore presso l’Università di Chieti dal 1995. Responsabile scientifico di ricerca MURST nel 2003-2007.
Membro del comitato scientifico della rivista “Studi medievali e moderni”. Curatore di un convegno internazionale.
Attività didattica
Ha svolto attività didattica dal 1999 al 2010 come docente di Letteratura artistica e dal 2002 ha insegnato anche Storia dell’arte medievale presso il corso di laurea specialistica della medesima università. Dal 2005 è docente anche presso l’Università telematica Leonardo da Vinci. Fa parte del Collegio docenti del dottorato di ricerca dal 2001.
Pubblicazioni
Presenta una serie di venti saggi pubblicati in riviste, atti di convegno e miscellanee.
Giudizio
La candidata ha una buona preparazione scientifica, una lunga esperienza didattica e di ricerca, e rivela di essere in grado di muoversi con padronanza in almeno due settori, come si evince dalle pubblicazioni, che spaziano dalla pittura, alla scultura, alla letteratura artistica. Incrociando le diverse competenze, raggiunge significativi risultati critici, come nel saggio sul testo di Maestro Gregorio, di cui dimostra la valenza più retorico letteraria che di fonte storico artistica, rivedendo così l’opinione critica corrente. Altrettanto significativo è il saggio sull’uso delle fonti figurative classiche da parte di Cimabue, a cui attribuisce il valore di citazione sporadica, più che di organico linguaggio.
Giudizio del commissario prof. Alessandra Perriccioli:
Ricercatore presso
Nel campo della ricerca, la dott.ssa Carrettini ha rivolto la sua attenzione precipuamente alla pittura del XIII secolo, producendo interessanti ed informarti saggi sull’Apocalisse di Assisi; di essa ha indagato prima il rapporto del suo autore con l’antico, poi quello con la meditazione escatologica di san Bonaventura.
Un altro consistente nucleo di ricerca individuato dalla Candidata è la pittura medievale in Abruzzo alla quale ha dedicato nel corso degli anni ben otto saggi dei quali si segnalano per la rigorosa ricostruzione e per le novità apportate alle conoscenze pregresse quello sugli affreschi di San Liberatore alla Maiella e quello sugli affreschi con le storie di san Ludovico da Tolosa nella chiesa di San Francesco della scarpa a Sulmona. Ancora nelle indagini sul territorio, si segnala lo studio sul “Deposto” di Penne.
In tutti i lavori prodotti risulta con evidenza l’approfondito vaglio critico rivolto nei confronti di testimonianze artistiche che, soprattutto per quel che riguarda l’indagine territoriale, risultano poco indagate.
Giudizio del commissario prof. Alessandro
Tomei:
Laureata in Lettere presso l’Università ‘G. D’Annunzio di Chieti nel 1983 con una tesi dal titolo ‘L’Apocalisse di Cimabue ad Assisi’, relatore la prof.ssa M. Andaloro. Nel 1987 consegue il diploma di Perfezionamento in Storia dell’Arte presso l’Università di Urbino. Nello stesso anno vince un concorso per collaboratore tecnico presso l’Università di Chieti, Facoltà di Lettere e Filosofia. Nel 1995 risulta vincitore di un concorso per Ricercatore universitario gruppo disciplinare Storia dell’Arte presso l’Università di Chieti. Dal 1999 svolge continuativamente attività didattica.
Ha partecipato come relatore a diversi convegni internazionali.
L’ambito di ricerca privilegiato
dalla candidata riguarda la pittura centro italiana del Duecento, con
particolare riferimento a Cimabue e ai problemi iconografici delle sue opere,
con particolare attenzione ai cicli dell’abside e del transetto della Basilica
superiore di San Francesco ad Assisi, su cui ha scritto interessanti contributi, proponendo confronti stringenti con opere
dell’Antichità classica e del mondo gotico francese e inglese. Ha inoltre
trattato con competenza e padronanza della letteratura critica, temi di pittura
e scultura lignea del Medioevo abruzzese (San Liberatore alla Majella, Cristo
deposto di Penne) e di analisi delle fonti, con particolare attenzione
all’opera di Magister Gregorius.
Conclusa
l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente
apre la discussione in esito alla quale
La ricerca della candidata si è focalizzata essenzialmente sulla pittura centroitaliana del Duecento e del Trecento e sulla scultura lignea abruzzese. Le pubblicazioni presentate, utilizzando metodologie di tipo iconografico e iconologico, hanno affrontato con finezza e sensibilità importanti questioni cimabuesche e testimonianze pittoriche poco note, con omogeneità di risultati e rigore scientifico. Di rilievo è inoltre la lettura del testo di Magister Gregorius.
Candidato: Fabio Coden
Profilo curriculare: Titoli di studio
Laureato in lettere con lode presso l’Università di Udine nel 1997, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’arte nel 2003 presso la medesima università.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Ha partecipato ad attività di ricerca promosse dalle università di Padova e Verona e a convegni nazionali e internazionali. Ha curato la catalogazione dei marmi medievali e moderni del museo di Feltre.
Attività didattica
Ha svolto attività seminariali presso le università di Padova e di Udine negli anni 2002-2005 e tenuto corsi di Storia dell’arte medievale e bizantina dal 2006 al 2008.
Pubblicazioni
Presenta una monografia e una serie di tredici saggi editi in riviste e atti di convegno.
Giudizio del commissario prof. Maria Crocifissa Andaloro:
Ricercatore presso l’Università degli studi di Verona, Fabio Coden svolge con dedizione una ricca attività didattica ed è impegnato in vari incarichi accademici; continuativa la sua partecipazione a progetti di ricerca finanziati dal Miur (Prin 2006) o da altri Enti (Fondazione Cariverona); ricca la sua presenza in qualità di relatore in molti convegni, congressi, giornate di studi, seminari.
L’attività scientifica comprende una diramata serie di contributi. Oggi, essa risulta sempre più orientata verso filoni di indagine che riguardano il versante dell’architettura con particolare attenzione alla analisi complessiva dei monumenti, soprattutto di ambito veronese. Fra i suoi interessi di studio spicca la competenza maturata nel campo della “Scultura ad incrostazione di mastice” che egli va indagando con rigore, sicurezza di approccio, ricchezza di risultati, all’interno dell’ampio orizzonte geoculturale di riferimento che si situa fra Bisanzio e l’occidente, nell’arco temporale del medioevo
Giudizio del commissario prof. Arturo Calzona:
Il candidato, ricercatore dal 2006 presso l’Università di Verona, ha iniziato l’attività accademica a partire dal 2002 con alcuni seminari al Corso di Laurea di Udine e alla Scuola di Specializzazione in Storia dell’arte della stessa Università.
L’attività di ricerca, iniziata
subito dopo
Gli interessi scientifici del candidato si sono rivolti in particolare ad opere di area veneta, pitture, sculture e architetture, all’interno di un ampio arco temporale che va dall’alto medioevo al tardogotico in cui ha proposto sempre importanti contributi come nel caso dell’atrio di Santa Maria Matricolare a Verona (2007), oppure del portale della pieve di san Giorgio ad Argenta e anche sui monumenti funebri a Trento (2007). Tuttavia l’ambito di ricerca in cui Coden ha prodotto i maggiori risultati scientifici, anche a livello metodologico, è quello relativo allo studio della scultura ad incrostazione di mastice (2006). Si tratta certo di una indagine di ampio respiro che ha permesso di ricostruire il quadro completo dell’impiego di tale tecnica nell’Italia medievale e in area adriatica e che costituisce un importante, innovativo e maturo lavoro perché il candidato è riuscito a travalicare la dimensione inventariale sottoponendo il materiale al controllo incrociato dei più aggiornati strumenti metodologici e di analisi scientifica.
Giudizio del commissario prof. Massimo Mussini:
Titoli di studio
Laureato in lettere con lode presso l’Università di Udine nel 1997, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’arte nel 2003 presso la medesima università.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Ha partecipato ad attività di ricerca promosse dalle università di Padova e Verona e a convegni nazionali e internazionali. Ha curato la catalogazione dei marmi medievali e moderni del museo di Feltre.
Attività didattica
Ha svolto attività seminariali presso le università di Padova e di Udine negli anni 2002-2005 e tenuto corsi di Storia dell’arte medievale e bizantina dal 2006 al 2008.
Pubblicazioni
Presenta una monografia e una serie di tredici saggi editi in riviste e atti di convegno.
Giudizio
Il candidato ha una buona preparazione culturale, accompagnata da un’adeguata esperienza didattica e rivela una buona capacità di ricerca e di analisi filologica dei manufatti. Dalle pubblicazioni si evince inoltre il progressivo spostamento d’interesse dalla scultura medievale verso un particolare tipo di decorazione ottenuta a incrostazione di mastice. A quest’ultima tecnica è appunto dedicata la monografia, che costituisce il primo corpus organico di tale tecnica nella penisola italiana.
Giudizio del commissario prof. Alessandra Perriccioli:
Il dott. Fabio Coden, ricercatore presso l’università di Verona, ha svolto una consistente attività didattica tenendo corsi di Storia dell’arte bizantina, di storia dell’architettura medievale e di storia dell’arte medievale. Nell’ambito della ricerca, il candidato si è occupato in prevalenza della scultura con incrostazioni in mastice nel territorio italiano dall’XI al XIII secolo, problema solo marginalmente toccato dalla critica. Su questa particolare tecnica decorativa egli ha svolto un’indagine sistematica offrendo l’imponente corpus dei materiali rinvenuti in tutta la penisola. Le schede, redatte con metodo rigoroso, sono precedute da saggi critici che affrontano problemi relativi alla tecnica esecutiva della scultura ad incrostazione e ne delineano lo sviluppo nel bacino del Mediterraneo e, infine, nella penisola italiana.
A questo lavoro che ha compreso ed approfondito la tesi di dottorato, si è aggiunta una serie di contributi che hanno chiarito meglio singoli episodi, come nel caso del saggio dedicato alle sculture in mastice della Basilica di san Marco a Venezia, o che hanno affrontato il problema critico circa la definizione della tecnica e quello del confronto fra la stessa tecnica in Oriente e in Occidente.
Il dott. Coden ha dedicato un’altra parte delle sue ricerche alla scultura e all’architettura di ambito veneto, soffermandosi anche sugli aspetti interpretativi che si sono posti ai restauratori dell’Ottocento e del Novecento. Nel complesso, la produzione scientifica del candidato, mai descrittiva ma sempre indagata alla luce della bibliografia più aggiornata, si distingue per la capacità di affrontare in maniera problematica gli argomenti trattati.
Giudizio del commissario prof. Alessandro
Tomei:
Consegue la laurea in Lettere, corso di Conservazione dei beni culturali presso l’Università di Udine nel 1997; nel 2003 consegue il tiolo di Dottore di ricerca (XV ciclo) presso la stessa Università; presso l’Università di Verona fruisce di un assegno di ricerca per gli anni 2003-2005. Nel 2006 prende servizio come Ricercatore, in quest’ultima università, dove svolge una fitta attività didattica.
Il candidato ha indagato a fondo
il settore della scultura ad incrostazione di mastice tra XI e XIII secolo,
pubblicando un corpus edito nel 2006
riguardante l’intera penisola italiana; in questo lavoro ha dimostrato
un’ottima capacità di organizzazione dei materiali e una corretta metodologia,
così come una completa conoscenza della letteratura critica. Altri settori di
indagine sono l’iconografia dei santi e la scultura architettonica in area
padano-veneta, con particolare riferimento ai Santi Vittore e Corona, al cui
santuario in Feltre ha dedicato diversi interventi. Interessanti contributi
sono anche quelli sui monumenti funebri del nord-est.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo al candidato dott. Fabio Coden.
Il candidato ha incentrato l’attenzione su un argomento poco frequentato dalla critica, come la scultura ad incrostazione di mastice, partendo dalle testimonianze architettoniche e plastiche. Ha prodotto in questo ambito un corpus di ampio respiro anche territoriale, evitando di cadere nella mera dimensione inventariale e ricreando il contesto culturale e figurativo in cui le testimonianze si collocano. I risultati raggiunti sono importanti e metodologicamente innovativi.
Candidato: Gaetano Curzi
Profilo curriculare:
Titoli di studio
Laurea in lettere con lode presso l’Università di Roma “La Sapienza” nel 1990-1991; diploma di specializzazione in Storia dell’arte medievale e moderna nel 1993-1994 e Dottorato di ricerca nel 1998-1999 presso la medesima Università.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Ha svolto attività di ricerca a Londra e Monaco di Baviera con borse di studio nel 1992 e nel 1995.
Nel 2001 ha ottenuto un assegno di ricerca presso l’Università di Chieti e dal 2001 è ricercatore prima presso l’Università di Chieti, poi dal 2008 presso l’università di Siena.
Ha collaborato come redattore all’Enciclopedia dell’Arte Medievale ed ha svolto attività di curatore dei dipinti antichi presso il Museo di Capodimonte dal 1999 al 2001.
Ha curato, in collaborazione, alcune mostre e convegni, partecipandovi anche come relatore.
Attività didattica
Ha svolto attività didattica per un triennio come cultore della materia presso l’Università La Sapienza e dal 2001 al 2008 come docente presso l’università di Chieti-Pescara. Attualmente svolge attività didattica presso l’Università di Siena.
Pubblicazioni
Presenta due monografie e diciotto altre pubblicazioni edite in riviste e atti di convegni.
Giudizio del commissario prof. Maria Crocifissa Andaloro:
Ricercatore di Storia dell’arte
medievale, insegna per affidamento Storia dell’arte medievale presso
Ovunque si sia trovato a profondere il suo impegno di lavoro e di ricerca - prima in qualità di funzionario nella Soprintendenza ai Beni artistici e storici di Napoli – Galleria di Capodimonte - , poi all’Università – egli ha lavorato all’insegna della qualità e dell’intelligenza, partecipando attivamente alla realizzazione di Mostre, curando convegni, collaborando alla “rassegna dei periodici” della Rivista “Arte Medievale”, e maturando un’esperienza preziosa presso l’Enciclopedia dell’arte medievale, dove è stato redattore dal 1990 al 1999, occupandosi dei testi e del lemmario.
Quanto al suo itinerario di ricerca, esso si caratterizza innanzitutto perché all’insegna di percorsi di studio complessi e variegati: essi scorrono entro orizzonti geo-culturali assai ampi, di segno mediterraneo-europeo (dalla Francia all’Italia, alla Terrasanta, dall’Abruzzo al Lazio, a Roma); coinvolgono generi artistici diversi - dai dipinti e mosaici parietali alla miniatura, all’oreficeria, alla produzione lignea intercettata nella direzione della statuaria (nn. 6, 12,13 dell’Elenco delle pubblicazioni) ma anche in quella degli arredi liturgici (da segnalare il frammento di iconostasi lignea della chiesa di Sant’Antonio a Pofi, Frosinone, n. 7 dell’Elenco) – e ancora perché essi trascorrono lungo un esteso arco temporale, stretto fra VII e il XIV secolo. Non si rinunzia nemmeno a prendere in esame il Medioevo dopo il Medioevo, ed ecco l’attenzione verso alcuni aspetti del Medieval Revival analizzati attraverso la presentazione di un gruppo di chiese erette a Roma dopo l’Unità di Italia (n. 9 dell’Elenco).
Ciò che rende, tuttavia, interessante l’itinerario di ricerca di Gaetano Curzi non è tanto la varietà delle tematiche che egli affronta o l’estensione temporale con la quale si misura quanto la complessità dei fenomeni o dei problemi che pone al centro delle sue argomentazioni. In questo senso hanno incidenza, in particolare, due nuclei di studi: il primo, volto a sviscerare il fenomeno poco esplorato della pittura riconducibile all’ordine dei Templari, ovunque se ne trovi traccia: dalla Francia alla penisola Iberica, in Italia, alla Terrasanta (volume, n. 1 dell’Elenco e contributi nn. 4, 8, 10, 11 ), il secondo, relativo ad argomenti altomedievali quale l’acuto riesame che Curzi propone della decorazione musiva della basilica dei Ss. Nereo e Achilleo in Roma, dell’epoca di papa Leone III (n. 3 dell’Elenco), oppure la presentazione dei Crocifissi monumentali di età carolingia nella basilica di san Pietro (n.5 dell’Elenco) emersi grazie all’esercizio di quello che si potrebbe definire uno scavo praticato nei confini dell’”archeologia dell’immagine”.
Per tutte queste ragioni, le pubblicazioni di Gaetano Curzi si contraddistinguono per il carattere originale dei contributi e per maturità scientifica.
Giudizio del commissario prof. Arturo Calzona:
Nell’anno accademico 1993/1994 ha
conseguito il diploma di Specializzazione in Storia dell’arte medievale e
moderna presso l’Università di Roma “
L'attività di ricerca del candidato ha spaziato in ambiti diversi, dalla miniatura, alla pittura, alla scultura e all’architettura e nei diversi settori di indagine ha raggiunto significativi risultati scientifici. I contributi di maggiore impegno ed interesse scientifico per l’originalità dei risultati sono il volume dedicato alla pittura dei Templari (2002) fondato su una attenta filologia dei cicli pittorici di Cressac, Montsaunès e San Bevignate a Perugia in cui Curzi ha posto bene in evidenza le scelte della committenza templare, ma anche quello sugli arredi lignei medievali in Abruzzo e nell’Italia centro-meridionale del XII e XIII secolo in cui partendo dall’analisi delle porte abruzzesi Curzi è riuscito a ricostruire il quadro di riferimento culturale di questo tipo di produzione nel meridione d’Italia. Meritano di essere ricordati anche i saggi apparsi su riviste scientifiche, in particolare quello sulla decorazione musiva della basilica dei Ss. Nereo e Achilleo (1993), quello sulla propaganda nell’opera di Marin Sanudo il vecchio (1997) e quello sul frammento di iconostasi a Pofi (Frosinone) (2007).
Giudizio del commissario prof. Massimo Mussini:
Titoli di studio
Laurea in lettere con lode presso l’Università di Roma “La Sapienza” nel 1990-1991; diploma di specializzazione in Storia dell’arte medievale e Moderna nel 1993-1994 e Dottorato di ricerca nel 1998-1999 presso la medesima Università.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Ha svolto attività di ricerca a Londra e Monaco di Baviera con borse di studio nel 1992 e nel 1995.
Nel 2001 ha ottenuto un assegno di ricerca presso l’Università di Chieti e dal 2001 è ricercatore prima presso l’Università di Chieti, poi dal 2008 presso l’università di Siena.
Ha collaborato come redattore all’Enciclopedia dell’Arte Medievale ed ha svolto attività di curatore dei dipinti antichi presso il Museo di Capodimonte dal 1999 al 2001.
Ha curato, in collaborazione, alcune mostre e convegni, partecipandovi anche come relatore.
Attività didattica
Ha svolto attività didattica per un triennio come cultore della materia presso l’Università La Sapienza e dal 2001 al 2008 come docente presso l’università di Chieti-Pescara. Attualmente svolge attività didattica presso l’Università di Siena.
Pubblicazioni
Presenta due monografie e diciotto altre pubblicazioni edite in riviste e atti di convegni.
Giudizio
Il candidato rivela di avere una preparazione scientifica completa e una adeguata esperienza didattica, accompagnate da buone capacità di ricerca. La saggistica si scala nel corso di quasi un ventennio e spazia dall’età carolingia al Trecento, affrontando campi diversi di studio, quali il mosaico, la miniatura, la scultura lignea, la pittura. Da essa si evince un dosato equilibro fra attenzione all’iconografia e all’analisi formale. In particolare nel volume sulla pittura dei Templari mette a fuoco una complessa problematica, ne evidenzia le incrostazioni para scientifiche ed enuclea il nocciolo problematico, fornendo una sintesi ponderata e aperta ad approfondimenti ulteriori. Nello studio sugli arredi lignei medievali cerca di coglierne il loro rapporto con un più vasto tessuto storico artistico, che ne giustifichi le caratteristiche e le divergenze e, grazie ad una approfondita conoscenza della bibliografia e dei repertori iconici, riesce a tracciare un quadro ben strutturato del problema e a indicare soluzioni convincenti.
Giudizio del commissario prof. Alessandra Perriccioli:
Gaetano Curzi, specializzato in
Storia dell’arte presso la scuola di specializzazione in Storia dell’arte
medievale e moderna dell’Università di Roma “
Autore di numerose schede per cataloghi di mostre e di molte voci per l’Enciclopedia dell’arte medievale, il candidato presenta un’ampia e continuativa attività di ricerca che si è concentrata su alcune tematiche affrontate sempre con adeguata metodologia, approfondito e diramato livello di conoscenze e dominio della bibliografia precedente: la decorazione musiva in alcuni edifici romani di età medievale, la scultura lignea medievale in Abruzzo, la pittura dei Templari. Fra i venti lavori presentati, in numero ridotto rispetto a quelli prodotti, si segnala, per le novità dei risultati, la monografia sulla pittura dei Templari. Essa, infatti, ricostruisce le linee di una vicenda sostanzialmente sconosciuta agli studi e riesamina i cicli pittorici francesi ed italiani illustranti la lotta dei cavalieri dell’ordine contro gli infedeli, offrendone oltre che una lettura storico artistica anche una lettura simbolica. In questo filone di ricerca si inseriscono anche gli studi dedicati alla decorazione della Tour Ferrande, quelli sull’allegoria dell’embargo e la propaganda per la crociata nelle opere di Marin Sanudo il vecchio, e, infine, le stimolanti riflessioni sull’immagine del nemico nella propaganda per la crociata.
L’ampiezza e la ricchezza dei temi affrontati e l’originalità dei risultati spesso conseguiti dal candidato delineano il profilo di uno studioso metodologicamente e criticamente maturo.
Giudizio del commissario prof. Alessandro
Tomei:
Nell’A.A.1990/1991,
consegue la laurea in Lettere presso
Nel
Ha partecipato come relatore a numerosi convegni in Italia e all’estero.
La sua attività di ricerca spazia
dalla pittura della Roma altomedievale, alla miniatura, a quella degli Ordini
militari, alla scultura e agli arredi in
legno. Su questi due ultimi argomenti, poco frequentati dalla critica, in
particolare ha pubblicato due monografie (La
pittura dei Templari e Arredi lignei
medievali in Abruzzo e in Italia meridionale ) dal contenuto innovativo e
originale, dimostrando una piena maturità scientifica e una salda metodologia
di indagine. Particolare attenzione meritano inoltre i suoi approfonditi lavori
di taglio iconologico sulla simbologia del potere e sulla riconquista della
Terrasanta.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo al candidato dott. Gaetano Curzi.
Nei diversi ambiti di ricerca affrontati, dal mosaico alla scultura lignea, dalla pittura altomedievale a quella dei Templari, alla miniatura, il candidato ha dimostrato qualità di ricerca, maturità e capacità di proporre interpretazioni nuove e originali su argomenti anche poco indagati. La ricerca sulla pittura dei Templari ha portato il candidato a conseguire risultati rilevanti e originali. Altrettanto si può affermare per gli studi sulla scultura lignea, che hanno messo in luce anche opere inedite.
Candidata: Grazia Maria Fachechi
Profilo curriculare:
Titoli di studio
Laurea in lettere nel 1991 con lode all’Università di Urbino; specializzazione in Storia dell’arte presso La Sapienza di Roma nel 1997; dottorato di ricerca conseguito nel 2004 presso l’Università di Perugia.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Qualifica professionale di Tecnico per la gestione dei musei. Ha svolto attività di catalogatrice per conto della Soprintendenza ai Beni artistici delle Marche dal 1994 al 1996.
Ricercatore presso l’Università di Urbino dal 2001.
Ha partecipato a programmi di ricerca CNR negli anni 1996-1999 e MURST dal 1998 al 2003. Dal 2007 partecipa alla catalogazione dei manoscritti miniati della Biblioteca Vaticana.
Attività didattica
Ha insegnato Storia della miniatura come professore a contratto presso l’Università di Urbino dal 1995 al 2001 e, per affidamento, dal 2001 ad oggi.
Ha partecipato a numerosi convegni come relatore
Pubblicazioni
Presenta due volumi e diciotto fra saggi e gruppi di schede in cataloghi, atti di convegni e riviste.
Giudizio del commissario prof. Maria Crocifissa Andaloro:
Grazia Maria Fachechi è
ricercatore presso
La personalità scientifica di Maria Grazia Fachechi è interessata a indagare due diversi filoni di ricerca: il filone della miniatura e l’altro sulla produzione in legno in ambito marchigiano e umbro. Il primo è ricco di molti contributi. Vi si affrontano questioni di carattere vario, approfondimenti iconografici, ricostruzione di figure di miniatori, come Jacopo da Fabriano, attività di catalogazione. Sono le Marche il territorio maggiormente esaminato e il tardogotico la frontiera temporale più frequentata con scivolamenti verso l’età dell’Umanesimo e qualche rara incursione verso il medioevo meno avanzato, come avviene a proposito della esaustiva presentazione dell’apparato decorativo e illustrativo del Chronicon Sanctae Sophiae di Benevento (n. 4 dell’Elenco delle pubblicazioni).
L’altro filone di ricerca, quello sulla produzione lignea, s’inserisce in un progetto condiviso con altri ricercatori; è ambizioso, il suo obiettivo è chiaro ed estremamente utile. Si tratta di giungere alla costituzione del corpus della scultura lignea medievale in Italia, sulla base di ricognizioni territoriali, regione per regione. In quest’ottica, Grazia Maria Fachechi s’è impegnata a fornire contributi, materiali, a cominciare dall’illustrazione del progetto (nn. 3, 11, 18 dell’Elenco).
Giudizio del commissario prof.Arturo Calzona:
La candidata ha conseguito nel
1997
La attività di ricerca della candidata ha seguito due filoni di indagine. Nel primo ha privilegiato il rapporto tra testo e immagine nella miniatura marchigiana tra medioevo e rinascimento, con particolare riguardo all’iconografia della Passione di Cristo (1993, 1994, 1996, 1999, 2007) e, in ambito profano, ha analizzato i modi di visualizzazione dei testi teatrali antichi (2000, 2002), nel secondo ha focalizzato l’attenzione sulla produzione della scultura lignea medievale in Italia e in particolare sulle questioni storiografiche (2004, 2006).
La produzione scientifica è stata abbastanza costante e di buon livello con schede di catalogo e recensioni ma anche con contributi di più ampio respiro in riviste e atti di convegno (“Arte Medievale”,1997, “Rivista di storia della miniatura”, 2000, 2001-2002, 2007, “Rendiconti dell’Accademia dei Lincei” 2002) e soprattutto i saggi sulla scultura e arredo in legno fra Marche e Umbria (1997, 2001, 2004, 2006). Ha pubblicato anche un apprezzabile volume su Jacopo da Fabriano miniatore.
Giudizio del commissario prof. Massimo Mussini:
Titoli di studio
Laurea in lettere nel 1991 con lode all’Università di Urbino; specializzazione in Storia dell’arte presso La Sapienza di Roma nel 1997; dottorato di ricerca conseguito nel 2004 presso l’Università di Perugia.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Qualifica professionale di Tecnico per la gestione dei musei. Ha svolto attività di catalogatrice per conto della Soprintendenza ai Beni artistici delle Marche dal 1994 al 1996.
Ricercatore presso l’Università di Urbino dal 2001.
Ha partecipato a programmi di ricerca CNR negli anni 1996-1999 e MURST dal 1998 al 2003. Dal 2007 al 2009 partecipa alla catalogazione dei manoscritti miniati della Biblioteca Vaticana.
Attività didattica
Ha insegnato Storia della miniatura come professore a contratto presso l’Università di Urbino dal 1995 al 2001 e, per affidamento, dal 2001 ad oggi.
Ha partecipato a numerosi convegni come relatore
Pubblicazioni
Presenta un volume e diciannove fra saggi e gruppi di schede in cataloghi, atti di convegni e riviste.
Giudizio
La candidata ha una preparazione scientifica completa, una lunga esperienza didattica e dimostra di avere una buona capacità di ricerca, particolarmente nell’ambito della miniatura e della scultura lignea, campi in cui ha più ampiamente lavorato e dove ha ottenuto risultati significativi, fornendo in alcuni casi contributi nuovi. Essenziale per chi vuole affrontare lo studio della scultura lignea marchigiana è, ad esempio, la sintesi del dibattito critico sul tema affrontato in De lignamine laborato et depicto.
Giudizio del commissario prof. Alessandra Perriccioli:
Ricercatore presso l’Università di Urbino, ha conseguito il Dottorato di ricerca presso l’Università di Perugia. Ha partecipato a progetti di ricerca del CNR e a progetti finanziati dal MURST. Ha svolto in maniera continuativa attività didattica. Ha partecipato a numerosi convegni nazionali e internazionali come relatore. Ha rivolto la sua attenzione allo studio della scultura lignea per la quale ha offerto numerose schede descrittive di catalogo che, in un caso, sono precedute da un interessante saggio di sistemazione della materia. Si è particolarmente soffermata sulla storia della miniatura affrontando il rapporto testo/immagine, l’illustrazione dei testi classici in età medievale e la miniatura marchigiana del Rinascimento e in particolare ha focalizzato l’attenzione sulle opere del miniatore Jacopo da Fabriano.
Giudizio del commissario prof. Alessandro
Tomei:
Nel 1991 si laurea presso l’Università di Urbino; nel 1997 consegue il Diploma di Specializzazione in Storia dell’arte presso l’Università di Roma “La Sapienza”, nel 2004 ottiene il titolo di Dottore di ricerca in Storia dell’arte presso l’Università di Perugia. E’ inoltre in possesso di certificati di specializzazione in museologia e critica d’arte. Dal 2001 è ricercatrice presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Urbino.
Le ricerche della candidata si concentrano sulla produzione lignea tra Marche e Umbria e sulla miniatura. Nel primo settore ha pubblicato diversi contributi soprattutto di carattere storiografico e documentario dimostrando un’ampia conoscenza della letteratura critica e saldi strumenti di interpretazione delle fonti.
Nel campo della miniatura ha lavorato sul Chronicon Sanctae Sophiae di Benevento, sulle illustrazioni delle opere di Seneca, sul minatore quattrocentesco Jacopo da Fabriano, con contributi interessanti anche dal punto di vista dell’indagine iconografica.
Nel suo approccio ai temi studiati dimostra grande attenzione al dato figurativo e filologico e ottima capacità di giudizio critico e storico.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata dott. Grazia Maria Fachechi.
La candidata ha affrontato il rapporto tra testo e immagine nella produzione miniatoria, argomenti essenzialmente storiografici di scultura lignea e temi relativi all’illustrazione dei testi classici in età medievale. Ha dimostrato continuità nel lavoro di ricerca con risultati generalmente apprezzabili.
Candidata: Cristina Guarnieri
Profilo curriculare:
Titoli di studio
Laurea con lode in Conservazione dei beni culturali all’Università di Udine. Specializzazione in Storia dell’arte medievale e moderna e dottorato di ricerca presso la medesima Università.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Ricercatore universitario presso l’Università di Padova dal 2007.
Ha ottenuto assegni di ricerca dal 1999 al 2004 presso le università di Udine e di Padova. Responsabile di ricerca di ateneo dal 2003 al 2008 presso l’Università di Padova. Ha partecipato a convegni internazionali come relatore.
Attività didattica
Ha svolto attività seminariale presso l’Università di Padova nell’a. a. 2002-2003 e dal 2006 al 2008 è stata docente di Storia dell’arte medievale.
Pubblicazioni
Presenta una monografia, un ampio saggio monografico e una dozzina di contributi fra articoli su rivista, saggi in miscellanee e schede di catalogo.
Giudizio del commissario prof. Maria Crocifissa Andaloro:
Ricercatrice presso il Dip. di Storia delle Arti Visive e della Musica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova, Cristina Guarnieri presenta un curriculum ricco e impegnato sotto il profilo dell’attività didattica e della ricerca.
Quanto ai suoi interessi scientifici, essi vertono quasi esclusivamente su argomenti di pittura veneta. Dopo un isolato contributo su Giovanni da Bologna, pittore al quale era dedicata la tesi di laurea, Cristina Guarnieri orienta i suoi studi sempre più decisamente verso Lorenzo Veneziano, lumeggiandone il profilo mediante la presentazione di opere specifiche, arricchendolo con la messa a fuoco di altre, poco o per nulla note. Molte, ricche di puntualizzazioni e convincenti sono le schede elaborate in varie occasioni e in particolare a proposito del catalogo della mostra di Tours, del quale la candidata risulta curatrice insieme ad Andrea de Marchi.
Alla luce di queste premesse, risulta perfettamente coerente con l’itinerario di ricerche scelto la pubblicazione della monografia su Lorenzo Veneziano dall’impianto solidamente filologico e assai apprezzabile per la finezza dell’esegesi.
Giudizio del commissario prof. Arturo Calzona:
La candidata dopo avere
conseguito nel 2000 il diploma di Specializzazione in Storia dell’arte
medievale e moderna presso l’Università di Udine con una tesi su “Lorenzo
Veneziano: le committenze d’entroterra”, si è dottorata nel 2004, sempre presso
la stessa università, con un lavoro dedicato ugualmente a Lorenzo Veneziano e
alla pittura veneziana della seconda metà del XIV secolo. Ha ottenuto a partire
dal 1999 fino al 2004 borse di studio.
Dal
L’attività di ricerca si è focalizzata soprattutto sulla pittura veneta tra XIII e XIV secolo. Il lavoro scientifico, prodotto con continuità, è di qualità eccellente sia a livello metodologico che per i risultati raggiunti. Meritano particolare menzione il contribuito su Giovanni da Bologna (1996), quello sul protogiottismo in area veronese (2005), quello su Paolo Veneziano e il polittico di San Giacomo Maggiore a Bologna (2005) e quello in cui sono state indagate le problematiche relative alla cultura di passaggio dal Maestro dell’Incoronazione fino a Paolo Veneziano del 2007. La monografia dedicata a Lorenzo Veneziano (2006) è ricca di novità che vanno dai dati biografici del pittore ricostruiti attraverso una nuova indagine archivistica alla produzione delle opere che è stata protratta fino al 1379. Il profilo che la candidata ricostruisce della attività di Lorenzo Veneziano è innovativo e originale rispetto alla lettura fino ad ora proposta dagli studiosi per la capacità di contestualizzazione dell’attività del pittore nella cultura pittorica veneta di quegli anni e per la notevole acutezza nel giudizio attributivo. Merito della ricerca della Guarnieri è anche quello di avere ripreso l’analisi delle varietà tipologiche delle carpenterie delle ancone del Trecento veneto. Si tratta dunque di una studiosa matura e capace di letture interpretative originali sempre costruite su un attenta filologia.
Giudizio del commissario prof. Massimo Mussini:
Titoli di studio
Laurea con lode in Conservazione dei beni culturali all’Università di Udine. Specializzazione in Storia dell’arte medievale e moderna e dottorato di ricerca presso la medesima Università.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Ricercatore universitario presso l’Università di Padova dal 2007.
Ha ottenuto assegni di ricerca dal 1999 al 2004 presso le università di Udine e di Padova. Responsabile di ricerca di ateneo dal 2003 al 2008 presso l’Università di Padova. Ha partecipato a convegni internazionali come relatore.
Attività didattica
Ha svolto attività seminariale
presso l’Università di Padova nell’a. a. 2002-2003 e dal 2006 al 2008 è stata
docente di Storia dell’arte medievale.
Pubblicazioni
Presenta una monografia, un ampio saggio monografico e una dozzina di contributi fra articoli su rivista, saggi in miscellanee e schede di catalogo.
Giudizio
La candidata ha una preparazione scientifica completa, ha maturato una certa esperienza didattica e rivela di sapersi muovere agevolmente nel campo della ricerca storico artistica, in cui utilizza una buona metodologia, un’ottima capacità di lettura dei testi pittorici e un’approfondita conoscenza del contesto pittorico tardogotico veneto, che le consentono di realizzare una sintesi rimeditata e moto buona dell’attività di Lorenzo Veneziano.
Giudizio del commissario prof. Alessandra Perriccioli:
Ricercatrice presso
Ha concentrato i suoi interessi di studio sulla pittura veneta dal XIII al XV secolo offrendo un contributo fondamentale nella monografia su Lorenzo Veneziano. Risultati innovativi offrono anche il saggio sul “Maestro dell’incoronazione della Vergine” di Washington e il saggio sugli affreschi della chiesa di san Vigilio a Sabbionara d’Avio. Anche le numerose schede di cataloghi di mostre redatte dalla candidata non si limitano mai alla pura descrizione del manufatto e alla situazione degli studi, ma apportano sempre nuovi contributi alla conoscenza. Il rigore del metodo, l’attenta lettura delle fonti, l’informazione bibliografica sempre aggiornata, la sensibilità nell’analisi stilistica delle opere delineano il profilo di una studiosa matura della pittura veneta soprattutto di età medievale.
Giudizio del commissario prof. Alessandro
Tomei:
Laureatasi nel 1995 all’Università di Udine in Storia dell’arte medievale, ha in seguito ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca e conseguito il Diploma di Specializzazione in Storia dell’arte presso la stessa Università. Ha conseguito l’idoneità in un Concorso per collaboratore storico dell’arte bandito dal Ministero per i beni culturali.
Attualmente è ricercatrice presso il Dipartimento di storia delle arti visive e Storia della musica dell’Università di Padova.
Il suo campo di ricerca riguarda
essenzialmente la pittura del Trecento e primo Quattrocento veneto e di area
padana ed in particolare la produzione veneziana della quale sono stati
indagati gli aspetti stilistici ordinati in nuovo corpus, dopo gli studi del Pallucchini (Per un corpus della pittura veneziana, 2008). All’opera di Paolo e
Lorenzo Veneziano la candidata ha dedicato diversi contributi e una monografia
sul secondo pubblicata nel 2006. Quest’ultima, ampia e corredata di un catalogo
delle opere e di un’appendice documentaria che ha permesso di individuare nuovi
dati biografici relativi al pittore, figlio di Nicolò, arricchisce con nuove
attribuzioni e ordina cronologicamente il profilo della sua attività, dalla formazione
tra cultura lagunare bizantineggiante e la conoscenza della produzione
figurativa di Guariento e Tomaso da Modena, fino agli albori del Gotico
Internazionale. Di notevole interesse e originali anche le osservazioni sulle
forme e le tecniche della carpenteria lignea.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata dott. Cristina Guarnieri.
Le ricerche della candidata si sono concentrate soprattutto sulla pittura veneziana e veneta tardomedievale, con risultati di elevata qualità, che oltrepassano l’interpretazione filologica delle opere, inoltrandosi anche in territori poco esplorati, come la funzione della carpenteria lignea nella struttura complessiva dell’opera. I risultati raggiunti sono originali e dimostrano una notevole sensibilità nell’analisi stilistica.
Candidata: Vincenza Lucherini
Profilo curriculare:
Titoli di studio
Laurea in Lettere nel 1989 con lode presso l’Università di Napoli Federico II. Diploma in Archivistica, paleografia e diplomatica presso l’Archivio di Stato di Napoli. Dottore di ricerca nel 1999.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Docente di ruolo nella scuola secondaria statale dal 1992 al 1995. Ha ottenuto un assegno biennale di ricerca presso l’Università di Napoli Federico II nel 1999.
Ricercatrice dal 2002 presso la medesima Università.
Dal 2003 al 2008 ha fatto parte del comitato editoriale delle Edizioni digitali del dipartimento di discipline storiche dell’Università di Napoli
Attività didattica
Docente di Storia dell’arte medievale dal 2003 presso l’Università di Napoli Federico II
Giudizio del commissario prof. Maria Crocifissa Andaloro:
Vincenza Lucherini è ricercatrice confermata presso il Dipartimento di Discipline Storiche dell’Università “Federico II” di Napoli.
Tre sono i principali poli d’interesse intorno ai quali ella ha sviluppato ricerche, studi, pubblicazioni:
L’elenco delle tematiche fa emergere in maniera incontrovertibile un tratto specifico dell’itinerario di ricerca della candidata, un suo elemento caratterizzante che consiste nell’ampliamento dei campi che man mano vanno ad annettersi all’ossatura iniziale e ancora di più nella diversa modulazione dei registri che sovraintendono l’approccio ai temi sotto il profilo metodologico. Ne deriva che spesso si assiste al fertile attraversamento dei confini disciplinari, oscillanti fra storia dell’arte, letteratura artistica, critica d’arte, e che la costruzione di un percorso di ricerca si apre a un amalgama di pensiero che guarda al medioevo da molteplici punti di vista. Ora esso si affida al punto di vista coevo ed ecco lo studio delle fonti e delle testimonianze medievali, cassinesi e di destinazione romana, ora dalla soglia della modernità evocata nella configurazione della “replica tardo-rinascimentale” a proposito del portale della Cattedrale di Corfinio, ora ha come protagonisti la produzione artistica dalla parte degli artisti, ora da parte dei committenti.
La ricca messe di contributi e saggi pubblicati denota una personalità di studiosa ricca di sfaccettature critiche e capace di raggiungere obiettivi non scontati.
Giudizio del commissario prof. Arturo Calzona:
La candidata oltre al Diploma in
Archivistica, Paleografia e Diplomatica conseguito, prima della tesi di laurea,
presso l’Archivio di Stato di Napoli nel
La produzione scientifica della
candidata, che ha dedicato l’attività di ricerca soprattutto ad opere del
meridione italiano, è stata costante e ricca nel corso degli anni. Il
contributo di maggiore respiro anche sul piano metodologico e in cui
Giudizio del commissario prof. Massimo
Mussini:
Titoli di studio
Laurea in Lettere nel 1989 con lode presso l’Università di Napoli Federico II. Diploma in Archivistica, paleografia e diplomatica presso l’Archivio di Stato di Napoli. Dottore di ricerca nel 1999.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Docente di ruolo nella scuola secondaria statale dal 1992 al 1995. Ha ottenuto un assegno biennale di ricerca presso l’Università di Napoli Federico II nel 1999.
Ricercatrice dal 2002 presso la medesima Università.
Dal 2003 al 2008 ha fatto parte del comitato editoriale delle Edizioni digitali del dipartimento di discipline storiche dell’Università di Napoli
Attività didattica
Docente di Storia dell’arte medievale dal 2003 presso l’Università di Napoli Federico II
Pubblicazioni
Presenta due monografie e diciotto saggi editi in miscellanee, riviste specialistiche e atti di convegno.
Giudizio
La candidata ha una buona preparazione scientifica e un’adeguata esperienza didattica. Si muove con competenza nell’ambito della pittura duecentesca abruzzese, su cui ha fornito numerosi contributi, anche di taglio iconografico e possiede una buona padronanza della storiografia artistica, che le è valsa nella redazione della monografia sulla cattedrale di Napoli, nonché nella stesura dell’introduzione all’edizione critica della Chronica di Leone Marsicano, chiarificatrice di molte questioni filologiche e storiografiche.
Giudizio del commissario prof. Alessandra Perriccioli:
Ricercatore presso
Tre i filoni principali di ricerca perseguiti dalla dott.ssa Lucherini sempre con rigore di metodo e ampiezza delle conoscenze bibliografiche. Un primo filone è individuabile nelle indagini sulla pittura tardoduecentesca in Abruzzo che è stata al centro della tesi di dottorato.
Un secondo filone ha riguardato il III libro della Cronica monasterii casinensis di Leone Marsicano del quale ha curato la traduzione, il commento al testo e un ampio saggio introduttivo. Peculiarità delle ricerche della candidata è il sistematico uso delle fonti letterarie che interpreta e utilizza sempre con particolare correttezza filologica. Nella stessa linea si inserisce il più consistente nucleo di ricerca nel quale la dott.ssa Lucherini ha conseguito i risultati più innovativi. L’analisi incrociata delle fonti e della letteratura periegetica, infatti, l’hanno portata a produrre una serie di interventi di varia entità sul duomo di Napoli culminate poi in una monografia sul monumento stesso.
Da quanto emerso, appare con evidenza che il profilo scientifico della dott.ssa Lucherini è quello di una seria studiosa, padrona delle metodologie di ricerca soprattutto nell’analisi delle fonti letterarie e storico - artistiche.
Giudizio del commissario prof. Alessandro
Tomei:
Laureatasi all’Università Federico II di Napoli in Museologia nel 1989, seguendo poi vari corsi di specializzazione e svolgendo attività didattica nelle scuole superiori, ha in seguito ottenuto il titolo di Dottore di ricerca presso la stessa Università. Dal 2002 è ricercatrice presso la stessa Università.
Ha partecipato come relatore a diversi convegni internazionali.
Gli studi della candidata si concentrano soprattutto sul contesto storico e figurativo della Napoli Angioina, con particolare attenzione al duomo della città, che sono sfociati in un’approfondita monografia che ne mette in luce in primis le vicende storico-liturgiche e di committenza, analizzandone poi le emergenze figurative e gli aspetti architettonici.
Altre aree di ricerca indagate
con competenza e salda padronanza della letteratura critica sono la pittura
duecentesca in Abruzzo (in particolare gli affreschi di Fossa e Bominaco) e le
fonti; in quest’ultimo settore si segnala l’attenta edizione, con F. Aceto, della
Chronica monasterii casinensis di
Leone Marsicano.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo alla candidata dott. Vincenza Lucherini.
Le ricerche della candidata si sono concentrate essenzialmente sulla cultura della Napoli angioina, sulla pittura tardoduecentesca in Abruzzo, sul commento di alcune fonti medievali, raggiungendo risultati di grande interesse che in molti casi hanno modificato le precedenti prospettive critiche. Il volume sulla cattedrale di Napoli è un’ampia ricostruzione stratigrafica dalle origine paleocristiane ai rifacimenti seicenteschi
Candidata: Maria Raffaella Menna
Profilo curriculare:
Titoli di studio
Laureata in Lettere presso l’Università di Chieti nel 1982 con lode; ha conseguito il diploma di specializzazione in Storia dell’arte nel 1987 presso l’Università di Urbino.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Inquadrata come ricercatrice dal 1996 presso l’Università della Tuscia-Viterbo.
Ha partecipato a numerosi programmi di ricerca a valenza nazionale e internazionale, con soggiorni all’estero, in alcuni dei quali ha svolto anche compiti scientifici e didattici.
Vincitrice di borse di studio e responsabile scientifico di ricerca finanziata con fondi d’Ateneo.
Attività didattica
Ha maturato esperienza didattica fin dall’ a. a. 1984-85, dapprima svolgendo cicli di esercitazioni e, una volta conseguito il titolo di ricercatore, come docente di discipline artistiche medievali.
Pubblicazioni
Presenta una serie di venti saggi pubblicati in atti di convegno e opere miscellanee.
Giudizio del commissario prof. Maria Crocifissa Andaloro:
Ricercatore, Maria Raffaella
Menna svolge un’intensa attività formativa, insegnando Storia dell’arte
bizantina presso
Le linee di ricerca di Maria Raffaella Menna hanno come elemento caratterizzante l’attenzione alle espressioni figurative, dipinti, mosaici, libri miniati, di due mondi, dell’Occidente e di Bisanzio, considerati non separati ma secondo una visione che li vede in collegamento reciproco, secondo il registro della circolazione e il modello della ricezione. Tutto ciò non sfuma, però, nell’indefinitezza, ma prevede confini di soglie temporali precise e di soffermarsi su una rete di scambi e di interrelazioni ancorabili a occasioni storiche.
In questa direzione, spiccano i contributi che hanno come epicentro i mosaici della basilica di Santa Maria Maggiore: il riesame dei mosaici absidali alla luce dei rapporti intercorsi fra il papa Niccolò IV e il mondo crociato (n. 6 dell’Elenco delle pubblicazioni); lo smontaggio del “falso” filologico approntato da Wickoff imperniato sul presunto rapporto fra il tema della fascia fluviale e le Immagini di Filostrato (n. 3 dell’Elenco); la rilettura del ciclo sistino in rapporto al concilio di Efeso del 431 (n. 15 dell’Elenco). Spostandosi a Bisanzio, piace ricordare il nucleo di saggi che scavano nella dimensione del cerimoniale e dei simboli del potere imperiale (n. 17 e 12 dell’Elenco) e il riflesso che se ne ha a Palermo, scegliendo Ruggero II un sarcofago di porfido per la propria sepoltura (n. 10 dell’Elenco).
I contributi di Maria Raffaella Menna dimostrano intelligenza filologica e storica, sono qualitativamente sottili, originali e ricchi di spunti.
Giudizio del commissario prof. Arturo Calzona:
Tra i candidati partecipanti al
concorso
Come ricordavamo all’inizio la
candidata è quella da maggiore tempo inserita negli organici dell’Università e
dal curriculum emerge, in maniera evidente, oltre alla qualità scientifica la
sua grande capacità organizzativa. Per quanto riguarda la produzione
scientifica, pur non potendo non evidenziare che manca ancora un volume di
ampio respiro in uno dei settori di ricerca privilegiati dalla candidata, ci
troviamo tuttavia di fronte a contributi – da quelli sui Mosaici di Santa Maria
Maggiore a quelli dedicati ai rapporti
tra Bisanzio e il Mediterraneo orientale, oppure da quelli sul cerimoniale e ai
simboli dell’imperialità a quelli sul
collezionismo di opere bizantine in Occidente - filologicamente precisi,
rigorosi e originali per la capacità di proporre sempre nuove e stimolanti
ipotesi di lettura che dimostrano
maturità e capacità di fare
ricerca.
Giudizio del commissario prof. Massimo Mussini:
Titoli di studio
Laureata in Lettere presso l’Università di Chieti nel 1982 con lode; ha conseguito il diploma di specializzazione in Storia dell’arte nel 1987 presso l’Università di Urbino.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Inquadrata come ricercatrice universitaria dal 1996 presso l’Università della Tuscia-Viterbo.
Ha partecipato a numerosi programmi di ricerca a valenza nazionale e internazionale, con soggiorni all’estero, in alcuni dei quali ha svolto anche compiti organizzativi e didattici.
Vincitrice di borse di studio per partecipare a settimane di studio. Responsabile scientifico di ricerca finanziata con fondi d’Ateneo.
Attività didattica
Ha maturato esperienza didattica fin dall’ a. a. 1984-85, dapprima svolgendo cicli di esercitazioni e, una volta conseguito il titolo di ricercatore, come docente di discipline artistiche medievali.
Pubblicazioni
Presenta una serie di venti saggi pubblicati in atti di convegno e opere miscellanee.
Giudizio
La candidata è dotata di una buona esperienza didattica e di una buona preparazione scientifica. L’attività di ricerca rivela una particolare attenzione per la cultura artistica bizantina ed alto medievale, studiata sotto l’aspetto filologico e iconologico, in cui ha fornito contributi originali. Tali ricerche si sono spinte fino all’età moderna per indagare i rapporti fra l’umanesimo e la cultura bizantina, particolarmente significativi nell’ambiente fiorentino.
Giudizio del commissario prof. Alessandra Perriccioli:
Ricercatore presso l’Università della Tuscia, la dott.ssa Menna ha svolto un’intensa attività didattica e fa parte del collegio dei docenti del dottorato “Memoria e materia dell’opera d’arte attraverso i processi di produzione, storicizzazione, musealizzazione”, ha partecipato a numerosi progetti di ricerca in Italia e all’estero, ha partecipato a convegni internazionali di studio.
La sua attività di ricerca si è concentrata sugli scambi fra Oriente e Occidente nel Medioevo, con particolare attenzione alla pittura a Roma, alla produzione artistica a Bisanzio e nel Mediterraneo, alla ricezione e collezionismo delle opere bizantine in Occidente. Tra i suoi lavori, tutti condotti con serietà di metodo alla luce di una ricca bibliografia, si distinguono quello sui mosaici absidali si S. Maria maggiore a Roma, nel quale fa luce sui rapporti fra il papa Niccolò IV e le crociate, quello sui mosaici della chiesa della Natività a Betlemme. Particolare attenzione la candidata ha dedicato anche agli aspetti iconografici delle opere studiate, soffermandosi, tra l’altro, sulla rappresentazione di Pietro a Bisanzio, sull’iconografia dei re magi, dei cavalieri crociati e bizantini, giungendo sempre a conclusioni originali e innovative.
Ampio spazio, nella ricerca è dedicato anche alla miniatura bizantina, affrontata con corretta metodologia della quale ha offerto nuove letture. Altri studi di Raffaella Menna attestano la sua conoscenza approfondita della cultura figurativa bizantina e più in generale mediterranea che permettono di confermarla come una studiosa matura che ha saputo anche ben inserirsi nel complesso campo della bizantinistica
Giudizio del commissario prof. Alessandro
Tomei:
Laureata in Lettere nel 1982 presso l’Università ‘G. D’Annunzio’ di Chieti, relatore la prof.ssa M. Andaloro, consegue il diploma di Perfezionamento in Storia dell’Arte presso l’Università di Urbino nel 1987. Nel 1993 vince un concorso per ricercatore di Storia dell’Arte presso la Facoltà di Conservazione dei Beni culturali dell’Università della Tuscia, dove prende servizio nel 1996 e da quella data svolge attività didattica continuativa.
Ha partecipato come relatore a diversi convegni internazionali.
Le linee di ricerca privilegiate
dalla candidata riguardano i rapporti tra la pittura occidentale e orientale
tra XI e XIV secolo, con particolare attenzione ai programmi figurativi romani
(Santa Maria Maggiore, Mausoleo dei Giulii), all’iconografia nelle chiese
orientali, ai manoscritti, temi sui quali ha prodotto interessanti contributi
originali, mostrando ottime capacità di interpretazione e padronanza della
letteratura specialistica.
Conclusa l’enunciazione dei
giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in
esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del
seguente giudizio collegiale relativo
alla candidata dott. Maria Raffaella Menna.
Gli studi sulla pittura medievale romana e bizantina e gli scambi tra Oriente e Occidente, costituiscono il nucleo rilevante dell’attività di ricerca, in cui la candidata ha prodotto risultati originali e qualitativamente significativi. Le sue ricerche attestano l’approfondita conoscenza della cultura bizantina e più in generale mediterranea.
Candidato: Antonio Milone
Profilo curriculare:
Titoli di studio
Laurea in Lettere con lode nel 1990 all’Università di Pisa. Diploma di licenza in Lettere alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Perfezionamento presso la medesima Scuola (equipollente al dottorato di ricerca) nel 2001.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Ha usufruito di borse di studio della Scuola Normale di Pisa per soggiorni all’estero e in Italia (Francia, Spagna, Cipro , Sardegna) negli anni 1987, 1988, 1992 e di borse di studio erogate da enti pubblici e privati negli anni 1993-94 e 1997-99.
Attività didattica
Ha svolto attività didattica presso l’università di Barcellona nel 1991-1992. Negli anni 2005-2008 ha insegnato come docente a contratto di Storia dell’Architettura I presso l’università Federico II di Napoli e nel 2008/2009 è docente a contratto di Storia dell’arte medievale presso l’Università della Calabria.
Pubblicazioni
Presenta due monografie e diciotto fra saggi e gruppi di schede editi in cataloghi di mostre, atti di convegni, miscellanee.
Giudizio del commissario prof. Maria Crocifissa Andaloro:
Profilo quanto mai ricco, articolato,
Laurea a Pisa, dottorato a Pisa
presso
L’attività scientifica di Antonio Milone delinea il profilo di uno studioso che affronta con generosità intellettuale una serie di tematiche cruciali nell’orizzonte della storia dell’arte medievale, quali sono in particolare i filoni legati all’architettura e scultura d’età romanica a Pisa, in Toscana, ma anche in area amalfitana, tenendo costantemente presente l’intero panorama romanico europeo, dalla Francia alla Spagna. In questa direzione spiccano i numerosi contributi in forma di puntualissime schede, pubblicati nel Catalogo della Mostra “Niveo de marmore” (n.1 dell’Elenco delle pubblicazioni), nel volume sul Duomo di Pisa, a cura di Adriano Peroni (n. 3 dell’Elenco), nel volume sul Duomo di Modena, a cura di Chiara Frugoni (n. 9 dell’Elenco), e i contributi volti a indagare analiticamente sulla classe degli amboni
Nel contempo, spinto da un profondo senso storiografico, Antonio Milone riflette e scrive sui variegati fenomeni della “memoria”, anzi delle “memorie” del Medioevo, secondo una ricca rete di declinazioni: l’officina dei primitivi (a Pisa); il Museo Immaginato, a proposito del Camposanto di Pisa tra Seicento e Settecento; il fenomeno della ricomposizione e del riuso, focalizzato nei riguardi di una categoria di arredo liturgico di primaria importanza, com’è la classe dei pulpiti, ai quali abbiamo visto dedica parallelamente l’attenzione dello specialista storico dell’arte medievale.
In questa ricca circolazione di tematiche sull’arte medievale, indagata ora dalla soglia ad essa coeva, ora dalle varie soglie della modernità - dalla Controriforma in poi - si vogliono segnalare, anche, le aperture verso due dimensioni, l’una di carattere critico, l’altra geo-culturale che intervengono a sostanziarne e arricchirne l’ossatura. Esse sono: la memoria dell’antico nel medioevo (n. 17 dell’Elenco) e la latitudine mediterranea nell’accezione “islamica” o di “gusto islamico” che investe la produzione artistica pisana.
Giudizio del commissario prof. Arturo Calzona:
Dopo la laurea conseguita nel
1990 alla Scuola Normale Superiore di Pisa il candidato ha frequentato dal 1991
il Corso di Perfezionamento in Discipline Artistiche presso la stessa università
arrivando alla conclusione nel 2001 con una tesi dal titolo “Pisa officina dei
Primitivi”. Ha ottenuto borse di studio in Francia e Spagna. L’attività
didattica è iniziata nel 1991-1992 con una serie di lezioni all’Università di
Barcellona e successivamente, dal 2005 al
La attività di ricerca del candidato si è focalizzata sull’architettura e scultura medievale in particolare dell’età romanica in area toscana, ma anche di Modena e di Santiago di Compostela indagando i legami con l’antico, ma anche quelli con la cultura bizantina e l’Islam. Un particolare interesse è stato rivolto anche alla fortuna del medioevo a Pisa. La produzione scientifica è di ottima qualità, lo dimostrano le quattordici schede per il catalogo della mostra “Niveo de marmore” (1992) e quelle, numerose, nel volume curato da Adriano Peroni sul Duomo di Pisa (1995) e nel volume sul Duomo di Modena curato da Chiara Frugoni (1999). Di grande importanza per le novità scientifiche proposte anche i saggi e le schede contenute nel volume dedicato alla collezione di sculture raccolte da Carlo Lasinio nel Camposanto di Pisa (1993), il lavoro su Pisa officina dei primitivi (2004), quello sui rapporti tra arte pisana e cultura araba nel pieno medioevo (2002), ma anche i contributi dedicati ai pulpiti romanici in Toscana (1999), così come quello contenuto nel catalogo della mostra "El romànico y el Mediterraneo” tenutasi a Barcellona nel 2008.
Giudizio del commissario prof. Massimo Mussini:
Titoli di studio
Laurea in Lettere con lode nel 1990 all’Università di Pisa. Diploma di licenza in Lettere alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Perfezionamento presso la medesima Scuola (equipollente al dottorato di ricerca) nel 2001.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Ha usufruito di borse di studio della Scuola Normale di Pisa per soggiorni all’estero e in Italia (Francia, Spagna, Cipro , Sardegna) negli anni 1987, 1988, 1992 e di borse di studio erogate da enti pubblici e privati negli anni 1993-94 e 1997-99.
Attività didattica
Ha svolto attività didattica presso l’università di Barcellona nel 1991-1992. Negli anni 2005-2008 ha insegnato come docente a contratto di Storia dell’Architettura I presso l’università Federico II di Napoli e dal 2009 è docente a contratto di Storia dell’arte medievale presso l’Università della Calabria.
Pubblicazioni
Presenta due monografie e diciotto fra saggi e gruppi di schede editi in cataloghi di mostre, atti di convegni, miscellanee.
Giudizio
Preparazione scientifica di buon livello e lunga esperienza didattica. Nella ricerca spazia dall’architettura e dalla scultura romanica a temi di storiografia artistica. A quest’ultimo ambito appartiene la monografia sul ruolo di Pisa nel recupero e nella conservazione dell’arte medioevale in età moderna. Più legata alla prima tematica di ricerca è invece il volume sulla cattedrale pisana, di cui analizza la funzione socio politica, il valore urbanistico e il cantiere plastico, dimostrando padronanza della materia e fornendo apprezzabili contributi conoscitivi.
Giudizio del commissario prof. Alessandra Perriccioli:
Dottore di ricerca presso
Giudizio del commissario prof. Alessandro
Tomei:
Laureatosi presso l’Università di Pisa nel 1990, ha in seguito ottenuto la licenza in Lettere presso la Scuola Normale Superiore, dove si è anche perfezionato.
Ha avuto incarichi di insegnamento presso l’Università Federico II di Napoli e l’Università della Calabria.
Ha partecipato come relatore a diversi convegni internazionali, ha fruito di borse di studio in Italia e all’estero, dove ha anche svolto attività di ricerca.
L’ambito di ricerca privilegiato dal candidato riguarda la fortuna dei primitivi e la storia del collezionismo a Pisa e nella costiera amalfitana. Su questo argomento ha prodotto numerosi contributi in cataloghi di mostre, volumi miscellanei, riviste scientifiche (I marmi di Lasinio, 1993; Le culture artistiche del Medioevo in costa d’Amalfi, 2003; La costa di Amalfi nel XIX secolo 2005). In questo ambito si segnalano due lavori (Pisa, officina dei primitivi, 2004; Pisa, l’alba del Rinascimento,2005) che con sicurezza di metodo ricostruiscono le vicende collezionistiche e storiografiche della città di Pisa tra Cinquecento e Settecento.
Ha partecipato a cataloghi di mostre e studi monografici essenzialmente su temi di scultura di età romanica soprattutto toscana.
Ha inoltre trattato alcuni casi
di riassemblaggio e ricomposizione moderna di pulpiti medievali toscani.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo al candidato dott. Antonio Milone.
Gli studi sulla scultura romanica e sulla fortuna dei primitivi tra Cinquecento e Settecento a Pisa prodotti dal candidato, dimostrano la capacità e la finezza di indagine che caratterizzano la sua ricerca, che spazia con sicurezza di metodo e piena padronanza della bibliografia, dalla Provenza alla Catalogna, dalla Toscana alla Campania. E’ studioso autonomo nei giudizi e scientificamente maturo.
Candidato: Mauro Minardi
Profilo curriculare:
Titoli di studio
Laurea in lettere nel 1996 con lode presso l’Università Cattolica di Milano. Specializzazione in Storia dell’arte nel 1999 presso l’Università di Bologna e dottorato di ricerca nel 2004 presso l’Università di Firenze.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Ha usufruito di una borsa di studio della Fondazione Longhi negli anni accademici 1999-2000 e 2000-2001.
Attività didattica
Dall’a. a. 2004-2005 insegna come contrattista Storia dell’arte medievale presso l’Università della Basilicata.
Pubblicazioni
Presenta una monografia e diciannove fra schede e saggi in cataloghi, atti di convegno e miscellanee.
Giudizio del commissario prof. Maria Crocifissa Andaloro:
Titolare di contratti di docenza in Storia dell’arte medievale presso l’Università degli studi della Basilicata, sede di Matera, il dottor Mauro Minardi presenta una produzione scientifica, organicamente incentrata sulla attività di artisti eminenti in prevalenza di area marchigiana o padana, tutti protagonisti a pieno titolo dell’età tardogotica (Lorenzo e Jacopo Salimbeni, Gentile da Fabriano ), del rinascimento umbratile (Boccati, Girolamo di Giovanni), o del rinascimento puro e semplice (Fra Carnevale.).
Il taglio delle schede, contributi, saggi, destinati spesso a cataloghi di Mostre, ma anche pubblicati in Riviste come “Prospettiva”, “Arte Veneta”, “Paragone” mostra appieno il profilo dello storico dell’arte-conoscitore, che padroneggia gli strumenti della ricerca filologica, capace di significativi approfondimenti nei temi che man mano va trattando, all’interno di una conoscenza ben strutturata dei fenomeni del tardo gotico e del primo Rinascimento. La produzione scientifica di Mauro Minardi, maturata nel corso di un decennio, e i suoi interessi di studio trovano coronamento nel volume su Lorenzo e Jacopo Salimbeni dove nella dimensione monografica si ribadiscono le doti dello studioso già annunziate in precedenza, ovverossia di uno studioso versato a indagare i campi artistici e figure di artisti partecipi dell’autunno del medioevo, ma anche e in considerevole misura dell’età moderna
Giudizio del commissario prof. Arturo Calzona:
Il candidato, dopo
Il candidato si è interessato
prevalentemente di pittura tardogotica e soprattutto rinascimentale e ha
prodotto con continuità a partire dal
Giudizio del commissario prof. Massimo Mussini:
Titoli di studio
Laurea in lettere nel 1996 con lode presso l’Università Cattolica di Milano. Specializzazione in Storia dell’arte nel 1999 presso l’Università di Bologna e dottorato di ricerca nel 2004 presso l’Università di Firenze.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Ha usufruito di una borsa di studio della Fondazione Longhi negli a. a. 1999-2000 e 2000-2001.
Attività didattica
Dall’a. a. 2004-2005 insegna come contrattista Storia dell’arte medievale presso l’Università della Basilicata.
Pubblicazioni
Presenta una monografia e diciannove fra schede e saggi in cataloghi, atti di convegno e miscellanee.
Giudizio
Formazione scientifica completa e un’esperienza didattica già avviata. Il campo di ricerca scientifica converge sulla pittura tardogotica, su cui ha pubblicato una serie di saggi e di schede filologiche e una monografia dedicata ai fratelli Salimbeni, ricostruendone l’attività e mettendo in rilievo il ruolo prioritario assunto da Lorenzo, di cui ridimensiona drasticamente il catalogo.
Giudizio del commissario prof. Alessandra Perriccioli:
Laureato con lode in Lettere
presso l’Università cattolica di Milano, si è specializzato in Storia dell’arte
presso l’Università di Bologna; ha vinto una borsa di studio presso
Giudizio del commissario prof. Alessandro
Tomei:
Consegue la Laurea in Lettere Moderne nell’a. a. 1995-96 presso l’Università Cattolica di Milano, con una tesi su: “Ansuino da Forlì tra Padova e Romagna. Un contributo alla storia della pittura di metà Quattrocento”. Segue il Diploma di Specializzazione in Storia dell’arte, nell’a. a. 1998-1999 presso l’Università degli studi di Bologna. Ottiene il titolo di Dottore di ricerca in storia dell’arte presso l’Università degli studi di Firenze nel 2004. Dall’A.A. 2004-2005 è titolare di insegnamento presso l’Università della Basilicata.
Le principali aree di ricerca del
candidato sono incentrate su questioni di pittura tardogotica e di primo
rinascimento con particolare attenzione alla produzione dei fratelli Salimbeni,
cui è dedicata una monografia; qui è ricostruita la vicenda di Lorenzo (per la
quale si propone un’ipotesi plausibile circa l’origine della sua pittura dalla
miniatura emiliana di fine Trecento) mentre continua a sfuggire quella di
Jacopo. Altro tema, oggetto di ripetute indagini, riguarda la pittura camerte
intorno alla metà del XV secolo (Maestro del Trittico di Camerino, Giovanni
Boccati, Girolamo di Giovanni) e i suoi rapporti con la cultura figurativa pierfrancescana.
Il candidato dimostra una conoscenza approfondita degli argomenti trattati, con
un taglio prevalentemente filologico.
Conclusa l’enunciazione dei
giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in
esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del
seguente giudizio collegiale relativo al
candidato dott. Mauro Minardi.
I temi della sua ricerca si collocano sul crinale tra Medioevo e Rinascimento, concentrandosi esclusivamente su alcuni pittori di area umbro-marchigiana. I risultati sono apprezzabili sul piano filologico e a volte hanno condotto alla ridefinizione del catalogo di alcuni artisti.
Candidato: Andrea Paribeni
Profilo curriculare:
Titoli di studio
Laurea in Lettere nel 1986 presso la Sapienza di Roma. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Archeologia tardo antica e medievale presso l’Università di Bologna nel 1997.
Ricercatore presso l’Università di Urbino dal 2004.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Ha ottenuto borse di studio per l’estero durante il triennio del dottorato. Ha partecipato a missioni di ricerca in medio oriente organizzate dall’Università di Roma La Sapienza, con l’incarico di catalogazione del patrimonio fotografico raccolto. Ha al suo attivo una intensa partecipazione a congressi internazionali. Ha collaborato a campagne di scavo medievali organizzate dalle Soprintendenze e a programmi di catalogazione e ricerca documentaria per conto del CNR e delle Soprintendenze. Dal 1999 ha partecipato a programmi di ricerca COFIN. Redattore dell’Enciclopedia Medievale e segretario di redazione di Notizie da Palazzo Albani.
Attività didattica
Ha svolto attività seminariale negli anni 1996-1999 e da quest’ultimo anno ha svolto cicli di lezioni come professore a contratto di Storia delle tecniche artistiche presso l’Università di Urbino. Dal 2004 ha l’affidamento degli insegnamenti di Storia dell’arte bizantina e di Storia dell’arte medievale presso la medesima università.
Pubblicazioni
Presenta venti pubblicazioni, suddivise fra interventi a convegni e saggi in miscellanee.
Giudizio del commissario prof. Maria Crocifissa Andaloro:
Ricercatore, settore
scientifico-disciplinare L-ART/01, presso la facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Andrea Paribeni ha maturato
un curriculum ricco di attività didattica e impegni di vario genere. Dall’anno
accademico 2000-2001 al 2002-
La vasta attività scientifica di Andrea Paribeni s’inoltra in settori di ricerca caratterizzati da confini temporali ampi - dalla tarda antichità al medioevo maturo - da direttrici geo-culturali molto diversificate che passano per Roma, per vari centri del Mediterraneo, Bisanzio, ma che toccano anche la civiltà omayyade; tratta diversi generi e diversi materiali: le sculture e il marmo, con molta competenza (n.1, n.12 e n.20 dell’Elenco), i tessuti (n.7 dell’Elenco), il mosaico (n.3, n.8, n.17 dell’Elenco), ma anche materiali rari, come le paste vitree conservate nel Museo di Palazzo Venezia a Roma (n.10 dell’Elenco), o le agemine utilizzate nelle porte di bronzo di fattura costantinopolitana (n.18 dell’Elenco). Le problematiche affrontate sono spesso interessanti. Spaziano in diverse direzioni: dal registro iconografico, alla committenza, all’organizzazione del cantiere - dei marmorari – fino alle ricerche sistematiche d’archivio al fine di lumeggiare un personaggio come Giacomo Boni, protagonista nel settore della conservazione e della tutela del patrimonio archeologico, artistico, monumentale nei decenni cruciali a cavallo fra Otto e Novecento.
Le ricerche impostate da Andrea Paribeni e i risultati che ne derivano si fondano su conoscenze profonde; portano l’impronta di un’intelligenza aperta e curiosa; sortiscono contributi di qualità, spesso originali.
Giudizio del commissario prof. Arturo Calzona:
Il candidato h conseguito il
Dottorato di ricerca in Archeologia presso l’Università degli Studi di Bologna
nel 1997 con una tesi sui mosaici pavimentali dei palazzi omayyadi di Giordania
e Israele e, nel
L’attività scientifica del candidato è stata continuativa e con una produzione di grande interesse che ha trovato spazio soprattutto negli atti di dei numerosi convegni in Italia e all’estero a cui è stato invitato e in contributi su riviste o in volumi miscellanei. Le pubblicazioni presentate dimostrano non solo la “curiosità” intellettuale, ma anche la capacità del candidato di spaziare e di applicare diverse metodologie di analisi a opere dell’Oriente bizantino e islamico, alle tecniche di lavorazione del marmo, all’analisi iconografica riuscendo sempre a offrire proposte di lettura nuove e stimolanti.
Giudizio del commissario prof. Massimo Mussini:
Titoli di studio
Laurea in Lettere nel 1986 presso la Sapienza di Roma. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Archeologia tardo antica e medievale presso l’Università di Bologna nel 1997.
Ricercatore presso l’Università di Urbino dal 2004.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Ha ottenuto borse di studio per l’estero durante il triennio del dottorato. Ha partecipato a missioni di ricerca in Medio Oriente organizzate dall’Università di Roma La Sapienza, con l’incarico di catalogazione del patrimonio fotografico raccolto. Ha al suo attivo una intensa partecipazione a congressi internazionali. Ha collaborato a campagne di scavo medievali organizzate dalle Soprintendenze statali e a programmi di catalogazione e ricerca documentaria per conto del CNR e delle Soprintendenze. Dal 1999 ha partecipato a programmi di ricerca COFIN. Redattore della Enciclopedia Medievale e segretario di redazione di Notizie da Palazzo Albani.
Attività didattica
Ha svolto attività seminariale negli anni 1996-1999 e da quest’ultimo anno ha svolto cicli di lezioni come professore a contratto di Storia delle tecniche artistiche presso l’Università di Urbino. Dal 2004 ha l’affidamento degli insegnamenti di Storia dell’arte bizantina e di Storia dell’arte medievale presso la medesima università.
Pubblicazioni
Presenta venti pubblicazioni, suddivise fra interventi a convegni e saggi in miscellanee.
Giudizio
Buona preparazione scientifica e buona esperienza didattica. La ricerca verte principalmente sull’archeologia bizantina e su temi iconografici, ambiti in cui dimostra buona conoscenza della materia e buona capacità di analisi delle opere.
Giudizio del commissario prof. Alessandra Perriccioli
Laureato in Lettere presso l’Università di Roma Sapienza discutendo una tesi in Storia dell’arte bizantina, ha svolto il dottorato di ricerca in Archeologia tardoantica e medievale presso l’Università di Bologna. Vincitore di borse di studio anche all’estero, ha partecipato a progetti scientifici di ampio respiro ed ha partecipato a numerosi convegni con relazioni. Ha svolto una continua attività didattica. Studioso attento e informato, ha prodotto un considerevole numero di saggi e articoli che hanno offerto contributi a volte innovativi nel campo dei mosaici sia parietali che pavimentali
Giudizio del commissario prof. Alessandro
Tomei:
Laureato in Lettere presso l’Università degli Studi di Roma I ‘La Sapienza’ nel 1986 con una tesi in Storia dell’Arte Bizantina sulle fortificazioni del quartiere delle Blacherne a Costantinopoli. Consegue il Dottorato di Ricerca in Archeologia Tardo antica e Medievale presso l’Università degli Studi di Bologna nel 1997, con una tesi sui mosaici pavimentali dei palazzi omayyadi di Giordania e Israele.
Nel febbraio 2003 risulta vincitore di un concorso per un posto di Ricercatore universitario, settore scientifico disciplinare L-Art /01-Storia dell’Arte Medievale- presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Urbino ‘Carlo Bo’. Dal 1996 svolge attività didattica continuativa. Ha partecipato come relatore a diversi convegni nazionali e internazionali.
Il suo campo di ricerca riguarda essenzialmente l’Oriente bizantino con particolare attenzione all’architettura e alla topografia, così come alle tecniche di lavorazione del marmo, argomenti sui quali ha prodotto notevoli contributi, condotti con sicurezza metodologica e ampia conoscenza della letteratura critica.
Conclusa l’enunciazione dei giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del seguente giudizio collegiale relativo al candidato dott. Andrea Paribeni.
L’Oriente - bizantino e islamico -, affrontato da un punto di vista prevalentemente archeologico, è il campo di ricerca privilegiato del candidato, che spazia in diversi settori di studio, dall’iconografia alle tecniche di lavorazione, giungendo anche a contributi significativi.
Candidata: Laura Pasquini
Profilo curriculare:
Titoli di studio
Laurea in Lettere nel 1988 presso l’Università di Bologna. Dottore di ricerca dal 1994. Diploma di perfezionamento in Archeologia presso l’Università di Bologna nel 1994.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Borsa di studio e ricerca nella Scuola a fini speciali per archivisti di Ravenna (1990). Borsa di studio post dottorato presso l’Università di Bologna (1999). Ha partecipato a campagne di scavo in Italia e all’Estero organizzate da Soprintendenze e da Università.
Tecnico laureato (area tecnico scientifica ed elaborazione dati) dal 2001. Dal 2004 in servizio presso il dipartimento di Paleografia e medievistica dell’Università di Bologna come catalogatore e ricercatore iconografico.
Ha partecipato a numerosi convegni internazionali.
Attività didattica
Attività seminariale presso l’Università di Gent (1996). Collaboratore didattico presso il corso di laurea in Conservazione dei beni culturali di Ravenna (a. a. 1996-97 e 1997-98) e di Bologna (2003). Dal 2004 collabora alla didattica con laboratori di iconografia medievale.
Giudizio del commissario prof. Maria Crocifissa Andaloro:
La dottoressa Laura Pasquini, Tecnico Laureato – Area Tecnico Scientifica ed Elaborazione Dati - presso il Dipartimento di Paleografia e Medievistica dell’Università degli Studi di Bologna, ha anche svolto incarichi di docente collaboratore per l’insegnamento di Storia del Cristianesimo e ha partecipato a campagne di scavi in Turchia, a Pessinunte (1990), e in Siria, a Bosra (1999).
L’attività di ricerca di Laura Pasquini si snoda lungo tre tematiche e tre direttici critiche:
- la produzione artistica a stucco nella tarda antichità e nell’alto medioevo
- i riflessi dell’arte ravennate nella Commedia di Dante
- analisi di soggetti iconografici particolari e rari
La prima tematica è affrontata in una serie di contributi specifici che sfociano poi nel volume “La decorazione a stucco in Italia fra tardo antico e alto medioevo”, pubblicata nel 2002. Essa appare legata al modello della catalogazione dei manufatti, secondo la distribuzione topografica, centro per centro; la seconda tematica, racchiusa nel volumetto “Iconografia dantesca. Dalla luce del mosaico all’immagine profetica” del 2008, si aggira nei pressi dei territori della critica d’arte; mentre la terza, comprendente una rosa di contributi dedicati a scandagliare temi iconografici inconsueti, speciali, dal gioco degli scacchi all’Amazzone, ecc., sembra preludere allo studio del pavimento a mosaico della cattedrale di Otranto, in corso di stampa nel 2008, alla data cioè della presentazione per il concorso in oggetto. La direttrice metodologica relativa a questa terza tematica è ovviamente quella di timbro iconografico.
Giudizio del commissario prof. Arturo Calzona:
La candidata presenta un percorso
di formazione essenzialmente archeologica. Ha conseguito infatti, nel 1994, il
Dottorato di ricerca in Archeologia tardoantica e medievale con una tesi sugli
“Stucchi dell’Area Altoadriatica alla fine della Tarda Antichità”,
proseguimento della ricerca già avviata in occasione della tesi di laurea e,
nello stesso anno ha ottenuto anche il Diploma di Perfezionamento in
Archeologia con un lavoro sulla scultura di S. Polieucto a Costantinopoli. Nel
Per quanto riguarda la ricerca scientifica la candidata ha partecipato con continuità ai Convegni organizzati dall’AISCOM (Ravenna). Le pubblicazioni della candidata sono dedicate per la gran parte all’analisi iconografica di alcuni contesti musivi di ambito medievale (1996, 2000, 2001, 2004, 2005, 2006, 2007). Ha prodotto però contributi anche in altri ambiti di ricerca: il saggio su S. Polieucto (1999), quelli sulla cultura ebraica (2003, 2004) e sasanide (2006), lo studio su “La decorazione a stucco in Italia tra Tardo Antico e Alto Medioevo” (2002) che consente una ampia visione d’insieme, anche per il ricco apparato di immagini, sugli stucchi in Italia e in Istria dalla fine del IV secolo alla fine dell’XI secolo e, da ultimo, il contributo dedicato alle “Iconografie dantesche. Dalla luce del mosaico all’immagine profetica”(2008).
Giudizio del commissario prof. Massimo Mussini:
Titoli di studio
Laurea in Lettere nel 1988 presso l’Università di Bologna. Dottore di ricerca dal 1994. Diploma di perfezionamento in Archeologia presso l’Università di Bologna nel 1994.
Attività di ricerca ed esperienze professionali.
Borsa di studio e ricerca nella Scuola a fini speciali per archivisti di Ravenna (1990). Borsa di studio post dottorato presso l’Università di Bologna (1999). Ha partecipato a campagne di scavo in Italia e all’Estero organizzate da Soprintendenze e da Università.
Tecnico laureato (area tecnico scientifica ed elaborazione dati) dal 2001. Dal 2004 in servizio presso il dipartimento di Paleografia e medievistica dell’Università di Bologna come catalogatore e ricercatore iconografico.
Ha partecipato a numerosi convegni internazionali.
Attività didattica
Attività seminariale presso l’Università di Gent (1996). Collaboratore didattico presso il corso di laurea in Conservazione dei beni culturali di Ravenna (a. a. 1996-97 e 1997-98) e di Bologna (2003). Dal 2004 collabora alla didattica con laboratori di iconografia medievale.
Pubblicazioni
Presenta due volumi e diciotto saggi editi in atti di convegno e riviste.
Giudizio
Buona preparazione scientifica, ma scarsa esperienza didattica.
Giudizio del commissario prof. Alessandra Perriccioli:
Laureata in Archeologia cristiana presso l’Università di Bologna, Laura Pasquini si è perfezionata in Archeologia ed ha svolto il dottorato di ricerca in Archeologia tardoantica e medievale presso la stessa Università; attualmente è Tecnico laureato presso il dipartimento di Paleografia e medievistica dell’Università di Bologna. Ha svolto attività didattica a vari livelli, ha partecipato a convegni e giornate di studio con relazioni inerenti alle ricerche svolte.
Nel campo della ricerca, ha concentrato la sua attenzione sui mosaici pavimentali altomedioevali, in particolare quello della Cattedrale di Otranto, sulla decorazione a stucco in Italia tra Tardo Antico e Alto Medioevo e sull’iconografia dantesca.
Giudizio del commissario prof. Alessandro
Tomei:
Laureatasi presso l’Università di Bologna nel 1988 in Archeologia, ha poi conseguito il Diploma di Perfezionamento e il titolo di Dottore di ricerca nella stessa disciplina. Attualmente è tecnico laureato presso l’Università di Bologna. Ha fruito di alcune borse di studio e ha svolto una limitata attività di docenza.
Una delle linee di ricerca della
candidata riguarda la decorazione a stucco tra Tardo Antico e Medioevo, sulla
quale ha prodotto diverse contributi, e un repertorio che prende in esame la
produzione in Italia e Dalmazia tra Tardo Antico e Alto Medioevo (2002).
Successivamente ha privilegiato lo studio dell’iconografia tardoantica e
medievale pubblicando studi specifici su temi diversi, dalla croce a vari
soggetti presenti nei mosaici
pavimentali e in particolare in quello della Cattedrale di Otranto (Marzo
spinario, Artù, gli scacchi, il leone quadricorpore). Si è inoltre dedicata ai
rapporti tra Dante e l’universo figurativo del Medioevo, argomento di uno
studio (Iconografie dantesche 2008),
nel quale si fa riferimento ai mosaici ravennati e alla miniatura per spiegare alcuni
aspetti testuali della Commedia, non sempre convincente dal punto di vista
metodologico e interpretativo.
Conclusa l’enunciazione dei
giudizi individuali dei cinque Commissari, il Presidente apre la discussione in
esito alla quale la Commissione perviene alla formulazione, all’unanimità, del
seguente giudizio collegiale relativo
alla candidata dott.ssa Laura Pasquini.
La gran parte degli studi della candidata ha un taglio eminentemente iconografico, senza significativi approfondimenti critici. Da segnalare inoltre il lavoro sulla decorazione a stucco in Italia tra Tardo Antico e Alto Medioevo per l’ampia catalogazione dei materiali.
Terminate le
operazioni di formulazione e discussione dei giudizi individuali e collegiali
la seduta è tolta alle ore 18,00 e
Roma, lì 3.6.2010
LA COMMISSIONE:
Il Presidente
Prof. Maria
Crocifissa Andaloro
I Commissari
Prof. Arturo Calzona
Prof. Massimo Mussini
Prof. Alessandra Perriccioli
Il Segretario
Prof. Alessandro Tomei