Procedura di Valutazione comparativa ad un
posto di Professore Associato Presso la Facoltà di Lettere e Filosofia Settore
L-ANT/03 – Storia Romana. Pubblicato sulla Gazzetta n. 54 dell’11.7.2008
I RIUNIONE
Il giorno 30 aprile 2010 alle ore 9.30 presso i
locali dell’Università Gabriele d’Annunzio in Chieti, si riunisce
Risultano presenti:
• Prof. Cesare LETTA, Presidente
• Prof. Arnaldo MARCONE, Membro
• Prof. Antonino PINZONE, Membro
• Prof. Domenico VERA, Membro
• Prof. Giulio FIRPO, Segretario
Il Presidente, poiché i criteri generali fissati nella riunione preliminare sono stati resi pubblici per più di sette giorni senza che gli uffici amministrativi abbiano comunicato la ricezione di osservazione alcuna, ha fatto acquisire dal Segretario l’elenco ufficiale dei candidati, le domande con i titoli allegati e le relative pubblicazioni. Nessuna esclusione è stata notificata e una sola rinuncia è stata presentata a mezzo lettera che si allega da parte della dott.ssa Chantal Gabrielli.
Ciascun membro della Commissione, presa visione del suddetto elenco, esclusa la dott.ssa Gabrielli, dichiara di non aver relazioni di parentela o affinità, entro il 4° grado incluso, con gli stessi (art. 5 comma 2 D.lgs 1172/48); pertanto si conferma che i candidati sono i seguenti:
- Paolo BRACONI
- Floriana CANTARELLI
- Chiara CARSANA
- Luca FEZZI
- Giovanna Daniela MEROLA
- Pierfrancesco PORENA
- Giampaolo URSO
La Commissione, verificato che sono presenti n. 7 plichi contenenti titoli e pubblicazioni presentati dai candidati, procede quindi ad aprire detti plichi e a prendere visione solo dei titoli e delle pubblicazioni corrispondenti agli elenchi allegati alla domanda.
Lavori in collaborazione
I Commissari prendono atto che nessuno dei 7 candidati ha presentato lavori in collaborazione con qualcuno dei Commissari.
Valutazione dei curricula e della produzione scientifica
Poiché i Commissari dichiarano di essere già a conoscenza della produzione scientifica dei candidati e di non aver pertanto necessità di un rinvio, si passa alla stesura di un giudizio sintetico individuale da parte dei singoli Commissari e poi di un giudizio collegiale, avendo riguardo dei criteri prefissati.
* Candidato PAOLO BRACONI
1) Curriculum
Nascita: 1955
Laurea: Laurea in Topografia presso l’Università di Perugia (1981).
Altri riconoscimenti da parte di università: Tecnico laureato presso l’Università di Perugia dal 1986 al 2001. Ricercatore universitario nel settore L-ANT/03 presso l’Università di Perugia dal 2001.
Attività didattica: Insegnamento di Antichità romane e Museologia nell’Università di Perugia.
Altre
attività: Partecipazione a campagne di scavi in Italia, Spagna e Libia.
Responsabile tecnico organizzativo degli scavi di Fregellae (1986-2000).
Direttore scientifico degli scavi della villa di Plinio a S. Giustino Umbro
(1986-2003). Responsabile dell’allestimento del Museo Pliniano a S. Giustino.
N.B. Il candidato ha presentato una lista di 11 pubblicazioni anziché 8, ma poi ne ha inviate effettivamente 6 e il giudizio della commissione si è basato esclusivamente su queste.
2) Giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari
Commissario Giulio FIRPO
Il candidato presenta tre pubblicazioni (un articolo all’interno di un volume da lui curato con altro autore e altri due articoli in altre sedi) relative agli scavi presso la villa pliniana di san Giustino umbro. Si tratta di contributi di carattere prevalentemente archeologico, corredati tuttavia di utili considerazioni relative all’ambiente e al paesaggio. Un altro gruppo di tre pubblicazioni riguarda aspetti antiquari di sicuro interesse, analizzati con acume e con buona competenza. Il giudizio è positivo relativamente alla parte dei lavori presentati congruente al raggruppamento oggetto della presente valutazione comparativa.
Commissario Cesare LETTA
Le pubblicazioni di Paolo Braconi, d’indubbio interesse, sono essenzialmente di carattere archeologico-topografico o antiquario e solo marginalmente affrontano aspetti e problemi propriamente storici. Tra di esse spiccano quelle riguardanti la villa tiberina di Plinio il Giovane e l’articolo su Fornacalia e sementivae, in cui non mancano valutazioni interessanti che vanno oltre il puro dato tecnico. Non sembra, tuttavia, che la produzione del Braconi possa configurarsi come adeguata al posto di professore associato oggetto della presente valutazione comparativa.
Commissario Arnaldo MARCONE
Il dottor Paolo
Braconi, laureato in Topografia antica
presso l’Università di Perugia nel 1981, è in servizio presso la medesima
università dal 1986, prima come tecnico laureato fino al 2001 e in seguito come
ricercatore confermato per il settore
L-ANT3/Storia Romana. La sua attività prevalente di ricerca è legata
all'archeologia e, in particolare, all'attività sul terreno: ha partecipato a
numerose campagne di scavo in Italia e all'estero e dal 1986 al 2000 è stato responsabile tecnico
organizzativo degli scavi di Fregellae, diretti da Filippo Coarelli. Dal 1986
al 2003 è stato direttore scientifico degli scavi della villa di Plinio il
Giovane a San Giustino condotti in collaborazione con
Commissario Antonino PINZONE
Gli interessi scientifici del candidato (in buona parte di tipo archeologico) vertono soprattutto su tematiche riguardanti paesaggio, territorio, agricoltura. Buona la padronanza della metodologia e le basi istituzionali.
Commissario Domenico VERA
La maggior parte dei titoli presentati dal candidato per la valutazione comparativa, connessi in particolare con la villa di Plinio il Giovane a Tifernum Tiberinum risultano essere prevalentemente di carattere archeologico e dunque non sembrano del tutto pertinenti con il settore scientifico disciplinare oggetto del concorso. Una parte minore dei titoli presentati è di carattere prevalentemente antiquario e tratta di tematiche attinenti ai regimi alimentari antichi e alle strutture agrarie con particolare attenzione per le fasi arcaiche.
3) Giudizio collegiale di tutta la Commissione
I titoli presentati dal candidato, prevalentemente di interesse archeologico e antiquario, sono quanto degni di considerazione ma solo in parte pertinenti al settore scientifico disciplinare oggetto della presente valutazione comparativa.
* Candidata FLORIANA CANTARELLI
1) Curriculum
Nascita: 1946
Laurea: Laurea in Lettere presso l’Università di Milano (1970).
Borse e soggiorni di studio: Borsa ministeriale di perfezionamento e ricerca presso l’Università di Milano (1971-1973). Contratto quadriennale di ricerca, poi prorogato, presso la stessa università (1974-1980).
Altri riconoscimenti da parte di università: Ricercatore universitario nel settore L-ANT/03 dal 1980.
Attività didattica: Seminari ed esercitazioni in margine ai corsi di Storia romana nell’Università di Milano. Insegnamento di Geografia storica del mondo antico presso la stessa università a partire dall’a.a. 1993-1994.
Altre attività: Partecipazione a scavi archeologici, stage, seminari e corsi di formazione (classificazione della ceramica, topografia, fotointerpretazione aerea etc.). Partecipazione a progetti di ricerca, anche stranieri. Relazioni e comunicazioni a convegni, anche all’estero.
2) Giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari
Commissario Giulio FIRPO
La candidata presenta un volume collettaneo (da Lei curato con altri studiosi, e all’interno del quale sono contenuti suoi specifici contributi) sulle indagini geostoriche, storiografiche topografiche e archeologiche relative alla Acaia Ftiotide (2008) e un articolo concernente le vicende di alcune città tessale fino alla romanizzazione (1999). Un’area di interesse scientifico perseguito da tempo è quella dei rapporti tra Roma e talune comunità dell’Italia meridionale, con attenzione ai processi di romanizzazione: così il saggio sui rapporti romano-turini del 1977 e quello, storico-epigrafico-topografico del 1980, sulla via Regio-Capua e quello del 1987 sugli aspetti insediativi e produttivi di Pantelleria fino alla romanizzazione. A questo medesimo ambito, pur se con taglio diverso, pertiene lo studio (1999) sul frg. aristotelico 700 Gigon in DH 1,72,3-4, relativo alla colonizzazione achea di Lametinion (recepito come Latinion in DH). Si aggiunge l’edizione italiana dell’Archeologia romana di Dionigi di Alicarnasso (Ed. Rusconi) e il Catalogo del Lapidario dei Musei Civici di Varese (del 1996). Nel complesso, questi ambiti d’interesse appaiono confermati in sede curriculare. La candidata ha una lunga esperienza didattica (dall’a.a. 1993/4) quale affidataria (e poi professore aggregato) dell’insegnamento di Geografia storica del mondo antico nell’Università di Milano. A parte i problemi di congruenza di parte dei titoli citati (Acaia Ftiotide e città tessale) con il settore scientifico-disciplinare per il quale è stata bandita la presente procedura di valutazione comparativa, si rileva l’assenza di una vera e riconoscibile struttura di metodo storiografico che affianchi le acquisizioni di carattere epigrafico, archeologico e topografico.
Commissario Cesare LETTA
I titoli presentati da Floriana Cantarelli, pubblicati tra il 1975 e il 2008, trattano per lo più problemi di topografia storica (soprattutto della Calabria e della Tessaglia meridionale) e di epigrafia (lapidario di Varese). A questi si aggiunge una traduzione italiana della Rhomaikè archaiología di Dionigi di Alicarnasso con introduzione e note. Nel lavoro sul problema di Turi e Copia viene formulata la proposta di collegare il nome Copiae non già alla colonia dedotta dai Romani in agrum Thurinum nel 193 a.C., bensì al presidio militare (copiae = milizie) da essi inviato a Turi tra il 285 e il 282 e ivi rimasto fino al 212. L’ipotesi è suggestiva, ma fragile, dal momento che le monete attestano unicamente la forma Copia, non Copiae. Una buona messa a punto della problematica legata al lapis Pollae, con sostanziale allineamento sulle posizioni del Wiseman, senz’altro condivisibili, è la monografia sulla via Regio Capuam. In margine a questi studi sulla Calabria può essere ricordato anche quello dedicato all’isola di Pantelleria, interessante, anche se il tentativo di riconoscervi tracce di limitatio antica lascia qualche dubbio. Un altro lavoro si propone l’obiettivo ambizioso di dare un’interpretazione radicalmente nuova del frammento di Aristotele citato da D.H., I, 72, 3-4, agganciando ad essa tutta una serie di riletture delle tradizioni sulle origini di Roma. Tuttavia la proposta di correggere il tràdito Latinion in La<me>tinion non appare convincente. Con Opiké Aristotele non indicava solo Campania e Calabria, ma certamente l’intera Italia tirrenica, Lazio incluso, come attesta esplicitamente Catone quando afferma che i Greci nos... Opicon appellatione foedant (ad M. fil., fr. 1 J.). Ma soprattutto, se davvero Aristotele parlava della Calabria anziché di Roma, non si vede perché Dionigi di Alicarnasso riporti la sua testimonianza in un contesto dedicato alle origini di Roma, inserendola tra quella di Damaste di Sigeo e quella di Callia, che a Roma fanno espressamente riferimento. Il volume sulle epigrafi del museo di Varese appare accurato, anche se forse un po’ sovradimensionato. Prevalentemente di ambito preromano sono invece i lavori, pur interessanti, di topografia storica dedicati alla Tessaglia meridionale.
Commissario Arnaldo MARCONE
La candidata si è
laureata all'Università Statale di Milano,
dove ha costantemente svolto le propria attività di ricerca e vari
compiti didattici. Dal 1980 è ricercatrice di Storia romana. Gli otto titoli
presentati per la presente valutazione comparativa abbracciano un arco
temporale di oltre un trentennio (dal 1977 al 2008) e si caratterizzano per la
diversità dei temi trattati. Il breve contributo pubblicato sulla Parola del
Passato nel 1997 riguarda i rapporti romano-turini. In un caso (l'edizione
della Storia di Roma arcaica di Dionigi di Alicarnasso) si tratta di una
traduzione annotata cui è premessa un'introduzione, in un altro di un catalogo
delle epigrafi conservate nel Lapidario di Varese. Due saggi hanno un carattere
prevalentemente topografico (quello sulla via da Reggio a Capua, in cui sono
riuniti in un volume unico due contributi precedenti e quello su Pantelleria).
E così pure ha carattere prevalentemente topografico (ma concernente l'Acaia
Ftiotide) il volume edito dalla candidata e da altri nel 2008. Due ulteriori
saggi riguardano il mondo italiota o greco (il Lametino e
La
prevalente attività di ricerca della dottoressa Cantarelli in storia e
topografia greca o magno greca negli anni più recenti è tale da rendere
difficile prendere in considerazione la sua candidatura per la presente
valutazione comparativa.
Commissario Antonino PINZONE
Gli interessi scientifici della candidata sono di ampio respiro, con predilezione per i temi storico-topografici. I titoli presentati, come tutta la produzione pregressa, mostrano un approccio metodologico tutto sommato corretto, così come discreta informazione generale.
Commissario Domenico VERA
Fatti salvi alcuni contributi su Dionigi di Alicarnasso e una edizione di collezione epigrafica, i titoli presentati dalla candidata ai fini della valutazione comparativa si situano prevalentemente nell’ambito della geografia storica antica e della topografia antica, testimoniando una buona formazione specifica in questi settori per quanto attiene a strumenti e metodi di d’indagine, non congiunta peraltro a un’altrettanto soddisfacente capacità di approfondimenti critici e ricostruzioni complessive.
3) Giudizio collegiale di tutta la Commissione
La produzione della
candidata, prevalentemente orientata sulla topografia e sulla geografia storica
del mondo antico, pur in presenza di qualche spunto interessante, suscita
alcune perplessità di metodo e di merito.
* Candidata CHIARA CARSANA
1) Curriculum
Nascita: 1964
Laurea: Laurea in Lettere Classiche presso l’Università di Pavia (1988).
Dottorato di ricerca: Dottorato di ricerca in Storia (Storia Antica) del consorzio tra le università di Pisa, Pavia e Perugia (1992).
Borse e soggiorni di studio: Borsa semestrale della
Fondazione Mattei presso l’Institute of Classical Studies dell’University of
London (1993-1994). Borsa post-dottorato biennale presso l’Università di Pavia
(1994-1995). Assegno di ricerca presso la stessa università (2000-2001).
Altri riconoscimenti da parte di università: Ricercatore universitario per il settore L-ANT/03 presso l’Università di Pavia dall’aprile 2002.
Attività didattica: Cicli di lezioni
nell’ambito di corsi universitari a Pavia e a Trento (1995-1996 e 1997-1998).
Corso integrativo a contratto per l’insegnamento di Antichità greche e romane a Trento (1998-1999). Corso di Storia
romana A2 per il CdL in Scienze dei Beni Culturali a Pavia (dal 2002-2003).
Lezioni e seminari per studenti di master e dottorato dell’Université de
Nantes, nell’ambito di una convenzione Erasmus (2009 e 2010).
Altre attività: Partecipazione a vari programmi di ricerca. Curatela di due volumi miscellanei sull’utopia antica.
2) Giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari
Commissario Giulio FIRPO
La candidata presenta una
produzione di ampio respiro, che affronta con pari efficacia tematiche di
carattere generale e argomenti più specifici, dalla grecità ellenistica alla
tarda repubblica romana, in un arco cronologico compreso tra la fine del IV
secolo a.C. e il II d.C. Una consistente monografia è dedicata ai criteri di
reclutamento delle élites dirigenziali dello Stato seleucidico alla luce dei
rapporti tra i sovrani e le aristocrazie cittadine. L’argomento di una seconda
monografia è la ricezione e l’elaborazione della teoria della costituzione
mista nel dibattito politico e storiografico dei primi tre secoli dell’impero,
alla luce delle condizioni storico-politiche di volta in volta in atto. Il tema
della costituzione mista nel suo rapporto con l’utopia torna in uno dei
contributi del volume curato dalla candidata insieme ad altra studiosa, e
dedicato appunto all’utopia e alle utopie nel pensiero storico antico. La tarda
età repubblicana costituisce il nucleo più importante della produzione
presentata in questa sede, attraverso
una serie di interventi che ne focalizzano taluni momenti
particolarmente significativi: si va dall’analisi della procedura di
promulgazione della lex Iulia agraria de
Commissario Cesare LETTA
Chiara Carsana presenta tre volumi e cinque articoli che coprono con continuità il periodo dal 1990 al 2008. Dopo la monografia sulle teorie della “costituzione mista” in età imperiale (un’attenta e fine rassegna delle diverse formulazioni da Dionigi di Alicarnasso a Cassio Dione nella prospettiva aperta da Emilio Gabba), e dopo quella sulle dirigenze cittadine nello stato seleucidico, encomiabile testimonianza di conoscenze estese anche alla storia ellenistica, l’interesse della candidata si è concentrato soprattutto sull’opera di Appiano, e in particolare sul secondo libro delle Guerre Civili, a cui sono dedicati due articoli e un volume di commento storico ai capitoli 1-77, approfondito e puntuale, che ha già ricevuto favorevoli apprezzamenti dagli studiosi. Interessante anche l’articolo in cui, a partire dai dati archeologici più recenti e da una rilettura delle fonti antiche, si propone una convincente ricostruzione del quadro politico e militare della fondazione di Lugdunum. Più compilativa l’introduzione al secondo volume della Storia romana di Cassio Dione nella collana dei classici latini e greci della BUR. Nel complesso, la produzione di Chiara Carsana appare solida e utile e presenta significativi spunti originali.
Commissario Arnaldo MARCONE
La candidata, laureata in Storia Antica a
Pavia, dove è ricercatrice di Storia Romana dall'aprile del 2002 e dove ha
sempre prestato servizio con funzioni diverse. A Pavia ha anche conseguito il
titolo di dottore di ricerca. La dr. Carsana ha il suo attivo un curriculum
coerente di studio e di ricerca. Presenta per la presente valutazione compativa
tre monografie, sulla Teoria della Costituzione mista (ove particolare
attenzione è dedicata all'evoluzione di questa peculiare teoria costituzionale)
Le dirigenze cittadine nello stato seleucidico (ove il problema dei ceti
dirigenti all'interno dello stato seleucidico è esaminato sulla base di una
sistematica indagine prosopografica) e il Commento storico al libro II delle
Guerre Civili di Appiano, commento che si inserisce nella scia di
quelli curati da Emilio Gabba e, quindi, da Domenico Magnino. Ha inoltre
curato, con Maria Teresa Schettino, il volume Utopia e utopie nel pensiero
storico antico. Oltre all'ampia introduzione a volume secondo di Cassio
Dione per la collana B.U.R. (libri XXXIX-XLIII), meritano considerazione gli
altri lavori presentati per la presente valutazione (in particolare quello
sulle leggi agrarie di Cesare e quello sulla fondazione di Lione) che
dimostrano serie capacità critiche nell'analisi delle fonti antiche e nella
discussione delle posizioni degli studiosi moderni e la buona attitudine della
studiosa a elaborare valutazioni personali in merito alle complesse
problematiche politiche e sociali di Roma alla fine della Repubblica.
Commissario Antonino PINZONE
Dalla variegata produzione scientifica presentata al giudizio dalla candidata, cha spazia dal settore amministrativo a quello storiografico, risulta preminente l’interesse per l’età delle guerre civili. Ineccepibile l’approccio metodologico e ottime le basi istituzionali.
Commissario Domenico VERA
I titoli presentati dalla
candidata per la valutazione comparativa si segnalano positivamente in quanto
risultanti da un’attività di ricerca ampia e continuativa, sorretta da metodo
sicuro, completezza di informazione, rilevanza dei settori di indagine. Fortemente ancorati alla documentazione
, le sue ricerche vertono essenzialmente
su temi della storia politica, e vengono declinati ad ampio raggio con ricerche
apprezzabili orientate verso il pensiero politico (le teorie antiche della costituzione mista), le classi
dirigenti (nello specifico il reclutamento delle elites governative del regno
di Siria), le dinamiche delle guerre
civili nella contrapposizione fra Cesare e Pompeo (commento storico al libro II
delle Guerre civili di Appiano dal
3) Giudizio collegiale di tutta
La candidata affronta con pari efficacia tematiche di carattere generale e argomenti più specifici, dalla grecità ellenistica all’età Severiana in un arco cronologico compreso tra la fine del IV secolo a.C. e il III d.C. Nella sua produzione si rilevano apprezzabile ampiezza di interessi e solidità di metodo che assicurano risultati originali.
* Candidato LUCA FEZZI
1) Curriculum
Nascita: 1974.
Laurea: Laurea in Lettere Classiche presso l’Università di Pisa (1997) e Diploma di Licenza della Scuola Normale Superiore di Pisa (1998).
Borse e soggiorni di studio: Due borse di studio presso l’École Normale Supérieure di Parigi (1999 e 2001). Assegno di ricerca biennale, poi rinnovato, presso il Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell’Università di Pisa (2001-2005). Borsa A. von Humboldt presso l’Università di Stoccarda (2006).
Perfezionamento: Diploma di perfezionamento presso la Scuola Normale Superiore di Pisa (2001).
Attività didattica: Seminari all’interno di corsi presso l’Università di Pisa e partecipazione alle commissioni d’esame come cultore della materia.
Altre attività: Partecipazione a programmi di ricerca. Organizzazione di giornate di studio e curatela dei relativi atti come Segretario del Centro di Studi sulla fortuna dell’antico di Sestri Levante (dal 2003).
2) Giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari
Commissario Giulio FIRPO
Il presenta una solida formazione di base,
costruita attraverso la sua frequenza al Corso ordinario e poi al Corso di
perfezionamento presso
Commissario Cesare LETTA
Luca Fezzi presenta cinque articoli su riviste
(anche straniere), un articolo in volume miscellaneo e due brevi monografie. Si
tratta di una produzione di buon livello, collocata in sedi di riconosciuto
prestigio internazionale, che copre con continuità gli anni dal 1998 al 2008.
L’interesse del Fezzi si concentra sulla tarda repubblica, ma va segnalata
anche la buona edizione preliminare di un nuovo esemplare del decreto
costantiniano di Serdica sui privilegi dei veterani, e in generale si rileva
positivamente l’attenzione a realtà culturali e politiche di altre epoche e
civiltà presente in molti dei suoi lavori. I contributi più significativi sono
quelli dedicati all’attività politica e legislativa di Clodio e alle
falsificazioni di documenti in età tardorepubblicana, con alcune proposte nuove
che sono state positivamente accolte dalla critica. Nel complesso il Fezzi dimostra
ottima conoscenza delle fonti letterarie e dell’epigrafia giuridica, sensibilità
per i problemi storici e un solido impianto metodologico.
Commissario Arnaldo MARCONE
Il candidato si è laureato in Storia romana a
Pisa ed è stato allievo della Scuola Normale dove ha conseguito il diploma di
licenza e di perfezionamento. Il candidato dimostra una spiccata
attitudine alla ricerca come risulta
dalle sue pubblicazioni che riguardano prevalentemente la storia politica e
sociale tardorepubblicana. La monografia sulla falsificazione dei documenti
pubblici nella Roma tardorepubblicana e quella su Clodio (in cui confluiscono
in parte i risultati dell'ampio studio pubblicato sugli «SCO» sulla
legislazione tribunizia di Publio Clodio Pulcro) si segnalano per una originale messa a punto
delle problematiche e per spirito critico. Particolarmente significativa appare
anche la nuova proposta di lettura di alcune leges frumentariae di età
tardorepubblicana proposta nei «Cahiers Glotz» Il candidato dà altresì prova di
una ragguardevole ed apprezzabile capacità di lettura critica dei documenti come
risulta dal saggio sul decreto di Gytheion e da quello sulla nuova tabula
dei privilegi per soldati e veterani pubblicato sulla ZPE. Merita ancora di
rilevare l'attitudine del candidato per una brillante e personale utilizzazione
di categorie di tipo politologico per l'interpretazione dalla vita politica
romana di età tardorepubblicana come risulta dal saggio sul Commentariolum
petitionis.
Si ricorda, infine, il suo impegno per il
«Centro sulla Fortuna dell'Antico» di Sestri Levante per il quale ha collaborato,
con E. Narducci e S. Audano, all'edizione di diversi volumi.
In conclusione l'attitudine e la passione del candidato per la ricerca
appaiono fuori discussione ed è ragione di profondo rammarico il dover
constatare come sinora non abbia potuto trovare una collocazione adeguata in
ambito universitario.
Commissario Antonino PINZONE
L’età tardo-repubblicana risulta essere al centro degli interessi scientifici del candidato, che mostra, nei vari titoli sottoposti al giudizio della commissione, apprezzabile visione storiografica, ottima impostazione metodologica, nonché solide basi istituzionali.
Commissario Domenico VERA
Fatta salva una rapida incursione epigrafica nel
Tardoantico (nuovo testo della tavola di Brigetio) e nell’ambito greco, i
titoli presentati dal candidato ruotano essenzialmente intorno alla fase delle
guerre civili con particolare attenzione per l’età di Cesare e Cicerone e per
la figura del tribuno Clodio a cui ha dedicato una monografia divulgativa.
Prevale nell’orientamento delle sue ricerche una classificazione sistematica
per i precedenti storiografici delle tematiche studiate e per l’analisi e la
classificazione di tipologie particolari di documenti qual è quella del falso
documento storico vero o presunto e della sua utilizzazione nelle contese
civili della tarda Repubblica.
3) Giudizio collegiale di tutta la Commissione
La produzione del candidato, concentrata soprattutto
sul periodo tardorepubblicano, mostra profonda padronanza delle fonti
letterarie ed epigrafiche, acutezza critica e buona attitudine alla ricerca.
* Candidata Giovanna Daniela MEROLA
1) Curriculum
Nascita: 1969.
Laurea: Laurea in Lettere Classiche all’Università di Napoli Federico II (1993).
Dottorato di ricerca: Dottorato di ricerca in Storia antica presso l’Università di Firenze (1998).
Borse di studio: Assegno di ricerca biennale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cassino (2001-2002).
Altri riconoscimenti da parte di università: Ricercatrice nel settore IUS/18 (Diritto romano) presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Napoli Federico II dal 2002.
Attività didattica: Seminari e attività didattiche integrative nell’ambito di corsi delle Facoltà di Giurisprudenza e di Lettere delle Università di Napoli Federico II e di Cassino. Supplenza di Storia romana presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Napoli Federico II (dal 2006-2007).
Altre attività: Relazioni e comunicazioni a convegni, anche all’estero. Partecipazione a progetti di ricerca.
2) Giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari
Commissario Giulio FIRPO
La candidata
presenta un volume, pubblicato nel 2001, sull’organizzazione amministrativa e
fiscale delle province asiane in prospettiva diacronica, a partire dalla
costituzione della provincia d’Asia, che costituisce l’oggetto principale del
lavoro, iniziato in sede di Dottorato. Il
volume è ben strutturato e con osservazioni interessanti. I sette articoli sono
tutti coevi (uno) o successivi al volume, e in gran parte concentrati nel
biennio 2006-2007. Alla lex portus Asiae (Monumentum Ephesenum), che rappresenta
una delle principali fonti attorno a cui ruota la riflessione del citato
volume, fanno riferimento anche due articoli, uno sull’esenzione doganale per i
trasporti di beni d’uso proprio e uno sulla struttura delle societates publicanorum. Ancora a
questioni doganali sono dedicati due articoli: uno, del 2001 (ma negli Atti di
un Convegno tenutosi nel 1997), sull’autonomia doganale in età tardoimperiale (V
secolo), e uno, più recente, sul rapporto tra un’iscrizione di Caunus e
Commissario Cesare LETTA
Nelle pubblicazioni che presenta, distribuite tra il
2001 e il 2007, Giovanna Daniela Merola affronta con buon metodo complessi
problemi economici, amministrativi e fiscali relativi alle province dell’impero
romano, mostrando di saper affrontare con competenza ed equilibrio sia testi
epigrafici (soprattutto greci) e papirologici, sia fonti giuridiche. Si
segnalano in particolare il volume del 2001 e gli articoli del 2006 e del 2007
dedicati al cosiddetto Monumentum
Ephesenum, che ha fatto conoscere la lex
portus Asiae. L’analisi della Merola, rigorosa e puntuale, ha fornito
significativi contributi alla comprensione e alla valutazione storica del nuovo
testo. Interessante è anche l’articolo su Cassino romana, in cui, a partire da
un riesame complessivo della ricca documentazione epigrafica, si mette a fuoco
la figura del notabile locale L. Luccius Hiberus e si fanno buone
considerazioni sulla figura dell’alumnus
nella società romana.
Commissario Arnaldo MARCONE
La candidata,
laureata in Storia Romana presso l'Università Federico II di Napoli, ha
conseguito il titolo di dottore di Ricerca in Storia Antica presso l'Università
di Firenze. Ricercatrice dal 2002 presso
Oltre alle pubblicazioni presentate per la
presente valutazione comparativa ha coedito, con Elio Lo Cascio, il volume Forme
di aggregazione nel mondo romano (Bari 2007)
Nella
sua attività di ricerca ha dato prova di assiduità e di rigore scientifico con
una serie di pubblicazioni relative alla storia amministrativa e fiscale romana
che hanno meritato considerazione in campo nazionale ed internazionale. In
particolare nei suoi studi ha dato prova di competenza nell'interpretazione di
testi epigrafici di recente ritrovamento e ha saputo inserirsi con
autorevolezza nel dibattito scientifico in corso. In particolare la monografia,
che scaturisce dalla discussione del cosiddetto Monumentum Ephesenum,
edito nel 1976, rappresenta un contributo importante per chiarire le
caratteristiche di fondo dell'organizzazione amministrativa dell'Impero romano
e dell'autonomia di cui godevano le componenti locali.
Il Monumentum Ephesenum è oggetto
anche di un contributo apparso su Athenaeum mentre altri lavori della candidata
che si segnalano, per originalità e rigore, sono dedicati a questioni relative
all'immunità doganale. Una segnalazione particolare per le novità che
presentano e per l'acutezza dell'interpretazione meritano lo studio della
candidata sulla lex collegii maritima
(a proposito di D. 14.2.9) nel volume già menzionato da lei coedito (in cui
esclude la possibilità che la lex Rhodia potesse essere una lex
collegii) e quello sull'amministrazione delle province attraverso il P.Euphr.
2.
Commissario Antonino PINZONE
Le istituzioni e l’amministrazione dell’impero, con particolare riguardo agli aspetti fiscali, sono i settori di ricerca su cui la candidata ha concentrato i suoi interessi scientifici. La scelta di titoli presentati al giudizio (ottima la rilevanza della monografia sul Monumentum Ephesenum) mostra sicura padronanza della metodologia e solidissime basi istituzionali, con particolare, ma non esclusivo, riguardo a quelle di carattere giuridico.
Commissario Domenico VERA
Se si prescinde da un lavoro antologico di raccolta di fonti e dalla curatela di due volumi di Atti di congressi l’attività di ricerca risultante dai titoli presentati per la valutazione comparativa ruota essenzialmente su temi di storia finanziaria e amministrativa attinenti al sistema daziario romano fra la tarda repubblica e il I secolo dell’impero, con particolare attenzione per l’importante testimonianza del testo epigrafico del cosiddetto Monumentum Ephesenum, che la candidata mostra di conoscere a fondo e che ha studiato tanto in un lavoro monografico come in contributi parziali mostrando buon metodo di analisi e completezza di informazione.
3) Giudizio collegiale di tutta la Commissione
La produzione della candidata, prevalentemente
orientata su problematiche amministrative e fiscali di età tardorepubblicana e
altoimperiale, si segnala per la capacità con cui sa analizzare testi complessi
epigrafici, papiracei e giuridici e per l’originalità dei risultati.
* Candidato Pierfrancesco PORENA
1) Curriculum
Nascita: 1968.
Laurea: Laurea in Lettere Classiche all’Università di Roma La Sapienza (1994).
Dottorato di ricerca: Dottorato di ricerca in Storia politica e culturale dell’antichità classica presso l’Università di Firenze (1999).
Altri riconoscimenti da parte di università: Ricercatore universitario per il settore L-ANT/03 presso l’Università di Chieti dal 2000.
Attività didattica: Corso di Epigrafia latina per il triennio a Chieti (dal 2001-2002). Corso di Storia romana per la Laurea Specialistica in Filosofia a Cassino (2004-2005). Corso di Storia romana per il triennio e per la LS in Storia a Chieti (2005-2006). Lezioni per il dottorato di ricerca a Chieti. Corso di Storia romana per il triennio nell’università telematica Leonardo da Vinci presso l’Università di Chieti (2004-2005). Corso di Didattica della Storia nella SSIS dell’Abruzzo a Chieti (2000-2001 e 2006-2007). Corso di Didattica della storia antica nel Master di primo livello a Chieti (2007).
Altre attività: Partecipazione a numerosi progetti di ricerca. Partecipazione, relazioni e interventi a seminari e convegni, anche all’estero. Organizzazione di un convegno internazionale presso l’École Française de Rome.
2) Giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari
Commissario Giulio FIRPO
L’attività di ricerca del
candidato ha avuto inizio con relazioni a Convegni negli anni 1997/98, in
coincidenza con la sua partecipazione al Dottorato di Ricerca presso
l’Università di Firenze. Da allora, essa è proseguita con ininterrotta e
intensa continuità di sviluppo, anche per la sua attiva e costante presenza a numerosi
e assai qualificati Incontri, Tavole rotonde, Convegni di studio nazionali e
internazionali a partire da 2000. Si segnala altresì la sua partecipazione a
numerosi progetti di ricerca cofinanziati Cofin/Prin. Notevole è l’esperienza
acquisita nell’ambito della didattica, attraverso l’affidamento
dell’insegnamento di Epigrafia latina, presso
Commissario Cesare LETTA
La produzione scientifica di Pierfrancesco Porena, ricca e varia, è orientata soprattutto verso l’età tardoantica e i suoi complessi fenomeni di trasformazione della società, della cultura e delle istituzioni. Padroneggiando con sicurezza la documentazione epigrafica, le fonti giuridiche e le fonti letterarie (fino al De magistratibus di Giovanni Lido e alle Variae di Cassiodoro), il Porena ha indagato fruttuosamente aspetti politici, sociali ed economici delle strutture amministrative statali e cittadine tra il III e il VI secolo d.C., raggiungendo importanti risultati originali. In particolare nella sua produzione si segnala il fondamentale studio sulle origini della prefettura del pretorio tardoantica, in cui sono messe a frutto anche le più aggiornate metodologie della ricerca prosopografica. Importanti sono anche i suoi studi sulla provincializzazione dell’Italia e sui rapporti tra autorità centrali e autorità cittadine. Nel complesso, la produzione scientifica di Pierfrancesco Porena, già molto apprezzata anche all’estero, appare matura e di ampio respiro e ha apportato significativi contributi alla comprensione di aspetti non secondari dell’impero romano.
Commissario Arnaldo MARCONE
Pierfrancesco Porena si è laureato in Storia Romana presso
l’Università degli Studi di Roma
Le sue ricerche sono state indirizzate prevalentemente alla storia amministrativa dell'Italia in età tardoantica. In quest'ambito ha pubblicato una serie di studi che hanno meritato ampio riconoscimento in campo nazionale e internazionale. In particolare la sua monografia sulle origini della prefettura del pretorio tardoantica si segnala per il rigore dell'analisi, l'originalità delle opinioni espresse e per la solidità delle conclusioni (il libro ha ricevuto il “Premio Speciale della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana) relative alla trasformazioni delle competenze di questa magistratura tra la fine del III e l'inizio del IV secolo.
Oltre a questa monografia tutte le pubblicazioni del candidato si segnalano per coerenza, sistematicità, originalità e sicurezza di metodo. Si segnalano, in particolare, i suoi contributi in merito agli spazi amministrativi di età tardoimperiale e al Laterculus Veronensis e lo studio dell'amministrazione dell'Italia teodericiana, anche come base per ricostruzioni a posteriori. Si deve infine sottolineare la qualità delle sue ricerche prosopografiche dedicate alle dinamiche di reclutamento e di carriera dei principali funzionari tardoimperiali.
Il candidato risulta pertanto meritevole di essere preso in seria considerazione per la presente valutazione comparativa.
Commissario Antonino PINZONE
La validissima produzione scientifica esibita dal candidato è centrata soprattutto su tematiche di storia giuridico-amministrativa della tarda antichità. Di assoluto rilievo la voluminosa monografia sulla prefettura del pretorio in tale età. Molto solide e apprezzabili le basi metodologiche e istituzionali.
Commissario Domenico VERA
La storia amministrativa dei secoli della tarda antichità costituisce il tema privilegiato, seppure non unico, della produzione scientifica del candidato presentata ai fini della valutazione comparativa. In questo campo si segnala una sua importante monografia ricca di documentazione, di analisi critiche di difficili fonti giuridiche ed epigrafiche, nonché di spunti innovativi sulla trasformazione della prefettura del pretorio da carica palatina a carica territoriale, che fu uno dei portati più importanti della riorganizzazione imperiale dell’età costantiniana. Il candidato ha dedicato al tema anche alcuni contributi settoriali apprezzabili sia per la sicurezza del metodo come per l’originalità dei contenuti. Questo suo impegno ha infatti trovato modo di esprimersi in indagini sulla cronologia costantiniana, sulla genesi della riorganizzazione provinciale dell’Italia e sulla geografia delle circoscrizioni amministrative della Penisola fra IV e VI secolo. E’ apprezzabile nel complesso dei titoli presentati, la congiunzione fra l’analisi estremamente puntuale e informata dei documenti e la capacità di inserirli in cornici storiche complessive di ampia rilevanza proponendone sovente interpretazioni originali e convincenti. Si ritiene pertanto che i titoli presentati dal candidato siano meritevoli di particolare attenzione ai fini della valutazione comparativa.
3) Giudizio collegiale di tutta la Commissione
La produzione del candidato, ricca e varia, orientata sull’età tardoantica, merita sicura
considerazione per la solidità del metodo e l’originalità dei risultati
ottenuti. Si segnala in particolare il fondamentale volume sulla prefettura del
pretorio nel IV secolo.
* Candidato Giampaolo URSO
1) Curriculum
Nascita: 1966.
Laurea: Laurea in Lettere Classiche Università Cattolica di Milano nel 1991.
Perfezionamento o dottorato di ricerca: dottorato di ricerca in filologia e storia del mondo classico (Milano Statale e Cattolica)
Borse e soggiorni di studio: borsa post-dottorato alla Cattolica 1996-1997 e 1997-1998
Altri
riconoscimenti da parte di università: assegno di ricerca di diritto romano
presso l’Università di Cattolica di Piacenza (2003-2006); contratti di ricerca
presso l’Université de Paris Sorbonne (2007-2008, 2008-2009)
Attività
didattica: professore a contratto di Storia romana all’Università Cattolica
di Milano e di Piacenza 1999-2000, 2000-2001, 2001-2002.
Altre attività: Curatore degli atti dei convegni della Fondazione Niccolò Canussio di Cividale del Friuli 2003; coordinatore scientifico della medesima fondazione.
2) Giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari
Commissario Giulio FIRPO
Il candidato presenta due volumi e una serie di articoli. Il volume sui xenikoi strategoi di Taranto tra la metà del IV sec. a.C. e il primo venticinquennio del III secolo ripercorre le vicende che vanno dalla spedizione di Archidamo a quella di Pirro. Si tratta di una puntuale riproposizione dei numerosi problemi sollevati dalle fonti, alla luce della revisione cronologica delle guerre sannitiche proposta da Marta Sordi, a cui il candidato aderisce. Ancora alle questioni cronologiche e interpretative delle fonti relative alle guerre sannitiche si riferiscono due articoli sulle vicende caudine, con interessanti osservazioni (in particolare, la genesi ex virtute del cognome Caudinus di uno dei due consoli sconfitti). Alla inusuale (per i Romani) contrapposizione negativa tra il concetto di Italia/terra Italia e quello di (nemici) ‘stranieri’, come motivo propagandistico nella guerra annibalica, sono dedicati due articoli. Il volume sui frammenti ‘arcaici’ di Cassio Dione, relativi all’origine delle magistrature, colma una lacuna da tempo segnalata, evidenziando l’importanza al riguardo della testimonianza dionèa; l’ipotesi che la fonte possa essere individuata in un trattato de magistratibus di metà del I secolo a.C. (Q. Elio Tuberone jr.?) è supportata da considerazioni convincenti. I contributi sul periodo delle guerre sannitiche e su quello delle guerre annibaliche rappresentano solo una parte di quelli dedicati dal candidato a codesti temi, che ne rappresentano gli ambiti d’interesse privilegiati e più attentamente studiati, come attesta il suo curriculum; da questi ambiti esula il libro su Dione Cassio, egregiamente organizzato e condotto. Il candidato dimostra una sicura padronanza delle fonti e della bibliografia e una buona capacità di analisi e di confronto. Si aggiunge la ormai pluriennale segreteria e cura dei volumi della Fondazione Canussio. Ai fini della presente valutazione comparativa il giudizio è positivo.
Commissario Cesare LETTA
Le pubblicazioni presentate da Giampaolo Urso
coprono un’ampia gamma di argomenti, nell’ambito della storia politica e
militare della Roma mediorepubblicana. Tra di esse si segnalano soprattutto il
volume Taranto e gli xenikoì strategoì
e quello sugli excursus dedicati da Cassio Dione alle magistrature repubblicane
nei libri III-VI della sua opera. Urso
mostra di saper affrontare con una buona strumentazione metodologica la
ricostruzione di realtà e di eventi per i quali si dispone di una
documentazione lacunosa e spesso contraddittoria, individuando con chiarezza i
problemi e arrivando in molti casi a risultati interessanti. In particolare la
complessiva rivalutazione di Cassio Dione come fonte per la più antica storia
repubblicana e l’ipotesi che egli abbia attinto a una fonte preliviana, e più
precisamente a un testo de magistratibus,
del I secolo a.C., appaiono ben argomentate e convincenti, anche se resta
qualche perplessità sull’idea di un’originaria collegialità disuguale della
magistratura suprema, che, secondo la tradizione seguita da Dione, sarebbe
venuta meno solo nel
Commissario Arnaldo MARCONE
Il candidato, che si è laureato in Storia
Antica presso l'Università Cattolica di Milano dove ha anche conseguito il
titolo di dottore di ricerca, ha svolto funzioni di docente a contratto in
diverse sedi, tra cui quella di professore a contratto di Storia romana presso
l'Università Cattolica di Milano e quella di Piacenza. Il dr. Urso ha al suo attivo
due monografie (Taranto e gli xenikoì strategoì e Cassio Dione e i
magistrati: le origini della repubblica nei frammenti della Storia Romana)
e una serie di articoli, pubblicati su Vita e Pensiero, nella serie dei Contributi dell'Istituto di
Storia Antica dell'Università Cattolica di Milano, sui Rendiconti dell'Istituto
Lombardo, sulla Rivista Storica dell'Antichità e negli Acta Classica
Universitatis Scientiarum Debrecensis, che dimostrano una notevole propensione
alla ricerca e competenze apprezzabili per le ricostruzioni puntuali di eventi
e nel campo della storia della storiografia. In particolare il libro di Dione
si segnala per analisi critica e rigore metodologico nonché per una sicura
maturità scientifica che promette ulteriori studi significativi in questo
ambito. Meritano apprezzamento anche le competenze da lui dimostrate nella
storia mediorepubblicana e nell'età annibalica. Notevole e meritevole risulta
la sua attività di editore dei volumi degli atti della Fondazione Canussio, di
cui è anche coordinatore scientifico, per
Commissario Antonino PINZONE
I titolo presentati al giudizio dal candidato denotano interessi prevalentemente storiografici e storico-politici. Nulla da eccepire sulle basi metodologiche e istituzionali, complessivamente di buon livello.
Commissario Domenico VERA
Tra i titoli presentati dal candidato per la
valutazione comparativa si segnalano in particolare per il metodo di analisi e
per le proposte di ricostruzione storica due monografie (Taranto e gli strategoi xenikoi e Cassio Dione e i magistrati: le origini della Repubblica romana).
Anche ricerche settoriali ruotanti in prevalenza su tematiche mediorepubblicane
indicano un’apprezzabile propensione alla ricerca sulle fonti e una buona
capacità di proporre soluzioni fondate. Dal complesso dei titoli emerge una
personalità di giovane studioso che senz’altro promette di ottenere ulteriori
risultati nella ricerca.
3) Giudizio collegiale di tutta la Commissione
Il candidato affronta con buona impostazione metodologica problematiche storiche e storiografiche diverse nelle quali dà prova di notevoli capacità critiche pervenendo a proposte interpretative originali e interessanti.
Il Presidente ricorda quindi che il diario delle prove (con l’indicazione dell’ora e della sede d’esame in cui le medesime avranno luogo) è stato comunicato al Responsabile del procedimento in data 26.3.2010 e questi ha provveduto a notificarlo agli interessati tramite lettera raccomandata A/R, con preavviso di non meno di venti giorni.
DISCUSSIONE DEI TITOLI E ASSEGNAZIONE DEGLI ARGOMENTI PER LA PROVA
DIDATTICA (7 giugno 2010)
ore 9,00
Si
procederà all’appello dei candidati
·
Dott. Paolo BRACONI
· Dott.ssa Floriana CANTARELLI
· Dott.ssa Chiara CARSANA
· Dott. Luca FEZZI
· Dott.ssa Giovanna Daniela MEROLA
· Dott. Pierfrancesco PORENA
· Dott. Giampaolo URSO
Quindi si
sorteggerà la lettera dell’alfabeto da cui partire per stabilire l’ordine
alfabetico dei candidati da esaminare:
ore 9,15
·
Primo candidato
ore 10,15
· Secondo candidato
ore 11,15
· Terzo candidato
ore 12,15
· Quarto candidato
ore 15,00
· Quinto candidato
ore 16,00
· Sesto candidato
ore 17,00
· Settimo candidato
PROVA DIDATTICA (8 giugno 2010)
ore 9,15
·
Primo candidato
ore 10,15
· Secondo candidato
ore 11,15
· Terzo candidato
ore 12,15
· Quarto candidato
ore 15,00
· Quinto candidato
ore 16,00
· Sesto candidato
ore 17,00
· Settimo candidato
Esaurita questa fase della procedura la seduta viene sciolta alle ore 14,30 circa e la Commissione decide di riconvocarsi per il giorno 7 giugno 2010 alle ore 9, secondo il diario delle prove indicato per la discussione dei titoli e l’assegnazione ai candidati stessi dell’argomento della prova didattica.
Chieti, 30 aprile 2010
Letto, approvato e sottoscritto seduta stante
La Commissione:
• Presidente Prof. Cesare LETTA
• Membro Prof. Arnaldo MARCONE
• Membro Prof. Antonino PINZONE
Membro Prof. Domenico VERA
Segretario Prof. Giulio FIRPO